Sabato, 28 Dicembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

INTERVISTA - L’allenatore (più di 400 partite in serie A con Torino, Chievo Verona, Fiorentina e Sampdoria) si racconta: “A Novara sto bene, mi diverto a lavorare con i giovani e vedere la loro crescita. Con Fabbrini c'è un rapporto speciale, basta uno sguardo per capirci. Il mio maestro è Del Neri, oggi mi piacciono Juric e Gasperini”.


Che giocatore, Franco Semioli: più di 400 partite da professionista con le maglie di Torino, Chievo Verona, Fiorentina e Sampdoria, 32 gol segnati, presenze in tutte le nazionali italiane, un numero infinito di sgroppate sulla fascia destra, dribbling, traversoni e assist. E che allenatore, Franco Semioli: da Chieri, dove ha appeso gli scarpini al chiodo e iniziato in panchina, alla Pro Vercelli e al Torino, fino al Novara, dove ha appena conquistato un posto nei playoff del campionato Primavera 4, con una clamorosa rimonta che fa rima con impresa sportiva.

Mister, iniziamo dall’attualità. Sabato si fa sul serio.
“Sì, iniziamo i playoff contro la Torres, prima in casa e poi in trasferta. In caso di parità passano loro per la miglior classifica, ma noi stiamo bene fisicamente e mentalmente, nell’ultimo mese abbiamo fatto tre vittorie e un pareggio, 10 punti in 4 partite ci hanno fatto fare una scalata pazzesca in classifica e arrivare a un risultato che nessuno si aspettava. Siamo gli outsider di questi playoff, ma - come dice il proverbio - l’appetito vien mangiando”.

Rimango in metafora: non c’è il rischio di avere la pancia già piena?
“No, anzi. È vero che all’inizio della stagione ci avremmo messo la firma, ma non ci sentiamo appagati. Vedo come lavorano i ragazzi in allenamento, siamo caldi, vogliamo tutti sfruttare questa occasione per giocarcela fino in fondo. Per loro è una vetrina troppo importante per sottovalutarla”.

È una vetrina anche per il mister.
“Sono partite che fa piacere vivere, certo. Io mi diverto tanto ad allenare i giovani, ho trovato la mia dimensione, mi piace lavorare con loro e vedere come migliorano durante l’anno. Siamo una squadra completamente diversa rispetto all’andata, queste sono le mie soddisfazioni. Se siamo arrivati fino ai playoff con questa crescita incredibile, vuol dire che abbiamo fatto buon lavoro”.

Vista la tua carriera in campo, come ti guardano i tuoi giocatori?
“Aver giocato a grandi livelli aiuta, è biglietto da visita importante, i ragazzi ti considerano competente. Detto questo, non sempre un giocatore di livello è anche un allenatore di livello, però parti avvantaggiato”.

Nella tua rosa c’è qualcuno che, a tuo modo di vedere, può fare carriera?
“Non faccio nomi per non creare problemi nello spogliatoio, ma qualche giocatore importante c’è. Però è difficile dire dove arriveranno, non sempre basta avere qualità”.

E del tuo staff, cosa ci dici?
“Splendidi, posso solo ringraziarli. Lavoriamo ogni giorno insieme e sono dei grandi professionisti: l’allenatore in seconda Alessandro Cravero, figlio di Roberto, il preparatore atletico Emanuele Maestro, il preparatore dei portieri Federico Palestro e il dirigente accompagnatore Rosario Ruocco”.

Novara è una società che sta rinascendo dopo aver vissuto un periodo molto difficile. Come ti trovi?
“È il secondo anno che sono qui, mi trovo molto bene soprattutto grazie alla collaborazione con Andrea Fabbrini, che ormai va avanti da 6 anni”.

Con Fabbrini hai un rapporto speciale.
“Siamo partiti alla Pro Vercelli, poi tre anni insieme al Torino, e ora da due anni a Novara. Ormai siamo un binomio ben consolidato, ci capiamo al volo, basta uno sguardo. Entrambi abbiamo giocato ad alti livelli, anche se mai insieme, abbiamo le stesse idee e lo stesso modo di vedere il calcio. Devo dire che è veramente in gamba, lascia lavorare serenamente gli allenatori e interviene solo al momento giusto, con le parole giuste. È una qualità rara”.

Continuerai a Novara anche nella prossima stagione?
“Non lo so, siamo entrambi in scadenza a fine stagione, il mio augurio è quello di continuare qui insieme a Fabbrini. Prima finiamo il campionato, poi vedremo”.

