CHIERI-ALPIGNANO 1-0
RETE: st 35' De Grandis
CHIERI (4-3-3): Veglia (7' st Maffeo); Nouri, Lovato, Bettoni, Fasano (25' st Bai); De Nittis (15' st Trevisan), Giodice, De Grandis (38' st Bendezu); Bechis (40' st Rossetto), Maddalena (8' st Cavaglià), Ventafridda (29' st Di Sparti). All. Migliore.
ALPIGNANO (4-3-3): G. Maggi; Quaglia, Cappellazzo, Cammisa, Kushi; Regis (34' st Fonsati), S. Maggi (23' st Forte), Malerba (7' st Costa); Dintrono (13' st Carbone), Maranesi, De Martiis. A disp. Chen, Chiriu, Quattrocchi. All. Cornelj.
NOTE: espulsI Kushi (A, 15' st) per somma di ammonizioni e Forte (A, 39' st) per proteste; ammoniti Bettoni, Maddalena, Nouri (C), Cammisa (A)
PAGELLE CHIERI
VEGLIA 7.5: sempre attento il numero 1 collinare anche se, per dire la verità, non è costretto a fare gli straordinari. Costretto ad uscire per Maffeo ad inizio secondo tempo, spera di recuperare per la fase nazionale ma sarà difficilissimo. Un bel 7 per il portiere campione regionale che ha dato sicurezza alla squadra per tutta la stagione. (dal 7’ st MAFFEO 7: non ha un gran da farsi, ma l’ex J Stars mostra sicurezza e la trasmette ai suoi compagni. Vince il titolo regionale contro il suo ex allenatore in bianconero).
NOURI 7.5: schierato a destra da Migliore, gioca una partita attenta ed intelligente. Nel primo tempo più prudente, nella ripresa cerca di dare il suo contributo all’azione offensiva come al minuto 30 quando trova Maddalena dentro l’area che però non riesce a segnare. Costretto al giallo per evitare pericoli più grossi (sintomo di intelligenza) conclude la sua gara a sinistra quando entra in campo Bai.
LOVATO 8.5: il numero 4 del Chieri è un giocatore sublime. Difensore centrale piccolo di statura e con i piedi da regista. Detta i tempi alla sua squadra: è lui a dire quando accorciare o quando scendere, e si rende protagonista di un paio di chiusure importanti. Quando non regge il confronto con il fisico, usa la testa e lo fa bene. Giocherà centrale difensivo anche la prossima stagione?
BETTONI 7: l’altro difensore centrale del Chieri si prende un rischio grosso come una casa nel primo tempo quando regala palla a Maranesi che si invola verso la porta. Per fortuna per lui il 9 dell’Alpignano non trova lo specchio anche perché ostacolato dallo stesso difensore che non ha mollato. A parte questa sbavatura, non sbaglia altro. Sempre pulito e attento, mezzo punto in meno solo perché l’hanno graziato.
FASANO 7: sulla sinistra spinge meno di Nouri, un po’ perché la manovra del Chieri parte quasi sempre da destra, un po’ perché soffre quando Dintrono e Regis lo puntano. Lui se la cava benissimo non andando mai in affanno, lascia il posto a Bai a 10’ dalla fine. (dal 25’ st BAI 7: entra in campo sullo 0-0 giusto in tempo per partecipare alla festa del suo Chieri. Non tocca molti palloni, ma merita mezzo punto in più perché non è facile entrare in una finale a 10’ dalla fine con la testa giusta. Bravo).
DE NITTIS 7: l’ex Chisola è l’unico ‘nuovo’ schierato da Migliore rispetto alla finale della scorsa stagione. Gioca una partita di sostanza e un pochino ci rimette lo spettacolo, ma qualche grande giocata si vede come quando ad inizio ripresa trova Bechis liberissimo sulla destra: Maggi para sul numero 7, ma l’assist del numero 10 è da vero numero 10. (dal 15’ st TREVISAN 7: Migliore gli preferisce Giodice in cabina di regia, quando entra prende il posto di De Nittis anche sul campo, come mezz’ala ma si inserisce meno del suo compagno. A fine partita porta più prudenza alla squadra).
GIODICE 8.5: il vero playmaker della squadra. L’anno scorso non aveva potuto giocare la finale per un infortunio patito poco prima, quest’anno era in campo e si è visto. Piede vellutato, il metronomo della squadra muove la palla da una parte all’altra, quando può la porta lui per creare superiorità e spesso spacca in due la squadra avversaria. Un giocatore vero, si merita questo titolo come tutti i suoi compagni.
