Venerdì, 27 Dicembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

NOVITA’ - Ufficiali gli arrivi dell’ex Settimo, che sta costruendo una Prima squadra forte, e dell’ex allenatore del Vanchiglia, direttore tecnico. Con Massimiliano Albicenti, Leo Di Natale e Gigi Maggia, ora la struttura societaria è completa


“È ufficiale, è partita da oggi la mia nuova avventura a San Mauro come direttore tecnico dalla prima squadra a tutto il settore giovanile e uno sguardo anche alla scuola calcio. Società che vuole rinascere con obiettivi e idee nuovi, come il mio ruolo, che non sarà quello di imporre nulla a nessuno ma di supporto a mister, giocatori e genitori”.

Così Marco Capra, ex allenatore del Vanchiglia, annuncia il suo ingresso nella società del presidente Gerardo Angelicchio. La società del parco Einaudi sogna di tornare ai fasti di qualche anno fa, quando la gestione del trio Valentino Scoglietti, Massimo Bosco e Gigi Milazzo l’aveva riportata ai vertici del calcio regionale, mentre dalla stagione 2018/2019 i tesserati (e i risultati) sono scesi in caduta libera.

Una buona società la fanno le persone: il San Mauro sembra finalmente indirizzato sulla strada giusta, vista la struttura societaria che si sta formando intorno al direttore generale Massimiliano Albicenti, al direttore sportivo del settore giovanile Leo Di Natale e al responsabile della scuola calcio Gigi Maggia, in pista già da un anno. Oltre a Marco Capra, è infatti tornato a San Mauro Vincenzo Piazzoli, dopo l’esperienza biennale al Settimo, che sta costruendo una prima squadra competitiva e dalla forte impronta “sanmaurese”.

Le novità non sono certo finite qui: arriveranno allenatori e giocatori, il parco Einaudi tornerà ad essere popolato com’era fino al 2018. E non dimentichiamoci della dichiarazione d’intenti di Marco Capra, in un’intervista che ci aveva concesso quando aveva lasciato il Vanchiglia (clicca qui): “sogno una società tutta mia”, diceva. Che il ruolo di direttore tecnico sia solo il primo passo?

MERCATO - I talenti della squadra allenata da Andrea Mirasola rimangono sotto i riflettori del calcio professionistico: la settimana prossima provini importanti per l’attaccante ex Juventus e il centrocampista ex Pro Vercelli


I talenti del Pozzomaina 2006 rimangono sotto i riflettori del calcio professionistico: sono tanti i provini che in queste settimane stanno interessando i ragazzi allenati da Andrea Mirasola. Nei prossimi giorni toccherà ad Alfredo Pepe e Angelo Burruano giocarsi un’occasione importante per tornare nel professionismo.

Pepe, attaccante arrivato al Pozzo lo scorso settembre dalla Juventus, è atteso dal Genoa, società che tradizionalmente lancia tanti giovani del proprio vivaio. Il centrocampista Burruano, ex Pro Vercelli che nelle scorse settimane era già stato testato dal Novara, stavolta è atteso dal Cittadella.

PANCHINE - Salgono di categoria con i gruppi già allenati quest’anno Matteo Curcio (Under 17), Simone Tabarrani (Under 16) e Christian Secci (Under 15)


Tutti confermati al Cenisia, dove il responsabile del Settore giovanile ha definito l’organigramma tecnico in vista della stagione sportiva 2021/2022 all’insegna della continuità. Salgono di categoria insieme al gruppo già allenato (per quel poco che si è potuto) quest’anno Matteo Curcio, Simone Tabarrani e Christian Secci.

Scendendo nel dettaglio, Curcio - che era stato “pesantemente” corteggiato dal Chisola, ma alla fine aveva scelto di rimanere al Cenisia (qui la notizia) - completerà il biennio Allievi con i 2005, nella categoria Under 17. Simone Tabarrani invece era subentrato in corsa a Beppe Naretto, con un breve interregno di Massimo Riccetti, in tempo comunque per ottenere una vittoria contro il Pianezza all’esordio. Infine Christian Secci, fedelissimo delle panchine viola, sale in Under 15 insieme alla squadra del 2007. Per la squadra composta dai ragazzi del 2008, infine, ci sarà la sapiente guida di Raimondo Polizzi, che passa dalla Juniores alla categoria Under 14, al suo primo anno di Settore giovanile dopo aver praticamente “saltato” il biennio Esordienti.

