Venerdì, 01 Novembre 2024

IL CALCIO CHE MUORE.....MA NEL FRATTEMPO SCENDONO IN CAMPO I PULCINI.

Torino, 18/10/2016

 

Sicuramente il fatto più importante della settimana, sono state le dimissioni di un “Mister”, di una squadra giovanile di calcio di Torino, che stanco delle oppressioni e delle indebite intromissioni dei genitori, ha deciso di lasciare, rassegnando le dimissioni da “Mister” e da “Uomo”. Un fatto eclatante che è stato riportato da tutti i quotidiani nazionali e che ha creato non poca discussione nel mondo del calcio giovanile, e non solo Torinese. E’ evidente, e lo vediamo tutte le domeniche sui vari campi, che oramai le ossessioni dei “Papà”, convinti di avere il campione incompreso o piuttosto dando la colpa all’allenatore di non farlo giocare nel suo vero ruolo, ha inquinato l’ormai inquinatissimo mondo del calcio giovanile. Se si aggiunge il fatto che, da più parti dopo quanto accaduto, ci si è interrogati se era giusto o no quello riferito da un grande campione del passato del Torino, Paolino Pulici, il quale ha affermato che <<l’ideale sarebbe allenare una squadra di orfani>>. E’ giusto? Io credo di si.

 

 

Come voi sono ogni domenica in campo e vedo, sento i “consigli tecnici” dei Papà seduti ed agitati sulle tribune, vedo i bambini giocare con lo sguardo e le orecchie volti sulle gradinate ad ascoltare i consigli tecnici del Papà o della Mamma, e non quanto gli urla o gli dice il suo allenatore; perché a fine partita non deve dare conto di come ha giocato al suo Mister, ma bensì al proprio genitore, che oramai si è inserito perfettamente negli ingranaggi della società dispensando oracoli e giudizi sull’andamento della squadra o piuttosto su come schierare il proprio ragazzo. Va da se, che lungi da me entrare in polemica con chiunque, o approfondire in questa rubrica un dibattito che alla fine non porta a nulla. L’educazione calcistica delle scuole calcio, parte prima di tutto da noi genitori, da noi educatori, prima come famiglia e poi come sport, perché anche il Mister è un genitore non dimentichiamolo e il suo tempo lo dedica ai ragazzi cercando di insegnargli il gioco del calcio. E per favore, se chi legge ha un grande campione in casa e non è d’accordo con me, bene, non legga più i miei articoli: io sto con il Mister che ha dato le dimissioni. E basta!

 

Nel frattempo, in barba ai tecnici da gradinate e ai Papà allenatori, è iniziato anche il campionato riservato alla Categoria dei Pulcini. Che bello ragazzi! Domenica sono andato a vedere una partita dei Pulcini, beh vedere quei bambini correre, gioire, soffrire e esaltarsi, è stato bellissimo. Il gioco del calcio, quello vero, puro, fatto di ingenuità e di gioia vera, è il loro. Non sto a dilungarmi sui risultati, vittorie e sconfitte, nel sito sono ampiamente dettagliate. Per me, come dico sempre, hanno vinto tutti, perché il calcio è loro. Giocato con le loro scarpette di gommapiuma, i calzoncini o troppo lunghi o troppo corti, la maglia a mò di cappotto, ma giocato con gioia e felicità di avere avuto l’occasione di divertirsi con i suoi compagni. E poco importa se ha perso, la sua vittoria è la sua gioia di vivere e giocare allo sport più amato da tutti. Hai capito Papà?

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