INTERVISTA ESCLUSIVA - Orgoglio e amarezza nelle parole dell’ex direttore tecnico del PSG, 140 gol nella sua carriera da professionista: “A bocce ferme, sto riflettendo sugli ultimi anni: avevamo delle idee, abbiamo provato a metterle in pratica, almeno in parte ci siamo riusciti. Ma ci sono troppe cose che non mi piacciono nel sottobosco del calcio dilettantistico”
70 reti in 283 presenze in serie B, la categoria in cui ha giocato di più, in una carriera con due sole presenze in serie A ma altre decine di gol (140 in totale) in tutte le categorie. È cresciuto nel settore giovanile della Juventus, dove a fine carriera è tornato come allenatore, sempre nelle giovanili. Nelle ultime sette stagioni è stato il direttore tecnico e l’anima del Pino Torinese, nel frattempo diventato PSG, oltre che formatore per la FIGC. Stiamo parlando ovviamente di Stefano Guidoni, che ci ha concesso un’intervista esclusiva.
Stefano, questa estate, senza troppo clamore, hai detto basta. È tempo di fare una prima valutazione?
“Sono stati sette anni meravigliosi. Ora che l’esperienza è finita, devo avere la lucidità per guardarla da fuori, anche se non è facile perché la parte emotiva è ancora viva: avevamo delle idee, abbiamo provato a metterle in pratica, almeno in parte ci siamo riusciti”.
In cosa era differente il PSG da tutte le altre società?
“Era l’ambiente, la vera differenza a Pino, almeno nella Scuola calcio. Era l’aria che si respirava tra bambini, genitori e istruttori nel modo di interpretare il lavoro, se vogliamo chiamarlo lavoro. All’inizio è stato difficile da far capire e accettare: tutti mi chiedevano, perché i ragazzi non hanno un ruolo e cambiano sempre? Perché il portiere la deve sempre giocare con i piedi? Si perdevano le partite senza che fosse un problema, contavano di più le regole, l’etica, il rispetto degli avversari. La parte pedagogica affiancava sempre quella tecnica, divertimento e passione venivano prima di tutto. In sette anni, questo modo di interpretare il calcio da difetto, se non addirittura colpa, è diventato un punto di forza. Abbiamo capito che si poteva giocare in modo diverso, vincevamo e perdevamo in modo diverso perché giocavamo in modo diverso”.
Nella Scuola calcio, dicevi. E nel Settore giovanile?
“Nel settore giovanile si fa più fatica a legare le persone a un progetto, soprattutto così diverso dagli altri. Conta vincere, conta partecipare ai campionati regionali, le persone vanno e vengono in base alla categoria in cui giochi. Complici i due anni di Covid, questo tipo di esperienza non ha dato, nel Settore giovanile, il senso di appagamento che aveva nella Scuola calcio”.
C’è un po’ di autocritica nelle tue parole?
“Non so, forse sì. Ma sono sicuro che, se fossi andato avanti, con i 2008 che hanno fatto tutto il percorso con noi sarebbe stato diverso. Potevamo avere nel Settore giovanile gli stessi risultati della Scuola calcio, con il passare degli anni sarebbero arrivati gruppi già formati, educati, non avremmo più dovuto prendere giocatori da fuori. Vedi, noi abbiamo vinto i campionati provinciali con 2002, 2003, 2005, ma queste vittorie portavano sempre le categorie regionali alle annate successive. E quando fai i regionali i giocatori vengono, quando non li fai vanno via”.
La domanda è d’obbligo: perché ti sei dimesso proprio ora?
“Ho lasciato perché avevo bisogno di staccare. E poi si era rotto qualcosa, se non ho autonomia completa, o meglio se non ce l’ho più, faccio fatica. I rapporti si sono incrinati, in una situazione che non era semplice per nessuno. A bocce ferme rimane quello che c’è stato, bellissimo, su cui sto riflettendo profondamente”.
