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Mercoledì, 24 Novembre 2021 13:39

Uscita alta: difficoltà, variabili e allenamento di uno dei gesti tecnici più complessi per un portiere

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7ª PUNTATA / LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI - Gestione dello spazio, traiettoria della palla, variabili portate da compagni e avversari: Fabrizio Capodici, preparatore che lavora anche per le Nazionali giovanili, approfondisce "uno dei gesti tecnici più complessi per un portiere". Gli allenamenti situazionali sono la strada per trovare sicurezza, senza perdere un pizzico di incoscienza


L’uscita alta è uno dei gesti tecnici più complessi per un portiere. La principale difficoltà è quella di doversi coordinare nello spazio tenendo conto della traiettoria della palla, situazione ricorrente in quasi tutti i gesti tecnici del ruolo, ma in questo caso la traiettoria del pallone lontana dal terreno provoca un senso di insicurezza ancora maggiore per il portiere. Per quanto complessa, la lettura della traiettoria è solo uno dei fattori di difficoltà nelle uscite alte: all’interno del campo di gioco non si è soli con il pallone, bensì sono presenti innumerevoli fattori da considerare, le variabili portate da compagni e avversari.

I compagni, paradossalmente, possono essere un’incognita per il portiere: spesso sono talmente ben posizionati da indurlo a non uscire, altre volte sono sicuri di un’uscita che invece non è stata messa in conto. L’affiatamento con il reparto difensivo, che si costruisce con il tempo e si solidifica con la reciproca fiducia, è fondamentale. Un elemento fondamentale: il portiere deve parlare, farsi sentire, usare un tono di voce diverso rispetto alle diverse situazioni, deve essere un leader.

Poi ci sono gli avversari: alti, grossi, veloci, marcati o liberi, troppe cose da analizzare in un lasso di tempo così breve, com’è quello di un cross. Il pallone: più la traiettoria è lunga, più può trarre in inganno, soprattutto con i palloni sempre più leggeri che assumono effetti di difficile lettura. Ultima, ma non ultima, c’è la paura. La paura di non arrivare sul pallone, di farsi anticipare, di sbagliare la presa… D’altronde, dopo tutti i fattori elencati e quelli che ci sarebbero ancora da aggiungere, come si fa a considerare l’uscita alta un gesto semplice per il portiere?

Finora, lungo il mio percorso da istruttore, soprattutto con i più piccoli, ho sempre cercato di trasmettere sicurezza ai miei portieri, in ogni gesto tecnico ma soprattutto nelle uscite alte, vista la loro complessità. I bambini hanno un senso di incoscienza molto affascinante, sono attratti dalla palla e il loro obbiettivo è quello di prenderla, che sia alta, bassa, vicina, lontana, in mischia. Ebbene, questa loro “incoscienza”, curata nel tempo con il lavoro tecnico e tattico, può far emergere abilità che nel lungo periodo diventano un valore aggiunto e possono fare la differenza nei campionati agonistici.

Con i più grandi il lavoro è molto più complesso. Nei confronti della situazione di uscita alta si crea spesso una vera e propria avversità da parte del portiere, scaturita dal fatto che ogni azione che li spinge al di fuori della porta induce alla paura di prendere gol. Per ovviare a questo senso di insicurezza che si crea durante la partita, bisogna impostare allenamenti che si avvicinino più possibile alla realtà della partita stessa, con tutte le sue difficoltà. Negli allenamenti che propongo ai miei allievi cerco sempre di ricreare esercitazioni situazionali, dove le letture e le variabili all’interno del lavoro siano sempre diverse. Soprattutto nel calcio moderno, dove il ruolo del portiere si sta sempre di più evolvendo, il consolidamento di questi fondamentali e l’efficacia sulle situazioni di palla alta rappresentano un fattore rilevante per il successo individuale e collettivo.

C’è da dire che lo studio legato all’uscita alta, con il tempo, ha subito innumerevoli approfondimenti e variazioni. Personalmente, lo studio della postura e del posizionamento nell’uscita alta sono argomenti che ancora tutt’oggi sono materia di interesse personale e approfondimento. Ogni giorno, attraverso la visione di portieri di diversa categoria ed età, cerco di evolvere quelle che sono le mie conoscenze inerenti a questa situazione di gioco, provando a ricreare concetti e lavori che siano facilmente trasmissibili ai miei portieri.

Chiudo con una frase che ripeto sempre ai miei allievi: “la fretta è nemica del portiere, una volta effettuata l’uscita alta, la palla è importante consolidarla”.

Ultima modifica il Mercoledì, 24 Novembre 2021 14:06

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