Lunedì, 25 Novembre 2024
Venerdì, 05 Febbraio 2016 00:00

Quando il bambino rischia di essere troppo protetto?

Scritto da

Quando un bambino gioca a calcio lo scopo principale è sempre quello di farlo divertire. Questo indubbiamente è vero, ma è anche importante che lo sport venga utilizzato come strumento di crescita. Il piccolo giocatore, a differenza di come farebbe in una partitella tra amici al parchetto, deve entrare in contatto con regole, allenatori, ruoli e compagni di squadra. Il problema è che, a volte, si tende a proteggere troppo il ragazzo, che quindi non riesce a vivere a pieno questa esperienza.

 

Uno dei grandi temi in merito è, per esempio, il concetto di vittoria e sconfitta. La federazione ha deciso che non importa quanti gol si segnano ma chi vince ognuno dei tre tempi, in modo che non ci siano goleade. Questo da una parte fa onore al lavoro di chi progetta un campionato ad hoc per Pulcini ed Esordienti, però dall'altro non cancella il fatto che il bambino sappia perfettamente come hanno giocato lui e la sua squadra e come è finita la partita: la sconfitta, anche pesante, fa parte della vita, e se si capisce da subito che non è una cosa grave e che si può sopravvivere, cercando di fare meglio la prossima volta, è una buona cosa.

 

Altro problema è l'eccessiva intromissione dei genitori: sicuramente un papà e una mamma che intervengono perchè il bambino ha subito un fallo, o perchè non gioca, o perchè secondo loro il ruolo è sbagliato lo fanno con le migliori intenzioni, per affetto e per la cura che un genitore ha nei confronti del figlio. Ma a volte, per quanto difficile, è importante riuscire a fare un passo indietro, anche quando si pensa davvero di avere ragione. Perchè ogni piccolo passo che il piccolo giocatore compie da solo nell'imparare a rapportarsi con gli adulti, con i compagni o con gli avversari lo aiuterà sicuramente a crescere. A chi gli vuole bene non resta che fidarsi, nel limite del buon senso, delle persone a cui il bambino è affidato e accontentarsi di un sano tifo dagli spalti durante le partite.

 

Maria Rosa Cagnasso

Registrati o fai l'accesso e commenta