PANCHINE - Con l’arrivo dell’ex Venaria, Borgaro e Rivoli per i 2007, il ds Raffaele Balluardo ha completato l’organigramma tecnico: confermati Pietro Cani (Under 19), Massimo Sia (2006) e Lorenzo Navalenca (2008), l’altro colpaccio è il già annunciato Beppe Mugavero (2005)


“Sarà Maurizio Tonus il mister dei 2007 regionali targati STS. Il presidente Tucci e il ds Balluardo mettono a segno un altro colpo importante: allenatore qualificato Uefa B, è stato protagonista da mister in società come Venaria, Borgaro e Rivoli”. Così lo Spazio Talent Soccer dà il benvenuto su Facebook a Maurizio Tonus, presentato ieri sera al gruppo classe 2007.

Quando giocava, faceva “girare” le squadre con i suoi tempi e la sua qualità: possesso palla, bel gioco, giusta cattiveria agonistica ma anche voglia di divertirsi sono tra le caratteristiche che Tonus ha portato anche in panchina. Nelle ultime stagioni si stava specializzando nella categoria Juniores (compresa quella nazionale a Borgaro), nella prossima stagione si confronterà con l’Under 15, nel difficile contesto dei campionati regionali.

Quello di Maurizio Tonus è un colpo che conferma la volontà di crescere dell’STS, che sta puntando forte sul Settore giovanile. Basta guardare l’organigramma tecnico messo insieme dal direttore sportivo Raffaele Balluardo, ormai al gran completo. Beppe Mugavero (ex Lucento) è l’altro arrivo di prestigio, per l’Under 17, mentre la conferma di Massimo Sia in Under 16 è garanzia di qualità. Anche gli altri due allenatori sono confermati nella società della Pellerina: si tratta di Lorenzo Navalenca in Under 14 e Pietro Cani in Under 19.

INTERVISTA - L’ex portiere, accostato negli ultimi giorni al Carrara, racconta il suo progetto: “Ho parlato con tante persone, qualcosa che bolle in pentola c’è, ma finché non ci sono le firme rimangono solo idee e parole. Vorrei creare un centro polisportivo e innovativo, su più impianti, dove mettere a frutto la mia esperienza”


Stefano Sorrentino, nelle ultime settimane, è come il prezzemolo: avvistato in una società, pronto a rilevarne un’altra, no anzi ha già firmato con la terza. Le ultime “voci” lo danno vicino al Carrara. Ma cosa c’è di vero? Nessuno può rispondere meglio del portiere che ha parato un rigore a Cristiano Ronaldo, in una delle oltre 600 presenze da professionista con le maglie di Torino, Chievo, Palermo, Aek Atene e Recreativo Huelva, prima di una “seconda vita” nel calcio dilettantistico, come attaccante nel Cervo e direttore tecnico nella Torinese, entrambe esperienze durate poche settimane.

Stefano, dicci la verità: stai per rilevare una società dilettantistica torinese?

“Sto vedendo tante situazioni e parlando con tante persone, non nego che mi sto muovendo in questo senso, ma non c’è ancora niente di sicuro e comunque parlerò solo dopo l’eventuale chiusura di un accordo. Le voci le sento anch’io, mi accostano a società che non conosco neanche…”

Con la Cbs hai parlato di sicuro, ci sono anche i comunicati ufficiali.

“Hanno fatto tutto loro, hanno spiegato come sono andate le cose, comunque è un discorso chiuso. Ripeto, io fino alle firme non dirò nulla, è giusto così, poi capisco che ci siano tante voci e che le notizie escano”.

L’ultima voce è che tu sia vicino, anzi vicinissimo al Carrara.

“Ogni settimana ne esce fuori una nuova… Comunque in questo momento no, non sono vicinissimo”.

Allarghiamo il discorso al tuo progetto allora. Cosa cerchi e cosa vorresti fare?

