Lunedì, 23 Dicembre 2024

Esordienti 2° anno / Pinerolo - Pesante squalifica per la Bruinese, la società risponde e prepara il ricorso

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La Bruinese La Bruinese

I FATTI - Nell'incontro con lo Scalenghe gli animi si surriscaldano sugli spalti, un dirigente della Bruinese, Andrea Pagano, viene coinvolto e paga alla fine con una squalifica fino al 30/06/2023. Gara sospesa per volere dello Scalenghe e Giudice Sportivo che non ha potuto tenere conto della versione dei fatti ospite, non avendo loro firmato il referto, in contrasto con la decisione di interrompere l'incontro. Di seguito il comunicato ufficiale e la risposta di Alessandro Bellin,
Ds della Bruinese.


"Dall'esame dell'allegato al rapporto di gara si evince che, durante lo svolgimento del terzo tempo della gara SCALENGHE – POLISPORTIVA BRUINESE SQ.B, il Sig. Pagano Andrea (POLISPORTIVA BRUINESE) abbandonava il terreno di gioco per dirigersi sugli spalti con chiare intenzioni di commettere violenza fisica nei confronti dei sostenitori della squadra avversaria comprendenti anche atti intimidatori nei confronti di donne e minori. Nel tentativo di riportare l'ordine, la società Usd Scalenghe contattava telefonicamente le forze dell'ordine che ritenevano di non dover intervenire per il normalizzarsi della situazione. Al rientro negli spogliatoi alcuni giocatori della società Usd Scalenghe mostravano chiari segni di disagio, paura e turbamento quali pianto e tremore. La società Polisportiva Bruinese si rifiutava di presentare una propria dichiarazione in allegato al referto di gara. Il Sig. Pagano Andrea è pertanto da ritenersi gravemente responsabile di quanto accaduto trattandosi di un fatto commesso da un adulto (ricoprente l'incarico di dirigente/massaggiatore e quindi investito della tutela della salute dei giocatori) alla presenza di minori di appena 12 anni di età all'interno di una competizione (attività di base) che ha esclusivamente finalità ludiche, didattiche ed educative.La sanzione comminata tiene conto del periodo invernale di sospensione dell'attività".

"Ciò che è scritto nel referto non corrisponde al vero - dice Alessandro Bellin -. Il nostro dirigente stava uscendo dal campo per andare al lavoro, come fa ogni volta, dato che è socio di un ristorante a Torino, e vedendo il trambusto sugli spalti, dove tra l'altro una mamma di un nostro giocatore è stata spintonata, si è avvicinato per sedare gli animi, senza alcun tipo di violenza fisica. La situazione è degenerata per l'ingresso in campo di una sostenitrice dello Scalenghe, che a gran voce chiedeva la sospensione della gara. Noi ci siamo detti subito contrari, perché da un lato i bambini non erano pienamente coscienti di quel che stava accadendo fuori dal campo e proseguire sarebbe servito a far passare in secondo piano l'idiozia degli adulti sugli spalti, mentre sospendere l'incontro è servito solo a mettere in evidenza un episodio forte, che può influenzare a livello formativo ed educativo i ragazzi. Come scritto alla federazione, ci siamo quindi rifiutati di firmare il referto, che riporta quindi solo la versione dello Scalenghe, alla quale per altro abbiamo proposto di risolverla in maniera pacifica, proponendo di rigiocarla organizzando un evento formativo. La richiesta è stata respinta e i fatti come riportati dal Giudice Sportivo sono stati ingigantiti, causando a noi come società e al nostro dirigente un grave danno di immagine. Condanniamo ovviamente i fatti avvenuti sugli spalti, ma presenteremo ricorso, in modo da avere una versione dei fatti più completa e per far si che sia riconosciuta la buona fede del nostro dirigente".

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