Mister Antonio Agresta è un allenatore giovane (ora siede sulla panchina dell’Orione Vallette 2002), ma ha già avuto modo di girare alcune società. Abbiamo fatto una chiacchierata con lui.
Mister, ci racconti la sua carriera, la sua esperienza e come è arrivato all’Orione Vallette.
“Ho iniziato presto ad allenare: nel 2003 ho fatto il vice-allenatore alla Pro Settimo con mio zio, successivamente ho optato per due anni di pausa. A seguire ho preso gli Esordienti fascia B categoria ‘97 del Rebaudengo ma ero partito con pochi ragazzi. L’Orione Vallette mi ha chiamato subito al termine di quell’esperienza per gli Allievi classe ‘97 dove ho fatto un buon biennio chiudendo, il primo anno, al terzo posto. L’Accademia Inter mi ha contattato sempre per i ‘97, è stata un’annata travagliata anche perché era una società appena nata, a fine anno mi hanno affidato la Prima squadra, siamo arrivati fino alla finale playoff contro lo Sciolze. Infine ho ricevuto la chiamata per questa squadra, l’Orione 2002, e devo dire che mi sto divertendo molto, sono i ragazzi più svegli che abbia mai allenato”.
Che voto darebbe alla stagione dell’Orione fin qui?
“Voto sette, hanno saputo assimilare bene alcuni concetti”.
Quali sono gli obbiettivi futuri e cosa vi aspettate?
“L’obbiettivo è di consolidare quanto di buono fatto fin qui e il prossimo anno, con qualche innesto, si punta ai regionali. Non bisogna mai porsi limiti”.
Quali sono i giocatori di maggior talento che ha in squadra?
“Nel complesso devo dire che è una delle squadre più forti che abbia mai allenato. Non mi piace fare nomi perché la vera forza è il gruppo in sé. Sono molto interessanti i gemelli Vento, Furnò, Portulano, Medelin ha avuto una crescita esponenziale, poi ho un parco portieri degno di una squadra dei regionali. Il prossimo anno avremo più di 30 elementi e dovremo, per forza di cose, fare due gruppi dove l’altro verrà gestito da un altro mister, io mi terrò 18-20 giocatori”.
Qual è il giocatore che l’ha impressionata maggiormente?
“Muratore dell’Ivest. È sprecato per i provinciali”.
Chi è la favorita nel suo girone e dei provinciali di Torino?
“Nel nostro gruppo il Victoria Ivest fa un campionato a parte, mentre c’è un gruppetto dietro interessante dove noi possiamo inserirci come outsider, quindi ci sono alcune squadre che non fanno testo. Ad inizio anno mi avevano impressionato Ardor San Francesco e Volpiano, anche se non ho più seguito l’andamento dei vari gironi”.
Quale mister, di quelli che ha incontrato, l’ha colpita?
“Cirone del Volpiano e Silivestro, ex del SanMauro. Su tutti c’è Massimo Gardano che è un grande amico ma anche un grande esempio. Nell’Orione vorrei farei i complimenti a Puzzilla perché c’è tanto da imparare: allena la Prima squadra e i 2000, entrambi con ottimi risultati. La Prima squadra prima che la prendesse era a pezzi e senza un’identità, ha lavorato davvero bene.”
A quale allenatore di serie A assomiglia?
“Sinisa Mihajlovic. Ha grinta e passione”.
Descriva il suo modo di esprimere calcio con tre aggettivi.
“Ordine, divertimento e passione. L’ordine tattico è fondamentale nel calcio, il divertimento è tutto perché senza quello diventa tutto un peso e poi la passione è fondamentale altrimenti non si può fare nulla”.
Come vede la sua carriera futura?
“Spero di continuare per anni e togliermi tante soddisfazioni, voglio apprendere ancora perché nessuno ha mai finito di imparare. Bisogna avere fame di idee. Ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi che ho allenato perché non ho mai avuto attriti con nessuno e sono sempre stato amico di tutti. Questo è un piccolo vanto che mi porto dietro".