“Vorrei creare un polo innovativo, che mi permetta di mettere a frutto la mia esperienza da professionista nel calcio dilettantistico, un mondo che mi affascina: ci ho giocato e mi sono divertito, il contatto con i giovani è pura emozione. Le idee sono tante, il primo problema è riuscire a trovare un impianto o degli spazi dove costruire una vera cittadella dello sport, per mettere insieme tanti sport intorno al calcio. Certo, il calcio rimane al centro del mio progetto perché è la materia che conosco meglio, ma non vorrei fermarmi lì”.

Quindi ti interessa un impianto sportivo, non solo una società. Nel senso che ci sono anche tanti impianti sfitti, su tutti quello bellissimo che era dell’Ivest. Valuti anche questa possibilità?

“Certo, la valuto, ho anche fatto un sopralluogo nell’impianto sportivo dell’Ivest, ma c’è bisogno di un bando comunale, non è facile né veloce”.

Rilevando una società invece avresti già una struttura operativa, dei tesserati, delle squadre…

“Sono sei mesi che mi guardo intorno, ho parlato con tante persone, con alcune società c’è stata anche una trattativa, ma la cosa importante da dire è che io non faccio lo sponsor di nessuno”.

Detto altrimenti: se entri, comandi?

“Eh beh, ci mancherebbe”.

Nella tua società, punteresti sul Settore giovanile o vorresti una Prima squadra in una categoria importante?

“Il Settore giovanile è la base, non si può farne a meno. La Prima squadra è il fiore all’occhiello: non è importante la categoria di partenza, se hai una programmazione a lungo termine. Il mio obiettivo è arrivare in serie D, mi piacerebbe portare una mentalità da professionista anche nei dilettanti”.

Hai già uno staff operativo?

“Ho già una squadra pronta, con tutti i ruoli definiti, dal magazziniere in su. Ma per ora è tutto ipotetico, senza una società li porto in vacanza al mare…”

Siamo ottimisti: a breve annuncerai novità importanti?

“Una città come Torino ha bisogno di una grande società in ambito dilettantistico. Di facile non c’è nulla, c’è bisogno di tempo, competenza e anche di soldi. Ho tante idee, mi piacerebbe creare qualcosa di unico, con tanti sport e su tanti impianti, ma per ora non ne ho neanche uno… Diciamo che qualcosa che bolle in pentola c’è, ma finché non ci sono le firme rimangono solo idee e parole”.

SOCIETA’ IN PRIMO PIANO - Parla il presidente Marco Scognamiglio: “Società forte e coesa, andiamo avanti secondo il nostro programma, con due squadre inserite nel Settore giovanile e nove bambini in prova nel professionismo”. Ufficiale l’organigramma tecnico, con tante conferme e le novità Simone Landi e Luca Moretti. Sugli spogliatoi bruciati: “Ringrazio per la solidarietà, andiamo avanti più determinati di prima”


L’ingresso nel Settore giovanile, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, è solo una delle novità che riguardano la Virtus Calcio: a un solo anno dalla sua fondazione (un anno maledetto per tutti, in cui è potuto giocare poco e niente), la società del presidente Marco Scognamiglio può tracciare un primo bilancio e soprattutto presentare le nuove tappe del suo percorso di crescita.

Marco, una società è fatta di persone, iniziamo da qui.

“Siamo in tanti, sempre di più, ma fortunatamente chi ha fondato questo progetto insieme a me è ancora al suo posto, convinto come al primo giorno: penso agli altri tre soci fondatori, il presidente onorario Walter Causin, il vicepresidente Simone Mascolo e il direttore generale Francesco Airola. Con loro non posso non citare Fulvio Cocchi, il nostro amministratore delegato. Poi allenatori, istruttori, dirigenti, addetti ai lavori: non li cito tutti per non dimenticare nessuno”.

Anche la filosofia con cui vi siete presentati un anno fa è sempre la stessa.

“Sì, viviamo nel mondo dilettantistico con un approccio simile a una società professionista: ci vantiamo di avere uno staff tecnico di assoluto prestigio, tutti istruttori qualificati con patentino UEFA A e B, molti con un passato da calciatori che conta. Ai nostri ragazzi proponiamo un programma tecnico, specifico per ogni categoria e fascia d'età, cui tutti gli istruttori devono attenersi. Tutte le squadre della Scuola calcio hanno garantiti tre allenamenti settimanali con metà campo a disposizione. In campo va anche il preparatore atletico a partire dagli Esordienti, mentre per Primi calci e Piccoli amici c’è un preparatore laureato Isef, si chiama Federico Messa, che cura l’aspetto coordinativo e posturale. Se un bimbo non impara a correre in modo corretto, difficilmente potrà assorbire i concetti tecnici e tattici…”

Grande attenzione alla salute, quindi.