Che ambizioni hai, come allenatore? Una prima squadra o ancora giovanili?
“Sinceramente dipende dalle opportunità, più che dalle categorie. Se il progetto è serio e sono serie le persone che me lo propongono, mi siedo e ne parliamo, a prescindere dalle categorie”.

I tuoi maestri?
“Io avevo un debole per Del Neri, proponeva un calcio che esaltava le mie caratteristiche, anche se oggi è difficile adottare il 4-4-2. Per me era come un padre, ma nella mia carriera ho avuto tanti allenatori bravi e ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa”.

E gli allenatori di oggi?
“Mi piace il calcio di Juric, o di Gasperini, quella scuola: uomo contro uomo, una soluzione che adotto ormai da due anni, in cui credo molto. Ma bisogna avere equilibrio di squadra per farlo bene”.

Quindi prediligi la difesa a 3?
“Ho cambiato modulo due mesi fa, passando dal 4-3-3 al 3-5-2 per la disponibilità di giocatori, e abbiamo trovato la quadratura giusta. Ma prima del modulo c’è l’atteggiamento: arrivare concentrati alla partita, mai sottovalutare l'avversario, dare sempre il massimo. Puoi sbagliare l’aspetto tecnico, non quello caratteriale. Mai mollare, neanche in una giornata storta”.

Degli allenatori abbiamo detto. Ma quali sono i compagni di squadra con cui hai giocato, che vorresti sempre avere in squadra?
“Tanti bravi, ma il primo che mi viene in mente è Cassano, aveva gli occhi dappertutto e una qualità allucinante. Che bella quella stagione alla Samp con lui e Pazzini. E alla Fiorentina ho trovato tanti giocatori decisivi: Mutu, Gilardino, Vieri…”

 

VERDETTI - Manca un ultimo sforzo per festeggiare i regionali a Gravellona Under 17, Aygreville e Cameri Under 15. Ma nei gironi del nord del Piemonte c’è ancora tanto da giocare


Ad Aosta è finito il girone Under 16, già vinto dall’Autovip San Mauro davanti a Grand Paradis e Ivrea Banchette. Si deciderà all’ultima curva, invece, il girone Under 15: l’Aygreville è atteso sul campo del Castigliano (penultimo con 3 punti) per mantenere la lunghezza di vantaggio sul PDHAE, in trasferta a Trino.

Giochi quasi fatti nei gironi provinciali di Biella, dove hanno già vinto Aosta 511 in Under 17 (anche se mancano ancora 3 giornate) e Fulgor Ronco Valdengo in Under 15, dove il Valle Elvo andrà ai playoff insieme a una tra Chiavazzese e Canadà.

Qui Ivrea. A metà del girone finale di Under 17, gli equilibri del girone sono pressoché rispettati: Nuova Lanzese davanti a tutti, Strambinese quarta, in mezzo battaglia tra Settimo (che aveva iniziato alla grande, battendo la capolista) e Ivrea Banchette. Sarà ancora lunga.

A Novara mancano troppe partite ai gironi finali di Under 17 e Under 16 per avere un quadro definitivo: di certo ha iniziato alla grande il Cameri 2008. In Under 15 manca una sola gara, che sarà però decisiva per capire chi andrà direttamente ai regionali: al Cameri basterà fare risultato con il Biandrate per festeggiare.

Quanto ai gironi del Verbano Cusio Ossola, in Under 17 al Gravellona manca un ultimo sforzo (contro l’Omegna) per staccare il pass per i regionali; Varzese almeno ai playoff. Rimane una sola partita da giocare anche nel girone di Under 15, ma qui il San Francesco è già ai regionali, con un percorso perfetto di 5 vittorie consecutive. Tutto aperto invece per i playoff, visto che anche l’Omegna è tornata in corsa.

Capitolo Vercelli. Fulgor Ronco Valdengo-Crescentinese 2-1 è la partita che ha chiuso ogni discorso nel girone Under 16, con la Fulgor che vola ai regionali e i granata che si devono accontentare dei playoff, insieme al Ponderano. Manca ancora tanto in Under 14, dove la Chiavazzese è davanti a tutti ma deve ancora giocare un paio di scontri diretti.