Eri d’accordo con la scelta del PSG di rinunciare ai regionali?
“Non ho condiviso la scelta del nostro presidente, penso che abbia penalizzato ulteriormente il movimento che avevamo creato. I presupposti e le analisi sono sacrosanti, per esempio ripeto che la squadra che vince nei provinciali deve salire nei regionali, mentre il discorso delle categorie favorisce solo le grandi società. Non mi piace il sottobosco del calcio dilettantistico, che la Federazione non riesce a controllare e sanzionare. Ma non sono d’accordo con la conseguenza, ovvero rinunciare ai regionali. Facciamoci portatori di un cambiamento, va bene, ma le regole sono quelle e vanno rispettate. E nessuno, né io né noi del PSG, può fare il santo, anche se prova a comportarsi in modo diverso”.
Cosa intendi per sottobosco del calcio dilettantistico?
“Non mi piace il mercato dei giocatori, che vanno e vengono in base ai regionali, non mi piace chi intorta ragazzi e genitori con promesse mirabolanti, non mi piace chi pensa di avere il figlio fenomeno, quando i giocatori veri sono tutt’altra cosa, non mi piace dover vincere ad ogni costo. Vai in campi dove fanno durare quanto vogliono le partite della Scuola calcio e non fanno i cosiddetti “giochini” perché non gli piacciono. Vedi società che postano foto di giocatori con la maglia vecchia, vedi allenatori che a maggio o giugno sono già nella nuova società, vedi istruttori che bestemmiano e insultano bambini di 8 anni e nessuno dice niente, anzi magari gli fanno i complimenti perché forma il carattere. Non bastano gli incontri formativi, servirebbero maggior controllo e sanzioni vere. O tutti rispettano le regole, o è far west. Questa è la mia vera amarezza, constatare che dopo 7 anni non è cambiato niente”.
A Pino potevate essere un modello.
“Sei un modello se qualcuno ti segue… se non ti segue nessuno, che modello sei?”
Guardiamo al futuro allora. Cosa farai domani?
“Non lo so ancora. Ho avuto due o tre proposte, ma magari mi toglierò il giusto di andare un anno ad allenare gli adulti, per capire se è ancora possibile incidere e soprattutto per divertirmi”.
Un anno nei dilettanti e tornerai di corsa nelle giovanili, scommettiamo?
“È probabile, ma le eccezioni ci sono. A Pino la prima squadra era fantastica, giocavano ragazzi che allenavano anche in società, la stessa filosofia dai Pulcini alla Prima squadra. Ma non basta allenarli per farli diventare giocatori di serie D, così come non basta allenare i ragazzi per farli diventare professionisti”.
Cosa serve?
“Servono doti atletiche e fisiche, servono doti tecniche, ma soprattutto serve il carattere, questo è il più grande dono che una persona si possa regalare. Senza voglia non vai da nessuna parte”.
SOCIETA’ - Per quest’anno rimangono due matricole distinte, il Moderna (con Adriana Giarrusso presidente e Riccardo De Maglianis vice) con Prima squadra e Settore giovanile e l’Atletico Mirafiori del presidente Luciano Ferramosca con la Scuola calcio. Organici quasi al completo e tante vittorie nella prima giornata
C’era MO.De.R.Na Bacigalupo, la società fondata dall’ex presidente del Vianney Riccardo De Maglianis insieme al fedelissimo Natale Moncada. E c’era l’Atletico Mirafiori, rinato l’anno scorso per volere di Luciano Ferramosca, con la mano operativa di Pasquale Blandi. Queste due realtà hanno deciso di intraprendere un cammino comune: l’accordo è stato ratificato questa estate, dallo scorso week end finalmente il campo è tornato a parlare, dando risposte molto positive con tre vittorie e una sola sconfitta nelle quattro annate delle giovanili.