“Sì, infatti abbiamo un accordo in esclusiva con un poliambulatorio medico dove sono a disposizione dei nostri ragazzi l’ortopedico, il massaggiatore, il fisioterapista, il mental coach, il posturologo e il nutrizionista. A inizio stagione tutti i ragazzi e i bambini fanno una visita completa, come nelle società professionistiche, in modo che gli istruttori - e anche le famiglie - abbiano una scheda personalizzata, per fare un lavoro specifico”.

E poi c’è l’aspetto comportamentale.

“Fondamentale. Abbiamo un codice etico per giocatori, famiglie e allenatori. I ragazzi che sbagliano non vengono convocati, per gli allenatori ci sono multe, i genitori possono anche essere allontanati dalla società, purtroppo è già successo. Per curare al meglio questi aspetti, ogni genitore ha una figura di riferimento, ogni dirigente ha figura di riferimento, esterne al contesto squadra”.

Siete sbarcati nel Settore giovanile, dicevamo, ma la Scuola calcio rimane la base della vostra società.

“L’arrivo delle nostre squadre nel Settore giovanile è un processo naturale, così hanno fatto i 2008 di Giampiero Muroni, così faranno i 2009 l’anno prossimo. In più abbiamo aggiunto la squadra di 2007 perché avevamo tanti ragazzi di qualità nella nostra scuola di perfezionamento calcistico, la Professional Soccer School, e l’abbiamo affidata a un tecnico giovane e preparato come Marco Mezzapesa. Ma, in generale, noi vogliamo strutturare i nostri gruppi in casa, secondo il nostro programma tecnico e codice comportamentale, e con un alto tasso di qualità: per questo facciamo un solo gruppo per annata, selezionando chi ne fa parte”.

Ricordiamo l’organigramma tecnico della Scuola calcio, allora.

“Agli Esordienti 2009 abbiamo confermato Giuseppe D’Alesio, mentre abbiamo affidato gli Esordienti fascia B 2010 a Simone Landi, ex Sisport. Luca Moretti è il nuovo istruttore dei Pulcini 2011, sono confermati Giovanni Abate ai Pulcini 2012 e Marco D’Alesio ai Primi calci 2013. Rimane in società anche Alessandro Capobianco, che scala dai 2008 ai Primi calci 2014. Per i Piccoli Amici 2015-2016, infine, ci sono Gabriele Stizzoli, Marco D’Alesio e Federico Messa”.

Avete anche mandato alcuni ragazzi in prova nelle società professionistiche.

“Nove ragazzi si sono allenati con Torino e Juventus, due stanno continuando il percorso. Siamo contentissimi per loro, ma anche per la società è importante avere dei riscontri sul lavoro svolto, dà fiducia a tutto l’ambiente. Non dimentichiamo che nella prossima stagione inizieremo con il centro provini in Brianza, un progetto rallentato dalla pandemia ma non cancellato, anzi. Porteremo i ragazzi più meritevoli in questo “centro provini” gestito dalla Nuova Usmate calcio, dove saranno osservati e valutati dai responsabili delle società professioniste e dai procuratori con cui collaboriamo, sotto la supervisione di Paolo Monelli, bomber degli anni ’80 di Fiorentina e Lazio”.

Chiudiamo con una domanda di attualità: domenica scorsa avete subito un grave atto di vandalismo, sono stati bruciati gli spogliatoi del vostro centro sportivo, lo Sport Club di Venaria.

“Sì, un gesto che preferisco non commentare. Dico solo che questi criminali hanno danneggiato i nostri ragazzi e i nostri bambini, non la società, che è già ripartita più forte e convinta di prima. Ringrazio chi ci ha dimostrato solidarietà, sono stati tanti, e prendo atto anche dei silenzi, soprattutto da parte di chi dovrebbe tutelare le società”.

