INTERVISTA - tanti complimenti al mister Simone Diaferia che alla guida della Biellese vanta di allenare la squadra con il maggior numero di punti in tutta la categoria under 14, battendo gruppi di altri gironi altrettanto blasonati. Su 14 partite giocate sono 38 i punti realizzati, ottenuti grazie al giusto spirito di squadra, alle capacità individuali e alla competenza del mister.
38 punti in 14 giornate è il bilancio sino ad ora, se l’aspettava ?
“Nì, nel senso che sapevo di avere una squadra comunque competitiva, diciamo che essere in questo momento la squadra della regione che ha fatto più punti in 14 partite sicuramente è una bella soddisfazione. La squadra è abbastanza attrezzata un po' in tutti reparti, però un bottino così, cioè 38 punti su 42 sono un bel traguardo, lo speravo, ma non non me l’aspettavo”.
La lotta con il Bulè Bellinzago è serrata, come si batte in classifica?
“Noi lo abbiamo battuto, quindi posso dirti che l’abbiamo fatto col gioco, l’abbiamo battuto con le idee e con una buona organizzazione, loro sono una squadra molto fisica che gioca molto sul loro centravanti Megazzini, che è uno che rispetto agli altri della sua età è abbastanza prestante, quindi uno di quelli che può fare la differenza in termini di strutture, in termini di fisico, però tutto sommato non mi sono sembrati nella partita che abbiamo giocato contro così irresistibili. Poi essendo comunque molto forti fisicamente in tante partite sicuramente hanno dato la loro e diranno la loro ancora, però per risponderti alla tua domanda, con il gioco con le idee e con una buona organizzazione, noi abbiamo un attacco forte e nello scontro diretto comunque gli abbiamo fatto cinque gol mentre loro avevano preso sei gol in tutte le partite precedenti”.
C’è qualche altra squadra da temere in questo raggruppamento?
“Noi abbiamo giocato contro la Juve Domo che è la terza in classifica e abbiamo vinto 4-1 li, meritando, la partita non è mai stata in discussione, anche loro sono molto fisici, hanno una buona seconda punta davanti, adesso comunque hanno pareggiato contro l’Union Novara e direi che ormai lo scontro è tra noi e il Bulè, vedo la Juve Domo un po' più tagliata fuori, però rimarrà sicuramente nelle prime tre e non escludo neanche il Città di Baveno perché ha una buona organizzazione difensiva e quindi può arrivare tranquillamente anche terza”.
È soddisfatto dei suoi ragazzi?
“Molto, molto perché sono tutti presenti a tutti gli allenamenti, è una squadra volitiva, che ascolta, una squadra attrezzata un po' in tutti i reparti. È chiaro che c'è ancora tantissimo da lavorare ma in realtà il materiale su cui farlo è comunque di buonissima qualità”.
L’attaccante Maina è la vostra carta vincente?
“21 gol in 14 partite sono tanti, lui forse è la nostra punta di diamante è uno di quelli che la partita la può risolvere anche da solo, è un ragazzo che ha 13 anni che ha un buon potenziale ma deve ancora crescere, sicuramente è molto forte, lui ha delle belle doti individuali e se riesce a metterle al servizio della squadra così come sta facendo ultimamente diventa ancora più forte. È un bravo ragazzo uno che ascolta, ogni tanto deve capire che deve giocare di più con i compagni, lui è molto forte fisicamente, però dall’altra parte troverà giocatori forti come lui, per esempio la difesa stessa del Baveno lo ha messo un po in difficoltà e se lui non la mette sul fisico o sul personale diventa ancora più forte. L’eta è dalla sua parte, non abbiamo ancora fatto amichevoli contro squadre professioniste della nostra età, però sono convinto che potrebbe giocare in una squadra come il Torino o magari in una professionistica come la Pro Vercelli, il Novara”.
Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime giornate da questa Biellese?
“Adesso diventa tutto più difficile perché siamo la squadra da battere, siamo la prima in classifica e tutti in qualche maniera ci vogliono fare lo sgambetto, se pensiamo di fare gli stessi punti dell’andata, dove abbiamo fatto strabene dobbiamo metterci ancora più energie rispetto ai mesi precedenti, perché adesso inizia un’altro campionato. Siamo la squadra che è davanti e tutti si aspettano un nostro sgambetto, ormai una nostra vittoria non fa più scalpore perché la danno tutti per scontata mentre in realtà l’insidia è sempre dietro l’angolo, l’altra settimana la Juve Domo ha pareggiato contro lo Union Novara, questo dimostra che le squadre dietro comunque cominciano a conoscerti meglio, in qualche maniera giocano un po’ meno aperte, un po’ meno spavalde, perché magari iniziano ad avere bisogno di punti, quindi secondo me il girone di ritorno sarà più difficile. Le prime partite sicuramente saranno complicate perché tanti sperano ancora, poi nelle ultime giornate magari qualche gioco è già fatto e le ultime tre sanno già di retrocedere e magari mollano il colpo. Noi nella penultima abbiamo il Bulè Bellinzago e l’ultima abbiamo il Borgomanero che magari si deve salvare piuttosto che fare i play out, perciò tutto dipende da quello, adesso è ancora tutto da decidere il campionato è ancora molto lungo”.
