PANCHINE - Anche lo Sparta Novara pronto per il nuovo anno, tra continuità e nuovi innesti.
Anche le bianche casacche novaresi hanno completato il quadro delle panchine e dopo questa sfortunata annata sono pronti a ripartire, per riprendere il discorso lasciato a metà in questa stagione che poteva avere risvolti estremamente interessanti.
Partiamo con la categoria principe dei regionali, l'Under 17, che vede ai nastri di partenza il confermatissimo Alessandro Moro, che stava guidando il suo fortissimo gruppo (già vincitore in Under 15) ad un'altra stagione da protagonista. Chiusa anticipatamente in vetta (in condivisione), siamo sicuri sarà protagonista anche la prossima.
Similmente, prosegue il connubio tra Davide Stangalino ed i suoi 2006, anch'essi stoppati sul più bello dall'emergenza Covid, dopo che le 20 tornate disputate li avevano proiettati in vetta con un discreto margine sulla seconda.
I nomi nuovi riguardano quindi le annate 2005 e 2007.
L'Under 16 si avvarrà della guida tecnica di Sergio Gabasio, arrivato dalla Juniores della Romentinese e Cerano.
Per l'Under 14 e il suo importante passaggio dalla Scuola Calcio al Settore Giovanile infine, il sodalizio novarese si è avvalso della competenza di Mario Giannone, arrivato dal Borgovercelli e forte dell'esperienza maturata in sei anni alla Pro Vercelli.
PANCHINE - Manca ancora l'ufficialità, ma i primi tasselli per le panchine dell'anno a venire sono stati posizionati e i nomi non son da poco.
Si prospetta un'annata interessante per il sodalizio granata. La società ufficialmente non ha ancora dichiarato le panchine per il nuovo anno, aspettando di completare il parco allenatori per tutte le categorie, ma i primi due innesti sono fatti e le premesse sono estremamente interessanti.
Per i 2005 arriva il "Sindaco" Gigi Serra, portando la sua lunghissima esperienza al servizio dell'ambiziosa formazione torinese. Colpo di qualità visto il notevolissimo curriculum del tecnico, che lo ha visto seduto nel corso degli anni su tante importanti panchine (Vanchiglia, Pozzomaina, Lucento, Settimo, Atletico Chivasso), prima dell'ultima esperienza al Barcanova, dove negli anni si è destreggiato tra Juniores, Prima Squadra e Under 15. In casa granata per altro ritrova il Ds Michele Onorato.
Più breve, ma non meno importante l'esperienza garantita dall'innesto per i 2004, con Marco "Bobo" Orto che conferma il feeling con l'annata 2004 dopo l'ultima positiva stagione al Pozzomaina. Grinta da vendere per il neo tecnico, capace di risollevare le sorti di diverse squadre in passato (River Mosso, con cui vincerà il torneo proprio in casa del Mercadante contro il Borgaro Nobis e successivamente porterà la compagine al 3° posto nei Provinciali; San Mauro, dove rivitalizza la squadra chiudendo il campionato battagliando fino all'ultimo) e portare il Pozzomaina nella stagione 2019/2020 a risultati di prestigio, come le vittorie su Lascaris e Alpignano (probabilmente la partita della stagione) che con ogni probabilità, dopo un inizio stellare, avrebbero garantito alla società di via Monte Ortigara una tranquilla salvezza.
INTERVISTA - Quattro chiacchiere con una delle colonne del Chieri, vice campione in Under 16 nella stagione 2018/2019 e prossimo all'avventura nei Nazionali.
Piede destro educato, ottima visione di gioco, giostra in mezzo al campo ricoprendo un po' tutti i ruoli ed è una vera e propria bandiera della forte annata 2003. Parliamo di Dario Laneve, capitano del Chieri e colonna portante del sodalizio azzurro da ormai sette anni. Stabilità è la parola d'ordine nel suo curriculum, visto che prima della lunga permanenza teatina, la sua ancor giovane carriera lo ha visto mettersi in mostra in un'altra importante realtà del torinese, ovvero il Chisola. Esperienze solide e di qualità in due società di livello, che hanno formato calcisticamente e umanamente il ragazzo.
