CHIERI-ATLETICO TORINO 1-2
RETI: pt 5' Vergnano (C); st 8' Gennaro (A), 14' Tufano (A)
CHIERI (4-1-4-1): Borga; De Luca, Timpanaro, Rimedio, Franzonello; Cosola (19' st Bonino); Devoto, Vergano, Fiorello, Ranieri (21' st Alberio); Artuso. A disp. Di Piramo, Alfurno, Plat, Fiore, Pisani. All. Locandro.
ATLETICO TORINO (3-5-2): Mancino; Mankiewicz, Pappalardo, Piras; Trussardi (1' st De Bianchi), Celia, Visaggi, Tufano (32' st Giardina), Soranna (33' pt Gennaro), D’Ippolito, Reale (17’ pt Serra, 14' st Della Rocca). A disp. Mucciglio. All. Ligato.
NOTE: Mancino (A, 37' st) para un calcio di rigore a Franzonello; ammoniti De Luca, Franzonello, Mankiewicz
PAGELLE CHIERI
BORGA 5.5: Anche i migliori sbagliano, lo sanno tutti. L’importante è prendere atto di aver sbagliato e andare avanti. Praticamente mai chiamato in causa, il portierone del Chieri non può nulla sul piattone ravvicinato di Gennaro e poi si lascia scavalcare da una punizione insidiosa da metà campo. Un errore non da lui che non cancella una stagione fantastica, il calcio dà e il calcio toglie. Lezione imparata.
DE LUCA 5.5: parte benissimo come tutta la sua squadra, attento in copertura e buona gamba quando trova lo spazio giusto. Nella ripresa fatica sugli spunti dell’Atletico che sceglie soprattutto la sua fascia come quando D’Ippolito mette il turbo e lo salta secco nell’azione del pari.
TIMPANARO 7: partita di grande spessore per il numero 6 di Locandro che nel primo tempo non va mai in difficoltà; nella ripresa, invece, l’Atletico crea più pericoli ma la solidità della coppia difensiva regge bene l’urto quando passano per vie centrali.
RIMEDIO 6.5: mezzo punto in meno perché nell’azione del primo gol avversario si fa trovare non attento su Gennaro che ha potuto ricevere comodamente. Per il resto stesso discorso fatto per Timpanaro, in mezzo D’Ippolito e compagni non sfondano mai.
FRANZONELLO 6: l’errore dal dischetto al secondo di recupero è stato determinante, ma solo chi ci prova sbaglia. Corre per 70’ senza fermarsi mai, copre benissimo la sua fascia di competenza e arriva al tiro in un paio di occasioni. Sulla ribattuta del rigore, tra l’altro, viene di nuovo atterrato: le proteste contenute fanno onore a lui e a tutta la squadra.
COSOLA 6: Locandro lo schiera vertice basso di centrocampo nel 4-3-3 che però per come si evolve la gara diventa un 4-1-4-1 nel quale agisce da perno davanti alla difesa. Nel primo tempo il suo lavoro è fondamentale, nella ripresa lascia il campo a Bonino perché bisogna recuperare il gol di Tufano (19’ st BONINO sv).
DEVOTO 6.5: un inizio devastante obbliga Ligato a rivedere la sua difesa a 3. Nella prima mezz’ora gli esterni collinari funzionano bene facendo andare in affanno la difesa avversaria che passa a quattro con Trussardi e Piras a fare i terzini.
VERGNANO 7: il capitano torna dopo la squalifica scontata in semifinale col Chisola e si prende 5’ per essere decisivo. Arriva per primo su un calcio d’angolo dalla destra e colpisce di testa la palla che sbatte sulla traversa e si infila per l’1-0. E’ uno degli ultimi a mollare, nel finale non riesce a chiudere una bella azione personale non trovando la palla sul più bello.
FIORIELLO 7: padrone del centrocampo per l’arco di tutta la partita. Dialoga alla perfezione con Vergnano, detta i tempi agli inserimenti degli esterni che serve sempre alla perfezione. Anche quando l’Atletico prende in mano la partita, non smette di fare il suo in mezzo obbligando il gioco avversario sulle fasce.
RANIERI 6.5: ha una grande occasione dopo 20’ su sponda di Artuso sulla sinistra, si fuma Pappalardo rientrando sul destro per poi calciare però sull’esterno della rete. Una spina nel fianco per Trussardi che dovrebbe fare tutta la fascia ma lui non glielo permette, nella ripresa infatti entra De Bianchi (21’ st ALBERIO sv).
ARTUSO 6.5: contro la solidità del muro difensivo dei torinesi si sapeva che avrebbe fatto fatica a sfondare. In maniera molto intelligente, il numero 9, resta un po’ più distante dalla porta per lavorare con i compagni. Tantissimo movimento e sponde precise, come quella per Ranieri che va in porta al 19’. Aspetta la palla buona che però non arriva, ma non è demerito suo o dei suoi compagni.
ALL. ALESSANDRO LOCANDRO 9: una partita persa per un episodio - o forse anche due - non può cancellare il cammino meraviglioso che al primo anno con questo gruppo ha visto protagonisti Locandro e la sua squadra. Tantissimi gol segnati nel girone regolare - miglior attacco con 65 gol -, il suo Chieri si è arreso solo in finale contro un Atletico Torino più esperto, per questione di destino forse. Ottimo tecnico e ottima persona, anzi un vero signore quando non accenna neanche al secondo rigore per i suoi. “Anche se lo avesse fischiato, lo avremmo sbagliato. Doveva andare così, doveva vincere Ligato e l’Atletico Torino, complimenti a loro” risponde quando siamo noi a farglielo notare.
