Giovedì, 26 Dicembre 2024

FINALE REGIONALE - Prestazione totale del Lascaris, che si aggiudica una meritata finale dopo un brivido iniziale di marca pinerolese. Doppietta per il fenomenale gruppo 2006, dopo l'alloro della scorsa stagione e seconda vittoria consecutiva nella classe regina dei regionali per la società di via Claviere. Per il Pinerolo tanti applausi, dopo una stagione di grandissimo spessore conclusa in un entusiasmante crescendo.
 


LASCARIS-PINEROLO 2-1
RETI: pt 17' Andreello (P), 20' Massaro (L), 23' De Luca (L)
LASCARIS (4-3-3): Lavina, Friso, Italiano (st 1' Algarotti), Mammolenti, Mingarelli, Peinetti, De Luca, Bisi (st 7' Kingidila), Massaro (st 37' Rotolo), Favilla (st 37' Obase), Adamo (st 22' Ierinò). A disp. Allegretti, Rubini, Malavasi, Bernardinis. All. Mirasola
PINEROLO (4-4-2): Chiabrando, Giglio (st 37' Laveglia), Scatena, De Dominicis, Zaffonte, De Salvo (st 18' Bonino), Sconfienza (st 29' Mulas), Carbone (st 44' Maccario), Pussetto (st 13' Agu), Andreello, Zhuri. A disp. Frairia, Pacconi, Demarinis, Sacco. All. Primerano

LA PARTITA

E' un Lascaris a trazione anteriore quello che si presenta alla finalissima per il titolo. Bisi agisce dietro un tridente estremamente fluido, dove Massaro funge da perno centrale e De Luca sulla destra pronto a fare il bello e cattivo tempo. A sinistra c'è più movimento, con Adamo che fa sentire la propria presenza, supportato da Favilla e dal solito stantuffo Italiano. Il Pinerolo risponde con la solita, quadrata formazione, che deve però fare a meno di Pepe in avanti, al suo posto Andreello, e di Ghiano in difesa, con Giglio promosso titolare. Presente invece De Dominicis, uscito anzitempo nella tiratissima semifinale con il Nichelino Hesperia.
La gara inizia a ritmi vertiginosi e si capisce subito che ci sarà da divertirsi. Il Lascaris è la ovvia favorita, forte anche del titolo regionale Under 16 conquistato la scorsa stagione, ma il primo brivido lo regala il Pinerolo al 7': è Scatena che sfiora il gol con un bel colpo di testa ad incrociare su azione d'angolo, ma il palo nega la gioia e Lavina blocca sul rimpallo. Sul rinvio però l'azione prosegue in favore dei pinerolesi e Zaffonte da fuori conclude lambendo il palo.
Da questo momento però è la corazzata di Mirasola a prendere in mano la partita e inizia a macinare gioco e ad affacciarsi prepotentemente dalle parti di Chiabrando. De Luca è un treno ed è da due sue iniziative che si concretizzano le azioni più pericolose. E' il 13° quando il gran destro del 7 di Pianezza impegna in due tempi l'estremo difensore avversario. Passa un solo giro d'orologio e ancora lui si destreggia dal limite con un numero a liberarsi, conclusione fulminante, ma Chiabrando è bravissimo in allungo basso, con aiuto del palo, a neutralizzare. Al 17° però la doccia fredda: lancio millimetrico dalle retrovie di Sconfienza, Andreello taglia dietro alla difesa scattando sul filo del fuorigioco, controllo dolcissimo e tocco morbido a superare Lavina in uscita.
Potrebbe essere un colpo durissimo da reggere per chiunque, ma non per questo Lascaris, che anzi reagisce con una rabbia feroce, che mette alle corde il Pinerolo e in breve tempo la gara viene ribaltata. L'uno-due bianco nero è per palati fini e strappa applausi a scena aperta. Al 20° capolavoro di Massaro: ai 20 metri prende palla, danza sulla sfera eludendo un primo intervento in scivolata, tocco di suola per superare il secondo marcatore e dal limite sinistro fulminante imparabile. E' l'inizio di un mini assedio, con al 22° Adamo che di testa spedisce fuori il servizio di Friso e al 23° il gol partita. E' ancora una perla, con il Pinerolo che a centrocampo sbaglia in impostazione, il Lascaris scatta rapido sull'asse De Luca-Massaro-De Luca  e il mancino sul palo opposto dell'esterno bianco nero bacia il palo e gonfia la rete. Clamorosa prestazione per il 7, che come l'anno scorso in U16 risulta l'uomo delle finali e sarà ancora per tutta la gara spina nel fianco per De Dominicis e compagni. Non è solo lui però il faro di questa squadra e si fa fatica a trovare un singolo che non sfiguri. Massaro giganteggia in attacco e delizia con iniziative fulminee, sfiorando la doppietta al 27' e al 29'. Dietro Mammolenti e Peinetti sono un muro invalicabile, in cui gli avanti di Primerano non riescono a fare breccia. Il primo parziale non offre altri sussulti però, il Pinerolo prova ad uscire nel finale, ma veri pericoli non arrivano né da una parte, né dall'altra.