"Crescere in due società così prestigiose è stato senza dubbio formativo. Ho avuto la fortuna di essere seguito da tanta gente preparata e più di tutte sono state due le persone che hanno lasciato un forte segno sulla mia crescita. Al Chisola Marco Negro mi ha segnato profondamente, aiutandomi a migliorare tecnicamente con il duro lavoro e concentrandosi molto anche sulla componente tattica. E' lui che mi ha portato al Chieri per altro ed ha svolto un ruolo primario anche dal punto di vista umano, guidandomi alla comprensione di quali siano le modalità giuste di comportamento dentro e fuori dal campo. Concetti che poi ho ripreso i primi due anni al Chieri nei Giovanissimi FB e nei Giovanissimi sotto la guida di Marco Pecorari. Calcisticamente mi ha aiutato a giocare più semplice, bacchettandomi quando finivo per intestardirmi su un calcio più complicato. A livello umano il modo in cui gestiva lo spogliatoio, il gruppo, mi ha trasmesso i principi giusti per essere un buon capitano, un modello per i miei compagni. Ho ancora da imparare sicuramente, ma credo di aver recepito l'importanza di essere un punto di riferimento per quanti sono in campo, a mettere il senso di squadra davanti a se stessi ed essere sempre pronto ad appoggiare chi si trova in difficoltà durante i 90'."
Questa stagione interrotta è stata un brutta botta da assorbire.
"E' un peccato avere interrotto un'annata tanto divertente. Il campionato era davvero combattuto, stavamo dando vita ad un girone molto bello ed interessante e dopo un inizio più stentato, soprattutto negli scontri diretti, ci stavamo riprendendo alla grande, proprio mentre eravamo ad una spanna dalla vetta. Però ritengo sia stato giusto preservare la nostra salute fermando tutto. Alla fine tra di noi non abbiamo mai perso contatto e abbiamo svolto un programma di forza datoci dalla società da fare a casa. E' stata dura restare chiusi così tanto tempo, ma alla fine giusto così."
Pensi la serie A stia facendo bene a ripartire?
"Loro ritengo di si. Per tutto quello che ci gira attorno e perché possono essere un segnale importante per le persone. Un modo per farci sentire che piano piano può tornare tutto alla normalità."
Con il Chieri una finale ai Regionali e ora ti aspettano i Nazionali, sempre con Christian Viola alla guida.
"La stagione passata è stata la mia prima finale regionale, un peccato averla persa, ma è arrivata dopo un percorso estremamente soddisfacente. Durante l'anno abbiamo avuto anche qualche piccolo problema, ma da vera squadra lo abbiamo superato, combattendo e dando vita a grandi sfide con gli avversari, prima fra tutte l'emozionante semifinale con il Pozzomaina. Ora ci saranno i Nazionali e sarà interessante scontrarsi con tante realtà di grande livello. Essere guidati ancora dal tecnico Viola è significativo, perché ci conosce e ci garantisce continuità. Spero che questa esperienza possa aiutarmi a mettermi in mostra e farmi guadagnare delle apparizioni in prima squadra, con la quale già questo anno appena finito ho potuto fare degli allenamenti. Più avanti ovviamente il sogno è raggiungere il professionismo."
Hai dei punti di riferimento a cui ti ispiri?
"Calcisticamente Zidane. So giocare da mediano, trequartista, mezzala, ma preferisco di gran lunga la fase offensiva. A livello umano Del Piero, per ciò che mostrava dentro e fuori dal campo."
E a livello societario chi ti piace?
"Sebbene tifi la Juventus, apprezzo molto il modello Atalanta, per il lavoro che fa con i giovani, il gran numero che porta ad alti livelli. Spero che in Italia si punti sempre di più alla nostra valorizzazione."
PANCHINA - Fiducia al giovane tecnico dopo la positiva, ma purtroppo monca, esperienza alla guida dei 2003.