AOSTA

Under 16
Qualificato in Under 17 regionale: AUTOVIP SAN MAURO
Playoff: GRAND PARADIS, IVREA BANCHETTE

Under 15 (manca 1 giornata)
Qualificato in Under 16 regionale. Aygreville (46)
Playoff: Pont Donnaz Hone Arnad Evancon (45), CRESCENTINESE

Under 14 (mancano 5 giornate)
Qualificato in Under 15 regionale: Rivarolese (47)
Playoff: Ivrea (42), Pont Donnaz (35), Grand Paradis (33), Vallorco (30)

BIELLA

Under 17 (mancano 3 giornate)
Qualificato in Under 19 regionale: AOSTA 511
Playoff: LG Trino (42), Futurogiovani Villanensis (41), Valsessera (32)

Under 15 (manca 1 giornata)
Qualificato in Under 16 regionale: FULGOR RONCO VALDENGO
Playoff: VALLE ELVO, Chiavazzese (46), Canadà (44)

IVREA

Under 17 / girone finale (mancano 3 giornate)
Qualificato in Under 19 regionale: La Nuova Lanzese (6)
Playoff: Settimo (5), Ivrea Banchette (4), Strambinese (1)

NOVARA

Under 17 / Girone finale (mancano 4 giornate)
Qualificato in Under 19 regionale: Union Novara (4)
Playoff: Arona (3), Verbania (2), Fomarco (1)

Under 16 / Girone finale (mancano 4 giornate)
Qualificato in Under 17 regionale: Cameri (6)
Playoff: Veveri (4), Cureggio (1), Oleggio (0)

Under 15 (manca 1 giornata)
Qualificato in Under 16 regionale: Cameri (47)
Playoff: San Giacomo Novara (45), UNION NOVARA

Under 14 (mancano 6 giornate)
Qualificato in Under 15 regionale: Suno (46)
Playoff: Cameri (44), Romagnano (38), Virtus Cerano (35)

VCO

Under 16 / girone finale (manca 1 giornata)
Qualificato in Under 17 regionale: Gravellona (11)
Playoff: Varzese 9, Omegna 4, Cannobiese 3

Under 15 / girone finale (manca 1 giornata)
Qualificato in Under 16 regionale: SAN FRANCESCO VB
Playoff: Varzese e Arona 5, Omegna 3

Under 14 (mancano 4 giornate)
Qualificato in Under 15 regionale: Verbania (40)
Playoff: Gravellona (38), Fomarco (25), Omegna (25), (Bagnella 24), Voluntas Suna (22)

VERCELLI

Under 16 (manca 1 giornata)
Qualificato in Under 17 regionale: FULGOR RONCO VALDENGO
Playoff: CRESCENTINESE, PONDERANO

Under 14 (mancano 6 giornate)
Qualificato in Under 15 regionale: Chiavazzese (55)
Playoff: Ponderano (51), Gattinara (46), Alicese Orizzonti (40)

CALCIO E BENEFICENZA - Gli organizzatori Giuseppe Cirri e Francesco Bruni sono entusiasti: “Risposte oltre le nostre aspettative, vengono con tutte e sei le categorie Lascaris, Lucento, Collegno Paradiso, Chisola e Gassino San Raffaele. Chi vuole partecipare deve fare in fretta…”


Volete un posto nel primo “Trofeo SEA - SuperEroiAcrobatici”, la grande festa di sport e beneficenza che andrà in scena a fine stagione, dal 10 al 23 giugno, sui campi di Lascaris, Lucento e Collegno Paradiso?

Volete fare la vostra parte per sostenere l’associazione SEA - SuperEroiAcrobatici”, quei “supereroi” che si calano dai tetti degli ospedali pediatrici italiani per regalare un sorriso ai piccoli, veri eroi ricoverati e per dar forza alle loro famiglie?

E allora dovete fare in fretta, perché i posti disponibili si stanno rapidamente esaurendo. “La risposta delle società - raccontano gli ideatori e organizzatori Giuseppe Cirri e Francesco Bruni - è straordinaria. Per noi è la prima esperienza in questo settore, ma devo dire che tutti capiscono al volo le finalità benefiche di questo progetto e provano a darci una mano, compatibilmente con gli impegni già presi. Alcune categorie le abbiamo già chiuse, nelle altre ci mancano due o tre squadre per arrivare a quanto ci eravamo prefissati, ovvero 16 squadre per annata”.

Le categorie in lizza sono Under 16 e Under 14 per il settore giovanile, poi le due annate di Esordienti (2011 e 2012) e le due di Pulcini (2013 e 2014). Per la precisione, in corso Lombardia a Torino giocheranno Under 16 e Under 11; in via Claviere a Pianezza Under 14 e Under 10; in via Galvani a Collegno Under 13 e Under 12. La formula è semplice: fase eliminatoria con 4 gironi da 4 squadre; passano le prime due, che nelle categorie delle giovanili e degli Esordienti accedono a un tabellone a eliminazione diretta, dagli ottavi di finale in avanti; e per i Pulcini a un secondo giro di quadrangolari definiti in base al merito.

