3 - La rubrica curata da Diego Salvamano in questa terza puntata ha trattato il tema dello stile di conduzione dell’allenamento.
Come sono solito fare mi sono confrontato con allenatori che hanno letto l’articolo e con i quali è nato un costruttivo e interessante dibattito. C’è chi ovviamente rimane scettico ma c’è anche chi vuole sempre sapere di più e soprattutto vorrebbe toccare con mano la tipologia di esercitazioni che vengono proposte al CFT. Premetto che è attiva una mailing list molto utile per chi vuole documentarsi all’indirizzo http://cft.figc.it/mailinglist/iscrizione-alla-mailing-list; è gratuita e vi permette di ricevere settimanalmente le sedute che vengono sviluppate in tutti i CFT d’Italia (si aggiorna ogni primo lunedì del mese, quindi abbiate pazienza).
L’allenamento al CFT si suddivide in due tipologie: allenamento a strati e allenamento a blocchi. La seduta a strati prevede un’attivazione tecnica di 14’ e 6 stazioni di 12’ ciascuna (tecnica funzionale, gioco di posizione, small side games, partita a tema, performance e partita cft), la seduta a blocchi prevede lo sviluppo di un torneo interno con variabili che cambiano in modalità random e con l’assegnazione di un punteggio individuale.
Spesso la cosa che mi è stata chiesta durante la presentazione del progetto o durante la visita di altri colleghi è come mai facevamo partire l’allenamento direttamente con una partita (a tema o cft che sia); sono fermamente convinto che non ci sia nulla di più allenante della partita, tuttavia degli piccoli ma importanti accorgimenti la possono rendere ancora più coinvolgente ed utile per i nostri giovani atleti.
Prima di tutto, giocando un 9v9, il modulo: la nostra proposta è 1-3-2-3 perché:
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Aumenta i duelli e le situazioni di 1v1;
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Favorisce la collaborazione e lo sviluppo del gioco attraverso catene laterali;
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Crea triangolarità di posizione e di gioco (appoggio, sostegno, vertice);
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Favorisce una lettura semplificata delle situazioni di superiorità ed inferiorità numerica in ogni zona del campo ed in ogni momento di gioco.
Come già detto in precedenza, la partita è ovviamente la situazione più allenante che possiamo sviluppare; fa però la differenza (come sempre) la modalità e la tipologia di feedback che utilizziamo. I nostri feedback devono sempre essere orientati al positivo! Anche nell’errore da parte del nostro calciatore o della nostra calciatrice, c’è tanta positività, c’è la soluzione ai problemi, c’è APPRENDIMENTO. Proprio attraverso i nostri feedback i nostri ragazzi/e sentono FIDUCIA.
Di seguito un esempio di partita a tema che mi ha colpito molto tutte le volte che è stata proposta; il nome della proposta è SQUADRE ALTE E CORTE.
Con questa partita a tema mettiamo nelle condizioni i giocatori di stimolarsi a vicenda non solo per la ricerca del goal, ma soprattutto per trovare i giusti tempi per arrivare ad abbracciarsi per primi rispetto al gruppo avversario; noterete che le prime volte il portiere è troppo lontano dalla porta che attacca la sua squadra o viceversa l’attaccante si isola rimanendo in attacco invece di tornare ad aiutare i compagni in fase difensiva; bene, con una regola che esalta la parola GIOCO avete di fronte una proposta allenante e stimolante. Sicuramente da provare.
“Se domani, quando andate al campo, non sapete cosa far fare ai Vostri ragazzi perché siete stanchi dal lavoro, non avere avuto il tempo di costruire la vostra seduta di allenamento, il vostro umore non è dei migliori….FATEGLI FARE UNA PARTITA!"
Sicuramente i vostri ragazzi ne saranno felicissimi. A presto per la prossima puntata.