SOLIDARIETA’ - Non solo l’incasso del torneo con Juventus e Sisport, il padre è stato assunto come addetto al campo dalla società del presidente Domenico Mallardo
Il calcio - nella sua versione migliore - è un “portatore sano” di valori positivi, di solidarietà e di speranza. Lo sa bene il Venaria, che mercoledì scorso ha organizzato un triangolare per la categoria Esordienti 2006, in cui ha coinvolto le società amiche Juventus e Sisport. Il Fair Play e la qualità dei giocatori hanno fatto divertire il pubblico presente sugli spalti del Don Mosso, ma questo torneo ha un significato ben più importante dei gesti tecnici espressi dai ragazzi sul campo, perché è servito ad aiutare una famiglia venariese in difficoltà da quando il padre ha perso il lavoro e si è ritrovato senza le risorse economiche necessarie al mantenimento dei tre figli.
Il ricavato degli incassi è stato solo il primo, piccolo passo di quanto fatto dal Venaria per sostenere questa famiglia: “Quando abbiamo deciso di organizzare il torneo di beneficenza “Un cuore nel pallone” - spiega Domenico Mallardo, presidente del Venaria - mi sono rivolto alla Caritas chiedendo di segnalarmi una situazione particolarmente difficile. Abbiamo conosciuto così una famiglia in grave difficoltà: senza lavoro padre e madre, senza genitori alle spalle che potessero aiutarli, con tre figli a carico. L’incasso del torneo ha dato loro un piccolo sostegno, ma abbiamo deciso di fare molto di più e abbiamo assunto il capo famiglia come addetto gli spogliatoi e guardiano, garantendogli un’entrata sicura”.
Una mano sul cuore, l’altra sul portafoglio: vicinanza e sostegno, solidarietà e gesti concreti, insomma una beneficenza vera. “Abbiamo voluto regalare un sorriso a chi sta peggio di noi, siamo felici di esserci riusciti, tutto qui” chiosa Mallardo, ma non è tutto qui: è questo il calcio che ci piace, è un gesto che dà speranza, è un esempio che in tanti potrebbero seguire.