Il secondo tempo non regala gli stessi brividi del primo, ma resta altissimo a livello di agonismo e voglia di vincere. Il tecnico Primerano prova a cambiare le carte in tavola con la difesa a 3, ma al 2° rischia di capitolare su una topica difensiva, che però Adamo non sfrutta a dovere, temporeggiando troppo dopo aver rubato palla favorendo il recupero di De Salvo. Al 13' entra Agu, eroe della semifinale, ma la retroguardia del Lascaris non sbaglia un colpo e  la velocità della saetta in blu viene disinnescata. L'incontro però rimane vivo perché il Lascaris, tanto bello da vedere nei singoli e nella costruzione di gioco, non riesce però a trovare il colpo del ko e il Pinerolo, per quanto stanco, incitato ininterrottamente dai propri tifosi non smette di crederci. Al 17' è Favilla a chiamare all'intervento Chiabrando e per un po' resterà l'ultima occasione. Il finale però non riserva sorprese e anzi gli ultimi brividi son tutti regalati dai ragazzi di Mirasola. Al 33' è Friso in proiezione offensiva a sfiorare due volte il tris, prima con una conclusione ancora respinta dall'ottimo portiere avversario, poi sul seguente rinvio della difesa rischia il gollonzo sulla ribattuta, ma la sfera finisce fuori. Poco dopo l'ultima combinazione da favola tra Massaro e l'instancabile De Luca porta il 7 al cross in area, Kingidila è pronto a ricevere e scaglia una sassata che scheggia la parte alta della traversa. Il risultato non cambia più, ma l'ultimo brivido non può che regalarlo l'uomo delle finali De Luca, con un destro dal limite di poco fuori. I cinque minuti di recupero non offrono ulteriori spunti e la festa bianco nera può iniziare.

FASI FINALI / QUARTI - Tre incontri davvero tesi su quattro gare, solo il Chisola avanza con tanto di clean sheet alle semifinali, la Cbs si arrende al termine di un percorso di ottimo livello. Avanti tutta anche Lascaris e Chieri, ma che fatica contro rispettivamente Ivrea e Sisport. I ragazzi di Talentino fanno venire i sudori freddi ai più quotati avversari, che anche grazie ad un pizzico di fortuna riescono ad avere la meglio della compagine eporediese, che si merita in ogni caso tantissimi applausi. La Sisport senza Leone tiene testa agli azzurri, pareggia momentaneamente di rigore e cade solo ad un minuto dal triplice fischio, Ferraris l'uomo della provvidenza per i suoi. La sorpresa la regala lo Sparta Novara, che espugna Volpiano trascinata dalla giornata da favola di Prudnikov, che si porta a casa il pallone con la tripletta che indirizza l'incontro. Sorpresa relativa, visto che la squadra di Faragò era stata l'unica in campionato a riuscire ad avere la meglio della corazzata delle foxes e ora sarà cliente scomodo per chiunque.
 


LASCARIS-IVREA 3-2
RETI: pt 19' e st 33' Beggi (L), pt 32' Ubertino (I), st 10' rig. Tonello (L), 30' Ardissone (I)
LASCARIS: Coroama, La Cava (st 9' Geme), Bosco (st Girodo), Tonello, Picheca, Maniscalco, Ierinò (st Breshak), Chiabotto, Beggi, Torti, Labardo (st 9' Matta, Grisafi). A disp. Castaldi, Triulcio, Iemma. All. Cocino
IVREA: Peyrani, Audisio, Gamba, Gagliardi (st 19' Toscano), Ubertino, Faccin, Poma (st 21' Fadda), Paviglianti, Tozzoli (st 38' Dublino), Touti, Ardissone. A disp. Glisenti, Baldassa, Mitola, Bravo, Diadoro, Piretto. All. Talentino

CHISOLA-CBS 3-0
RETI: pt 2' Marmo, 27' Lazzaro, st 11' Di Gioia
CHISOLA: Bruno, Ghione, Borello (st 27' Mezzano), Troia (st 16' Audisio), Tarucco, Bruscolini (st 11' Murrone), Lazzaro, Ambrosino (st 33' Oliveira), Marmo (st 17' Fiore), Luxardo (st 8' Di Gioia), Naranjo (st 15' Ferrazza). A disp. Cruto. All. Mezzano
CBS: Frattin, Lombardi (st 11' Deda), Garassino, Massano, Falcone (st 1' Malaussena), Spinelli, Gottero (st 1' Mennuti, 16' Mitini), Sarkis, Buffon, Cerrato (pt 35' Calderini), Laureana (st 11' Nucera). A disp. Truzzi. All. Renzi