Abbiamo parlato con il tecnico Euplio Lo Russo, che la scorsa stagione prese i 2003 durante le vacanze di Natale, mentre navigavano in pessime acque e rimise in carreggiata un gruppo di qualità. La fine anticipata della stagione non ha permesso al sodalizio novarese di conquistare una tranquilla salvezza sul campo, ma ha garantito all'allenatore la fiducia della società, che gli ha offerto la panchina della prima squadra per disputare il prossimo campionato di Promozione.
Parte quindi molto giovane la carriera del neo allenatore delle bianche casacche, che alle spalle lascia diversi anni da giocatore tra Eccellenza e Promozione e una gavetta che lo ha visto passare tra giovanili e attività di base, con tanto di laurea in scienze motorie, un tirocinio al Milan e un'esperienza al Novara, per poi fare il 2° in Eccellenza. Ci spiega lui stesso la decisione di concentrarsi totalmente sulla panchina.
"Ho sempre avuto il pallino di allenare fin da quando ero piccolo. Oltretutto giocavo in mezzo al campo, quindi in un certo senso già guidavo la squadra. Ho anche avuto la fortuna di incontrare tanti allenatori che mi hanno stimolato, tra tutti Giorgio Dossena all'Oleggio, un tecnico che merita categorie ben più alte e ha le capacità per non sfigurare anche tra i professionisti. Mi ha aiutato a capire tante cose, che potrò mettere in pratica ora che mi ritrovo nella sua posizione. Avrei potuto continuare magari altri 10 anni a giocare, ma penso sia importante iniziare il prima possibile un percorso professionale se si vuole arrivare in alto. Ovviamente l'obbiettivo, il sogno è il professionismo, per questo ho deciso di mettermi in gioco quanto prima."
Con questa tua esperienza alla prima squadra, dirai addio alle giovanili?
"L'approccio con gli adulti è differente rispetto a quello che hai con i ragazzi, si parte da due filosofie diverse per allenarli, guidarli da un punto di vista tecnico e mentale. Mi piace lavorare con i giovani, trovare il modo giusto per stimolarli, aiutarli a tirar fuori tutto il loro potenziale. Ritengo che la cosa più appagante per un allenatore e aiutarli a crescere non solo calcisticamente, ma anche umanamente. Ed è un concetto ugualmente valido per i giocatori più anziani ed esperti. Le nostre competenze [di allenatori] non sono solo quelle tecnico-tattiche, la funzione che svolgiamo a livello personale è altrettanto importante. Dobbiamo essere un supporto, un aiuto e capire che abbiamo lasciato qualcosa alle persone da noi seguite è la soddisfazione più grande che possiamo avere".
Il tuo rapporto con lo Sparta e i suoi ragazzi? Stavi tirando fuori la quadra da una brutta situazione.
"Io sono di Novara e sono contento di avere la possibilità di mettermi alla prova in una piazza storica e bella come questa, in una società che può vantare un ottimo settore giovanile. L'anno scorso presi questo gruppo che navigava in cattive acque, ma la qualità dei giocatori rendeva chiaro che avessero ottenuto meno di quanto meritassero. Io ho dato una mano, ma il merito è tutto loro e devo rendergli io grazie per quello che mi hanno trasmesso in così poco tempo. E' stata una bella esperienza e tanti elementi sono convinto potrebbero mostrare le loro capacità anche in prima squadra."
SOCIETA' - Stabiliti i ruoli all'interno del sodalizio appena nato dalla fusione di Beinasco e Borgaretto. Solo i 2008 restano in attesa.
E' pronta ai nastri di partenza la società presieduta da Vittorio Ronco. Staff di qualità per i nuovi colori appena nati, a partire dai vice presidenti Claudio Semperboni e Pietro Guarnieri, passando per la Segreteria, dove ad Elena e Federica Ronco si unisce un nome di comprovata esperienza come quello di Marilena Messina, ex Chisola.
Il compito di coordinatore della Scuola Calcio spetta a Daniele Bindini, mentre come detto oltre i 2008 in fase di costruzione, ogni annata avrà due gruppi e ci sarà una forte componente "rosa" al timone delle annate dei piccoli.