Non è stata - o meglio non ancora - una vera e propria fusione, perché le due matricole restano distinte. Il Moderna (senza puntini e maiuscole) ha la Prima squadra e il Settore giovanile al completo, con tutte le squadre nei campionati provinciali di Torino, mentre come Atletico Mirafiori ci sono le squadre della Scuola calcio. “Iniziamo così - spiega il direttore generale Pasquale Blandi - con l’obiettivo di arrivare a una società unica nella prossima stagione. C’è tanto entusiasmo, abbiamo una dirigenza forte e siamo riusciti a costruire tante squadre: è il nostro anno zero dopo le ultime due difficilissime stagioni, ci sono tutti i presupposti per ricostruire una grande società”.
Ecco dunque le cariche e gli uomini operativi. Presidente del Moderna Mirafiori è Adriana Giarrusso, mentre il marito Riccardo De Maglianis è vicepresidente. Pasquale Blandi, come detto, è il direttore generale: con lui lavorano il direttore sportivo dei dilettanti Mauro Buzzacchino, il direttore sportivo di settore giovanile e scuola calcio Paolo Tomaino e il direttore tecnico Natale Moncada. Luciano Ferramosca rimane presidente dell’Atletico Mirafiori, con la prospettiva di essere il numero uno anche della futura società unica, mentre il responsabile della scuola calcio è Claudio Ivaldi e quello dell’Attività di Base è il giovane Luca Blandi.
Lo staff tecnico annovera Mario Bonomo in Prima squadra, Ezio Razzetto in Under 19, Francesco Di Monda in Under 17, Jonathan Pintus in Under 16, Claudio Ivaldi in Under 15, Marco Russo in Under 14 e Francesco Faggio con gli Esordienti 2009, che fanno ancora parte del Moderna Mirafiori. Nella scuola calcio sono stati iscritti almeno tre gruppi: una mista di Pulcini 2011/2012, i Primi calci 2013/2014 e i Piccoli amici 2015/2016, ovvero la base della futura società.
CLASSIFICA FINALE - La società del presidente José Surace trionfa grazie ai successi in Under 17, Under 15 e Pulcini 2011, oltre ai piazzamenti in tutte le altre categorie. Gli altri allori: Nichelino Hesperia in Under 16 ed Esordienti 2009, Pro Collegno in Under 14, Carmagnola in Esordienti 2010 e Pulcini 2012
Doppietta Rivarolese: la società del presidente José Surace ha bissato il successo della scorsa stagione e si è portata a casa anche quest’anno la coppa del Grande Slam, con un netto vantaggio del Nichelino Hesperia secondo classificato e sul CSF Carmagnola terzo.
Fondamentali i successi ottenuti con il Settore giovanile (il cui responsabile è l’inossidabile Fabrizio Gallo), in particolare con l’Under 17 di Massimo Scalone e con l’Under 15 di Walter Madaschi, sempre in finale contro l’Accademia Pertusa; in Under 16 aveva vinto il Nichelino Hesperia, mentre in Under 14 si era imposta la Pro Collegno.
Nel week end invece si sono conclusi i gironi finali delle categorie della Scuola calcio. Negli Esordienti 2009 ha vinto il Nichelino Hesperia, ai calci di rigore nella finale proprio con la Rivarolese: decisive le parate del portierino Federico Sgueglia. È il Carmagnola a trionfare nella finale degli Esordienti fascia B, ancora con la Rivarolese, ma stavolta con un 2-0 firmato da Popa e Geretto.
La Rivarolese (allenata da Michael Adamo, che è anche responsabile della Scuola calcio) si è imposta nel girone dei Pulcini 2011: decisivo il successo nello scontro diretto con la Pro Collegno, visto che entrambe le squadre hanno chiuso a 6 punti, davanti a Carmagnola e Beiborg. Nei Pulcini 2012 soddisfazione per il Carmagnola, che ha capitalizzato le vittorie su Rivarolese e San Giacomo Chieri; secondo il Nichelino Hesperia nonostante la vittoria dello scontro diretto, visti i due pareggi nelle altre sfide del girone.