“Hanno aderito con tutte le categorie - proseguono - Lucento, Lascaris e Collegno Paradiso, ovviamente, ma anche Chisola e Gassino San Raffaele, società che vogliamo ringraziare in modo speciale. Ma siamo felicissimi anche di tutte le altre adesioni, che riguardano Barcanova, Bruinese, Cenisia, Città di Cossato, Giaveno Coazze, Mappanese, Moncalieri, Pianezza, Real Venaria, Rivarolese, San Giacomo Chieri, Sant'Ignazio, Venaria, anche con la 2013 femminile che giocherà con i 2014, e Volpiano Pianese”.

Per seguire i progetti di SEA - SuperEroiAcrobatici ETS e sostenere i suoi progetti in Italia e nel Mondo, basta cliccare su www.supereroiacrobatici.com.

Per avere informazioni e iscriversi al torneo:

  • Mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
  • Giuseppe Cirri 331/8542484
  • Francesco Bruni 342/1345757

CALCIO E BENEFICENZA - Gli organizzatori Giuseppe Cirri e Francesco Bruni sono entusiasti: “Risposte oltre le nostre aspettative, vengono con tutte e sei le categorie Lascaris, Lucento, Collegno Paradiso, Chisola e Gassino San Raffaele. Chi vuole partecipare deve fare in fretta…”


Volete un posto nel primo “Trofeo SEA - SuperEroiAcrobatici”, la grande festa di sport e beneficenza che andrà in scena a fine stagione, dal 10 al 23 giugno, sui campi di Lascaris, Lucento e Collegno Paradiso?

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E allora dovete fare in fretta, perché i posti disponibili si stanno rapidamente esaurendo. “La risposta delle società - raccontano gli ideatori e organizzatori Giuseppe Cirri e Francesco Bruni - è straordinaria. Per noi è la prima esperienza in questo settore, ma devo dire che tutti capiscono al volo le finalità benefiche di questo progetto e provano a darci una mano, compatibilmente con gli impegni già presi. Alcune categorie le abbiamo già chiuse, nelle altre ci mancano due o tre squadre per arrivare a quanto ci eravamo prefissati, ovvero 16 squadre per annata”.

Le categorie in lizza sono Under 16 e Under 14 per il settore giovanile, poi le due annate di Esordienti (2011 e 2012) e le due di Pulcini (2013 e 2014). Per la precisione, in corso Lombardia a Torino giocheranno Under 16 e Under 11; in via Claviere a Pianezza Under 14 e Under 10; in via Galvani a Collegno Under 13 e Under 12. La formula è semplice: fase eliminatoria con 4 gironi da 4 squadre; passano le prime due, che nelle categorie delle giovanili e degli Esordienti accedono a un tabellone a eliminazione diretta, dagli ottavi di finale in avanti; e per i Pulcini a un secondo giro di quadrangolari definiti in base al merito.

“Hanno aderito con tutte le categorie - proseguono - Lucento, Lascaris e Collegno Paradiso, ovviamente, ma anche Chisola e Gassino San Raffaele, società che vogliamo ringraziare in modo speciale. Ma siamo felicissimi anche di tutte le altre adesioni, che riguardano Barcanova, Bruinese, Cenisia, Città di Cossato, Giaveno Coazze, Mappanese, Moncalieri, Pianezza, Real Venaria, Rivarolese, San Giacomo Chieri, Sant'Ignazio, Venaria, anche con la 2013 femminile che giocherà con i 2014, e Volpiano Pianese”.

Per seguire i progetti di SEA - SuperEroiAcrobatici ETS e sostenere i suoi progetti in Italia e nel Mondo, basta cliccare su www.supereroiacrobatici.com.

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LUTTO - Una brutta malattia se lo è portato via a soli 39 anni. “Oggi ti perdiamo nel corpo, ma farai poca strada perché rimarrai sempre qui accanto a noi”, lo ricorda la società di cui è stato presidente fino a dicembre 2023


Un altro terribile lutto sconvolge il calcio torinese: è mancato Davide Baglio, fondatore della Onlus Lenci di Poirino, cui è stato presidente fino al dicembre 2023. Classe 1985, Baglio ha lasciato un segno indelebile nella storia, non solo sportiva, di Poirino, rendendo la sua società un’isola felice all’interno del mondo del calcio. Lottava da due anni con una brutta malattia, che alla fine non gli ha lasciato proseguire il suo percorso che ora si stava rivolgendo alla politica cittadina.

