Domenica, 24 Novembre 2024

Ciao Andrea. Muore a 12 anni il portiere classe 2011 del Gassino San Raffaele

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LUTTO - La tragica notizia è arrivata sulla pagina Facebook della società. La redazione di 11giovani e giocaacalcio si unisce al dolore della famiglia Vincenzi, cui porge le più sentite condoglianze


Una terribile lutto sconvolge il mondo del calcio torinese: Andrea Vincenzi, giovane di Castiglione Torinese e portiere del Gassino San Raffaele, è morto a soli 12 anni. La terribile notizia è arrivata stamattina, con un post su Facebook pubblicato della società dove Andrea giocava nella categoria Esordienti.

“Il Gassino San Raffaele, nella figura di tutto il consiglio direttivo, si stringe con forza intorno ai genitori di Andrea Vincenzi, nostro giovanissimo atleta classe 2011 che è prematuramente ed improvvisamente scomparso questa notte.
La tragedia ci ha colpiti profondamente lasciando in tutti noi un profondo dolore e sgomento.
Da tutto il Gassino San Raffaele, alla nostra Valeria ed al papà Roberto, le più sentite condoglianze e la vicinanza in questo momento immensamente doloroso per la grave perdita”.

Ancora incerta la causa della morte. Così scrive La Stampa: “Originario di Castiglione Torinese, il 12enne aveva iniziato a non sentirsi bene, aveva una sospetta polmonite, e lo scorso mercoledì era andato al pronto soccorso dell'ospedale di Chivasso per farsi visitare, ma i medici l’hanno rimandato a casa. Nella tarda serata dello stesso giorno ha iniziato ad avere dei sintomi sempre più gravi e le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. È morto appena giunto al Regina Margherita di Torino. Ora, sulla sua morte, è stata avviata un’indagine”.

Sempre Facebook il commosso ricordo di Gianluigi De Martino.

“E poi tutto quanto assume un senso che non avevamo previsto: le marachelle della Juve, il campo infangato, il rinvio della partita, la sconfitta del sabato, il ritardo alla riunione. Tutte, all'apparenza, grandi cose da affrontare e superare, ma poi...
Ma poi nel cuore della notte squilla il telefono e senti la voce rotta dal pianto del tuo DG che ti sussurra: è morto...
Il brivido parte, sì, ma raggiunge il cuore spaccandolo quando il nome è quello di un bambino. Un bambino che giocava fino a qualche "attimo" prima a difesa di un porta che amava tanto quanto quel pallone che ci legava nella passione condivisa: lui con il sogno di diventare calciatore, io con la speranza di riuscire a fargli realizzare, un giorno, quel sogno. Andrea.
Il pensiero corre forte a quel sorriso timido, ma sempre acceso sul suo viso. E corre alla mamma Valeria Bertana e al papà Roberto ed al dolore tanto immenso che in questo momento devono provare, tanto grande e rumoroso da rendere silenzioso tutto il resto del mondo.
A 12 anni Andrea doveva ancora correre sul prato del suo Gassino San Raffaele insieme ai suoi compagni di squadra che stringerò uno ad uno perché so cosa voglia dire perdere un compagno di gioco e, soprattutto, un amico.
Ma ora è il momento delle lacrime.
Ora è il momento del dolore.
Andrea, continuerai a giocare con noi, tutti i giorni. È una promessa”
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