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Mercoledì, 07 Dicembre 2016 01:07

I professionisti devono essere un anno più piccoli. O no?

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Torino, 7 dicembre 2016

 

Anche se sempre di bambini si tratta, e i risultati non dovrebbero essere la cosa più importante, il dislivello tra due squadre può essere un problema durante la partita e renderla unilaterale. Una situazione particolarmente evidente quando a giocare sono Juve e Toro. A fare una segnalazione in merito è per esempio il lettore Flavio Capelli che spiega: «Scrivo per una constatazione. Nel gruppo E dei 2005, girone estremamente equilibrato e combattuto con squadre come Cenisia, Bacigalupo, Sisport, Hesperia, Venaria, Orione Vallette trovo alquanto strano che il Torino FC sconfitto alla prima partita con la Sisport presentando come giusto che sia la categoria 2006 (vedi regolamento Federale alla voce squadre professionistiche) schieri dalla partita successiva i pari categoria 2005 ovviamente stravincendo tutte le partite alterando un girone di per sè estremamente interessante ed equilibrato.

 

Credo che FC Torino non abbia bisogno di questi sotterfugi per ribadire a tutti di essere di un'altra categoria (anche con i 2006!) ma dato che il regolamento della federazione parla chiaro richiedendo a tutte le società una lista di ragazzi alla prima giornata che non possa essere cambiata mi pare che questa regola sia stata derogata per le professionistiche, tant'è che se l'obiettivo per loro non è partecipare ma stravincere ritengo che non sia di insegnamento ne' per loro (non ne hanno bisogno) né per le altre squadre composte da ragazzini di livello sicuramente inferiore che hanno come unico obiettivo quello di divertirsi e non di sentirsi inferiori a loro subissati da 12/21/15 gol. Che senso ha? Mi chiedo allora perché fare gironi con le professionistiche quando tutte le società dilettantistiche sono più o meno allo stesso livello ed il divertimento sarebbe notevolmente migliore?»

 

 

In realtà quella delle professioniste di giocare, anche nella Scuola calcio, con un'annata più piccola non è una norma federale, ma sono una consuetudine. Il regolamento lo prevede e ne dà facoltà, ma non è assolutamente un obbligo. Le società professioniste hanno un'interesse diverso rispetto a quelle dilettantistiche, il loro scopo non è avvicinare i piccoli calciatori a questo sport ma, sempre tenendo presente il lato educativo, cercare di fornire certe basi ai più talentuosi per vedere se, crescendo, continuano a dimostrarsi tali. Per loro far giocare i ragazzi più piccoli con quelli più grandi non è tanto, o solo, un modo per rendere più equa la sfida ma un mezzo per abituare i ragazzi ad affrontare sfide più difficili. Quindi sì, in linea di principio i giovanissimi granata e i piccoli bianconeri partecipano a campionati di un anno superiore, ma a parte un giudizio di merito sul fatto che sia più o meno bello per chi è l'avversario in campo non sono obbligati a farlo. 

 

Torino e Juventus fanno regolarmente parte dei campionati, per cui partecipano come tutte le altre nella Scuola calcio. Le giovanili regionali hanno risolto la questione considerandole fuori classifica, ma non essendoci una classifica della Scuola calcio questo non può essere fatto sotto i Giovanissimi Fascia B. A livello nazionale in questi mesi si è strutturato un torneo riservato alle professioniste che coinvolga in una sorta di gironcino ragazzi in età da Esordienti, ma anche i professionisti da piccoli cominciano come tutti gli altri dilettanti. Ed è una buona cosa visto che solo una parte di loro resta al Toro o alla Juve, mentre altri ricominciano magari proprio da quelle squadre che hanno conosciuto e affrontato da bambini durante i campionati autunnali e primaverili.

 

La Redazione         

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