La telenovela sulla panchina dei Giovanissimi del Venaria sembra essere finita ma - contrariamente a quanto si sarebbe aspettata la società interessata - la fine non è quella desiderata. Enzo Grosso non può allenare perché non ha il patentino Uefa B e allora la squadra è stata affidata a Fabio Capola.
Quando Grosso ha ereditato i 2000 da Fabio Petrucci - più di due mesi fa - conosceva molto bene le regole e per questo motivo ha chiesto la deroga al Settore Tecnico per poter sedere sulla panchina dei Cervotti. Questa scelta era stata fatta, da parte di Grosso, per aiutare la società perché si era preferito ricorrere ad una persona che già faceva parte dell’ambiente interno. Una vera e propria risposta alla richiesta di deroga non è mai arrivata ci racconta il diretto interessato, non c’è stata una risposta negativa bensì la richiesta del Venaria non è proprio stata trattata. “È caduta nell’anonimato” ci dice il responsabile della Scuola Calcio, che poi continua “Abbiamo saputo due mesi fa che la richiesta era stata presentata; abbiamo fatto passare del tempo per poi sollecitare una risposta, ma dopo due mesi ancora niente. Non ci hanno detto di no, ma lo hanno fatto capire. Quindi ho parlato con Raffaele (ndr, Balluardo) e abbiamo deciso di prendere un nuovo allenatore per chiudere questa vicenda. Fabio Capola - che l’anno scorso aveva preso il posto di Naretto alla guida dei ’99 del Lucento - ha accettato i nostri Giovanissimi regionali con piacere. Ha il patentino che serve per allenare dunque non ci saranno più problemi, dispiace solo per i ragazzi perché siamo a metà stagione e hanno avuto già tre allenatori”.
Quando gli domandiamo cosa ne pensi di tutta questa storia, lui risponde secco: “È giusto così” e poi aggiunge “Ci sono delle regole che vanno rispettate. Trovo giusto che io non possa allenare, anche per rispetto di tutti quegli allenatori che hanno speso soldi e tempo per avere il patentino Uefa B solo per poter allenare nel calcio giovanile. Io lavoro con la scuola calcio - sono il responsabile del Venaria - e lavoro per far rispettare le regole. Faccio un esempio: come società noi non facciamo entrare in campo nessun ragazzo che non abbia nulla osta e certificato medico e, seppur per qualcuno potrebbe sembrare esagerato, per me sono semplicemente regole e dobbiamo abituarci a rispettarle”.
L’ha presa bene Grosso. Anche se un pizzico di amarezza non manca. “Trovo assurdo il modo in cui questa regola venga gestita o venga fatta rispettare. Io che ho chiesto una deroga, per rispettare le regole, non posso allenare perché questa deroga non mi viene concessa. Mentre un altro allenatore - che magari non ha neanche il patentino Coni-Figc - può allenare tranquillamente senza patentino”. In che senso? “Un giorno mi sono chiesto come mai per Enzo Grosso si fosse scatenato tutto questo polverone e mi hanno detto che il mio caso era stato segnalato, forse davo fastidio a qualcuno. Ma a parte questo, l’AIAC mi ha spiegato che loro intervengono solo se ricevono delle denunce, quindi puoi allenare in modo irregolare fino a che un tuo collega non decide che tu debba essere denunciato. Se nessuno ti denuncia, vai avanti quanto vuoi ad allenare senza averne realmente il diritto. Io personalmente lo trovo assurdo, poi in Italia ci marciano alla grande. Sarebbe il caso di trovare tutti coloro che non rispettano le regole e denunciarli ma per fortuna sia io sia la società abbiamo altre cose a cui pensare anche se in questo modo le regole non saranno mai rispettate”.