PAGELLE ATLETICO TORINO
MANCINO 7.5: nell’occasione del vantaggio collinare non è impeccabile e porta alla memoria di tutti i suoi la finale persa dell’anno scorso. Non va assolutamente così, però, perché innanzitutto sul gol non ha fatto niente di clamoroso e poi perché da lì in poi non prende più rischi. Non deve fare straordinari interventi, ad eccezione del rigore fischiato al 36’ della ripresa: sul tiro di Franzonello si butta sulla sua destra e riesce ad intercettare, il titolo è per tantissimo suo.
PIRAS 7: dopo pochi minuti viene spostato da terzo centrale a terzino sinistro per contenere le offensive di Devoto e De Luca; in copertura non sbaglia nulla, sempre attento e duttile. Importante per Ligato aver un difensore così in una partita estremamente delicata.
PAPPALARDO 6.5: è quello che patisce più di tutti l’inizio in quinta del Chieri. Si fa saltare con troppa facilità da Ranieri, poi non sbaglia più nulla. Prese le misure, torna a fare quello che gli riesce meglio: anticipi e chiusure.
MANKIEWICZ 7: leader indiscusso della retroguardia di Ligato. Per il secondo anno consecutivo si trova a difendere la sua squadra per conquistare il titolo regionale e ci mette tutto il cuore possibile per ottenere un risultato diverso della finale 2014. Si batte come un leone confermando di essere uno dei difensori con più carattere della categoria.
TRUSSARDI 5.5: uno dei pochi interpreti della sua squadra a non convincere fino in fondo. Soffre il cambio tattico del suo allenatore all’inizio che lo arretra a terzino. Prima doveva fare tutta la fascia ma il Chieri non glielo aveva permesso, nella ripresa lascia il campo a De Bianchi che per caratteristiche è più adatto alla situazione (1’ st DE BIANCHI 6)
CELIA 7: anche la sua partita nel primo tempo è condizionata dagli spostamenti tattici di Ligato che però così facendo aggiusta un’inerzia non favorevole alla sua squadra. Parte da interno di centrocampo, dove non riesce a surclassare Vergnano e Fioriello, per poi spostarsi a sinistra. Anche se faticando, tocca tanti palloni e mette ordine in campo. Intelligente e paziente.
VISAGGI 6.5: sinceramente da lui ci si aspettava qualcosa di più. Non ha giocato male, anzi, ma da un giocatore con le sue potenzialità in una finale, il suo pubblico voleva vedere grande calcio. A tratti si è visto, principalmente però attraverso un lavoro sporco - che qualcuno deve fare - con il quale sradica la palla dai piedi avversari per far ripartire veloce il contropiede dei suoi.
TUFANO 6: l’altra mezz’ala di Ligato gioca sottotono per grandi tratti di partita. Non riesce a ritagliarsi i suoi spazi in mezzo al campo quando sono i collinari ad aver il pallino del gioco; nella ripresa però calcia la punizione che decide la finale, da metà campo, con una traiettoria che sale tanto per scendere davanti alla porta di Borga. Impossibile non dargli la sufficienza (32' st GIARDINA sv).
SORANNA 6.5: quando esce per Gennaro è già il secondo cambio di Ligato, alla mezz’ora del primo tempo. Nel suo caso non si tratta di scelta tecnica, anzi il numero 7 era il migliore dei suoi fino a quel momento. In forma fisica, quando prende palla punta l’uomo e spesso gli riesce come nell’occasione del suo infortunio che passa in mezzo alle maglie del Chieri. Calcia anche verso la porta. (33’ pt GENNARO 7: Per la seconda volta decide la partita partendo dalla panchina: era già successo ad Alpignano dove aveva segnato il gol valido per la semi. Ad inizio ripresa ha il merito di seguire bene l’azione di D’Ippolito che si invola a sinistra, quando sterza chiede palla all’altezza del dischetto e aprendo il piattone destro non lascia scampo a Borga).
D’IPPOLITO 8: senza dubbio il migliore in campo. Come alcuni suoi compagni, dopo aver preso gol avrà pensato “no, un’altra volta secondi no!”. Allora si è rimboccato le maniche e ha dato vita ad una delle sue migliori partite. Quando parte palla al piede è imprendibile come nell’azione del pareggio quando porta a spasso tutta la difesa collinare e consegna una palla a Gennaro che è da calciare dritto per dritto.
REALE sv: gioca troppo poco per poterlo giudicare. Parte da punta centrale ma per un quarto d’ora non riesce a fare quello per cui è stato schierato, far salire la squadra, allungarla e cercare la porta. Ligato non è soddisfatto - forse dalla sua scelta, vuole più velocità davanti - e lo toglie dopo 15’ (15’ pt SERRA 7: sfrutta a pieno i 35’ che gli vengono concessi. Gioca sia da esterno che da punta, entra bene in partita creando più pericoli alla difesa avversaria sfruttando la sua velocità, 14’ st DELLA ROCCA sv).
ALL. ROSARIO LIGATO 9.5: essere arrivati per la seconda volta in finale era già una vittoria, dirlo non è retorico. Quello che ha fatto questo allenatore in due anni con il suo gruppo è qualcosa di eccezionale, dando l’opportunità alla sua società di vincere il primo titolo regionale della sua storia. “Siamo stati bravi a restare in partita dopo il gol subito così presto, non come avevamo fatto contro il Lascaris. Forse è stata una fortuna che sia arrivato così presto, abbiamo avuto il tempo di rimetterci in sesto ed iniziare a giocare come sappiamo fare. Fortuna? Sì, un pizzico ci voleva. Sul rigore sono invecchiato di 10 anni”.