Per i 2009 troviamo sulle panchine Michele Pellegrino e Giacomo D'Amico. Ai Pulcini 1° anno Pier Mario Intiso e Franco Riso ed ai Pulcini 2° anno Marica Ignazio ed Eliana Russo. Per i Piccoli Amici il nome infine è quello di Ilaria Gilardi.
Franco Riso collaborerà assieme a Luciano Boggian (già coordinatore di Prima Squadra, Juniores e delle due annate Allievi) alla gestione tecnica e si potranno avvalere della consulenza esterna di FootbalLab.
PANCHINE - Nuova società, ma tanti vecchi nomi, con la maggior parte degli allenatori di Beinasco e Borgaretto della passata stagione confermati. New entry di spicco in Segreteria.
Si lavora di gran lena nella nuova società nata a febbraio dalla fusione tra Beinasco e Borgaretto. Con il presidente Vittorio Ronco in sella, coadiuvato dai vice Claudio Semperboni e Pietro Guarnieri, è stato deciso l'organigramma per la nuova stagione.
A Luciano Boggian il compito di coordinare Prima Squadra (con Davide Costanza in panchina), Juniores (guidata da Gabriele Amore) e le due annate degli Allievi, che saranno seguite da Dario Fania (2004) e Ferdinando Vitale (2005), con Teo Arcuri come Team Manager.
Responsabile dei Giovanissimi e Giovanissimi FB Marco Pizzo, mentre i due tecnici saranno Daniele Anzoletti e Francesco Addesi.
Con anche la Scuola Calcio in fase di completamento, il parterre di nomi si chiude con una Segreteria di alto livello professionale, dove alla coppia Elena e Federica Ronco si unisce un nome di sicuro affidamento, quello di Marilena Messina, già al Chisola
FUSIONE - Dagli sforzi congiunti di cinque società (Ce.ver.sa.ma, Soccer Spartera, Fc Biella, Città di Sandigliano e Mongrando) prende forma un nuovo sodalizio, impegnato esclusivamente nel calcio giovanile e che potrà giovarsi dell'affiliazione con il Sestante Azzurro del Novara Calcio. La presentazione ufficiale avverrà il 13 giugno nella sala consiliare di Verrone. Di seguito il comunicato ufficiale.
"Accademia Soccer Biella nasce dall'accorpamento delle società Ce.ver.sa.ma, Soccer Spartera, F.c. Biella, Città di Sandigliano e Mongrando, che hanno messo a disposizione l'operato dei propri dirigenti per la realizzazione di una nuova realtà sportiva, che si accinge ad operare esclusivamente nel mondo del calcio giovanile su tutto il territorio della provincia di Biella. L'obiettivo dell'Accademia è quello di sviluppare un progetto di crescita, sportiva, educativa e di immagine che possa riportare nel nostro territorio una società sportiva solida con valori che degnamente la rappresentino. Oltre a questo l'Accademia si propone di promuovere il calcio giovanile come attività salutare e aggregante per tutti e come occasione di incontro di persone che si riconoscono nei valori dello sport e nei principi di lealtà. Da subito il nuovo direttivo ha appoggiato le idee e le maniere di lavoro del sistema accademico del calcio giovanile. Dalla scuola calcio, all'attività di base e all'agonistica, l'Accademia lavorerà nella stessa maniera, con tempi di reattività diversi ma con la stessa metodologia di lavoro dentro e fuori dal campo di gioco. Lavoro che si svilupperà in più strutture tra campi e palestre, strutture messe a disposizione delle società facenti parte del progetto, logisticamente posizionate per poter accogliere giovani atleti del biellese, basso biellese e valle Elvo. Le idee e i valori del progetto Accademico hanno portato. oltre all'accorpamento delle società, l'affiliazione con il Sestante Azzurro del Novara Calcio. Tutto questo servirà per la crescita dei giovani atleti, ma soprattutto per ampliare la conoscenza di nuovi metodi di allenamento per i nostri istruttori. Corsi di formazione, confronti con tecnici qualificati e la possibilità di lavorare sui campi professionistici, sarà l'inizio di un nuovo modo di lavoro per poter istruire al meglio i giovani atleti. La professionalità che ci distinguerà, permetterà di poter affrontare al meglio concentramenti, campionati e tornei a livello provinciale e regionale, inoltre si avrà la possibilità di poter partecipare a tornei Nazionali ed Internazionali, grazie all'esperienza avuta in questi anni da alcuni dirigenti e propri giovani atleti. Esperienza e conoscenze che a sua volta l'Accademia vuole mettere a disposizione per poter organizzare al meglio Tornei Internazionali all'interno del territorio Biellese. Accademia Soccer Biella si presta, con l'aiuto degli enti preposti, sponsor, stampa, media e dei propri collaboratori a garantire una nuova ventata di professionalità."