LA classifica finale del 18° Torneo Coppa Grande Slam.
1. Rivarolese 27.4
2. Nichelino Hesperia 20.6
3. CSF Carmagnola 17.175
4. Rosta 15.675
5. Beiborg 11.5
6. Pro Collegno 11.150
7. Accademia Pertusa Torino 10.75
8. San Giacomo Chieri 7.95
9. Pecetto 2.75
10. Caselle 2.5
11. Lesna Gold 1.725
12. Virtus Mercadante 0
MERCATO - Le bianche casacche rinforzano la Juniores nazionale e l’Under 17. Il presidente oronero Sante Squillace: “Una grande notizia per noi e per tutto il movimento dilettantistico”
Il mercato non si ferma mai e regala ad altri due ragazzi l’opportunità di misurarsi con il calcio professionistico. La Pro Vercelli ha infatti preso in prestito dalla Torinese Mattia Asteriti per la Juniores nazionale e l’attaccante Emanuele Taurisano per la squadra Under 17.
I due ragazzi avevano già provato a gennaio con le bianche casacche, mentre nel mese di marzo erano stati testati dalla Reggina: ora finalmente è arrivata l’ufficialità della loro nuova avventura nei campionati nazionali. “Una grande notizia per noi della Torinese - commenta il presidente Sante Squillace - e per tutto il movimento dilettantistico: Asteriti lo abbiamo preso dall’oratorio, vuol dire che con il giusto impegno tutti i ragazzi hanno la speranza di farcela”.
VERSO I CAMPIONATI PROVINCIALI - Rosa tutta nuova per i 2007 di Marco Mezzapesa, ben 15 volti nuovi anche nei 2008 di Giampiero Muroni. Arrivi in blocco da Venaria, Collegno Paradiso e Caselle, ci sono anche gli ex Sisport Andrea Tronu (2007), Matteo Roca e Matteo Tagliareni (2008)
Ai nastri di partenza dei campionati provinciali ci saranno, per la prima volta, anche due squadre della Virtus, quella “fatta in casa” dei 2008, saliti dagli Esordienti all’Under 14, e quella tutta nuova dei 2007, pronta ad affrontare l’Under 15 con grandi ambizioni. “Il gruppo 2007 - spiega il presidente Marco Scognamiglio, che è anche direttore sportivo della società - è da primi posti nei regionali. Ringrazio personalmente i ragazzi e le famiglie per aver scelto la Virtus nonostante i provinciali, a dimostrazione che i progetti e la qualità contano più dei campionati. Non ci nascondiamo: l’obbiettivo è vincere il girone e puntare anche al titolo piemontese. Anche il gruppo dei 2008 è molto forte, una squadra profondamente rinnovata con giocatori di qualità, anche loro hanno tutte le carte in regola per raggiungere i regionali”.
UNDER 15 - DAL LUCENTO SONO ARRIVATI ALESSIO CHECA E GIANLUCA GUERRA
La rosa dei 2007, dicevamo, è tutta nuova, composta da 19 giocatori che nella scorsa stagione giocavano nei regionali: all’allenatore Marco Mezzapesa il compito di trasformali in una squadra coesa. Il blocco principale arriva dai “vicini” del Venaria, ne fanno parte il portiere Andrea Scardigno, il difensore Gabriele Argiri, i centrocampisti Cristian Dabbene, Antonio Garzaniti e Christian Marchetto e l’attaccante Paolo Zuccolella. L’altro gruppo, che proviene dal Collegno Paradiso, conta il portiere Matteo Artusio, il difensore Angelo Ghervan, i centrocampisti Denis Corbo, Thomas Attardo e Mattia Bertolino, gli attaccanti Mattia Schiavone e Nicolò Passaro. A questi si aggiungono, nel pacchetto arretrato, Diego Rosso dall’Alpignano e Alessio Checa dal Lucento; nella zona nevralgica del campo, Matteo Alessandrini dal Pianezza; là davanti i colpacci Andrea Tronu dalla Sisport, Gianluca Guerra dal Lucento e Luca Palladino dal Volpiano.