 

SOCIETA’ IN PRIMO PIANO - Parla il presidente Marco Scognamiglio: “Società forte e coesa, andiamo avanti secondo il nostro programma, con due squadre inserite nel Settore giovanile e nove bambini in prova nel professionismo”. Ufficiale l’organigramma tecnico, con tante conferme e le novità Simone Landi e Luca Moretti. Sugli spogliatoi bruciati: “Ringrazio per la solidarietà, andiamo avanti più determinati di prima”


L’ingresso nel Settore giovanile, di cui abbiamo parlato la settimana scorsa, è solo una delle novità che riguardano la Virtus Calcio: a un solo anno dalla sua fondazione (un anno maledetto per tutti, in cui è potuto giocare poco e niente), la società del presidente Marco Scognamiglio può tracciare un primo bilancio e soprattutto presentare le nuove tappe del suo percorso di crescita.

Marco, una società è fatta di persone, iniziamo da qui.

“Siamo in tanti, sempre di più, ma fortunatamente chi ha fondato questo progetto insieme a me è ancora al suo posto, convinto come al primo giorno: penso agli altri tre soci fondatori, il presidente onorario Walter Causin, il vicepresidente Simone Mascolo e il direttore generale Francesco Airola. Con loro non posso non citare Fulvio Cocchi, il nostro amministratore delegato. Poi allenatori, istruttori, dirigenti, addetti ai lavori: non li cito tutti per non dimenticare nessuno”.

Anche la filosofia con cui vi siete presentati un anno fa è sempre la stessa.

“Sì, viviamo nel mondo dilettantistico con un approccio simile a una società professionista: ci vantiamo di avere uno staff tecnico di assoluto prestigio, tutti istruttori qualificati con patentino UEFA A e B, molti con un passato da calciatori che conta. Ai nostri ragazzi proponiamo un programma tecnico, specifico per ogni categoria e fascia d'età, cui tutti gli istruttori devono attenersi. Tutte le squadre della Scuola calcio hanno garantiti tre allenamenti settimanali con metà campo a disposizione. In campo va anche il preparatore atletico a partire dagli Esordienti, mentre per Primi calci e Piccoli amici c’è un preparatore laureato Isef, si chiama Federico Messa, che cura l’aspetto coordinativo e posturale. Se un bimbo non impara a correre in modo corretto, difficilmente potrà assorbire i concetti tecnici e tattici…”

Grande attenzione alla salute, quindi.

“Sì, infatti abbiamo un accordo in esclusiva con un poliambulatorio medico dove sono a disposizione dei nostri ragazzi l’ortopedico, il massaggiatore, il fisioterapista, il mental coach, il posturologo e il nutrizionista. A inizio stagione tutti i ragazzi e i bambini fanno una visita completa, come nelle società professionistiche, in modo che gli istruttori - e anche le famiglie - abbiano una scheda personalizzata, per fare un lavoro specifico”.

E poi c’è l’aspetto comportamentale.

“Fondamentale. Abbiamo un codice etico per giocatori, famiglie e allenatori. I ragazzi che sbagliano non vengono convocati, per gli allenatori ci sono multe, i genitori possono anche essere allontanati dalla società, purtroppo è già successo. Per curare al meglio questi aspetti, ogni genitore ha una figura di riferimento, ogni dirigente ha figura di riferimento, esterne al contesto squadra”.

Siete sbarcati nel Settore giovanile, dicevamo, ma la Scuola calcio rimane la base della vostra società.

“L’arrivo delle nostre squadre nel Settore giovanile è un processo naturale, così hanno fatto i 2008 di Giampiero Muroni, così faranno i 2009 l’anno prossimo. In più abbiamo aggiunto la squadra di 2007 perché avevamo tanti ragazzi di qualità nella nostra scuola di perfezionamento calcistico, la Professional Soccer School, e l’abbiamo affidata a un tecnico giovane e preparato come Marco Mezzapesa. Ma, in generale, noi vogliamo strutturare i nostri gruppi in casa, secondo il nostro programma tecnico e codice comportamentale, e con un alto tasso di qualità: per questo facciamo un solo gruppo per annata, selezionando chi ne fa parte”.

Ricordiamo l’organigramma tecnico della Scuola calcio, allora.