PANCHINE - Nome nuovo per i 2007, rimpasto interno per le altre annate, con i tre tecnici confermatissimi.
Dopo la Juniores Nazionale arrivano le conferme anche per quel che riguarda le panchine Regionali in casa Bra.
Il nome nuovo è quello di Hernan Pulvirenti, che dopo aver guidato i 2003 della Cheraschese nella stagione passata metterà la sua esperienza al servizio della società giallo rossa, prendendo in mano i Giovanissimi B e aiutandoli ad affrontare al meglio il passaggio da Scuola Calcio a Settore Giovanile.
Confermatissimo Alessandro Murgia, che prosegue l'esperienza con i 2006, mentre Gennaro Vanacore rafforza il sodalizio con la società prendendo la forte annata dei 2005, che tanto bene stava facendo quest'anno. Grazie anche a Gianni Carena, che passa all'annata superiore e sarà al timone dei 2004 nella categoria principe delle Giovanili.
PANCHINE - Nessuna sorpresa in casa rosso bianca, l'unica novità arriva alla Juniores.
Giochi fatti al Rosta, dove la società ha deciso di mantenere inalterate le panchine e proseguire con un progetto che rafforzi i legami all'interno delle varie rose. A tal proposito il presidente Zappalà dichiara: "Dove aver svolto nelle scorse settimane diversi colloqui con allenatori, ragazzi e genitori, abbiamo deciso di confermare praticamente tutti. Cerchiamo di portare avanti un'idea di calcio incentrata non sui risultati, ma sull'aspetto ludico e di crescita per i nostri giovani. La conferma di Luigi Tammaro a responsabile del settore ne è un esempio, ha a cuore la società e in questi anni sta aiutando a costruire qualcosa di importante. Gli organici inoltre, salvo qualche nuovo innesto, rimarranno sostanzialmente quelli della passata stagione".
E in quest'ottica si inserisce anche il neo tecnico della Juniores, unica new entry nel parterre di allenatori che guideranno il Rosta nei Regionali. Giuseppe Pedone infatti conosce la società, avendo svolto in passato anche il compito di direttore sportivo del Settore Giovanile.
Proseguono quindi la loro avventura con le varie annate Giuseppe Quinto (2004), Jacopo Crispo (2005) e Stefano Campisi (2006), mentre Fabio Cattin guiderà i suoi 2007 nell'importante transizione dalla Scuola Calcio alle Giovanili.
CRESCITA - Continua sempre più stretto il sodalizio professionale tra il tecnico e la società giallo rossa, all'insegna della valorizzazione dei giovani.
Dalle giovanili alla prima squadra in meno di un quinquennio, questo il percorso intrapreso da Roberto Floris in casa del Bra. Dopo la sfortunata annata da poco conclusa la società ha attuato importanti rivoluzioni interne, con il cambio di Direttore Sportivo, responsabile del Settore Giovanile e la promozione dell'ormai ex tecnico dei 2004 a vice allenatore della prima squadra. Cambiamenti in ottica ringiovanimento, per un sodalizio che ha effettuato importanti investimenti strutturali in questi anni e punterà forte sul vivaio e un allenatore che si affaccia al difficile mondo della serie D dopo stagioni estremamente soddisfacenti (oltre a diversi ottimi piazzamenti, la ciliegina della vittoria ai Regionali nel 2018/2019 con i 2003) e la ferma convinzione di aver sposato un progetto a lui estremamente congeniale, come ci spiega lui stesso.
