Il secondo appuntamento alla scoperta della Sommarivese Giovanissimi prosegue con l’analisi di altri sei giocatori alle dipendenze di Gianluigi Lamaddalena. Dopo le presentazioni dei difensori Corsaro, Bedino, Varacalli e Panero, del portiere Versace e del centrocampista Burdese, i protagonisti della seconda puntata saranno Barbero, Gramari, Rolfo, Garis, Cristofalo e Poffa.
MATTEO BARBERO
Ala destra
24 marzo 2001
Matteo Barbero è uno dei “vecchi” di questa squadra facendo parte ormai da anni dello zoccolo duro della rosa. Abita a Caramagna come Bedino e – come il suo compagno - fisicamente non è un mostro però ha tanta corsa e tanta grinta che il più delle volte gli consentono di eliminare il gap con gli avversari meglio piazzati fisicamente. Da Matteo non si sente mai una parola sbagliata ed anche lui si è messo sempre a disposizione della squadra. “Ci teneva particolarmente ad andare ai regionali” - racconta il suo allenatore - perché come il resto della squadra era già da tempo che sperava di giocare in questo palcoscenico”. Oltre alla tenacia, Matteo ha un’altra grande qualità: si adatta a giocare da terzino in caso di necessità oppure da quinto centrocampista nel 3-5-2 perché sa fare la fase difensiva “a differenza di Mangia” dice Lamaddalena “che invece attacca sempre, mentre Barbero è bravo a coprire, a temporeggiare”. Nonostante sia piccolino ha un forte carattere tanto da arrivare a dire all’arbitro durante una partita: “Non si permetta a dare il rigore”. E poi, secondo voi come è finita? Rigore e giallo per Barbero.
ANDREA GRAMARI
Centrocampista
7 febbraio 2001
“E’ il nostro numero 10” esordisce Lamaddalena. Fino all’anno scorso era capitano ed ogni tanto anche quest’anno. E’ il terzo capitano per dedizione e puntualità, “non mi ricordo – continua il mister – se quest’anno abbia saltato anche solo un allenamento, forse sì ma perché aveva il dentista”. Andrea Gramari è l’ennesima bandiera di questo gruppo e non solo perché vive a Sommariva ed ha sempre giocato qui. Il “diez” - come diremmo in spagnolo o se fossimo su Sky - è stato richiesto diverse volte dal Pedona o dalla Cheraschese, ma ha sempre preferito rimanere a Sommariva proprio per l’attaccamento alla maglia, o comunque per l’attaccamento a quelle che sono le rivalità sportive che caratterizzano i piccoli paesini della provincia di Cuneo. Andrea è in grado di saltare l’uomo con facilità: se è in forma gioca da solo, (come Poffa o Manuali) ma nel senso positivo perché è in grado di cambiare la partita da un momento all’altro. Quest’anno si sta sacrificando, si è allontanato dalla porta e questo condiziona la sua media/gol, ma lo fa per adattarsi ai nuovi compagni. Oggi il livello si è alzato, magari si difende di più dell’anno scorso, nonostante tutto è uno dei più impiegati.
GABRIELE ROLFO
Attaccante
27 giugno 2001
Gabriele Rolfo è un attaccante puro, la classica boa. E’ quella punta che gioca spalle alla porta e che ti fa la sponda, “quando ha voglia” – scherza Lamaddalena. A volte tende ad intestardirsi nel dribbling e di conseguenza bisticcia con il pallone, in questo deve crescere. E’ mancino ed ha una bella conclusione potente. L’anno scorso giocando con le tre punte Rolfo poteva guardare la porta, quest’anno ha dovuto giocare in modo diverso, dovendosi sacrificare molto di più: “se prima si poteva girare per cercare la porta e concludere, oggi gli chiedo qualcosa di diverso. Deve fare la sponda, allargare in fascia ed andare in mezzo all’area per prendere il cross”. Altra pecca di Gabriele: prende troppe ammonizioni. “Sono nove i cartellini gialli tra provinciali e regionali quest’anno” bacchetta il mister, “presi tutti per il suo carattere irruento, a volte troppo acceso. Ed una ammonizione – che però potrebbe avergli fatto capire la lezione – gli ha fatto saltare la Cheraschese che era una partita alla quale teneva molto”. A cavallo tra la prima fase e l’inizio dei regionali, Rolfo ha patito una distorsione alla caviglia che lo ha tenuto lontano dai campi fino a gennaio. Oggi si è quasi ripreso ma ovviamente non è al 100%. Non ha i 70’ nelle gambe perché è uno che fa l’allenamento un po’ così.