Ad inizio stagione quali obiettivi vi siete posti come squadra e società?
“La società mi ha detto solo di fare bene, è una annata un po’ particolare perché è la prima in cui giocano ad 11 e conta vincere, la Società non mi ha detto arriva primo, l’obbiettivo principale è quello di salvarsi e arrivare nelle prime otto, chiaro è che comunque il gruppo era un gruppo già bello collaudato già bello solido.
Io come obbiettivo mi sono posto di arrivare nelle prime tre posizioni, poi se dobbiamo giocare per vincere lo faremo fino alla fine. Ora stiamo dominando e speriamo di continuare così, tra le squadre di Biella siamo sempre quella da battere per chi ci gioca contro, Vilianensis e Cossato quando giocano contro di noi vogliono batterci perché siamo diventati la squadra di riferimento per tanti. Molti vogliono fare le amichevoli contro di noi perché siamo in testa, in questo girone di ritorno abbiamo molto da perderci e poco da guadarci, io sono fiducioso. Non dimentichiamo che abbiamo solo un punto dal Bulè e noi questo punto ce lo teniamo bello stretto”.
INTERVISTA - Due chiacchiere con Marco Barile, giovane allenatore alla guida del Borgaro Nobis classe 2010. Mister che può ritenersi soddisfatto di questo inizio di stagione ai regionali, condotto al meglio dai suoi ragazzi che vantano nel girone B l’imbattibilità.
8 partite giocate e 8 vinte. Procedete da imbattuti nel vostro girone, è soddisfatto?
‘’Si, abbastanza, stiamo crescendo tecnicamente quindi i risultati sono dalla nostra. Adesso abbiamo le partite un po' più complicate, però sotto l’aspetto tecnico sono molto contento perché, aldilà dei risultati, i ragazzi giocano bene e hanno fatto dei gol di ottima fattura’’.
Qual è stata la squadra più ostica da battere per il momento?
‘Tutte, sono tutte partite difficili, non ce n’è di facili specialmente nei regionali, bisogna affrontarle tutte con la giusta attenzione e giocando sempre bene’’.
Quali sono gli obbiettivi della stagione che vi siete posti con la società?
‘’Abbiamo dieci giocatori nuovi che hanno scelto il Borgaro Nobis perché è una società in salute, a proposito colgo l’occasione per ringraziare il club che ha avuto fiducia in me nell’affidarmi questo incarico. Tra gli obbiettivi che ci siamo posti c’è la crescita dei ragazzi, se attraverso la crescita tecnica si riescono ad ottenere risultati è il top. Soprattutto dal punto di vista comportamentale, per noi è la prima cosa, avere pochi ammoniti e nessuna espulsione penso sia una cosa ottima’’.
Ci sono giocatori in campo che fanno la differenza?
‘’Non mi piace fare nomi perché penso che la forza del nostro gruppo sia l’unità che c’è nello spogliatoio e l’unione che i ragazzi hanno in campo. Si divertono a giocare, si emozionano ed emozionano soprattutto chi li guarda. Questo è il bello del calcio, alleno un gruppo fantastico e sono orgoglioso di entrare in campo ad ogni allenamento con loro’’.
C’è un squadra o più di una del girone da temere nella corsa al primo posto?
‘’Penso che cinque o sei squadre siano tutte alla pari, aldilà di chi ha più punti chi meno, il campionato lo può vincere il Lascaris, il Volpiano Pianese, l’Alpignano, la Pro Settimo, sono tutte alla pari. Queste squadre possono vincere con tutti’’.
La classifica del momento dice che ora siete voi la squadra da battere. Avete un punto debole?
‘’Dobbiamo ancora confrontarci con le squadre più forti quindi direi che per adesso i ragazzi hanno fatto il massimo, appena ci confronteremo con le squadre più forti arriveranno i verdetti. Vediamo di partita in partita dove possiamo arrivare e sicuramente non ci poniamo limiti. Siamo partiti senza grandi aspettative, rimaniamo umili e continuiamo a lavorare’’.