"Sono molto contento del percorso intrapreso qui al Bra. Arrivare in prima squadra è parte di un cammino iniziato tempo fa, figlio della mia crescita, di quella della società e di un confronto costante tra tante persone preparate. Il presidente Germanetti si è circondato di persone intelligenti, costruendo una realtà che non si fa prendere dalla frenesia, ma avanza a passi misurati. Tutti, dal Dg Sartori, al nuovo Ds Moretti, passando per chi ha lasciato quest'anno come Scalzi, Bonofiglio e il tecnico della Juniores Pisano, hanno contribuito allo sviluppo di un importante settore giovanile, diventato una solida base da cui la prima squadra possa attingere con profitto e votato alla crescita calcistica e umana dei ragazzi. Ora che sono stati fatti grandi investimenti per migliorare le strutture, sarà ancora più importante poter monitorare con costanza le giovanili e allo stesso tempo è una garanzia per i nostri ragazzi avere un ambiente sempre più completo dove crescere. Dispiace che questa stagione sia finita monca, perché sebbene i risultati vengano in secondo piano rispetto allo sviluppo, si potevano raccogliere i frutti di questo grande lavoro, con tante annate in corsa per la vittoria finale, compresa la Juniores nei Nazionali."
La tua scelta come vice allenatore da questo punto di vista è chiara. Ti senti pronto?
"Posso dire con sincerità che non sarei pronto ora come ora per allenare da solo in serie D. E' un mondo estremamente diverso non solo dalle realtà giovanili, ma anche da Eccellenza e Promozione. Sebbene non sia considerato professionismo, nella sostanza è come se lo fosse, con tutte le problematiche che ne conseguono. Ritengo umilmente che mi manca ancora qualcosa per questa realtà, ma come detto prima qui si lavora con pazienza e non arrivo impreparato. La conoscenza della prima squadra parte da lontano, i confronti interni sono costanti e poi ho la grande fortuna di lavorare con un tecnico preparato ed esperto come Fabrizio Daidola. Posso apprendere tanto da lui e sono pronto a cogliere tutti i suoi consigli. C'è una buona sinergia e spero di mio di poter contribuire alla prosieguo del progetto di crescita e ringiovanimento della squadra, offrendo l'esperienza accumulata in questi anni come tecnico delle giovanili, offrendo uno sguardo a 360° su un mondo che conosco bene e portare tanti di quelli che ho cresciuto ad esordire in prima squadra."
Cosa ti porti dietro oltre l'esperienza accumulata sul campo?
"Il lato umano più di ogni altra cosa. A livello tecnico/tattico ho sempre cercato di allenare i ragazzi come se fossero adulti, quindi non penso cambi tanto sotto questo aspetto. Ma è ciò che ho cercato umanamente di trasmettergli e il modo in cui loro hanno recepito, che mi è rimasto di più. Valori come lealtà e sacrificio, l'onestà davanti a tutto, sono concetti che devono valere anche per chi è in prima squadra. Un confronto franco e diretto deve esserci sempre, però il faccia a faccia con giocatori adulti è gioco forza diverso. Le loro problematiche sono necessariamente adulte, in un mondo di gioco dove entrano in campo anche aspetti economici e dove gli obbiettivi sportivi acquisiscono rilevanza. Per gestire queste cose servono notevoli capacità, l'aspetto mentale cambia radicalmente. Da questo punto di vista gioverò enormemente della grande esperienza di Daidola."
Speranze nell'immediato?
"Oltre appunto ad imparare tutto ciò che posso, spero di poter portare subito in prima squadra alcuni ragazzi che ho cresciuto in questi anni. Mi riempirebbe d'orgoglio vedere elementi come Squillaciotti avere la possibilità di crescere con gli adulti. Questo sempre con l'ottica societaria della calma, senza avere la fretta di bruciarli o promettendogli il mondo, essendo sempre onesti e portandoli avanti per gradi. Ovviamente speriamo questa situazione globale termini e si possa riprendere con serenità a lavorare nella direzione intrapresa e continuare a crescere."