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Mercoledì, 25 Gennaio 2017 01:42

Tre domande al mister - capitolo due

Scritto da
Torino, 25 gennaio 2017
 
I protagonisti della Scuola calcio sono i bambini, ma c'è chi, dietro le fila, cerca di gestire nel miglior modo possibile l'organizzazione della squadra. Questa figura è quella dell'allenatore. Per questo motivo abbiamo pensato di porre le stesse domande, in una rubrica loro dedicata, a tecnici diversi. Il secondo intervento  è di mister Cavallaro, che segue gli Esordienti Fascia B del Marco Ferrante.
 
Perchè la Scuola calcio è importante nella formazione di un giocatore?
La scuola calcio è importante perchè fornisce le basi tecniche del calcio ai bambini ma non solo. Il ruolo dell'istruttore è quello di educare i bimbi al rispetto delle regole, non solo calcistiche ma di vita, di insegnare il concetto del gioco di squadra e l'educazione verso i compagni di squadra. 
 
Quanto pesa l'ingerenza o l'assenza dei genitori nel percorso sportivo del ragazzo?
Questo è un argomento sempre attuale e scottante. È sempre difficile mediare tra i ruoli, i genitori dovrebbero pensare solo a tifare e ad incoraggiare il figlio senza sostituirsi all'istruttore. Le madri e i padri dovrebbero rispettare di più il ruolo dell'educatore, senza ostacolare il lavoro.  
 
Cosa pensa dei cambiamenti nel regolamento degli ultimi anni (come l'autoarbitraggio nei Pulcini, i 2008 che diventano i Primi calci e gli esordienti fair play a nove)?
La federazione si sta uniformando ad altri campionati ad esempio quelli spagnoli o tedeschi. L' idea dell'autoarbitraggio è un'idea giusta e positiva; si cerca in questo modo di  responsabilizzare i bambini sul rispetto delle regole del calcio, purtroppo, come al solito, qualcuno può travisare questo concetto e insegnare regole sbagliate (come la simulazione). Inoltre far giocare i ragazzi nove contro nove è positivo per il bambino perchè così ha la possibilità di crescere tecnicamente e cognitivamente, farli giocare subito undici contro undici è sbagliato.  
 

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