VOLPIANO PIANESE-SPARTA NOVARA 2-4
RETI: pt 9', st 37' e 39' Prudnikov (S), st 3' Siciliano (S), 11' e 41' Peradotto (V)
VOLPIANO PIANESE: Morelli, Summa, Landi, Torresan, Faye, Finetti, Stefanelli, D'Onofrio, Peradotto, Gambetti, Brunazzo. A disp. Marcone, Hogas, Brogliatti, Pani, Frazzetta, Sciacca, Marinella, Reci, Massari. All. Uranio
SPARTA NOVARA: Gilardi, Gioria, Gallo, Serati, Siciliano, Celiento, Eguaseki, Vandoni, Crespi, Prudnikov, Brizio. A disp. Argento, Valente, Bellini, Barbero, Albanese, Ferrari, Salvatore, Tambornini, Airoldi. All. Faragò

CHIERI-SISPORT 2-1
RETI: pt 19' Galvagno (C), 32' rig. Bledea (S), st 39' Ferraris (C)
CHIERI: Ignat, Petruzza, Bertoli, Salerno (st 18' Andrione), Sacco, Cardinale, Ferraris, Muscatello (st 18' Rosano), Galvagno (st 18' Hajji), Bove (st 33' Conforti), Melloni (st 18' Dario). A disp. Marasca, Casetta, Siclari, Marini. All. Biancardi
SISPORT: Lonegro, Tavano (st 40' Ferraris), Colletto, Rossetti, Scarpellino, Fanotto, Ciocan (st 38' Ruggiero), Daghino (st 10' Ayachi), Lo, Bledea (st 25' Croce), Sauna (st 10' Parente). A disp. Li Cauli, Lauria, Raco, Soffietti. All. Borin
ESPULSO: st 45' Scarpellino (S)

PANCHINE - Tutto ormai definito sia per ciò che concerne la società madre (conferme in toto per tutte le annate), che per la nuova società satellite, dove restano da limare gli ultimi dettagli.
 


Non perde tempo il Lucento e si presenta già a fine 2022/2023 con le idee chiare per il prossimo anno. Sono stati definiti subito i tecnici per la prossima stagione, con un solo cambio rispetto a quanto visto fin'ora. Alessandro Pierro, responsabile del settore che ha guidato sia l'annata 2006 che la Prima Squadra, nel finale di campionato, ad una eccellente salvezza, guiderà il gruppo 2007. Confermatissimi Alessio Rapisarda per i 2008 e Mimmo Commisso per i 2009, dopo l'eccellente stagione appena conclusa con tanto di campionato vinto e approdo alle fasi finali. Walter Barbarello infine proseguirà il percorso con i 2010, traghettandoli nella difficile transizione dalla Scuola Calcio al Settore Giovanile.

Ma la società del presidente Carlo Pesce non si ferma qui. Dato che dal prossimo anno le seconde squadre saranno proibite, pronta la nuova realtà Lucento Stars, società satellite che darà l'opportunità ai tanti ragazzi iscritti nella società torinese di proseguire il percorso con i colori rosso blu, sotto l'egida proprio di Alessandro Pierro: "Abbiamo sempre puntato molto sulle seconde squadre, per mantenere e valorizzare i tanti ragazzi che si iscrivono da noi. Anche quando non è stato possibile, abbiamo fatto di tutto per cercare di costruire gruppi che potessero disputare i campionati, come lo scorso anno con i 2007. Questa nuova realtà darà la possibilità ai ragazzi di rimanere con noi e crescere in parallelo ai compagni, partendo dai Provinciali. Stiamo limando gli ultimi dettagli, per ora sicuramente saranno dei nostri Paolo Petrucci, indirizzato ai 2008, e Davide Balma, che presumibilmente prenderà i 2010. Siamo in dirittura d'arrivo per la definizione del mister dei 2009 e cercheremo di capire se riuscire a costruire un gruppo con i 2007. La volontà c'è".

 

PANCHINE - Tra i primi movimenti dell'anno il colpo della società bianco blu, che con i 2007 può puntare il prossimo anno a ripetere gli ottimi risultati visti con l'U17 questa stagione.
 


Sarà Rino Vanacore il nuovo mister dei 2007 del Pinerolo. Dopo l'ottimo campionato disputato con l'Under 14 dell'Asti, arrivata ad un passo dalle fasi finali, la prospettiva pareva quella di continuare con i galletti, ma tra le due società è stato il Pinerolo a muoversi con maggior convinzione. C'erano trattative in corso con l'Asti, ma la società del presidente Fortunato ha convinto l'ex Bra ad accettare la categoria Allievi dopo un corteggiamento prolungato.
Il gruppo che erediterà è di buon livello e ha sfiorato anch'esso le fasi finali in un raggruppamento incredibilmente equilibrato, dove fino all'ultima giornata si sono giocate le prime posizioni punto a punto. Per fare ancora meglio il prossimo anno pronte già alcune idee per puntellare la squadra, ma prima delle finali regionali vige il massimo riserbo e si procede con caute valutazioni.

INTERVISTA - Antonio De Simone torna a vestire i colori arancio verdi, con immutato entusiasmo, pronto a guidare i Pulcini 2013 nella nuova stagione.
 


Certi amori non finiscono mai e così Antonio De Simone torna per la terza volta al Venaria, dopo la doppia esperienza maturata al Lascaris. Tanti anni in casa bianco nera, società che lascia in armonia, come tiene a sottolineare lui stesso.

