Lunedì, 23 Dicembre 2024

Addio Giò Frassinelli, il SuperOscar è la tua eredità immortale

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LUTTO - È mancato questa notte, all’età di 84 anni, l’inventore della classifica delle società torinesi e del torneo che apre la stagione del calcio dilettantistico da più di 40 anni


“C’è qualcuno seduto all’ombra oggi, perché qualcun altro ha piantato un albero tanti anni fa”. Con questa frase di Warren Buffet, il Comitato organizzatore del SuperOscar dà il suo addio al “nostro papà Gio Frassinelli”, uno dei personaggi che più ha segnato la storia del calcio piemontese con il suo carisma, la sua simpatia e le sue classifiche, tracciate rigorosamente a mano su fogli di carta a quadretti: è mancato questa notte all’età di 84 anni.

Era il 1979 quando Frassi, allora segretario dell’Ardor, ebbe l’intuizione di stilare una classifica generale delle società piemontesi, assegnando un punteggio ad ogni categoria. È questo l’albero sotto la cui ombra siamo seduti ancora oggi, ad appassionarci per le partite che aprono da più di quarant’anni la stagione del calcio giovanile torinese, quelle del mitico SuperOscar. Nel 2000 Piergiorgio Frassinelli e il suo amico Roberto Gagna sono usciti dal Comitato organizzatore e hanno passato la mano alla gestione “comunitaria” di Paolo Montone, Giovanni Comel e Carlo Ingegneri, ma il SuperOscar è e rimane la creatura immortale di Giò Frassinelli, l’eredità che lascia al mondo del calcio torinese.

Una pagina del libro “Il calcio di borgata Storia del 'balon' all'ombra della Mole” di Renato Tavella ricorda com’è nato il SuperOscar.

Un panorama così imponente e qualificato merita ogni anno una sua conclusiva graduatoria di merito. Questo, in sostanza, il pensiero che settimanalmente portava due fantasiosi dirigenti a scommettere, sulla globalità di risultati e classifiche, una spumeggiante birretta. Fantasiosi perché non vi e modo più consono per sottolineare le figure di Giorgio Frassinelli e Antonio Marrocu, rispettivamente segretari dell'Ardor e del Barcanova. Entrambi attenti e precisi, innamorati di numeri e statistiche come del genuino calcio di borgata, ogni sette giorni i due amavano appunto ipotetica classifica generale da loro prefigurata per tale proposito. Un giochetto particolare proposto da Frassinelli al fine di poter stabilire una graduatoria fra tutte le società in attività, sulla base di un punteggio assegnato per i vari risultati acquisiti dalle stesse nei campionati delle diverse categorie. Più che di un giochetto bisognerebbe per parlare di una intuizione straordinaria, di un bel modo per creare interesse e stimolare nuovi traguardi nei più diversi clubs, poiché dal 1979 l'idea di Gio Frassi alias Frassinelli viene fatta sua dal movimento e ufficializzata. E' nato l'Oscar del calcio giovanile torinese.

La validità dell'iniziativa incuriosisce e scatena lo spirito industrioso di Giancarlo Emanuel, redattore di Tuttosport. Perché non organizzare un Superoscar? dice il giornalista a Frassinelli. Quindi suggerisce l'ipotesi di una passerella agonistica che metta a confronto tra loro le prime della graduatoria con le società che potrebbero misurarsi attraverso contemporanei tornei che coinvolgono le categorie più rappresentative del Settore Giovanile. Stabiliti i punteggi da assegnare alle singole classifiche, dalla somma dei vari risultati verrebbe fuori il vincente, una regina dell'anno. "Dai Frassi - aggiunge il giornalista - se organizzate sto Superoscar credo proprio che possa essere patrocinato dal nostro giornale".

Frassinelli per un momento non ha parole, ma gia' Emanuel incalza e dice che proverà a sentire quel che ne pensano i presidenti di Barcanova e Vanchiglia, del Victoria Ivest. La risposta dei lungimiranti Pampione, Tallia, Nino Furnari, non solo non si fa attendere, ma attiva all'istante il meccanismo necessario a mettere in campo l'importante manifestazione.

Un successo, Una specie di Coppa dei Campioni che invoglia le società a far sempre meglio, ad allestire squadre sempre più competitive al fine di poter essere parte di quella che si può considerare l'élite del calcio torinese. Quando ancora gli eroici Frassinelli e Marrocu, Augusto Cappellino, armati di fogli e tabelle, con l'immancabile lapis tra le dita, fanno le ore piccole pur di far quadrare i primi responsi, già si sentono voci avallare la forza dell'idea con dei significativi: "In un anno, nella classifica Oscar, siamo passati dal 42esimo posto al 19esimo vedrete, vedrete questo altr'anno".

Le stagioni che seguono alle iniziali scosse di Oscar Superoscar mettono alla frusta l'organizzazione. Con gli uomini migliori vengono così a dar manforte alla causa le strutture del Madonna di Campagna, del Lascaris, San Mauro e Paradiso. Giunge anche il tempo delle prime computerizzazioni, abilmente tenute e formulate dal preciso Piero Sburlati. Avanguardia in ogni senso, dunque, per il Settore Giovanile torinese…”

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