Sui social si susseguono i messaggi di cordoglio, che ricordano l’umanità travolgente, la simpatia e l’altruismo di Davide Baglio. Così la pagina Facebook del Lenci Poirino: “Nella vita non contano i passi che fai ma le impronte che lasci. E tu ne hai lasciate tante nei cuori di molti. Oggi ti perdiamo nel corpo, ma farai poca strada perché rimarrai sempre qui accanto a noi. Ciao pres!”

LUTTO - Una brutta malattia se lo è portato via a soli 39 anni. “Oggi ti perdiamo nel corpo, ma farai poca strada perché rimarrai sempre qui accanto a noi”, lo ricorda la società di cui è stato presidente fino a dicembre 2023


Un altro terribile lutto sconvolge il calcio torinese: è mancato Davide Baglio, fondatore della Onlus Lenci di Poirino, cui è stato presidente fino al dicembre 2023. Classe 1985, Baglio ha lasciato un segno indelebile nella storia, non solo sportiva, di Poirino, rendendo la sua società un’isola felice all’interno del mondo del calcio. Lottava da due anni con una brutta malattia, che alla fine non gli ha lasciato proseguire il suo percorso che ora si stava rivolgendo alla politica cittadina.

Sui social si susseguono i messaggi di cordoglio, che ricordano l’umanità travolgente, la simpatia e l’altruismo di Davide Baglio. Così la pagina Facebook del Lenci Poirino: “Nella vita non contano i passi che fai ma le impronte che lasci. E tu ne hai lasciate tante nei cuori di molti. Oggi ti perdiamo nel corpo, ma farai poca strada perché rimarrai sempre qui accanto a noi. Ciao pres!”

SOCIETA’ - Il consiglio direttivo ha chiesto le dimissioni di Nino Esta, Davide Airaudi presidente pro tempore. Lo Iacono: “Al centro del nuovo progetto il rifacimento del campo principale e il rilancio a livello sportivo, per tornare ai vertici del panorama piemontese”


“La nostra società, nostro malgrado, si trova davanti a un bivio: tornare a essere il Venaria che sfornava campioni, ai vertici del panorama piemontese, o rimanere nella mediocrità di questi ultimi anni, dove purtroppo si è vista defraudata di talenti e istruttori, per non parlare di tutte le persone che hanno fatto uso e consumo della società per interessi non riconducibili al bene del Venaria?”

Non usa giri di parole Claudio Lo Iacono, direttore generale e nuovo “uomo forte” del Venaria, dopo le dimissioni del presidente Nino Esta (ratificate nel direttivo dello scorso 28 marzo), anche se il presidente pro tempore è Davide Airaudi. La domanda, ovviamente, è retorica: l’intenzione è quella di tornare grandi. Anche perché l’impianto sportivo “Don Mosso” diventerà il nuovo centro tecnico federale, l’ombelico del calcio piemontese: un’occasione da non perdere.

“Il nostro direttivo - continua Lo Iacono - ha chiesto, in modo compatto, al presidente Esta di farsi da parte. Ci siamo preposti un progetto ambizioso e innovativo, che vorremmo realizzare entro i prossimi 5 anni, con una nuova gestione manageriale, una progettualità a lungo termine e un confronto continuo con le istituzioni, il territorio e tutta la cittadinanza: ci tengo a chiarire che nessuno vuole fare business, vogliamo fare il bene dei ragazzi. Il primo passo sarà il rifacimento del campo principale, in modo da rendere il nostro impianto ancora più unico e bello. Stiamo lavorando per accedere al bando regionale per la riqualificazione degli impianti sportivi, altrimenti faremo da soli”.

Il nuovo presidente non sarà Claudio Lo Iacono, ma “una persona esterna, che annunceremo entro fine aprile e che sarà la bandiera del nuovo progetto. Ci tengo però a ringraziare il nostro attuale presidente, Davide Airaudi, che ci sta dando un aiuto fondamentale in questo momento transitorio”. Anche a livello operativo ci saranno delle novità, che andranno a integrare lo staff: “Inseriremo figure nuove che andranno a potenziare il nostro staff tecnico, capitanato dai nostri fedelissimi, il direttore sportivo Sergio Pinna e il responsabile della scuola calcio Fabio Cascioli, e dal consulente tecnico Rosario Amendola”.