"Lascio un pezzo di cuore al Lascaris. E' una società che mi ha dato tanto, dove ho incontrato persone con cui ho stretto rapporti che vanno al di là del campo, come con Denis Sanseverino, che per me è un amico fraterno. Dal presidente al responsabile dei Piccoli Amici Matteo Agnino, ci siamo salutati con serenità, consapevoli delle esigenze reciproche. Mi avevano proposto di prendere un'annata dei Piccoli Amici, ma ho preferito declinare, per continuare a seguire i Pulcini a 7, che sono la categoria in cui mi trovo meglio. Vado via dopo un bel percorso, dove credo di aver dato il mio contributo alla crescita di ottimi gruppi come i 2009, che tanto bene stanno facendo nel Settore Giovanile, o i 2014 e i 2011, uno dei gruppi migliori della Scuola Calcio a mio avviso".

E ora ecco il Venaria.
"Ho avuto diverse proposte da varie società e questo non può che gratificarmi, un riconoscimento del buon lavoro svolto in questi anni. Il Venaria però è come una seconda casa, è un ambiente che conosco e dove mi sono trovato bene ed eccomi qua. Abbiamo avuto subito alcuni incontri con la società e ci siamo trovati in sintonia per quelle che saranno le metodologie di lavoro future, l'entusiasmo è reciproco e la visione del percorso da intraprendere è condivisa. Di mio oltre alla voglia, alla passione, porto tutte le mie competenze. Credo di essere uno degli istruttori più longevi nel mondo della Scuola Calcio torinese, sono in campo da 26 anni e di stagione in stagione tanto è cambiato. Mi sono sempre tenuto aggiornato sui nuovi metodi e tecniche di allenamento, porto qui tutto il bagaglio di esperienza che dall'ultima volta si è arricchito. Anche grazie al lavoro che svolgo nella mia Scuola Calcio privata e come istruttore di padel, lo sport è dentro di me e mi arricchisce, anche e soprattutto grazie ai bambini. Stare con loro ti migliora, migliora l'approccio che hai con il mondo adulto, ti insegnano a vivere più sereno".

Porterai qualche innovazione?
"Quando ero all'Ivest sono stato il promotore di un'iniziativa che sarebbe bello poter adottare anche oggi: nel 3° tempo mischiare le squadre. Ci sono situazioni o realtà dove si cerca in maniera esasperata il risultato, cosa in queste categorie assolutamente sbagliata. Spesso favorendo la cultura dell'imbroglio, invitando i bambini al fallo sistematico, alla perdita di tempo se si è in vantaggio. Sono cose che non dovrebbero vedersi e con un sistema come quello che proponevamo al tempo, si limerebbero certi aspetti, coinvolgendo anche i genitori. I bambini socializzerebbero in campo con gli avversari e per le famiglie sarebbe un'occasione per conoscersi, stemperando una tensione che non avrebbe motivo d'essere. Io nel mio piccolo cerco di creare qualcosa, di educare il piccolo in modo che non ci sia l'esasperazione per la ricerca del risultato, che si viva la partita in maniera più leggera. Cerco di farlo anche nella mia Scuola Calcio, dove ho provato a creare un ambiente dove si possa trovare bene chi vuole uscire da certe dinamiche snervanti. Ma il problema dovrebbe essere trattato dalla federazione, ci vorrebbero interventi decisi. Del resto nel corso del tempo sono cambiate tante cose nella Scuola Calcio, anche per brevi periodi, quindi cambiare si può. Però è complicato, forse nella realtà piemontese è anche più difficile uscire da questa idea di competitività estrema. Ho notato ad esempio che in Lombardia, realtà che conosco abbastanza bene, la situazione è diversa. Questo, assieme alla necessità di avere istruttori e dirigenti sempre preparati in tutte le società, è un problema che andrebbe risolto, altrimenti si rischia di fare grossi danni in un momento delicato del percorso di crescita del bambino/calciatore".

SEMIFINALE 1 - Finale clamoroso a Grugliasco, dove le formazioni di Primerano e Bert si affrontano per un posto in Paradiso. Sembrava tutto fatto per uno strepitoso Nichelino Hesperia, ma questo Pinerolo ha 7 vite!
 


PINEROLO-NICHELINO HESPERIA
RETI: st 1' Unkponmwan (N), 15' Pussetto (P), sts 5' La Monica (N), 16' Agu (P)
PINEROLO (4-3-2-1): Cain, Ghiano (sts 17' Maccario), Scatena, De Dominicis (st 38' Laveglia), Zaffonte, Bonino (st 20' Giglio), Sconfienza (sts 7' Sconfienza), Carbone (st 7' Incandela), Pussetto (st 28' Andreello), Pepe, Duarte (st 45' Mulas). A disp. Chiabrando, Pacconi. All. Primerano
NICHELINO HESPERIA (4-1-3-2): Cutrì (pts 13' Vigliarolo), Bahadi, Pagliuca, Scorzoni (st 47' Graffino), Bianco, Imbrogno, Dell'Aquila, Cerbone (st 25' La Monica), Unkponmwan, Noviello (sts 13' Peduto), Linciano (sts 9' Perrone). A disp. De Gennaro, Diamescu, Mitrofan, Zago. All. Bert
NOTE: pt 4' De Dominicis (P) fallisce rigore
AMMONITI: st 5' Bonino (P), 41' Noviello (N), pts 5' La Monica (N), 10' Pepe (P), sts 8' Agu (P), 10' Giglio (P), 14' Ghiano (P)