Mister cosa si augura per il prossimo futuro?
‘’Daremo il massimo. Sono contento di allenare ogni giorno questi ragazzi perché li ritengo fantastici e penso che i miei giocatori siano i migliori di tutti indipendentemente dai risultati. Ovviamente non mi dispiacerebbe se riuscissimo a vincere sempre, comunque vada sono contentissimo del gruppo che ho’’.
L’umore del gruppo Borgaro è alto?
‘’Si c’è tanta fiducia, l’umore è sempre stato ottimo nonostante uno scivolone abbastanza grave nei provinciali, la fiducia in questi ragazzi c’è, la società ne dà altrettanta a me e di conseguenza l’umore dei ragazzi è alto. Quello che mi rassicura è che hanno un grande spirito si squadra, li vedo uniti e compatti e questa è una cosa che mi soddisfa molto da allenatore’’.
Ringraziamenti?
‘’Ci tengo a ringraziare chi mi ha insegnato a fare l’allenatore in questi anni, oltre al Borgaro Nobis che è la società che ha avuto fiducia in me in questi sette anni che sono qui. Ringrazio particolarmente Claudio Tridello e Filippo Politi, mi hanno dato le basi del mestiere, con loro ho fatto quattro anni all’Alpignano, poi Tridello è venuto a Borgaro e l’ho seguito, ho fatto tutta la scuola calcio, sette anni con lui, quest’anno è il primo anno nel settore giovanile e se le cose vanno bene e la squadra gioca bene è merito soprattutto suo’’.
C’è qualcosa da mister che la sorprende di questi giovanissimi?
‘’Mi piace allenarli perché mi riporta a quell’età lì, sembra passato un niente da quando anche io ero uno di loro, ora la sto vivendo da allenatore, ed è come un rimettersi la maglietta e i pantaloncini e tornare a giocare in campo, emozionarsi una seconda volta’’.
INTERVISTA - con 58 punti in classifica il Chieri del Mister Andrea Canavese si aggiudica il terzo posto e vola alle fasi finali in attesa dell’ultima giornata di campionato, dopo una stagione intensa che li ha visti emergere sul campo da squadra vincente.
Avete agguantato il terzo posto e vi siete garantiti il passaggio del turno ad una giornata dalla fine della stagione, qual è l’umore del gruppo ?
“L’entusiasmo è alle stelle anche perché c’è stato un momento della stagione dove ci trovavamo in settima posizione in classifica e ci siamo posti subito questo obbiettivo ad inizio stagione e l’abbiamo raggiunto. Siamo molto soddisfatti e non abbiamo l’intenzione di fermarci qua, di proseguire e vedere quali sono i nostri limiti cercando di affrontare l’ultima giornata e le conseguenti fasi finali con la massima intenzione.”
Ci sono individualità che hanno maggiormente contribuito a questo traguardo ?
“Non mi piace andare sul singolo, la forza dei ragazzi è l’omogeneità del gruppo, abbiamo 19 ragazzi, un secondo gruppo che si è fatto sempre trovare pronto, disponibile sia mentalmente che in campo, infatti il match winner della scorsa giornata è stato Simone Gamba che per tutta la stagione è stato nel secondo gruppo".
Avare portato a termine i vostri obbiettivi di inizio stagione?
“Si, l’obbiettivo è raggiunto. È stata una soddisfazione importante in quanto durante l’arco della stagione ci davano tutti per una squadra che avrebbe faticato, c’è soltanto il rammarico di aver perso punti ad inizio stagione. Con il duro lavoro e lo staff sempre coinvolto dal preparatore atletico e il secondo mister abbiamo fatto un lavoro egregio e non vogliamo fermarci qui e vedere dove possiamo arrivare”.
È soddisfatto del lavoro fatto dai suoi ragazzi ?
“Decisamente, proprio per un fatto non tanto legato ai risultati ottenuti ma per la disponibilità che hanno avuto i ragazzi, per come si sono messi in gioco, per la capacità di applicarsi e la forza del gruppo sta in questo. Sono convinto che la differenza l’ha fatta il valore del gruppo, come squadra. La partita di domenica ne è la dimostrazione, dopo quattro minuti eravamo sotto di un gol poi siamo riusciti a reagire e abbiamo saputo tenere testa, la soddisfazione è proprio quella, vedere un gruppo di ragazzini presi ad agosto e adesso avere una squadra affiatata, dove non ci sono mai state polemiche, mai screzi, non c’è invidia, non ci sono mai state problematiche a livello comportamentale e questa è una grande soddisfazione”.
Ora cosa dobbiamo aspettarci dal suo Chieri nelle prossime fasi finali?