UNDER 14 - FEDERICO MASCOLO GUIDA LA TRUPPA DEGLI EX CERVOTTI
Sono ben 15 i volti nuovi della squadra Under 14, affidata a Giampiero Muroni, che già allenava i 2008 nella scorsa stagione. Il nucleo principale arriva anche in questo caso da Venaria: il portiere Gabriele Pia, i difensori Daniele Calandra, Federico Sanfratello e Federico Mascolo, il centrocampista Matteo Gangale, gli attaccanti Alessio Cadeddu e Loris Bruttomesso. Altri cinque giocatori provengono dal Caselle: l’altro numero uno Davide Samuel Gemito, il difensore Giulio Marcias, i centrocampisti Filippo Lavista, Cristian Simone e Mauro Mangione. Nel reparto offensivo ci sono anche due colpi dalla Sisport, Matteo Roca e Matteo Tagliareni, e un altro dall’Accademy Torino, ovvero Nicolò Pace
FINALE - Pallino del gioco in mano alla squadra di Massimo Ricardo, ma l’occasione più limpida capita al capitano biancoazzurro Guzman, che supera anche il portiere ma viene fermato dal clamoroso recupero di Naso. Reti bianche alla fine dei regolamentari, la coppa si decide ai rigori: Allegretti para due volte, il Lascaris festeggia
ALPIGNANO-LASCARIS 2-4 dcr (0-0 dtr)
ALPIGNANO: Colucci, Baschirotto, Algarotti, Pomero, Solavagione, Gioannini, Guzman, Carnevale, Alhijjawi (st 6’ Leccese), Rotolo (st 18’ Centinaro), Bitto. A disp. Lerusce, Sciarrotta, Rizzato, Garnone, Guidi, Sturiale, Malco. All. Alessandro Campasso.
LASCARIS: Allegretti, Friso, Italiano, Nabih, Favilla, Naso, Simonetti (st 3' De Luca), Kingidila (st 18' Malavasi), Peinetti (st 21' Bernardinis), Ponzano (st 9’ Sconfienza), Bisi. A disp. Lavina, Scarlatelli, Adamo, Rubini, Caputo. All. Massimo Ricardo.
SEQUENZA RIGORI: Favilla (L) gol, Solavagione (A) gol, Naso (L) gol, Bitto (A) parato, De Luca (L) gol, Algarotti (A) gol, Sconfienza (L) parato, Carnevale (A) parato, Bisi (L) gol.
Anche la finale Under 16 del SuperOscar viene decisa ai calci di rigore: trionfa il Lascaris, con il portierone Samuele Allegretti nominato man of the match; recrimina ancora l’Alpignano, che aveva già perso dal dischetto con l’Under 14 in una serata davvero sfortunata per i colori biancoazzurri.
La partita è stata complicata da decifrare per le pettorine che l’Alpignano ha dovuto indossare per distinguersi da un Lascaris in inedita maglia blu, ma chiarissima nella sua impostazione tattica. Manovriera e sempre all’attacco la squadra di Massimo Ricardo, disegnata con un 4-1 e fantasia: Favilla metodista, davanti a lui Kingidila e Ponzano liberi di svariare, Simonetti e Bisi ad attaccare sulle corsie esterne con i terzini sempre a rimorchio, là davanti Peinetti, il meno efficace della truppa. Più coperto e pronto a ripartire l’Alpignano, con la mediana Pomero-Carnevale-Rotolo capace di abbinare grinta e qualità, e le folate offensive affidate a Bitto e soprattutto Guzman, il più pericoloso dei suoi.