LA PARTITA

Una gara incredibile, una semifinale di puro pathos quella andata in scena tra Pinerolo e Nichelino Hesperia. Le due squadre si conoscono bene, tra campionato e tornei questa stagione si sono incontrate diverse volte e l'ultima è stato un trionfo del Pinerolo, 3-0 nella prima gara dei quadrangolari. Il Nichelino però non vuole ripetere lo spartito visto in quella gara ed è pronto a continuare a scrivere la storia, per una finale che avrebbe dell'inconcepibile solo per il blasone, non certo per quanto mostrato nel corso dell'anno.
E la partenza promette fuochi d'artificio da subito, visto che al 4' arriva già la prima, clamorosa palla gol. E' per il Pinerolo, la cui azione insistita è premiata con un calcio di rigore per fallo di mano. Decisione che sembra ineccepibile, non ci sono troppe polemiche e capitan De Dominicis si presenta dagli 11 metri. Ma il fato dà una mano ai nichelinesi, visto che il destro del 4 di Pinerolo si infrange sul palo esterno e si spegne sul fondo. L'occasione mancata non scompensa più di tanto la formazione del tecnico Primerano e nella prima fase i suoi ragazzi si fanno preferire, anche se peccano di precisione al momento dell'ultimo passaggio. Inizialmente Scorzoni, baluardo davanti alla difesa, si trova spesso in inferiorità numerica sulle folate del centrocampo avversario, ma in breve il Nichelino prende le misure comincia a mettere la testa fuori dal guscio, e in due minuti confeziona due ghiotte occasioni. La prima al 13' fa il paio con il rigore sbagliato dagli avversari: Bahadi si propone sulla destra, rasoiata a filo d'erba che attraversa l'area, pescando Noviello al centro. Il destro a botta sicura del 10 fa gridare al gol, ma la palla si spegne di un soffio alla destra di Cain. Subito dopo è l'incornata di Bianco da azione d'angolo a far suonare un altro campanello d'allarme alla retroguardia guidata da De Dominicis. L'inerzia sembra passata nei piedi dei ragazzi con la maglia a scacchi, ma al 21' il Pinerolo confeziona una ripartenza perfetta sull'asse Pepe-Duarte, con l'11 che si invola e serve tutto solo in area Pussetto. Sembra cosa fatta, ma il piatto di prima intenzione termina alto per il rammarico di una parte della tifoseria, mentre dall'altra si tira un grandissimo sospiro di sollievo. I ritmi sono alti e vivaci, ma da questo momento le occasioni latitano, eccezion fatta per un mancino velleitario di Ghiano dalla distanza che Cutrì blocca in due tempi.
Sebbene il campo non aiuti un giro palla fluido, con la sfera che spesso e volentieri cambia direzione per un rimbalzo irregolare, saltano all'occhio alcuni aspetti del gioco di entrambe. Da un lato Pepe è senza dubbio il faro del Pinerolo e sebbene ogni tanto si innamori troppo del pallone, quando si accende i suoi ne giovano e riescono a farsi vedere dalle parti di Cutrì. Dall'altra è Unkponmwan a trascinare la sua squadra. La dirompente fisicità del 9 del Nichelino e le sue leve lunghe sono un costante pericolo per chiunque degli avversari abbia la palla ed è davvero uomo ovunque, facendo a sportellate in attacco e primo nel pressing in pressoché ogni lato del campo. Sui due fronti poi interessante sfida sulla fascia tra i terzini Bahadi e Bonino, a destra l'uno, a sinistra l'altro, partiti con il piglio giusto e impegnati sia in lavoro di retroguardia, che quando c'è da spingersi avanti, non lesinando nell'impegno e mettendosi in mostra con alcune pregevoli iniziative. E' proprio da uno scontro tra i due, vinto da Bahadi, al 37', che la squadra di Bert va vicinissima al vantaggio, con piccola polemica in coda. L'azione parte quindi da Bahadi, che riparte e riceve poi al limite dell'area; imbucata per il velocissimo Linciano che con un bel tocco supera Cain in uscita, con la palla destinata in rete. Sulla traiettoria è però salvifico il posizionamento di De Dominicis che salva, ma gli avversari lamentano un fallo di mano che sarebbe valso il rigore. Dalla tribuna restano molti dubbi, difficile però capire quanto il braccio fosse attaccato al corpo, l'arbitro deve aver valutato altrimenti e quindi nulla di fatto. Il direttore di gara, fino a questo momento impeccabile, subisce forse la concitazione del momento, fischiando la fine del tempo con 5 minuti di anticipo, ma risolta subito la questione il parziale si conclude regolarmente. Non prima che proprio Linciano di rabbia scagli un potente destro da fuori area che chiama Cain al non facile intervento, ma sull'angolo successivo si risolve tutto in un nulla di fatto.