“Agli Esordienti 2009 abbiamo confermato Giuseppe D’Alesio, mentre abbiamo affidato gli Esordienti fascia B 2010 a Simone Landi, ex Sisport. Luca Moretti è il nuovo istruttore dei Pulcini 2011, sono confermati Giovanni Abate ai Pulcini 2012 e Marco D’Alesio ai Primi calci 2013. Rimane in società anche Alessandro Capobianco, che scala dai 2008 ai Primi calci 2014. Per i Piccoli Amici 2015-2016, infine, ci sono Gabriele Stizzoli, Marco D’Alesio e Federico Messa”.

Avete anche mandato alcuni ragazzi in prova nelle società professionistiche.

“Nove ragazzi si sono allenati con Torino e Juventus, due stanno continuando il percorso. Siamo contentissimi per loro, ma anche per la società è importante avere dei riscontri sul lavoro svolto, dà fiducia a tutto l’ambiente. Non dimentichiamo che nella prossima stagione inizieremo con il centro provini in Brianza, un progetto rallentato dalla pandemia ma non cancellato, anzi. Porteremo i ragazzi più meritevoli in questo “centro provini” gestito dalla Nuova Usmate calcio, dove saranno osservati e valutati dai responsabili delle società professioniste e dai procuratori con cui collaboriamo, sotto la supervisione di Paolo Monelli, bomber degli anni ’80 di Fiorentina e Lazio”.

Chiudiamo con una domanda di attualità: domenica scorsa avete subito un grave atto di vandalismo, sono stati bruciati gli spogliatoi del vostro centro sportivo, lo Sport Club di Venaria.

“Sì, un gesto che preferisco non commentare. Dico solo che questi criminali hanno danneggiato i nostri ragazzi e i nostri bambini, non la società, che è già ripartita più forte e convinta di prima. Ringrazio chi ci ha dimostrato solidarietà, sono stati tanti, e prendo atto anche dei silenzi, soprattutto da parte di chi dovrebbe tutelare le società”.

 

 

SOCIETA’ - “Tra una decina di giorni presenteremo persone, ruoli e programmi del nuovo corso, ci saranno tante novità. Il presidente Gianni Corrarati è una bandiera, certo che rimane” dichiara Luca Dello Russo


Se il passato e il presente del Pianezza sono indissolubilmente legati alla figura di Gianni Corrarati, presidente da 33 anni, nel futuro della società rossoblù c’è (anche) la famiglia Dello Russo, con i cugini Luca e Daniele, imprenditori di successo, che sono entrati con forza nel mondo del calcio.

Sono loro i nuovi proprietari del Pianezza? È vero che hanno grandi ambizioni e si stanno già muovendo per dare concretezza immediata alle loro intenzioni? “Confermo che la mia famiglia ha deciso di impegnarsi con il Pianezza, ma adesso non c’è molto altro da aggiungere, tra una decina di giorni presenteremo persone, ruoli e programmi del nuovo corso” dichiara Luca Dello Russo.

Un ruolo per Gianni Corrarati, comunque, ci sarà: “Certo che rimane, per forza, le chiavi le ha sempre lui” risponde ancora Luca Dello Russo, che poi ribadisce: “Ci sono tanti passaggi delicati, il presidente è una bandiera del Pianezza, vogliamo fare le cose per bene anche per rispetto nei suoi confronti”.

Infine una chiosa che fa crescere l’attesa: “Novità? Ce ne saranno tante”.

KEEPLAY PROFESSIONAL SOCCER SCHOOL - A Venaria da lunedì 21 a venerdì 25 giugno (poi a Cairo Montenotte, Sedriano e Verres), i camp estivi con il preparatore delle Nazionali italiane Under 18 e Under 16 sono un’occasione da non perdere per i giovani numeri uno. Crescita sportiva e divertimento sono assicurati, in campo tanti allenatori di club professionistici


Quattro settimane di stage estivi dedicati ai numeri uno: sono i “Modern Keeper Camp 2021”, organizzati dalla Keeplay Professional Soccer School di Fabrizio Capodici. Portiere professionista, una carriera da allenatore che è passata per il Settore giovanile della Juventus e la Federazione della Cina, un presente come preparatore dei portieri delle Nazionali italiane Under 18 e Under 16, Capodici sarà ogni giorno in campo con i giovani numeri 1, insieme a tanti altri allenatori di club professionistici.