SOCIETA’ - Il domino dei direttori si definisce, in attesa delle conferme ufficiali: Dario Di Leo alla Juventus, Denis Sanseverino al Chisola, Bellanova e Tony Seminerio al Lascaris, soluzione interna all’Alpignano con Massimiliano Perrelli


Il dado è tratto: Christian Bellanova e il fedelissimo Tony Seminario salutano Alpignano (o meglio, lo saluteranno a fine stagione) per ricominciare un centinaio di metri più in là, in via Claviere 16 a Pianezza, quartier generale del Lascaris. Il presidente Vincenzo Gaeta ha messo a segno il grande colpo per sopperire alla partenza di Denis Sanseverino in direzione Chisola, strappando ai cugini biancoazzurri il dirigente che (insieme a Omar Cerutti, che ha lasciato già due anni fa e ora è al Torino, e al suo gruppo di lavoro) ha portato l'Alpignano al vertice del calcio piemontese, vedi il titolo regionale Under 15 della scorsa stagione e il SuperOscar conquistato quest'anno.

È lo stesso Bellanova ad ufficializzare il suo addio all’Alpignano su Facebook: “Il 31 maggio si chiuderà un ciclo durato undici anni. È difficile trovare le parole giuste per salutarvi, abbiamo trascorso insieme tanti anni e tante emozioni. Pensavo che avremmo trascorso insieme ancor più tempo ma il destino ci riserva strade diverse. Sembra strano dirsi addio e cambiare strada, quella strada che insieme ci ha portato a vincere il primo titolo regionale e il primo SuperOscar. Grazie a tutti voi che insieme a me avete sofferto, collaborato e gioito. We Are Family. Ci vedremo sui campi”.

In attesa delle giuste tempistiche per le ufficialità, si va quindi delineando in modo sempre più preciso il “domino” di direttori di cui avevamo scritto in esclusiva un mese fa (qui l’articolo). La prima mossa è Dario Di Leo alla Juventus, con un ruolo di responsabilità all’interno del progetto Academy. La conseguenza diretta è Denis Sanseverino, forse l’unico personaggio capace di non far rimpiangere Di Leo né a livello tecnico, né come appeal mediatico, al Chisola: questo ormai lo sanno tutti. La contro-mossa del Lascaris si articola nella promozione di Matteo Agnino alla conduzione tecnica della scuola calcio e l’inserimento, con un ruolo organizzativo che potrebbe allargarsi anche ad altri settori, di Christian Bellonova, con Tony Seminerio a capo dello scouting. Con Cristian Balice al settore giovanile, ne viene fuori uno staff pazzesco. Insomma, tutti felici e contenti.

E l’Alpignano? All’orizzonte si profila una soluzione interna, che potrebbe portare alla promozione di Massimiliano Perrelli alla direzione della scuola calcio, con la conferma di Mimmo Dilonardo al settore giovanile. Ma questa è una partita ancora tutta da giocare.

SOCIETA’ - Il domino dei direttori si definisce, in attesa delle conferme ufficiali: Dario Di Leo alla Juventus, Denis Sanseverino al Chisola, Bellanova e Tony Seminerio al Lascaris, soluzione interna all’Alpignano con Massimiliano Perrelli


Il dado è tratto: Christian Bellanova e il fedelissimo Tony Seminario salutano Alpignano (o meglio, lo saluteranno a fine stagione) per ricominciare un centinaio di metri più in là, in via Claviere 16 a Pianezza, quartier generale del Lascaris. Il presidente Vincenzo Gaeta ha messo a segno il grande colpo per sopperire alla partenza di Denis Sanseverino in direzione Chisola, strappando ai cugini biancoazzurri il dirigente che (insieme a Omar Cerutti, che ha lasciato già due anni fa e ora è al Torino, e al suo gruppo di lavoro) ha portato l'Alpignano al vertice del calcio piemontese, vedi il titolo regionale Under 15 della scorsa stagione e il SuperOscar conquistato quest'anno.

È lo stesso Bellanova ad ufficializzare il suo addio all’Alpignano su Facebook: “Il 31 maggio si chiuderà un ciclo durato undici anni. È difficile trovare le parole giuste per salutarvi, abbiamo trascorso insieme tanti anni e tante emozioni. Pensavo che avremmo trascorso insieme ancor più tempo ma il destino ci riserva strade diverse. Sembra strano dirsi addio e cambiare strada, quella strada che insieme ci ha portato a vincere il primo titolo regionale e il primo SuperOscar. Grazie a tutti voi che insieme a me avete sofferto, collaborato e gioito. We Are Family. Ci vedremo sui campi”.