Con il pallino del gioco quasi sempre in mano lascarina, il primo tempo scivola via senza particolari sussulti, se non un paio di mischie in cui Kingidila non trova il tempo giusto. Ben più scoppiettante la ripresa, in cui i bianconeri continuano a manovrare, ma l’occasione più limpida è tutta dell’Alpignano: minuto 11, Guzman super anche il portiere con un colpo sotto, ma è clamoroso il salvataggio sulla linea di Naso, che toglie il pallone dalla porta in scivolata. Lo stesso numero 6, pochi minuti dopo, si mette in proprio, scarta un paio di avversari e scarica un sinistro da distanza siderale che sfiora la traversa. Complice le infinite risorse della panchina, il Lascaris esce nel finale, con Sconfienza (21’) che ha la palla buona dentro l’area, ma il suo destro a colpo sicuro finisce alto sulla traversa, e Bernardinis (24’) anticipato dal portiere alpignanese sul più bello. Era destino che anche questa finale finisse ai rigori, con la festa del Lascaris e la delusione dell’Alpignano.
FINALE - Reti bianche al termine dei tempi regolamentari, molto intensi ma con poche occasioni limpide, nonostante i due allenatori abbiamo giocato a viso aperto. Ai rigori segnano i chisolini Lazzarin, Cappelli e Cammarata, per i biancoazzurri solo Donadio. Alpignano secondo a testa altissima
ALPIGNANO-CHISOLA 1-3 dcr (0-0 dtr)
ALPIGNANO: Traversi, Sumin, Calliero (st 10’ Zanella), Amorosi, Miceli, Curri, Donadio, Miceli (st 13’ Ciliberti), Ledda, Fioccardi, Molon. A disp. Greco, Covacci, Dilettoso, Cittadino, Ciliberti. All. Gianluca Baseggio.
CHISOLA: Santoro, Duò, Franzé, Scarangella, Cammarata, Bianchi (st 8’ Macrì), Nazeraj (st 16’ Cappelli), Mallamace, Arcudi (st 10’ Lazzarin), Giambertone, Chessa (st 2’ De Notarpietro). A disp. Prato, Alliu, Centinaro. All. Renato Garrone.
SEQUENZA RIGORI: Fioccardi (A) traversa, Mallamace (C) parato, Donadio (A) gol, Lazzarin (C) gol, Molon (A) parato, Cappelli (C) gol, Curri (A) parato, Cammarata (C) gol.
Sono le parate di Luca Santoro (giustamente eletto miglior giocatore della finale) a regalare la vittoria in Under 14 al Chisola: dopo tante beffe dagli undici metri, la società del presidente Luca Atzori festeggia, sul campo di casa, il primo titolo del SuperOscar 2021. Reti bianche al termine dei tempi regolamentari, dal dischetto le reti di Lazzarin, Cappelli e Cammarata condannano l’Alpignano, che esce a testa alta dopo un torneo di altissimo livello.
Come tutte le finali, lo spettacolo tarda a decollare, con le due squadre molto attente a rispettare le direttive degli allenatori e non commettere errori, più che ad attaccare a testa bassa alla ricerca del gol. I due moduli speculari finiscono per annullarsi. Renato Garrone presenta il suo Chisola con la difesa a 4 in linea, il metronomo Scarangella a dirigere il traffico in mezzo, fiancheggiato da Mallamace e capitan Arcudi; davanti Nazeraj (sempre efficace nei movimenti) e Chessa agiscono ai lati del possente centravanti Giambertone. Anche l’Alpignano di Gianluca Baseggio presenta 4 difensori, davanti a loro Curri agisce da frangiflutti, lasciando Miceli e Molon liberi di inserirsi; capitan Donadio attacca sulla destra, il talentuoso Fioccardi fa i suoi numeri a sinistra, in mezzo sgomita Ledda.