“Sinceramente non so cosa ci aspetta, conosco le squadre e ce ne sono un paio che temo con individualità importanti. Con le altre possiamo giocarcela. Andrà avanti chi in quel periodo starà meglio, non sarà facile”.
Secondo lei nel girone D quale tra CBS e Asti si unirà al suo gruppo?
“Per gli scontri diretti temo il CBS anche se reputo l’Asti una squadra veramente forte”.
Come mi potrebbe descrivere la realtà Chieri?
“Sono tredici anni che alleno e di società ne ho girate tante, la forza che reputo abbia il Chieri è l’ambiente che da quel qualcosa in più, per quanto riguarda il settore giovanile è un ambiente molto sereno dove non ci sono rivalità tra le diverse categorie anzi c’è molta sinergia e collaborazione e credo che questa sia un’arma in più. Detto questo la Società è molto ambiziosa e le strutture sono di altissimo livello e quindi ci sono tutti i presupposti per lavorare a livello professionale al top”.
Ringraziamenti vista la imminente chiusura della stagione?
“Sicuramente allo staff, ai dirigenti alle famiglie stesse. Fino a questo momento è stata una stagione soddisfacente che ripaga tutti i sacrifici fatti durante la stagione, ieri abbiamo fatto il centesimo allenamento e siamo solo ad aprile, di lavoro ne abbiamo fatto veramente tanto. È doveroso per me dire grazie al mio staff partendo dal preparatore atletico Marco Sartirana, il mio collaboratore tecnico Davide Gerbi, i dirigenti accompagnatori Massimo Comodi e Enrico Maglio, per finire ringrazio la Società e il Direttore Sportivo Omar Cerrutti per quello che ci mettono a disposizione partendo dall’impianto sportivo, al materiale, alle varie consulenze”.
INTERVISTA - Due chiacchiere con i fratelli Jacopo e Alessandro Aresti giovanissimi calciatori che condividono la loro fede bianco nera e che con passione e ambizione si dilettano nel settore giovanile Piemontese. Per Jacopo, classe 2008, un nuovo inizio come punta d’attacco della Strambinese, squadra del girone A che fa i conti con una classifica amara. Anche per Alessandro è un nuovo inizio, il giovanissimo classe 2009 dopo tanti anni alla Alicese Orizzonte approda nella difesa del competitivo Quincinetto Tavagnasco.
Jacopo Aresti - Under 15 Regionale - attaccante della Strambinese
Da quanto tempo giochi a calcio e da quanto alla Strambinese?
“Gioco a calcio da dieci anni, ho iniziato quando avevo circa quattro anni e questo è il mio primo anno alla Strambinese".
Come ti stai trovando alla Strambinese?
“Come ambiente benissimo, mi sono trovato subito bene con i miei compagni di squadra e devo dire che per quanto riguarda il calcio ci sono molte qualità tecniche individuali”.
Un inizio di stagione difficile guardando la classifica, dove credi possa migliorare la squadra?
“Di sicuro sul carattere, dobbiamo migliorare e metterci più grinta nelle partite di valore. Il nostro obbiettivo quest’anno è quello di puntare alla salvezza. Siamo consapevoli che è stato un inizio con delle difficoltà, direi un inizio in salita ma nonostante tutto cercheremo di riprenderci subito e fare di più”.
In queste prime giornate che avete giocato, ci sono stati duelli dove potevate portare a casa qualche punto in più?
“Si sicuramente si, nella prima partita contro la Biellese si poteva fare sicuramente di meglio, oltre un pareggio e anche in quella contro il Romagnano il risultato poteva essere diverso, direi che quella è stata una partita discutibile sotto qualsiasi punto di vista”.
L'obbiettivo di stagione per la tua squadra?
“La salvezza, per ora”.
A quale attaccante ti ispiri?
“Mi piace molto Dusan Vlahovic, per la grinta che ci mette in campo”.
Il tuo sogno?
“Spero di continuare a giocare a calcio. Se uno ci crede davvero magari ci può arrivare, anche se la strada è lunga e in salita”.
Alessandro Aresti - Under 14 Regionale - difensore del Quincitava
Come è nata la tua passione per il calcio?
“grazie a mio padre che mi ha fatto vedere le prime partite e anche grazie ad un mio amico di scuola con cui ho iniziato a giocare a calcio e da li è nata questa passione”.
Al momento il Quincitava fissa l’ottava posizione in classifica, è il risultato che ti aspettavi per questo inizio?
“Siamo una bella squadra abbiamo tutti delle buone qualità e siamo messi bene in tutti i ruoli, ma sinceramente mi aspettavo di trovarci più in basso in classifica. Quindi direi che ora sta andando più che bene”.