In attesa delle giuste tempistiche per le ufficialità, si va quindi delineando in modo sempre più preciso il “domino” di direttori di cui avevamo scritto in esclusiva un mese fa (qui l’articolo). La prima mossa è Dario Di Leo alla Juventus, con un ruolo di responsabilità all’interno del progetto Academy. La conseguenza diretta è Denis Sanseverino, forse l’unico personaggio capace di non far rimpiangere Di Leo né a livello tecnico, né come appeal mediatico, al Chisola: questo ormai lo sanno tutti. La contro-mossa del Lascaris si articola nella promozione di Matteo Agnino alla conduzione tecnica della scuola calcio e l’inserimento, con un ruolo organizzativo che potrebbe allargarsi anche ad altri settori, di Christian Bellonova, con Tony Seminerio a capo dello scouting. Con Cristian Balice al settore giovanile, ne viene fuori uno staff pazzesco. Insomma, tutti felici e contenti.

E l’Alpignano? All’orizzonte si profila una soluzione interna, che potrebbe portare alla promozione di Massimiliano Perrelli alla direzione della scuola calcio, con la conferma di Mimmo Dilonardo al settore giovanile. Ma questa è una partita ancora tutta da giocare.

INTERVISTA - Il selezionatore si racconta, dai maestri del Torino all'esperienza con il club Piemonte: “Il calcio si gioca con i piedi e con la testa, l’ho imparato da Rabitti e Vatta e cerco di trasmetterlo ai ragazzi. Al Torneo delle Regioni abbiamo fatto un percorso stupendo, auguro a tutti i ragazzi di avere la loro chance nel professionismo: date sempre il massimo che le occasioni arrivano”


Profonda competenza delle dinamiche del calcio, esperienza dentro e fuori dal campo, carica umana di spessore assoluto, mescolate in un sapiente mix di umiltà e simpatia. Franco, o se preferite Franchino Di Nuovo non ha mai amato i riflettori, ma il titolo nazionale appena conquistato al Torneo delle Regioni, come selezionatore della rappresentativa Under 15 Piemonte e Valle d’Aosta, lo ha portato di peso al centro della scena. E allora, microfono alla mano, andiamo a conoscerlo meglio, perché certi successi non nascono mai per caso.

Mister, prima di tutto complimenti: diventare campione d’Italia non capita tutti i giorni…
“È stato un bel percorso, coronato dal successo finale, i ragazzi lo hanno meritato soprattutto come gruppo, ognuno ha tirato fuori tutto quello che aveva dentro, pensando sempre al bene della squadra prima che al proprio interesse. Questo ha fatto la differenza. Auguro a tutti di avere la possibilità, almeno la possibilità, di passare nel professionismo, si meritano la loro occasione”.

Quella del 2009 è un’annata importante, ci sono tanti giocatori forti.
“Sì, devo dire che erano belle squadre anche le altre, ho visto un livello molto alto in tutta la competizione. Io ho fatto giocare tutti, li ho tenuti sempre sulla corda e mi hanno risposto nella maniera migliore”.

Vuol dire che un po’ di merito ce l’ha anche il timoniere, no?
“Un po’ di esperienza ce l’ho e ho avuto grandi maestri”.

Fuori i nomi.
“A 14 anni dall’Eureka Settimo, allora si chiamava così, sono passato al Torino. Mi ricordo ancora tutti i miei allenatori: ho cominciato con il signor Marchiò, poi il signor Fantinuoli, il signor Dalla Riva…”

Facciamo una pausa. Signor?
“Certo, allora non esisteva mister, ci si rivolgeva così agli allenatori, con una forma di rispetto che, secondo me, si è un po’ persa. Ma così è, ormai mi sono abituato, tutti mi chiamano mister…”

Continuiamo con i signori, allora.
“Il signor Marchetto, il signor Sattolo, e poi c’era ancora il più grande di tutti, come persona e come maestro di calcio, il signor Rabitti, supervisore del settore giovanile. Oberdan Ussello, una grande ala che era il responsabile delle giovanili, lo aveva portato al Torino dalla Juventus, una cosa fuori dal mondo allora. Dalla sua scuola è venuto fuori il signor Vatta, che ho avuto in Primavera”.

Primavera di cui sei stato capitano
“Ero capitano di un gruppo stupendo: Bonesso, Sclosa, Mariani, Cuttone, Mandorlini, Paganelli, Camolese, tutta gente che ha fatto una grande carriera e lavorato anche dopo per il Torino. Sono stato convocato tante volte in prima squadra ma non ho mai avuto la fortuna di esordire. Ricordo che sono andato a Stoccarda, in Coppa Uefa, ma sono rimasto in tribuna. Ero in camera con Mandorlini, che invece ha giocato e marcato bene Hansi Muller, da lì è partita la sua carriera”.