FILIPPO GARIS
Centrocampista
31 marzo 2001
Quest’anno ha giocato quasi sempre come difensore centrale, anche se nasce come centrocampista, per essere precisi, come mezz’ala nel 4-3-3. Filippo Garis è un giocatore intelligente, uno di quelli che puoi usare ovunque, anche in porta. Giocatore dotato di tanta corsa e grinta da vendere, non è uno dei più forti tecnicamente ma è il più completo. In questa stagione il suo allenatore lo ha schierato come terzino, come centrale difensivo ed anche come punta centrale in assenza di Rolfo e Crispo. Ha giocato in quasi tutti i ruoli, ed è quindi normale che non abbia tutti i movimenti spostandosi da un ruolo all’altro; per qualunque squadra non solo un giocatore così sarebbe importante, ma alla lunga diventa indispensabile. Tesserato da sempre con la Sommarivese, ha giocato in 7 ruoli diversi: “Lo abbiamo provato anche da libero avendo avuto alcuni problemi con il fuorigioco. Se gioca dietro picchia, se gioca davanti le prende. Ha una grande capacità di adattamento, e poi ride sempre. Un pelino strafottente, ma è un ragazzo contento della vita” commenta il suo mister.
SIMONE CRISTOFALO
Portiere
27 ottobre 2001
Da sempre a Sommariva, Simone Cristofalo è il terzo portiere o meglio, si alterna con Versace a fare le veci del secondo di Marcolin. Quest’anno ha fatto più lui il secondo rispetto a Versace ma, avendo capacità anche fuori dalla porta, ha giocato più in attacco che non tra i due pali. Simone, il portiere-attaccante, si è tolto anche le sue soddisfazione nella stagione in corso: ha segnato due gol! “Lui partecipa anche non giocando” - racconta Gigi Lamaddalena - “il suo atteggiamento fa squadra. Che sia in campo, in panchina o in tribuna, Cristofalo esulta quando è il caso di esultare o si rammarica quando subiamo un gol. In una parola è ben disposto, fa gruppo. Poi ovviamente ci sono i lati negativi (sorride): rompe le scatole in panchina perché parla in continuazione, ma questo capita perché è dentro la partita, seppur a volte non entri neanche in campo”. Simone Cristofalo preferisce restare in questa squadra giocando meno piuttosto che andare a fare il portiere titolare in un’altra. E la squadra questo lo percepisce e lo apprezza.
LEONARDO POFFA
Centrocampista
26 dicembre 2001
Leonardo Poffa è il più alto della squadra. Alto circa 1.84, è il giocatore più completo proprio perché in più di Manuali (ne parleremo nella terza puntata) ha dalla sua l’altezza. Si adatta a giocare ovunque: contro le squadre un po’ più forti ha giocato dietro perché sfruttando la sua altezza la squadra è riuscita a limitare i danni. “Ha giocato punta – continua Lamaddalena – perché con altezza e tecnica pensavo riuscisse a risolvere qualche partita, pensavo potesse influire di più ma mi sono accorto che se lo togliamo dal mezzo la squadra ne risente”. Quindi il ruolo in cui rende meglio e fa rendere meglio la squadra è il centrocampista centrale: nel 4-1-4-1 agisce davanti alla difesa (tanta quantità e di certo non manca di qualità). Mentre nel 4-4-2 fa il centrodestra. Se ha un difetto, non vede bene la porta: sembra che abbia paura di calciare. Ha sempre reso bene Leonardo Poffa, ma è normale – come per Garis – che se giochi sempre nella stessa posizione trovi più facilità nel tempo. “Noi gli abbiamo insegnato più interpretazioni dei ruoli del calcio, penso gli tornerà utile in futuro” conclude l’allenatore. Giocatore correttissimo, ha preso pochi gialli seppur gioca in interdizione a metà campo. Mai una parola, mai una protesta, da prendere d’esempio per questo.