C’è armonia nel gruppo squadra?
“Si, siamo un bel gruppo, siamo tutti uniti, io sono riuscito a legare subito sin dal mio arrivo ma loro sono stati bravi a farmi sentire bene e ad accogliermi nel modo migliore, infatti per questo li ringrazio”.
Da difensore centrale, quale giocatore avversario e quale squadra ti ha messo più in difficoltà per ora?
“Il giocatore che mi ha messo più in difficoltà è Trovato della Pro Eureka, come squadra direi il Lascaris perché la partita contro di loro è stata proprio difficile di più rispetto a quella con il Lucento, con loro abbiamo giocato abbastanza bene abbiamo avuto anche molte opportunità da entrambe le parti anche se non siamo riusciti a finalizzare e alla fine hanno vinto loro”.
Cosa ti auguri per la tua squadra e qual’è l’obiettivo principale?
“Il nostro obbiettivo all’inizio era salvarsi, poi vedendo che stiamo andando bene ci piacerebbe anche puntare ad una sesta, settima o anche quinta posizione di classifica. Abbiamo le qualità per giocarcela”.
A quale difensore ti ispiri?
“Il mio idolo di sempre è Giorgio Chiellini”.
Da difensore dove credi di dover migliorare?
“Devo migliorare le letture difensive che non sono il mio forte, il Mister Cosentino mi sta aiutando molto in questo e lo ringrazio, è molto presente e mi fa capire dove sbaglio per migliorami e fare tutto al meglio”.
INTERVISTA - Due chiacchiere con i fratelli Quagliotti, Alessandro e Giacomo classe 2008 e 2009 che militano nel settore giovanile del Vallorco. Due ragazzi e fratelli che condividono la stessa passione per il pallone giocando nella stessa Società e nello stesso ruolo di attaccanti, non manca la loro complicità anche per quanto riguarda il tifo, tutto rivolto verso la Vecchia Signora Juventus, la loro squadra del cuore.
Under 15 Regionale, Alessandro Quagliotti
Come procede questo esordio ai Regionali?
“Bene, per ora stiamo andando bene. Domenica giocheremo contro il Lascaris, una squadra forte che è tra le prime posizioni e dovremmo impegnarci e giocare bene”.
Siete in una bella posizione di classifica, di chi è il merito?
“Di tutta la squadra che sta facendo bene, ma specialmente il merito va al lavoro che stano facendo i nostri Mister Matteo Foddis e Davide Veltri”.
Contate 2 partite vinte, 1 pareggio e 3 sconfitte. In quali di queste il risultato poteva essere diverso?
“Sicuramente l’ultima contro il Ciriè dove abbiamo perso 2-1, potevamo fare meglio pareggiandola, ma potevamo anche vincerla. Anche la partita contro il Cenisia che abbiamo pareggiato, forse anche li potevamo fare di meglio”.
Cosa ti auguri per il proseguo della stagione?
“Abbiamo appena iniziato, la stagione è lunga ma speriamo di riuscire a rimanere in zona verde e andare avanti nel migliore dei modi. Spero anche in quanto attaccante che io possa contribuire segnando un po di gol, essendo prima punta”.
Il tuo sogno?
“Oltre a voler diventare un calciatore, mi piacerebbe diventare un Ingegnere o un Architetto”.
Under 14 Regionale, Giacomo Quagliotti
Come sta andando l’esordio ai Regionali dopo la scuola calcio?
“Sicuramente esordire in questo campionato è molto difficile, è molto competitivo, però ti fai le ossa e tanta esperienza anche se stiamo perdendo, io personalmente sto imparando tante cose che mi sono servite nelle partite giocate. Tutto sommato stiamo facendo bene, ma soprattutto c’è la voglia di migliorare come squadra”.
Da quanto tempo giochi a calcio e quale ruolo ti è stato affidato nel Vallorco?
“Gioco a calcio da circa otto anni e come mio fratello faccio la prima punta, a volte però gioco anche in fascia”.
In cosa vuoi migliorare tu e in cosa pensi debba migliorare la tua squadra?
“Spero di migliorare per quanto riguarda l’altezza perché sono un pochettino basso e voglio migliorare il tiro perché non è tanto potente. Per quanto riguarda la squadra, dobbiamo concentrarci sul gioco di squadra”.
Qual’è il tuo augurio per la stagione del Vallorco?
“Di fare bene, cercare di dare il massimo e portare a casa qualche punto”.
Essendo attaccante a quale giocatore ti ispiri?
“Rafael Leão”.
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