Torino, 5 ottobre
«Hai già messo in conto che perderemo?»
«Dubito che vinceremo»
«Dammi il tuo meglio, non mollare. Fa del tuo meglio finchè non ce la fai più. Sei il giocatore più potente della squadra, se accetti la sconfitta tu lo faranno anche gli altri. Devi darmi il tuo meglio»
Nel video motivazionale presentato a margine della conferenza tenutasi all'Alpignano su Salute alimentare e posturale nella pratica sportiva viene presentato un siparietto tra un coach di football americano e l'atleta più forte del gruppo. L'allenatore dimostra che se si riesce a superare le proprie barriere mentali e si dà il massimo si possono raggiungere risultati inaspettati.
Una lezione di vita che offre più spunti di riflessione. Il primo coinvolge chiunque pratichi sport (ma può valere anche per altre mille passioni o attività). Se si comincia a pensare che il risultato sia inarrivabile, che non sia possibile andare oltre ai risultati già ottenuti, che si è già sconfitti in partenza e si permette alle proprie barriere mentali di fare da blocco non si va da nessuna parte. Non è importante ottenere il massimo in assoluto, è importante ottenere il massimo per sé stessi in base alle proprie capacità. Non ci si può fermare finchè non si è tirato fuori il meglio di sé stessi.
Il secondo aspetto riguarda quei ragazzi che hanno le capacità, il carisma e le qualità tecniche per essere il punto di riferimento della squadra. Essere il giocatore più bravo, o anche solo quello più stimato dai compagni è un ruolo di grande responsabilità. Il leader non si gode il successo personale come singolo ma motiva la squadra. Se il capitano scende in campo pensando già di partire sconfitto la squadra lo seguirà e sarà impossibile vincere, a meno che il gruppo non trovi un leader sostitutivo e più ottimista. Il risultato è sempre un lavoro di gruppo, il compito di chi è più forte o più preparato è proprio quello di accompagnare l'insieme unito in modo che dia il massimo sempre.
Redazione