Le due compagini riordinano le idee negli spogliatoi, ma l'avvio della ripresa è scioccante per i bianco blu. Non passa neanche un minuto che Scorzoni illumina l'uggioso pomeriggio con un filtrante in area che Unkponmwan, scattato sul filo del fuorigioco, controlla perfettamente, eludendo l'uscita disperata dell'estremo difensore avversario e ribadendo in rete. E' una mazzata pesantissima per De Dominicis e compagni, che accusano il colpo e vivono un momento di sbando, cedendo il campo e peccando in confusione in fase di impostazione. L'inerzia è quindi a favore del Nichelino, ma il terreno di gioco viene in aiuto dei ragazzi di Primerano. E' il 15' quando lo scambio tra Ghiano e Pussetto favorisce Duarte, che però al momento della conclusione si incarta e permette alla difesa di liberare. Sembra tutto risolto, ma la retroguardia del bianco rossa, si produce in un rinvio difettoso, la sfera carambola nella sfera d'influenza di Pussetto, che da vero bomber d'area sfrutta l'occasione concludendo di prima in rete. La rete rivitalizza i pinerolesi, che due minuti dopo ancora sull'asse Duarte-Pussetto vanno vicini al gol, ma Cutrì è superlativo.
Dopo qusto brivido, da entrambe le parti si assiste a tanta buona volontà, non accompagnata però da altrettanta precisione, nonostante una girandola di cambi che riguarda per altro principalmente il Pinerolo. Il tecnico Bert però ha La Monica come asso nella manica e l'ex Chisola fa subito valere la sua presenza. Grazie anche al supporto dell'immenso Unkponmwan, che spostato dietro le punte risulta oltremodo pungente, come avesse una riserva infinita di energie che gli avversari non riescono a contenere. Proprio i due confezionano le due occasioni migliori per il Nichelino, con il 9 che al 35' conclude di poco alto; e il 18 che in chiusura di tempo colpisce di testa per una velenosa palombella che Cain manda in angolo. L'equilibrio che si vede in campo è restituito anche nella azioni da gol e l'ultimo squillo è di marca Pinerolo, con Laveglia che con un preciso lancio dalle retrovie pesca in area Andreello. Il controllo del 19 in area è perfetto, la conclusione appena al lato, anche se la prospettiva fa urlare al gol la tifoseria. Si chiudono qui i 90 minuti e i supplementari si prospettano incandescenti.

Sarà una mezz'ora che non deluderà le attese, con il Nichelino che alla fine piangerà lacrime amare e un Pinerolo che per il rotto della cuffia riuscirà a portarla a casa.
La ripartenza è di marca bianco rossa a scacchi, con il riflesso di Cain a rispondere alla spizzata del solito Unkponmwan in ara. Ma il primo tempo supplementare, combattuto e giocato a mille all'ora da entrambe le formazioni, è tutto in due occasioni clamorose, una per parte. Al 10' Andreello lancia tra le linee Pepe, che elude il fuorigioco e ha l'occasione della vita. Il controllo però è difettoso, la palla si allunga e sull'uscita di Cutrì il 10 di Primerano commette fallo, con tanto di giallo al seguito. Al 12' la risposta del Nichelino è altrettanto ghiotta, con Noviello ad un passo dal vantaggio, ma come successo agli avversari nel finale di secondo tempo, la prospettiva inganna le tribune e la sfera termina sul fondo.
Con l'ultimo quarto d'ora in prossimità si pensa ai rigori e mister Bert inserisce Vigliarolo, eroe nei quarti contro il Chisola con ben tre rigori sventati, in vece di Cutrì, ma suo malgrado il cambio risulterà decisivo.
Si arriva ad un finale infuocato, gli ultimi 15 minuti rappresentano l'essenza del calcio in ogni sua rappresentazione ed entrambe le squadre meritano tutti gli elogi del caso, per come gettano il cuore oltre l'ostacolo per cercare la vittoria.
E' il 1' quando un arrembante Andreello sfiora il gol con un velenoso tiro da fuori. Non passa neanche un minuto che a rispondergli è Linciano, sempre dalla distanza, ma la conclusione termina alta.
Cosa serve per sbloccare una situazione simile? Ma un calcio da fermo ovviamente e ci pensa allora Bahadi a pennellare sulla testa di La Monica una perfetta punizione, che il subentrato insacca con un poderoso colpo di testa al 5'.
Per la squadra di Elio Bert è l'apoteosi, un esplosione di gioia per una società a 10 minuti da riscrivere la storia dei campionati Regionali. Dall'altra parte però c'è un avversario per il quale è difficile trovare aggettivi per descrivere la caparbietà con cui non si arrendono mai. Il Chieri lo ha scoperto nei quarti, lo scoprirà anche il Nichelino.
Privi di De Dominicis uscito per infortunio, con il cronometro che ormai li condanna, i numi del Calcio decidono di posare il loro sguardo sui coraggiosi ragazzi di Primerano, condannando altresì la squadra di Bert alla più atroce delle beffe. E' il primo minuto di recupero quando un disperato lancio dalle retrovie cerca la saetta Agu, entrato subito dopo il 2-1 con le stimmate del salvatore della patria e subito primo spauracchio da scongiurare per la stanca retroguardia nichelinese. Il 20 in blu si lancia alla disperata, ma Vigliarolo in uscita fuori area sembra in anticipo e pare poter sventare senza problemi il pericolo. La sorte però non è dello stesso avviso e volta le spalle all'eroe dei quarti del Nichelino: intervento bucato, palla che resta lì e Agu che non si fa pregare, controllando e da posizione defilata spedendo nella rete sguarnita un gol tutt'altro che banale. E' 2-2 all'ultimo respiro, il tempo di ribattere dal centro e scambiare qualche fraseggio che il direttore di gara fischia la fine. Si va ai rigori.
Dal dischetto inizia il Nichelino e spicca oltremodo il carattere della squadra a scacchi, che sembra non aver subito affatto il contraccolpo psicologico di un pareggio subito all'ultimo respiro, mettendo pressione agli avversari con rigori pressoché perfetti. Dall'altra parte però c'è un muro di concretezza che risponde colpo su colpo e si arriva quindi al 5°. Dagli 11 metri si presenta Bahadi e il destino è davvero beffardo, calando come una scure su uno dei migliori giocatori di questa semifinale; destino che ha le fattezze di Superman Cain, che intuisce il lato giusto e sventa il tiro, mandando il compagno Pepe a risolvere la tenzone. Il 10 del Pinerolo, dopo aver illuminato il centrocampo dei suoi per 120 minuti, non permette alle gambe di tremare e con un destro potente manda i suoi a giocarsi la finalissima.
Tra la gioia dei supporter del Pinerolo e il sostegno dei tifosi del Nichelino, resta da sottolineare la bella atmosfera vista sugli spalti, con tanto tifo mai sopra le righe e le due fazioni sempre composte e propense a spronare i propri colori, senza che si generasse alcuna frizione. Una bella giornata di Sport, chiusa dal bellissimo applauso tributato dei tifosi bianco rossi al proprio portiere Vigliarolo, andato a fine gara sotto la tribuna.

