1 - La rubrica curata da Simone Lioce inizia con un confronto tra i corsi federali inglesi e italiani, per rispondere alla domanda: come fa un giovane farsi riconoscere il suo diritto alla formazione, anche in ambito sportivo?
Caro Ministro Spadafora,
Caro Presidente Malagò,
Caro Presidente Gravina,
mi propongo di confrontare, attraverso un’analisi oggettiva, la struttura dei corsi federali inglesi promossi dalla FA (Football Association) COURSE e di quelli italiani della FIGC per diventare un allenatore di calcio patentato.
SISTEMA FIGC
In Italia esistono 5 corsi: UEFA C, UEFA D (LA SOMMA DI C+D SANCISCE UEFA B), UEFA A, UEFA PRO.
UEFA C - È incentrato sulla formazione di allenatori di giovani calciatori, che andranno ad operare nei settori giovanili in tutte le categorie ad esclusione dei campionati Primavera. Il corso - che ha la durata complessiva di 10 settimane, per un totale di 124 ore di lezione; oltre a 20 ore di tirocinio (10 sedute di allenamento) e agli arbitraggi di 5 gare delle categorie Pulcini ed Esordienti - approfondisce le tematiche relative al mondo del calcio giovanile, dall’insegnamento della tecnica e tattica calcistica, alla metodologia dell’allenamento, dalla psicopedagogia alla medicina sportiva e al regolamento di giuoco. Per potervi accedere è necessario avere 18 anni, ma bisogna entrare in una graduatoria composta da 40 posti in cui classifica i richiedenti secondo le loro esperienze da giocatore e titoli di studio. Prezzo 528 euro.
UEFA D - Questo Corso, organizzato sul territorio, forma gli allenatori che andranno ad operare nel calcio dilettantistico, più precisamente nei campionati dall'Eccellenza alla Terza categoria (maschile) e fino alla Serie C femminile, rilasciando la Licenza D. Il patentino - che verrà riconosciuto solo dopo la riuscita conclusione degli esami finali - abilita il tesseramento come allenatore responsabile anche per gli Juniores Nazionali, Regionali e Provinciali. La durata del corso è di 120 ore. Per potervi accedere bisogna essere residenti nella propria regione, avere 23 anni e rientrare in graduatoria attraverso accumulo di certificati d’istruzione, di allenatore e esperienza da giocatore. Prezzo 660 euro.
UEFA B - Da settembre si ottiene con la somma tra UEFA C e UEFA D. Questa certificazione permette di allenare anche all’estero.
UEFA A - Viene svolto a Coverciano ed è il primo livello di formazione rivolto ad allenatori di calcio che opereranno nelle categorie professioniste. Al termine delle lezioni, infatti, il positivo superamento degli esami assicura l’abilitazione per condurre tutte le formazioni giovanili (comprese le squadre Berretti e Primavera), tutte le prime squadre femminili e le prime squadre maschili fino alla Serie C inclusa , nonché al tesseramento come allenatore in seconda in Serie A e in Serie B maschile. Il corso si articola in 192 ore di formazione. La didattica include elementi di tecnica e tattica calcistica - di cui una parte dedicata alla match analysis e allo scouting - metodologia dell’allenamento, psicologia sportiva, comunicazione, medicina sportiva, carte federali e regolamento di gioco. Per poter accedere al corso, i candidati devono aver compiuto il 30esimo anno di età ed essere in possesso dell'abilitazione UEFA B; il Settore Tecnico, attraverso un’analisi dei titoli presentati, provvede a stabilire una graduatoria di ammissione per la scelta dei partecipanti. Il costo del Corso è di 2.500 euro.
UEFA PRO - Viene svolto a Coverciano una volta all’anno, nel periodo compreso tra ottobre e luglio, con la sessione degli esami finali prevista per settembre; rappresenta il massimo livello riconosciuto dalla FIGC in materia di formazione tecnica. Al termine delle lezioni, infatti, il positivo superamento degli esami assicura l’abilitazione per condurre qualsiasi squadra, incluse quelle di Serie A e Serie B. Il corso si articola in 256 ore di formazione. Oltre agli elementi classici dei corsi allenatori, come le lezioni di tecnica e tattica calcistica, metodologia dell’allenamento, psicologia sportiva, comunicazione, medicina sportiva, carte federali e regolamento di gioco, il corso prevede numerosi stage presso squadre di Serie A, Serie B e partecipanti ai maggiori campionati europei. Per poter accedere al corso, i candidati devono aver compiuto il 32esimo anno di età ed essere in possesso del diploma UEFA A; anche in questo caso, il Settore Tecnico provvede a stabilire una graduatoria di ammissione per la scelta dei partecipanti. Il costo del Corso è di 8.000 euro.
