Dall’arrivo a Pino di Stefano Guidoni e Armando Iattoni – direttore tecnico nonché allenatore e direttore sportivo del Pino calcio – la società collinare ha letteralmente svoltato. I miglioramenti nel giro di due stagioni si sono potuti osservare sotto l’aspetto tecnico – punto di partenza del nuovo progetto societario - ed organizzativo. E non si sono fatti aspettare troppo neanche i risultati.
LA CONQUISTA DEL PALIO DI TORINO
Se infatti la prima qualificazione ai Regionali deve ancora arrivare – i 2001 nella passata stagione ci erano andati veramente vicino – sono stati proprio gli ex Giovanissimi, oggi Allievi fascia B, a conquistare il primo glorioso trofeo per la società di Pino. La squadra guidata da Maurizio Calamita ha infatti vinto il Palio di Torino superando in finale il blasonato Vanchiglia – che ha trionfato al Palio come società – ed avendo la meglio durante il torneo su diverse ottime squadre.
Ovviamente in casa Pino la soddisfazione è tanta, Armando Iattoni spiega qual è il segreto per la crescita costante e continua della società da due stagioni a questa parte: “Sicuramente in questi due anni dietro c’è stato un lavoro terribile, se si pensa a quando siamo arrivati noi qui le nostre squadre giocavano in campionati nei quali si perdeva tanto, ma noi non abbiamo mai guardato al risultato. Abbiamo sempre pensato a costruire, perché se costruisci arriva anche il risultato” commenta il direttore sportivo.
“C’E’ UN’ARIA DIVERSA A PINO”
“A Pino cerchiamo di migliorare le squadre dal punto di vista tecnico e numerico – continua Iattoni –, a differenza di società importanti come Chisola o Chieri però, i nostri inserimenti arrivano da società minori, con tutto il rispetto, quali Castelnuovo, San Giacomo o Riva. Non possiamo permetterci di puntare ai giocatori delle società più blasonate, anche se attraverso il lavoro la nostra realtà oggi ha maggior visibilità rispetto al passato”.
“C’è un’aria diversa qui oggi. Pino non è più quel paese lontano chilometri da Torino, ma sia i ragazzi sia i loro genitori dal torinese cominciano a prendere in considerazione la nostra realtà. Perché qui facciamo calcio e abbiamo intenzione di continuare a lungo”. E tornando sulla crescita racconta: “La nostra crescita in due anni è stata portare tre gruppi a lottare per la qualificazione ai Regionali, cosa impensabile prima. Anche i 2003 quest’anno hanno fatto risultati inaspettati, queste sono tutte basi per il futuro. Ogni anno cresciamo tanto, cresciamo sempre di più e penso che questo sia l’aspetto più importante”.
“Sui 2001 invece il discorso è diverso. Abbiamo inserito giocatori diversi, con questa squadra siamo più avanti nel processo rispetto agli altri. L’anno scorso con Stefano (Guidoni, ndr) sono migliorati tantissimo arrivando fino alla fine del campionato provinciale, mentre gli altri gruppi stanno emergendo quest’anno. Oggi con Calamita gli Allievi fascia B hanno giocato alla pari con il Chisola, battuto due volte il Mirafiori al Palio e poi il Vanchiglia. Certo, abbiamo sofferto, abbiamo rischiato di perdere, ma abbiamo giocato alla pari e per noi è un motivo di vanto. La conquista del Palio dev’essere un punto di partenza, anche se si tratta di un traguardo storico”.
LA FILOSOFIA DELLA SOCIETA’
“Dobbiamo continuare a cresce sotto il profilo organizzativo e non solo – continua Iattoni –, ma dobbiamo farlo mattone dopo mattone, senza fretta. Non si può crescere tutto in un colpo. Stiamo facendo cose egregie, poi certo si può sempre fare meglio. Questa è la nostra filosofia: noi puntiamo sul settore tecnico, partendo da qui pensiamo di poter arrivare ad ottenere i risultati che speriamo. Se non possiamo puntare su giocatori di qualità che vengano qui, dobbiamo crescerli e crearli noi, migliorando quello che abbiamo dei grandi. Questo è il nostro segreto – conclude – ed è quello che facciamo da quando siamo arrivati”.