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Giovedì, 08 Gennaio 2015 15:45

Pietro Martino: "Grosso mi ha insegnato a fare il difensore"

Scritto da redazione

INTERVISTA - Parla il calciatore del Lucento Giovanissimi: "Voglio raggiungere e togliermi qualche soddisfazione personale"

Pietro Martino nella sua carriera ha fatto un po' di tutto. Portiere, attaccante e ora, dopo la "cura" di Enzo Grosso, difensore.

Ciao Pietro, ci riassumi velocemente la tua carriera? 
"Sono nato il 4 maggio del 2000, gioco nel Lucento, prima ho militato nel Montanaro, nel Real Canavese e nel Chivasso".

In che ruolo giochi?
"Ho cambiato spesso. Ho fatto a Montanaro il portiere, al Real e al Chivasso l'attaccante e ora il difensore".

Quanti gol hai già fatto in questa stagione? 
"11".

La tua squadra del cuore?
"Milan".

Il giocatore a cui ti ispiri?
"Fabio Cannavaro".

Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio? 
"La grinta e la fame di arrivare prima sul pallone".

Datti un voto:
Tiro: 8
Passaggio: 7
Colpo di testa: 8 in difesa e 7 sotto porta
Contrasto: 9
Tackle: 9
Senso del gol: 8
Velocità: 9
Dribbling 7
Forza: 8
Acrobazia: 6

Qual è stata la miglior partita della tua carriera? 
"Non ce n'è una in particolare, ma ricordo quando ho giocato la prima partita nel Real Canavese con la vera squadra (prima giocavo in una squadra di "scarti" perché ero davvero scarso), si giocava contro gli Orizzonti United ed ero davvero arrabbiato e carico, quella partita finì 3 a 2 con una doppietta mia, da quel giorno ho conquistato la maglia da titolare". 

Qual è stata invece la peggior partita della tua carriera?
"Non ce n'è una in particolare, ne faccio parecchie purtroppo perché calo di concentrazione, e forse è proprio questo che mi manca per il salto di qualità, sono in un brutto momento ma con costanza, pazienza e voglia di migliorare non solo mia riuscirò a superare tutto".

L'allenatore a cui sei più legato?
"Enzo Grosso di sicuro, l'anno scorso appena arrivato mi ha detto che da quel giorno avrei fatto il difensore e che sarei diventato il migliore insieme a lui, e con pazienza e dedizione mi ha fatto imparare questo ruolo in cui mi trovo benissimo e che mi da grandi soddisfazioni".

Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio?
"Un po' con tutti, cerco di conquistarmi la simpatia e la stima di tutti, quello con cui ho legato di più è Francesco Gigliotti perché è un fratello dentro e fuori dal campo".

Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?
"In questa stagione di raggiungere Chianciano con i miei compagni e con sacrificio, lavoro e umiltà anche qualche soddisfazione personale come una chiamata da una professionista".

Se segnassi nella finale regionale, a chi dedicheresti il gol? 
"Ai miei genitori che hanno fatto e fanno tanti sacrifici per me e per il mio bene e non li ringrazierò mai abbastanza. Già solo per il fatto che mi hanno messo al mondo e ho avuto la fortuna di nascere sano, è stato tutto grazie a loro. Poi ad Antonio che mi  grida sempre contro ma alla fine sarà sempre al mio fianco come lo è stato quando giocavo in un paesino sperduto e mi ha portato nei palcoscenici più famosi torinesi".

Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
"Mi piace molto la musica: i miei cantanti preferiti sono Jovanotti e Vasco Rossi;  amo la recitazione e le ragazze (ride, ndr)".

Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?
"L'attore o dal momento che studio "scienze umane", lo psicologo!".

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