Entusiasmo alle stelle in casa Pinerolo, con la squadra che negli spogliatoi fa scattare la festa, nonostante la preoccupazione per i potenziali infortuni (De Dominicis, Ghiano) e i potenziali squalificati per la finale. Ma mister Primerano esprime ovviamente tutta la sua soddisfazione per un grandissimo traguardo: "Siamo una squadra che non muore mai, un cuore enorme, per ragazzi che hanno dimostrato di crederci fino alla fine. Forse avremmo meritato qualcosa di più nei 90 minuti, con quel rigore sbagliato all'inizio, la gara sarebbe andata in modo diverso. E' doveroso ringraziare tutti i ragazzi per l'annata splendida che hanno fatto e per il grande cuore che hanno messo nell'incontro di oggi, abbiamo avuto quel pizzico di fortuna che aiuta gli audaci, ma credo ci siamo meritati questo traguardo. Senza nulla togliere al Nichelino a cui vanno fatti tanti complimenti per il per il percorso intrapreso, hanno fatto un grande lavoro".

La delusione è tanta tra gli avversari, tanto lo scoramento per esser stati ad un passo dal riscrivere la storia, cosa che comunque questi ragazzi hanno fatto anche senza la finalissima e a cui vanno tantissimi applausi. Non è esente da commozione il tecnico Elio Bert, che ha solo parole al miele per il suo gruppo: "30 secondi di ingenuità, peccati di gioventù che sono sicuro non ripeteranno più avanti. Questo gruppo aveva ottime qualità già dall'anno scorso, sono contento del lavoro che abbiamo fatto io e mister Scopacasa e di come si siano impegnati loro. Siamo partiti in 18 e abbiamo chiuso in 18, con il supporto di alcuni ragazzi dell'Under 16, sono stati tutti molto uniti. Ho allenato in realtà importanti, Chisola, Cbs, ma questo è stato probabilmente l'anno più bello che ho vissuto con i ragazzi, me lo porterò sempre nel cuore, peccato aver mancato quella ciliegina sulla torta, ma va bene così, questo è il calcio. Ora la mia idea è passare ai grandi, vedremo come andrà".

