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Giovedì, 28 Maggio 2015 10:50

Max Allegri: "Non togliete l'inventiva ai ragazzini. Per un allenatore, il lavoro psicologico è il più importante"

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A.I.A.C. DI TORINO - Serata con l'allenatore della Juventus (premiato con il Lingotto d'argento) per circa 250 allenatori: inventiva, tecnica, psicologia, motivazione e alimentazione tra i concetti fondamentali. Da non perdere la galleria fotografica

 

Inventiva e tecnica, psicologia e motivazioni: sono questi i punti cardine su cui ha insistito Massimiliano Allegri, protagonista assoluto della serata organizzata dal gruppo provinciale A.I.A.C. di Torino. L’allenatore della Juventus - già vincitore di Scudetto e Coppa Italia, in attesa della finale di Champions con il Barcellona - ha affascinato gli oltre 250 colleghi stipati ieri sera nella sala conferenze dell’Hotel Air Palace di Leinì: “Serata splendida, Allegri è un personaggio che ha una marcia in più” è il commento di Carlo Pesce.

I bambini, prima di tutto, nei pensieri e nei discorsi dell’allenatore bianconero, che ha tenuto banco per più di un’ora. Ora, nelle Scuole calcio, i giovani calciatori sono abituati ai campi in erba sintetica, con le sue traiettorie regolari e il suo rimbalzo preciso. Una volta, negli oratori e nei cortili, si giocava tra buche e muretti, con porte improvvisate e ostacoli di ogni tipo. Queste condizioni sulla carta sfavorevoli imponevano ai bambini una visione periferica cui dovevano adattarsi e sollecitavano lo sviluppo della tecnica. Inventiva, è la parola chiave usata da Max Allegri: “Il calcio è arte, se togli l’inventiva a un ragazzino… gli togli tutto”.

Poi, l’aspetto psicologico, il più importante nel mestiere di un allenatore. Sotto l’aspetto tecnico e tattico non c’è nulla da inventare, soprattutto in Italia, dove c’è la scuola di allenatori migliore del mondo. E allora, il 70-80 per cento del lavoro dell’allenatore, secondo Allegri, è sulla testa dei giocatori: ognuno deve essere messo nelle condizioni di dare il massimo, la bravura di chi siede in panchina è far rendere al massimo ogni giocatore della rosa a sua disposizione. Perché non tutti i calciatori sono uguali e non vanno trattati tutti nella stessa maniera, un allenatore deve conosce il carattere di ognuno e agire di conseguenza. Un lavoro a 360 gradi, sul campo e fuori dal campo: in questo senso anche l’alimentazione, secondo Allegri, gioca un ruolo fondamentale e va (o andrebbe) personalizzata.

Infine, Allegri ha parlato di alcuni colleghi. Il suo maestro, Giovanni Galeone, “sempre avanti con i tempi. Mi diceva: ai calciatori insegna due concetti, tanto il terzo non lo recepiscono più”. Poi Maurizio Sarri, come lui appassionato di pallacanestro: “Ha portato concetti del basket nel calcio, tutte le palle inattive sono studiate così”. Serve inventiva anche in panchina, non solo in campo.

A Massimiliano Allegri l’A.I.A.C. (nella persona del segretario regionale Fabio Ferrarese) ha consegnato il “Lingotto d’argento”, premio di solito riservato al miglior allenatore dilettante, ma questa volta ampiamente meritato dal tecnico della Juventus. Nel corso della serata, uno spazio è stato dedicato anche alla presentazione della “Partita del cuore” del 4 giugno allo Juventus Stadium. Gande soddisfazione, alla fine, per tutto il consiglio provinciale dell’A.I.A.C. di Torino, schierato con la maglietta gialla di ordinanza: il presidente Sebastiao Filardo, il vice Vitantonio Zaza, e tutti i consiglieri Detto Pasqua, Carlo Pesce (che ringraziamo per la galleria fotografica qui sotto), Paolo Cafasso, Donato Altieri, Flavio Ruaro e Massimo Battistello; mancava Gianni Di Guida, impegnato con i corsi a Coverciano.

 

Letto 6137 volte Ultima modifica il Giovedì, 23 Luglio 2015 08:54

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