3 - Con Edoardo Ciofi in questa puntata si parla di ansia. Uno degli argomenti che vengono maggiormente affrontati quando si parla di Psicologia applicata allo Sport è sicuramente la gestione delle emozioni. In particolare, una delle maggiori esigenze è sicuramente quella di aiutare atleti e staff a gestire la cosiddetta “ansia da prestazione”. Prima di capire come imparare a gestirla, però, è fondamentale imparare a conoscerla e a capire che in realtà l’ansia può essere una grande alleata alla prestazione sportiva.
Ansia “Buona” e Ansia “Cattiva”
La prima cosa da imparare riguardo l’ansia è che, in realtà, non è un qualcosa di esclusivamente negativo. Anzi, tutt’altro. Se con una bacchetta magica eliminassimo completamente l’ansia dalla testa e dal corpo di un atleta, le sue prestazioni calerebbero in un secondo. La cosa può sembrare meno strana se la parola ansia viene sostituita dalla parola attivazione. Quando l’atleta è troppo attivato, infatti, comincia a sentire tutti i sintomi dell’ansia (batticuore, respiro affannato, muscoli rigidi); ma anche quando l’atleta è troppo poco attivato, abbiamo una condizione di scarsa concentrazione, poca grinta, mancanza di motivazione e muscoli non pronti all’azione. Quello che sarà da ricercare, quindi, è il modo di arrivare alla giusta attivazione, che permette all’atleta di performare al meglio senza essere troppo agitato ma senza neanche essere troppo rilassato.
I pensieri sono amici o nemici?
Quello che la scienza e la filosofia hanno cercato di spiegare sin dall’inizio dei tempi, era quale fosse il rapporto corpo e mente, e quale delle due influenzasse l’altro. Negli ultimi tempi si è giunti alla conclusione che non ci sia una classifica, ma che entrambe si influenzino vicendevolmente. Questo cosa significa? Durante l’attività sportiva, soprattutto quella finalizzata ad un risultato (partita, gara, ecc.), per fare una buona prestazione c’è la necessita che il corpo e la mente collaborino. Può capitare, infatti, che se la nostra mente è deconcentrata, o peggio, focalizzata su pensieri negativi, anche il nostro corpo non risponda alla prestazione in maniera efficace. In un prossimo articolo parleremo del Self-Talk e della modalità di gestione dei pensieri.
Tecniche di “rilassamento”?
Uno dei metodi di gestione dell’Ansia riguarda sicuramente le tecniche di rilassamento. Nonostante la parola sembri indicare uno stato di tranquillità quasi sonnolenta, le tecniche di rilassamento sono tecniche utili ad allenare il corpo e la mente per poter attivarsi nel modo corretto. Tra le tecniche più famose ci sono il Training Autogeno e il Rilassamento Muscolare Progressivo. Anche alcune tecniche di visualizzazione possono esserci utili per prepararci al meglio alla gara.
E quindi come si fa a gestire l’ansia?
Purtroppo non esiste un prontuario che permetta di spiegare come gestire al meglio la propria attivazione psico-fisica, poiché essa può essere differente da individuo ad individuo. Quello che si può fare e provare ad allenarsi e abituare la mente ed il corpo all’attivazione efficace, utilizzando questi semplici strumenti:
- Respirazione: Prima, durante e dopo la gara prova a concentrarti sul respiro e prova a rallentarlo.
- Diario dei pensieri: Segnati i tuoi pensieri negativi e prova a cambiarli sullo stesso foglio in pensieri che ti siano utili per gestire al meglio la tua attivazione.
- Conosci le tue capacità: Scrivi su di un foglio quali sono i tuoi punti di forza, cosa sai fare e come queste capacità possono esserti utili durante la gara. Rileggi il foglio quando ti senti teso/ a e ricordati di quello che sai fare.
- Visualizza la tua miglior prestazione: Prenditi un attimo mentre respiri e prova a visualizzare la tua miglior prestazione, ti aiuterà a capire che in realtà non si tratta di fortuna o sfortuna ma sei stato tu a fare quella partita o quella gara e quindi potrai essere tu a replicarla!