La prima occasione arriva dopo 3 minuti, il chisolino Nazeraj approfitta di una respinta corta della difesa biancoazzurra per calciare da ottima posizione, ma il suo piattone destro non centra il bersaglio: a conti fatti, sarà la palla-gol più nitida di tutto il primo tempo. Con il passare dei minuti cresce l’Alpignano, pericoloso soprattutto con le giocate dei singoli sulle corsie esterne, mentre nel finale è ancora il Chisola a buttare in mezzo qualche pallone interessante, ma il contributo di Giambertone si limita a un colpo di testa innocuo.
Nella ripresa i due allenatori dimostrano di crederci: nell’Alpignano Molon alza il suo raggio d’azione, nel Chisola l’ingresso di De Notarpietro e Lazzarin porta il trequartista alle spalle di Giambertone. Le occasioni comunque latitano: al 7’ proprio Molon calcia a lato una punizione dal limite dell’area, dall’altra parte al 14’ il portiere Traversi rischia grosso sul pressing di Giambertone, ma se la cava. Ancora un botta e risposta a pochi minuti dalla fine, con una splendida cavalcata del biancoazzurro Sumin vanificata dal tiro “moscio” di Donadio, mentre sull’altro fronte Lazzarin si libera con un dribbling elegante al limite, ma il suo più che un tiro è un passaggio al portiere. Reti bianche dicevamo, poi le emozioni dei rigori: medaglia d’oro per il Chisola, argento amaro per l’Alpignano.
INCONTRO - Circa 60 società si sono ritrovate al palasport di Collegno. Dopo i saluti di Luciano Loparco e Christian Mossino, si è parlato anche di tutela dei minori e di rispetto delle normative di sicurezza
Il palasport di Collegno ha ospitato la riunione organizzativa dedicata alle società qualificate Scuole Calcio Èlite nell’appena conclusa stagione sportiva 2020-2021, alla quale sono intervenute anche le società aspiranti Scuole Calcio È lite per la stagione sportiva 2021-2022: in tutto erano presenti circa sessanta società piemontesi e valdostane.
Sala piena, pur nel pieno rispetto delle normative di sicurezza, e occhi emozionati dietro le mascherine. Il coordinatore Luciano Loparco, che ha introdotto la riunione, si è detto "davvero emozionato per il primo appuntamento federale ufficiale in presenza, dopo il periodo terribile, e non ancora concluso, della pandemia”. È intervenuto anche il presidente regionale LND Christian Mossino (accompagnato dal vicepresidente Enrico Giacca): "Mi fa piacere vedervi così in tanti, significa che il movimento calcistico ha voglia di ripartire dopo questo periodo difficilissimo. Il nostro movimento è in salute, lo dimostra il fatto che per la prima volta sono cresciute le iscrizioni. Lo sport serve anche per gli aspetti mentali e fisici, oltre che per il divertimento. Grazie a tutti per non aver mollato. La giornata di oggi ė fondamentale perché le società devono offrire ai ragazzi un lavoro organizzato e di qualità. Per ottenere questo obiettivo lavoriamo in sinergia con il Settore Giovanile e Scolastico".
TUTELA DEI MINORI
La tutela dei minori, argomento purtroppo di attualità, è stato il primo argomento approfondito, con l'intervento dell'avvocato Sergio Pecchini. Informazione e formazione sono le parole chiave: tramite il portale figc-tutelaminori.it la FIGC mette a disposizione di tutti strumenti utili per conoscere l'argomento e anche per denunciare. "Contro ogni abuso - spiega Pecchini - inteso in modo più ampio rispetto agli abusi più gravi, quelli sessuali, perché sono abusi anche quei comportamenti che ledono la formazione e il benessere dei giovani calciatori e delle giovani calciatrici, per esempio le forme di bullismo o di linguaggio violento". Le società sono state invitate a nominare al loro interno un responsabile della tutela dei minori, anche per fare rete tra società e con la Federazione. "Gli abusi si possono, se non eliminare, quantomeno ridurre".
