Lunedì, 23 Dicembre 2024

Tra cambiamenti e solide certezze al Chisola Calcio

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REPORTAGE - Per la 11° puntata della nostra rubrica sul mondo della Scuola Calcio siamo andati a Vinovo, sui campi del Chisola Calcio


Soffia un vento nuovo nuovo nella Scuola Calcio del Chisola e non è quello che porta le nuvolacce che oggi (4/4 ndr), mentre giriamo per i campi minacciano tempesta. E' un vento che porta novità fresche e propositive, che la società sta mettendo in atto da inizio anno, sotto la guida del trio composto dal Direttore Generale, dal Direttore tecnico e dal Direttore sportivo della Scuola Calcio. E proprio quest'ultimo, Vincenzo De Angelis, ci parla di tali cambiamenti, come già in altre occasioni abbiamo fatto con altre società. Un annata di rinnovo nell'universo del calcio infantile torinese a quanto pare e una società importante come il Chisola non è da meno, per quel che concerne la ricerca e lo sviluppo di sempre nuove opportunità e miglioramenti nella gestione dei servizi per il bambino. E qui sono davvero tanti i piccoli, i numeri parlano chiaro: le annate dai 2006 ai 2010 dicono circa 310 iscritti, a cui poi vanno aggiunte le tre annate più piccole di Primi Calci e Piccoli Amici, con cui si arriva facilmente a 400. Serve quindi uno sforzo organizzativo non da poco e una presenza costante 7 giorni su 7, di cui qui non fanno certo difetto. 

Una delle parole d'ordine su questi campi è “collaborazione”. C'è quella con la Juventus, che propone gli obbiettivi da raggiungere e monitora mensilmente le attività. Una presenza importante, che non toglie nulla però all'intraprendenza della società Chisola, che con i suoi tecnici preparati è libera di stabilire i mezzi che più ritiene consoni al raggiungimento di detti obbiettivi. La collaborazione poi è interna ai gruppi di allenamento. Una delle novità su cui si sta lavorando da quest'anno è quella di mantenere i gruppi aperti. Le annate lavorano in blocchi uniti e i tecnici così sono portati ad un confronto continuo, a conoscere bene nel dettaglio tutti i ragazzini, così da monitorare al meglio i loro progressi e rendere più facile rendersi conto di chi sono i migliori e chi necessita di particolari attenzioni. In questo modo si incentiva la meritocrazia, potendo durante l'anno cambiare agevolmente in corsa, qual ora si notino miglioramenti evidenti in uno o difficoltà in un altro. In questo frangente però non si parla mai di bocciatura, ma la formazione di un calciatore passa anche attraverso il riconoscimento di eventuali limiti, per i quali è necessario prendere le dovute cautele, affinché il piccolo sia fatto crescere nella dimensione a lui più congeniale.

Questo mette in risalto l'aspetto più psicologico di questo metodo. Ci viene sottolineato come si cerchi sempre il meglio per i piccoli iscritti, evitando di metterli in crisi creando disuguaglianze all'interno dei gruppi di lavoro. Questo crea scompiglio e ci viene rimarcato come sia un diritto di tutti potersi divertire nella Scuola Calcio. Sono coscienti della difficoltà di percorrere questa strada, ma è un percorso che piano piano sta dando i suoi frutti non solo nella formazione sportiva, ma anche in quella personale, su cui la società di Vinovo presta molta attenzione, conscia che si possano fare errori, ma che il massimo sforzo viene sempre fatto per rendere al meglio e far sentire tutti a proprio agio. E questo discorso vale anche per i tecnici. Fare allenare tutti i componenti di una annata a rotazione dai due o più istruttori, aiuta a cementare l'affiatamento tra loro, rendendo più facile la collaborazione e il confronto. E per ora le soddisfazioni ottenute sono parecchie, vedendo anche il clima di armonia che si va creando.

Collaborazione ci deve necessariamente essere anche con le famiglie. In questo anno di cambiamenti il numero di riunioni con i genitori è aumentato ci dicono, perché portare le nuove idee richiede tempo ed è importante il dialogo con loro, capire come recepiscono i nuovi progetti. Sapere ascoltare da una parte e dall'altra, ci dicono, è essenziale per crescere e migliorare tutti, fermo restando che le due parti devono rispettare i ruoli che gli competono a vicenda. Quando a fine anno ci sarà la riunione finale, sarà probabilmente un notevole spartiacque per capire cosa si può migliorare ulteriormente e cosa è rimasto più impresso di questa piccola rivoluzione.
 

Rivoluzione che, come in ogni chiusura sottolineiamo, ci chiediamo se possa riguardare anche il calcio femminile. E come molte società ci hanno detto, l'idea di allargare anche alla Scuola Calcio la possibilità di creare squadre femminili, è presente anche qui al Chisola. E' un processo lungo e che richiede particolare attenzione e probabilmente, una volta assimilati questi cambiamenti in atto, ci si potrà lavorare. La convinzione qui è che ci potrebbe essere un ottimo riscontro, favorito anche dalla presenza di uno stimolo importante, quale è vedere le giovanili femminili della Juventus allenarsi su questi campi.

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