Per garantire la massima attenzione alle esigenze e alle caratteristiche di ogni singolo atleta, gli stage sono a numero chiuso, con massimo 20 partecipanti a settimana. È una grande occasione per conoscere una metodologia all’avanguardia nell’allenamento dei portieri, farsi notare da preparatori abituati a confrontarsi con il calcio che conta, e anche per divertirsi!

LE DATE

  • VENARIA (TO), da lunedì 21 a venerdì 25 giugno
  • CAIRO MONTENOTTE (SA), da lunedì 28 giugno a venerdì 2 luglio
  • SEDRIANO (MI), da lunedì 5 luglio a venerdì 9 luglio
  • VERRES (AO), da lunedì 12 luglio a venerdì 16 luglio

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

  • 8.00/9.00 Ingresso, consegna kit (solo lunedì), accoglienza triage: autocertificazione, temperatura e sanificazione
  • 9.10 Riunione tecnica sugli obiettivi della giornata
  • 10.00 Inizio allenamento tecnico specifico per portieri/e
  • 12.10 Cambio kit e sanificazione
  • 12.20 Pranzo e sanificazione mani
  • 13.20 Relax (nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento)
  • 14.40 Misurazione della temperatura e sanificazione materiali
  • 15.00 Inizio allenamento con sviluppo in situazione delle esercitazioni provate al mattino
  • 17.00 Cambio kit, sanificazione mani e merenda
  • 17.30 Termine attività (venerdì consegna attestati)

LA QUOTA COMPRENDE

  • 10 allenamenti con allenatori dei portieri qualificati e professionisti
  • 2 kit da portiere per l’allenamento e t-shirt
  • pranzo (confezionato monouso per ogni singolo atleta) e merenda
  • tesseramento, assicurazione e attestato
  • video della settimana
  • info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

KEEPLAY PROFESSIONAL SOCCER SCHOOL

Ma come lavora la Keeplay Professional Soccer School? Ce lo spiega direttamente Fabrizio Capodici: “La scuola di perfezionamento tecnico calcistico KPSS ha come mission quella di allenare giovani portieri, preparandoli a livello tecnico, atletico, coordinativo e motorio, nonché a livello mentale, per poter affrontare con competenza, determinazione e sicurezza gli impegni sportivi. Portiamo la nostra esperienza e adattiamo la nostra metodologia alle specifiche esigenze del singolo atleta, alle qualità che deve migliorare. Non proponiamo allenamenti prestabiliti, ma lavori costruiti su misura per ogni ragazzo, per il suo livello di preparazione e per gli obiettivi che intende raggiungere”.

Obiettivo ultimo è la formazione del portiere moderno, figura ricercata dalle società professionistiche. Ancora Fabrizio Capodici: “Il ruolo si sta evolvendo velocemente. Il portiere moderno deve essere in grado di usare in modo naturale i due piedi, su media e lunga distanza, e di rilanciare la palla con entrambi gli arti, nel modo più naturale possibile. Deve saper giocare di reparto, tenere le distanze giuste dalla linea difensiva, deve imparare a leggere le situazioni sia con possesso palla che con palla agli avversari, insomma il portiere moderno è integrato alla squadra, è un ruolo molto più complesso. Servono forte personalità e leadership, bisogna saper comunicare con i toni e i tempi giusti, per esempio non posso dire “uomo” o “solo” con lo stesso tono di voce. Senza dimenticare la base, la tecnica del portiere, bisogna conoscerla e farla diventare automatica. Il calcio moderno è molto più veloce, i palloni sono più leggeri, il portiere deve rispondere agli stimoli in modo immediato, deve essere veloce in tutto quello che fa”.

