Corre l’anno 2012. Davide Leonardi, Ezio Grosso e Attila Malfatti, tre semplici amici fino a quel momento, si mettono alla ricerca di un modo per soddisfare la voglia di calcio della cognata di Attila, affetta dalla sindrome di Down. Non trovando nessuna struttura o associazione che rispondesse alle loro richieste, decidono di inaugurare loro stessi un progetto calcistico per ragazzi disabili. Ispirandosi al modello inglese, in particolare quello dell’Everton, danno vita alla Total Sport, una società sportiva dilettantistica, da cui nasce Total Sport For Disabled, il progetto di scuola calcio per ragazzi disabili. Utilizzando da subito come campo base quello del Bsr Grugliasco in via Leonardi Da Vinci, la Total Sport FD comincia a costruire il suo team composto di una parte tecnica e di una educativa. L’ avventura inizia con 4 ragazzi con disabilità diverse tra loro e la prima stagione viene chiusa con 26 ragazzi iscritti.
La Total Sport fin dalla sua nascita lavora con Reset Group e ha come testimonial il difensore della Juventus Giorgio Chiellini. Due anni dopo, Total Sport diventa una costola di Reset Academy occupandosi in prima persona del progetto che da quel momento prende il nome di “Reset Academy Insuperabili”. Inizialmente operativi solo in Piemonte, Leonardi e Grosso, rispettivamente presidente e vice presidente di Total Sport, allargano il proprio raggio d’azione inaugurando scuole con la formazione di academy anche a Genova, Roma, Rieti, Milano e Siracusa, tutte seguite dalla casa madre di Torino. Affiliati all’ente del Coni ASC, da quest’anno la Reset Academy Insuperabili ha il riconoscimento dei due enti nazionali CIP E FISDIR.
Oggi gli Insuperabili d Torino, giunti alla quarta stagione, sono in totale 125. Il più piccolo ha 5 anni, il più grande una sessantina con una media di circa 35 anni. I ragazzi vengono divisi per età e funzionalità, e le disabilità sono molteplici: dalla disabilità motoria, disabilità fisica, passando per lo spettro autistico fino alla grossa fascia di disabilità relazionali. Gli istruttori sono 43 (più 20 tirocinanti) e si dividono in professionisti tecnici calcistici, educatori professionali e psicologi.
“Se vuoi occuparti di questa attività – spiega Davide Leonardi – bisogna essere qualificati ma la passione e la base umana soprattutto all’inizio è molto importante. E’ un lavoro impegnativo, però quello che ti torna indietro a livello umano è decisamente superiore. Le soddisfazioni che hai quando lavori nell’ambito dello sport sono sempre grandi, ma credo che lavorare insieme ai disabili ti faccia aprire ancora di più gli occhi. Il nostro obiettivo a livello numerico è quello di arrivare ad un totale di 15 academy, cercando inoltre di avere in ogni sede il numero di iscritti della case madre di Torino, quindi un centinaio”.