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Mercoledì, 18 Ottobre 2017 03:52

Genitori, figli e calcio, un triangolo davvero complicato

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Torino, sabato 14 ottobre 2017

 

Una bella domenica di autunno, calda e soleggiata, su un qualunque campo di calcio del torinese. Una partita di Esordienti primo anno, una semplice amichevole, di allenamento, in attesa dell’imminente campionato.

 

Da una parte i bambini, che giocano tranquilli la loro partita, dall’altra genitori che iniziano ad inveire contro chi sta arbitrando la gara amichevole, contestando una decisione ritenuta ingiusta.

Ai diverbi tra un genitore e l’arbitro, costretto a fermare il gioco per alcuni minuti per cercare di far cessare le esagerate contestazioni, segue un’accesa ed interminabile discussione tra i genitori delle due Società. Alcuni intelligentemente si allontanano dalla discussione, altri continuano a litigare e solo l’intervento di qualcuno più moderato riporta un clima almeno apparentemente più disteso dopo diversi minuti.

Non voglio neppure entrare nel merito del torto o della ragione degli uni o degli altri - e in verità non seguivo così attentamente la gara, semplicemente in attesa di quella successiva nella quale avrebbe giocato mio figlio - ma sono rimasta profondamente colpita dal comportamento di questi genitori. Troppe volte sulle tribune si assiste a comportamenti esagerati da parte di genitori di ragazzi di qualsiasi età, deprimenti per chi assiste; quando questo accade in presenza di ragazzini alle prese con una partita amichevole credo si sia veramente superato il limite.

 

 

 

Vale forse la pena di ricordare, perché evidentemente troppo spesso dimenticato, l’invito rivolto alle FAMIGLIE nella carta dei diritti dei bambini della FIGC Settore Giovanile e Scolastico:

“Ai genitori un invito a: Considerare il proprio figlio/a come una persona da educare e non un campione da allenare. Anteporre sempre il benessere fisico e psicologico del giovane al proprio desiderio di vederlo vincere. Avere fiducia nell’operato degli educatori sportivi, lavorando in sinergia con loro. Essere un tifoso rispettoso, incoraggiando in modo leale non solo la propria squadra ma anche quella avversaria.”

 

Il campionato dei più giovani è ormai alle porte ed i ragazzi vivono degli esempi, degli stimoli e dei consigli dei genitori, non dimentichiamolo mai.

Lasciamoli giocare, perché “hanno diritto di divertirsi e giocare”, semplicemente questo, in un clima sereno dentro e fuori dal campo.

O non faremo che avallare il pensiero di chi anni fa ha detto “La mia squadra ideale è una squadra di orfani”.

 

Erica                    

 

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