Domenica, 24 Novembre 2024

C’è una nuova società, la Torino United Academy: “Crescita tecnica, competizione, valori e divertimento sono conciliabili? Noi ci proviamo”

Scritto da redazione

INTERVISTA - Il presidente Diego Parola: “In campo portiamo determinazione e impegno, come i pirati del nostro simbolo, ma senza mai perdere di vista il divertimento e l’amore per il gioco. Cerchiamo l’equilibrio tra crescita tecnica e sviluppo umano”. Il ricavato del torneo Seven Seas Cup (1° novembre a Beinasco) sarà devoluto ai Salesiani del Libano


Si chiama Torino United Academy, il simbolo è un teschio giallo con la benda da pirata a forma di pallone, il campo da gioco è nell’oratorio Don Bosco, nel quartiere della Crocetta. È una delle nuove matricole che si scoprono scorrendo la lista delle squadre iscritte alla scuola calcio: nei gironi autunnali parteciperanno Esordienti Misti e Pulcini 2014.

Una scelta originale, quella del teschio da pirata con la benda a forma di pallone come simbolo della società. “Una scelta originale - spiega il presidente Diego Parola - e, soprattutto, divertente. Volevamo qualcosa che rimanesse impresso nella mente dei nostri ragazzi e ragazze, e che simboleggiasse determinazione, coraggio e la voglia di affrontare nuove sfide con il sorriso. I pirati, nella nostra interpretazione, rappresentano un gruppo di persone che si uniscono per un obiettivo comune, con passione e tenacia. Questo è lo spirito che vogliamo portare sui campi da calcio: determinazione e impegno, ma senza mai perdere di vista il divertimento e l’amore per il gioco”.

Come nasce la vostra società?
“La Torino United Academy è nata dalla volontà di un gruppo di persone, con esperienze diverse nel mondo sportivo, desiderose di creare un’alternativa a realtà che non sempre si erano dimostrate positive. Da una parte c’erano le società iper-competitive, dove solo chi era già formato e dedicato interamente al calcio trovava spazio. Dall’altra parte, c’erano le società più orientate all’aspetto sociale, dove si punta all’accoglienza e all’inclusione, ma perdere tutte le partite finisce per spegnere la motivazione dei bambini. Noi volevamo trovare un equilibrio tra questi due estremi”.

Alla ricerca di un difficile punto di equilibrio.
“La nostra filosofia si basa su due principi fondamentali: la crescita tecnica e lo sviluppo umano. Da un lato, grazie al lavoro di tecnici specializzati, vogliamo offrire ai nostri giocatori e alle nostre giocatrici una formazione completa, individuale e collettiva. Dall’altro lato, diamo grande importanza ai valori che il calcio può insegnare: il rispetto, la lealtà, la disciplina, il lavoro di squadra. La competizione è un ottimo stimolo per migliorare, ma deve essere vissuta nel modo giusto: l’obiettivo non è semplicemente vincere, ma giocare bene, con passione, rispettando le regole e gli avversari. Vogliamo che i nostri ragazzi e ragazze giochino con il sorriso, ma allo stesso tempo che siano determinati a dare il massimo e a crescere continuamente. Per farlo, cerchiamo di creare un ambiente sereno e stimolante, dove si può sbagliare senza sentirsi giudicati, ma dove ogni errore diventa un’occasione di apprendimento”.

Programmi per il futuro?
“Siamo partiti da poco e abbiamo già avuto un riscontro molto positivo. Vogliamo creare nuove squadre per ogni fascia d’età, lavorando su progetti che vadano oltre il campo da calcio. Ci piacerebbe organizzare camp estivi e iniziative legate al territorio, coinvolgendo sempre più famiglie e creando un punto di riferimento per il quartiere”.

AL VIA LA SEVEN SEAS CUP: CALCIO E SOLIDARIETA’

Per inaugurare il suo percorso e presentarsi alla città, Torino United Academy ha organizzato il torneo Seven Seas Cup, che si terrà il 1° novembre a Beinasco presso il Centro Sportivo Le Fornaci, riservato alle categorie Esordienti, Pulcini e Primi calci. Oltre alla competizione sportiva, il torneo ha uno scopo benefico molto importante: parte dei fondi raccolti sarà destinata ai Salesiani del Libano, che stanno affrontando una difficile sfida umanitaria.

Nella casa salesiana di El Houssoun, situata tra le montagne libanesi, molte famiglie sfollate a causa del conflitto in Medio Oriente trovano rifugio. Qui i Salesiani offrono non solo accoglienza, ma anche supporto materiale e umano a chi ha perso tutto. "In un momento storico così complicato, il nostro contributo può restituire un po' di speranza a queste famiglie, e ci auguriamo che altre persone e squadre vogliano unirsi a noi per fare la differenza", spiega il presidente Parola.

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