DE GRANDIS 8.5: il man of the match! Grazie al suo tap-in di interno sinistro, i Giovanissimi collinari e tutto il Chieri possono scacciare i fantasmi di 12 mesi prima e urlare al cielo di Bollengo “Campioni!”. Gioca una gara con grandissima intensità come sempre, si conferma letale sotto porta e lascia il campo per la standing ovation personale da parte del pubblico 3’ dopo il gol. (dal 38’ st BENDEZU 6.5: partecipa alla festa giocando qualche minuto).
BECHIS 9: il voto più alto va al capitano del Chieri per diversi motivi. E’ il più pericoloso tra i suoi: deve ringraziare le super parate di Maggi se manca il suo nome al tabellino dei marcatori, ma non si può dire che lui non ci abbia provato. Al 3’ della ripresa calcia una bomba sotto l’incrocio del primo palo, ma Maggi è super a dirgli di no. Sforna cross tutta la partita e al 35’ De Grandis ne trasforma uno in gol, il più importante: Bechis aveva lasciato sul posto il suo avversario prima di trovare il compagno in mezzo all’area. (dal 40’ st ROSSETTO 6.5: sicuramente avrebbe voluto più spazio, ma l’allenatore deve fare delle scelte).
MADDALENA 7: partita doppia per il numero 9 collinare. Sotto porta troppi errori soprattutto quello al 12’ del primo tempo quando non trova la porta calciando indisturbato. Si è visto però anche del buono, eccome. Fa salire la squadra, difende bene il pallone e compie sponde intelligenti per i centrocampisti che accompagnando la manovra. Merita un bel voto anche perché il suo apporto in stagione è stato fondamentale. (dal 8’ st CAVAGLIA’ 7.5: appena entrato cerca il gol di testa e trova l’esterno della rete. Alla mezz’ora calcia a botta sicura ma anche lui deve fare i conti con Maggi in versione Superman. Dà freschezza alla squadra).
VENTAFRIDDA 8: uno dei più attivi tra le file del Chieri. Il numero 11 è il primo a cercare la conclusione, gioca infatti ai mille all’ora i primi 20’ poi rifiata un po’: tra l’11’ e il 14’ cerca il gol tre volte. Due volte trova la solita super risposta di Maggi, la terza si divora una ghiotta occasione. Nel complesso gioca una partita di qualità e anche di sacrificio, sicuramente uno dei migliori. (dal 29’ st DI SPARTI 7: protagonista dello schema grazie al quale Cavaglià si libera per la conclusione, in poco più di 10’ dà il suo importante contributo alla vittoria dei suoi).
All. ENRICO MIGLIORE 9: all’allenatore campione regionale un bel 9 come Bechis. Il grande vanto di Chico – come lo chiamano in amicizia – è aver portato lo stesso gruppo in finale per due anni consecutivi. Per fare ciò servono le motivazioni giuste e grande, grandissimo carattere. Eh già, infatti degli undici partiti titolari solo De Nittis non aveva giocato l’anno scorso a Novarello perché tesserato al Chisola, mentre in panchina di nuovi c’erano Maffeo e Trevisan. Tutti gli altri sono ragazzi che aveva pianto o comunque erano rimasti delusi per l’epilogo della finale 2015, ma non si sono persi d’animo. Insieme al loro allenatore si sono rimboccati le maniche e hanno lavorato sodo perché quel traguardo lo volevano raggiungere. E a Bollengo ci sono riusciti.
PAGELLE ALPIGNANO
GIANLUCA MAGGI 8: Gianluca “Superman” Maggi tiene lo 0-0 fino a 10’ dalla fine, poi nulla può sul tap in di De Grandis. Autore di una partita eccezionale, se il Chieri non avesse vinto sarebbe stato l’incubo dei collinari. Da Maddalena a Bechis, da Cavaglià a Di Sparti si sono visti negare il gol dal numero 1 dell’Alpignano con autentiche prodezza. Questo portiere dev’essere chiamato in rappresentativa perché in Calabria uno così non può non andare. Iacobellis è stato avvistato sulla tribuna di Bollengo, avrà pensato lo stesso?
QUAGLIA 6: il terzino destro schierato da Cornelj è autore di una buona partita, senza sbavature e sempre concentrato. Dalla sua parte deve patire l’ottimo avvio di Ventafridda, che gli passa dietro un paio di volte, poi però si riprende e tiene a bada il suo diretto avversario. Soffre anche con Di Sparti, ma sull’1-0 deve spingere di più e soprattutto la sua squadra è in 10.