NORMATIVE DI SICUREZZA
Inevitabile parlare di pandemia, regolamenti e normative di sicurezza: "Non abbassare la guardia" è il concetto espresso con forza dal medico federale Massimo Capricci. "Capisco le esigenze delle società e la volontà di tutti di ripartire con un'attività sportiva normale, ma i contagi di Covid stanno aumentando e non sappiamo in che situazione ci potremmo trovare a ottobre. Rispettiamo le regole, insistiamo su questo con i tesserati: mascherina, igiene e distanziamento. E non dimentichiamo di chiedere il Green Pass all'ingresso nell'impianto sportivo, a genitori e accompagnatori". "C'è un buco nelle normative - sottolinea Luciano Loparco - in quanto il Green Pass per ora non è obbligatorio per istruttori e dirigenti. Lo abbiamo già segnalato, spero che venga risolto in fretta. Motivo in più per non abbassare la guardia".
SCUOLE CALCIO ÈLITE
Negli ultimi interventi sono state affrontate le questioni più prettamente tecniche. Rocco Frammartino, referente regionale dell'attività di base del Settore Giovanile e Scolastico, ha spiegato nel dettaglio la struttura organizzativa del comitato regionale, delle sue declinazioni provinciali e delle attività che organizza: “Siamo un ente di formazione e informazione, attraverso i corsi per allenatori e dirigenti vogliamo trasmettere conoscenza. Diamo supporto alle società, non esitate a chiamarci per qualsiasi problematica”.
La referente provinciale Roberta Pascarella ha spiegato nello specifico la normativa per ottenere (e mantenere) la qualifica di Scuola Calcio Èlite per la stagione sportiva 2021-2022, reperibile a questo link: https://bit.ly/3mWCLJw.
Tra i progetti qualificanti ci sono le convenzioni con le scuole, tema approfondito dalla referente regionale della scolastica Mirella Ronco.
QUARTI DI FINALE - Impresa dei granata che vincono 3-1 il derby torinese, mentre il Chisola (con il nuovo allenatore Marco Masera) batte il Borgaro 2-1 con Rotondo e Gerace. Il Volpiano supera il Baciglupo ai rigori, dal dischetto anche il successo della Pro Eureka sul Venaria
Saranno Pro Eureka-Volpiano e Chisola-Vanchiglia le semifinali del 41° SuperOscar per la categoria Under 19, in programma sabato pomeriggio (a partire dalle 15) sul campo della Cbs; le vincenti accederanno alla finalissima, in programma domenica alle 11.30.
Nelle due partite giocate martedì, la Pro Eureka ha battuto il Venaria ai calci di rigore (5-4 il risultato finale) dopo il 2-2 con cui si erano conclusi i tempi regolamentari, con Frizzi ed Emmanuello a segno per la squadra di mister Moreo. Il Chisola ha invece superato il Borgaro per 2-1, con le reti di Rotondo e Gerace a inizio ripresa. Un ottimo esordio per il nuovo allenatore vinovese Marco Masera (vice di Marcello Meloni in Eccellenza), che in settimana ha preso il posto di Antonio Ferraro.
Ieri sera le altre semifinali: sono serviti ai rigori al Volpiano per sbarazzarsi dell’ottimo Bacigalupo, 4-2 il risultato finale dopo la partita conclusa a reti bianche. Prova di forza invece del Vanchiglia, che ha rifilato un secco 3-1 al Lucento: dopo l’autorete del portiere rossoblù, decisiva la doppietta del granata Pontin.
EVENTO - Presentato l’accordo tra la società del presidente Luca Dello Russo e l’Academy granata, con il responsabile Teo Coppola: “Non veniamo a vendere nessuna illusione, il nostro è un progetto serio, di comunicazione e interazione, di educazione tecnica, motoria, educativa e pedagogica”. Grande entusiasmo per i ragazzi in campo e i genitori in tribuna, presenti - oltre ai vertici della società rossoblù - anche il Sindaco uscente Antonio Castello, il candidato Roberto Signoriello