UN PO’ DI DOMANDE
Può un ragazzo di 18 anni entrare in graduatoria e frequentare un corso UEFA C? Quanto tempo dovrà aspettare affinché possa entrarvi soprattutto in bacini provinciali con milioni di abitanti (a Torino c’è una media di 200 domande su 40 posti disponibili)? Nell’eventualità che il ragazzo 18enne entri in graduatoria e passi l’esame, perché deve aspettare altri 5 anni affinché possa ottenere la licenza D? I corsi Uefa C e D si svolgono dal lunedì al venerdì in orari pomeridiani e serali (17-22), una settimana sì e una no, per circa quattro mesi: è conciliabile con una squadra da allenare, con un impegno scolastico o lavorativo?
COME FUNZIONA IN INGHILTERRA
Da settembre mi sono trasferito in Inghilterra e ho avuto modo di iniziare i corsi FA, che sono strutturati su 6 livelli.
FA COACHING LEVEL 1 - Età per accedervi 16 anni; allenamento target u7 con avviamento alle fasce d’età avanzate; possibilità di recarvi in qualsiasi centro federale inglese con corsi a ripetizione nelle località limitrofe; corsi organizzati nel weekend, in prossimità di festività e in estate poiché si ritiene fondamentale che l’allenatore segua la squadra durante la settimana, mentre in partita si può inserire il vice allenatore o collaboratore; iscrizione libera senza obbligo di graduatoria fino a posti disponibili, chi sarà meritevole passerà l’esame altrimenti vi sarà una prova di riparazione, in caso di bocciatura ci si può iscrivere ad un corso anche dopo un giorno.
FA COACHING LEVEL 2 / 3 / 4 / YOUTH AWARD 5 - Una volta ottenuto il livello 1, fino al 6 è tutta una questione di superamento dell’esame per accedere al successivo sempre con le medesime modalità; ma dal livello 2 bisogna portare avanti un progetto con la squadra che si sta allenando. Quindi non vi è un allontanamento, ma un coinvolgimento tra allenatore, società e Federazione. Il focus anziché rivolgersi alle fasce d’età da allenare si focalizza più su obiettivi specifici tecnici e tattici (in particolar modo sui moduli 5v5, 7vs7 e 11vs11). Dal livello 4 (seguente al Uefa B) si deve presentare una candidatura con le esperienze precedenti e le motivazioni per cui si intende seguire il corso, successivamente verrà eseguita una selezione.
Ci sono inoltre moduli integrativi che riguardano Fair Play, contesto sociale, psicologia e scouting. Oltre ai corsi di allenatore vi sono anche diversi livelli di specializzazione per allenatore dei portieri, area medica, safeguarding dei bambini legata alla child protection e alla privacy, fusa, talent scout, calcio per disabili, insegnamento nelle scuole.
Avendo la possibilità di osservare da vicino la metodologia inglese, trovo che sia un sistema più flessibile e accessibile, pur con un’offerta formativa eccellente. Al Port Vale e allo Stoke City, società che frequento, c’è una grande maggioranza di ragazzi giovani pronti a inserirsi nel mondo del calcio: a 21 anni qui si è considerati già “vecchi”.
CONCLUSIONI
Credo che la formazione - anche in campo sportivo - sia un diritto di tutti, non dovrebbero esserci barriere o limiti. Il diritto allo studio è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona, sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani dell'ONU.
I format FIGC e FA hanno caratteristiche diverse, indiscutibili sotto il punto di vista formativo, data la produzione di grandi tecnici nel corso degli anni. Diverse sono le modalità di accesso: il format FA presenta un sistema “libero” di accesso, mentre il format FIGC limita l’accesso in base a un concetto meritocratico basato sull’attività di calciatore e sui titoli di studio.
Ipotizzando la richiesta di partecipazione al bando di 100 laureati di scienze motorie, è corretto selezionarne 40 a seconda della categoria calcistica in cui ha militato anni fa? Un giocatore di serie D, sarà un allenatore migliore di un laureato in scienze motorie che ha militato in Promozione? Arrigo Sacchi non è mai stato calciatore: fosse nato negli anni ’90, avrebbe mai avuto la sua carriera e avrebbe mai potuto influenzare così profondamente il modo di intendere il calcio?
Si parla molto della fuga dei giovani all’estero: io, a 21 anni, sono dovuto emigrare in Inghilterra per poter ottenere un mio diritto: quello a formarmi.