CAPPELLAZZO 6.5: il difensore della rappresentativa di Iacobellis gioca una partita quasi perfetta, sbagliando un solo intervento. Purtroppo per lui quando Bechis lo salta nel finale, il Chieri trova il gol che vale il titolo. Ovviamente il suo voto si abbassa, ma non cancella una prestazione di altissimo livello. Ci auguriamo possa trovare subito alcune consolazioni calcistiche, magari già in Calabria.
CAMMISA 6.5: anche il compagno di reparto di Cappellazzo sbaglia poco o niente. Purtroppo per loro quando una squadra perde (una finale ancora di più) le critiche si abbattono sui difensori, ma la difesa di Cornelj può a nostro parere essere soddisfatta di quanto fatto. Per entrambi infatti un bel sei e mezzo.
KUSHI 6.5: il terzino sinistro meritava un voto più alto, paga però il cartellino rosso rimediato al quarto d’oro che costa all’Alpignano l’inferiorità numerica. A parte Maggi, era stato forse il migliore dei suoi: nel primo tempo si era reso pericoloso con un paio di discese sulla sua fascia e poi aveva partecipato all’azione più importante finalizzata da Maranesi. Si becca il secondo giallo – anche se generoso – e lascia il campo in anticipo. Peccato.
REGIS 6: se la difesa secondo noi non ha colpe, dal centrocampo ci si aspettava qualcosa di più. Non è colpa ovviamente solo del numero 6, ma il Chieri ha vinto la sfida in mezzo al campo vincendo così anche la partita. A metà ripresa sfiora il gol con un destro ravvicinato, merita la sufficienza per questo e per l’atteggiamento avuto in campo. (dal 34’ st FONSATI sv: troppo poco per essere giudicato).
SIMONE MAGGI 6.5: il migliore nel reparto per la sua squadra. Si sbatte tantissimo cercando di continuo di servire i suoi attaccanti. Lotta come un leone su ogni pallone e quando lascia il campo si vede che ha dato tutto. (dal 23’ st FORTE 5: entra benissimo in partita impegnando un Maffeo fin lì poco chiamato in causa. Si muove bene e sembra poter cambiare passo alla sua squadra, nel finale però perde la testa e raggiunge Kushi sotto la doccia).
MALERBA 5.5: partita incolore quella interpretata dal numero 8 dell’Alpignano. Schierato da Cornelj per far fronte all’assenza di Scarpone, agisce da mezz’ala senza però mai preoccupare i suoi avversari. Non trova i tempi di inserimento e resta troppo spesso a ‘guardare’. Partita poco fortunata e poco aiutato dai suoi compagni. (dal 7’ st COSTA 6: entra in partita con una voglia pazzesca, si muove tanto e chiede il pallone. Non riesce a lasciare l’impronta che avrebbe voluto).
DINTRONO 5.5: dal capitano dell’Alpignano ci si aspettava molto di più. Il numero 11 non si rende mai pericoloso e a parte casi rari non dimostra di avere spirito d’iniziativa. Forse paga la pressione della gara come del resto tutti i suoi compagni, ricordiamoci che per il Chieri era la seconda consecutiva. (dal 13’ st CARBONE 6: vale lo stesso identico discorso fatto per Costa. Entra bene in gara e si vede che vorrebbe spaccare il mondo, per il momento della partita e per la bravura dell’avversario però non riesce a farlo).
DE MARTIIS 6: il numero 10 si merita la sufficienza perché è stato uno di quelli a provarci sempre e fino alla fine. Riesce a servire a Maranesi un paio di buone palle che però il compagno non trasforma in gol. Prestazione non brillante ma assolutamente da salvare, ha fatto il suo e qualcosa di più.
MARANESI 5.5: questo è un attaccante che se sta bene o è in partita diventa il pericolo numero 1. Per fortuna dei difensori del Chieri (e forse anche per la loro bravura) il bomber di Cornelj arriva scarico all’ultimo atto. Dopo aver trascinato i suoi in finale a suon di gol, a Bollengo si mangia almeno tre palle gol, due nitide. Anche i migliori sbagliano, ci sarà sicuramente una seconda chance.
All. GIORGIO CORNELJ 8: un voto così all’allenatore di questo Alpignano nessuno può negarlo. La sua squadra è stata la bella favola della stagione ma come dice lui: “All’inizio eravamo una favola, oggi siamo una bella realtà”. Giusto mister, hai ragione. Il prossimo anno i 2001 saranno allenati da Frattolillo, ma in una solo stagione Cornelj è riuscito a lasciargli moltissimo. Non solo è diventato un gruppo vincente (ricordiamo che una dopo l’altra Lascaris, Lucento, Biellese e Suno si sono arrese ai suoi ragazzi), ma ha acquisito quella giusta consapevolezza che è necessaria in una squadra che vuole ottenere risultati importanti.