KEEPLAY PROFESSIONAL SOCCER SCHOOL - A Venaria da lunedì 21 a venerdì 25 giugno (poi a Cairo Montenotte, Sedriano e Verres), i camp estivi con il preparatore delle Nazionali italiane Under 18 e Under 16 sono un’occasione da non perdere per i giovani numeri uno. Crescita sportiva e divertimento sono assicurati, in campo tanti allenatori di club professionistici


Quattro settimane di stage estivi dedicati ai numeri uno: sono i “Modern Keeper Camp 2021”, organizzati dalla Keeplay Professional Soccer School di Fabrizio Capodici. Portiere professionista, una carriera da allenatore che è passata per il Settore giovanile della Juventus e la Federazione della Cina, un presente come preparatore dei portieri delle Nazionali italiane Under 18 e Under 16, Capodici sarà ogni giorno in campo con i giovani numeri 1, insieme a tanti altri allenatori di club professionistici.

Per garantire la massima attenzione alle esigenze e alle caratteristiche di ogni singolo atleta, gli stage sono a numero chiuso, con massimo 20 partecipanti a settimana. È una grande occasione per conoscere una metodologia all’avanguardia nell’allenamento dei portieri, farsi notare da preparatori abituati a confrontarsi con il calcio che conta, e anche per divertirsi!

LE DATE

  • VENARIA (TO), da lunedì 21 a venerdì 25 giugno
  • CAIRO MONTENOTTE (SA), da lunedì 28 giugno a venerdì 2 luglio
  • SEDRIANO (MI), da lunedì 5 luglio a venerdì 9 luglio
  • VERRES (AO), da lunedì 12 luglio a venerdì 16 luglio

PROGRAMMA DELLA GIORNATA

  • 8.00/9.00 Ingresso, consegna kit (solo lunedì), accoglienza triage: autocertificazione, temperatura e sanificazione
  • 9.10 Riunione tecnica sugli obiettivi della giornata
  • 10.00 Inizio allenamento tecnico specifico per portieri/e
  • 12.10 Cambio kit e sanificazione
  • 12.20 Pranzo e sanificazione mani
  • 13.20 Relax (nel pieno rispetto delle norme sul distanziamento)
  • 14.40 Misurazione della temperatura e sanificazione materiali
  • 15.00 Inizio allenamento con sviluppo in situazione delle esercitazioni provate al mattino
  • 17.00 Cambio kit, sanificazione mani e merenda
  • 17.30 Termine attività (venerdì consegna attestati)

LA QUOTA COMPRENDE

  • 10 allenamenti con allenatori dei portieri qualificati e professionisti
  • 2 kit da portiere per l’allenamento e t-shirt
  • pranzo (confezionato monouso per ogni singolo atleta) e merenda
  • tesseramento, assicurazione e attestato
  • video della settimana
  • info e prenotazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

KEEPLAY PROFESSIONAL SOCCER SCHOOL

Ma come lavora la Keeplay Professional Soccer School? Ce lo spiega direttamente Fabrizio Capodici: “La scuola di perfezionamento tecnico calcistico KPSS ha come mission quella di allenare giovani portieri, preparandoli a livello tecnico, atletico, coordinativo e motorio, nonché a livello mentale, per poter affrontare con competenza, determinazione e sicurezza gli impegni sportivi. Portiamo la nostra esperienza e adattiamo la nostra metodologia alle specifiche esigenze del singolo atleta, alle qualità che deve migliorare. Non proponiamo allenamenti prestabiliti, ma lavori costruiti su misura per ogni ragazzo, per il suo livello di preparazione e per gli obiettivi che intende raggiungere”.

Obiettivo ultimo è la formazione del portiere moderno, figura ricercata dalle società professionistiche. Ancora Fabrizio Capodici: “Il ruolo si sta evolvendo velocemente. Il portiere moderno deve essere in grado di usare in modo naturale i due piedi, su media e lunga distanza, e di rilanciare la palla con entrambi gli arti, nel modo più naturale possibile. Deve saper giocare di reparto, tenere le distanze giuste dalla linea difensiva, deve imparare a leggere le situazioni sia con possesso palla che con palla agli avversari, insomma il portiere moderno è integrato alla squadra, è un ruolo molto più complesso. Servono forte personalità e leadership, bisogna saper comunicare con i toni e i tempi giusti, per esempio non posso dire “uomo” o “solo” con lo stesso tono di voce. Senza dimenticare la base, la tecnica del portiere, bisogna conoscerla e farla diventare automatica. Il calcio moderno è molto più veloce, i palloni sono più leggeri, il portiere deve rispondere agli stimoli in modo immediato, deve essere veloce in tutto quello che fa”.