Anche tu hai fatto una bella carriera e poi lavorato per vent’anni con il Torino.
“La mia sfortuna è stata avere la pubalgia nel momento migliore: sono passato dal Torino all’Empoli a San Remo, due anni di infortunio in cui ho perso autostima e convinzione. Poi ho fatto tanta serie C e un paio di anni nei dilettanti, ma ho smesso presto, a 30 anni”.

La fortuna gioca una componente fondamentale, nel calcio.
“Nel calcio la capacità è fondamentale. Poi devi trovare le persone giuste al momento giusto, e la fortuna di non farti male. A me questi aspetti sono mancati”.

Da lì è iniziata la tua carriera da allenatore.
“Un amico che allenava nell’Eureka mi ha chiamato, ho cominciato lì e ho visto che mi piaceva, così ho fatto il corso allenatori. La buonanima di Gigi Gabetto, allora responsabile delle giovanili, mi ha portato al Torino, ho incominciato con l’annata 1990, nei Pulcini. Il responsabile della scuola calcio era Salvatore Barbieri, poi ho continuato con Comi e Benedetti, avevo allenato i loro figli, che sono del ‘92. Quando è arrivato Cairo, nel 2005, ha deciso di tagliare tutti i secondi gruppi e mi sono ritrovato fuori. Ho pianto, non lo nego. Ma il calcio e la vita offrono sempre, o quasi, una seconda occasione”.

Raccontaci la tua.
“Sono andato a Beinasco insieme al gruppo degli “epurati” e abbiamo fatto una bella stagione. Al torneo di Cairo Montenotte abbiamo vinto tutte le partite, prima con le dilettanti e poi con le professioniste, e ci siamo ritrovati in finale, guarda caso, con il Torino. E abbiamo vinto ai rigori, è stata una grande soddisfazione per me e per i ragazzi, 4/5 di loro sono tornati nel professionismo. E anche io, l’anno dopo, sono rientrato al Torino, dove ho continuato ad allenare fino ma tre anni fa. Ho sempre allenato per far crescere i ragazzi, non conta vincere ma insegnare calcio. Stop, recezione, trasmissione e poi il gol, che racchiude tutto, ma non arriva da solo”.

Torniamo da dove eravamo partiti, mister… anzi signor Di Nuovo. In questo percorso si è inserita la rappresentativa. Quanto è difficile fare il selezionatore, che è un mestiere ben diverso da quello di allenatore?
“Molto difficile. Insieme a Massimo Storgato e al mio vice Simone Ferrari, abbiamo cercato i pezzi giusti di un puzzle, con il limite dei tre convocati per squadra. Direi che ci siamo riusciti, ma con delle rinunce dolorose: penso a Aron Persiano del Lascaris, ragazzo a modo e con qualità enormi, o Filippo Bracchi, difensore del Gozzano. Meritavano, come mi sarebbe piaciuto dare più spazio a Piciano, ma il ruolo del portiere è particolare e Rostagno ha sempre fatto bene, in finale ha fatto una parata da serie A. Discorso diverso per i giocatori di movimento, loro hanno giocato tutti”. 

Chi ha fatto la differenza?
"Tutti, ognuno nel suo momento. Chi entrava dalla panchina, ha sempre dato qualcosa in più. Aversano è stato un crack tutte le volte che è entrato nel secondo tempo, come Cavazza a tutta fascia, Ferello ha avuto meno minutaggio ma in semifinale ha fatto differenza a centrocampo".

E chi, secondo te, ha più chances di imporsi anche nel professionismo?
"Io spero che tutti abbiano la loro chance. Prima di tutto perché sono bravi ragazzi, da padre di famiglia vorrei avere figli così. In albergo, sul pullman, si sono sempre comportati nella maniera giusta. E poi perché hanno qualità importanti. Ormai le professioniste guardano prima di tutto all'estero, ma ci rendiamo conto che in Italia abbiamo ragazzi con qualità enormi? E basta cercare quelli grandi e grossi, il calcio si gioca con i piedi e con la testa. Guarda ragazzi come Scanavino o Catanzaro: se arrivi sempre prima sulla palla, vuol dire che hai qualcosa in più, hai intelligenza calcistica. Quello più forte adesso, lo vedono anche i ciechi, ma bisogna guardare anche un po’ in prospettiva".

La tua prospettiva? Ancora rappresentativa?
"Sabato facciamo una festa, poi parlerò con Storgato. Certo che mi piacerebbe continuare".

Chiudiamo con una dedica per il titolo nazionale.
"A tutti i ragazzi, anche quelli che hanno partecipato a un solo raduno ma poi sono stati esclusi. Con una preghiera: non abbattetevi mai, date sempre il massimo, perché da un momento all’altro può arrivare l’occasione giusta”.