SEMIFINALI - Il Chisola batte 3-2 il Bulé Bellinzago con doppietta di Giambertone e gol di Calamita, secco 2-0 dell'Alpignano al Chieri con le firme di Curri in apertura e Pennucci nel finale. Nell'annata 2008 si ripete la finale della scorsa stagione (che il Chisola vinse 1-0). Under 17: il Lascaris dilaga sul Vanchiglia e cerca il bis dopo il titolo dell'anno scorso. Eroico Pinerolo: pareggia all'ultimo minuto dei tempi supplementari la gara con il Nichelino Hesperia e poi la vince ai rigori


UNDER 15

BULE' BELLINZAGO-CHISOLA 2-3
RETI: pt 9' Giambertone (C), 11' Giambertone (C), 40' Stangalini (B), st 15' Calamita (C), 33' Spinelli (B)

CHIERI-ALPIGNANO 0-2
RETI: pt 5' Curri, st 40' Pennucci

FINALE (domenica 21 maggio ore 15) - CHISOLA-ALPIGNANO

UNDER 17

PINEROLO-NICHELINO HESPERIA 7-6 dcr (2-2 dts)
RETI: st 1' Unkponmwan (N), 15' Pussetto (P), sts 5' La Monica (N), 16' Agu (P)

VANCHIGLIA-LASCARIS
RETI: pt 15' De Luca (L), 46' Favilla (L), st 27' Massaro (L), 28' Kingidila (L), 44' De Robertis (V)

FINALE (domenica 21 maggio ore 17) - PINEROLO-LASCARIS
 

LA PARTITA / 3^ GIORNATA - La coraggiosa compagine bianco verde prova a contenere le sfuriate avversarie, ma i ragazzi di Biancardi oggi sono stati pressoché perfetti, lanciando un bel messaggio a tutte le future concorrenti.
 


CHIERI-CARAGLIO 5-0
RETI: pt 9' Muscatello, 34' Hajji, st 17' e 35' Ferraris, 21' Rosano
CHIERI: Bochicchio, Petruzza, Bertoli, Rambelli, Sacco (st 24' Casetta), Muscatello, Rosano (st 32' Berardi), Ferraris, Hajji (st 22' Dario), Bove (st 36' Giglio), Melloni (st 35' Galvagno). A disp. Ignat, Conforti, Andrione. All. Biancardi
CARAGLIO: Mulè, Garino (st 24' Gondolo), Bella, Stoppa (st 22' Durando), Beltramo, Risso, Rivero (st 6' Gazzera), Bertolotti (st 17' Romano), Caramia (st 24' Pezzana), Bianco, Renaudo (st 6' Chialva). A disp. Carpentieri, Bellardo, Adamonis. All. Raina

LA PARTITA

Tutto in 80 minuti tra Chieri e Caraglio. Entrambe le squadre alla caccia della vittoria che sarebbe valsa la qualificazione, ma lo spartito iniziale è molto chiaro: il Chieri è la favorita e parte a trazione anteriore, la squadra di Raina più guardinga, con il solo Caramia in avanti a fare a sportellate per permettere poi ai compagni di salire.
Non c'è neanche il tempo per le due compagini di studiarsi che nell'arco di di 60 secondi si concretizza un botta e risposta su calcio da fermo che fa venire i brividi ad entrambe le tifoserie. Prima è Melloni in spaccata da dentro l'area piccola che manca di un niente lo specchio su suggerimento di Bove. Sul capovolgimento di fronte punizione anche per il Caraglio, ma il destro velenoso di Risso è sventato in allungo dal pregevole intervento di Bochicchio. Che siano i presupposti per una gara equilibrata? Il Chieri non è d'accordo e fa subito valere i galloni, mettendo pressione alla retroguardia avversaria e riuscendo già al 9' a sfondare la linea Maginot bianco verde. Gli azzurri fanno male sulle fasce e un cross dalla sinistra a destra viene ben controllato da Ferraris, un occhio al centro, dove Hajji si fa trovare pronto e scaglia un sinistro che spacca la traversa. Neanche il tempo di tirare il fiato per Mulè e compagni, che sulla ribattuta si avventa Muscatello che con il mancino trafigge. Il gol a freddo scombussola i piani del tecnico Raina, che però non cambia le carte in tavola e fa leva sul suo bomber, che con encomiabile impegno cerca di fare reparto da solo, provando ad alleggerire la pressione del Chieri facendo da sponda per i suoi. La retroguardia azzurra però non sbaglia un colpo ed è sempre pronta a ripartire, con Petruzza e Bertoli chiamati spesso in proiezione offensiva sulle fasce. E così cominciano a fioccare le occasioni. L'attacco di mister Biancardi è una perfetta macchina da gol anche senza il suo trascinatore Galvagno e con un Hajji in gran spolvero crea diversi grattacapi. Prima è Ferraris a calciare alto, servito proprio dal compagno con il 9 sulle spalle. Poi è Rosano a creare scompiglio sulla sinistra. Subito dopo serve un miracoloso intervento di Garino per sventare l'uno-due mortifero tra Ferraris e Hajji.
Il predominio territoriale è indiscusso, ma manca il guizzo decisivo in zona gol per mettere il risultato al sicuro, sebbene Bochicchio non corra ulteriori pericoli. E quando sono gli attaccanti a peccare di precisione, ci pensa uno straordinario Mulè a togliere le castagne dal fuoco. E' il 24' quando sulla corsia destra viene centrato un pallone nell'area del Caraglio, nessuno libera e al centro dell'area piccola arriva Ferraris a calciare a botta sicura. Si urla già al gol, ma il riflesso del portierone bianco verde è fenomenale e la palla finisce alta in angolo. C'è poco tempo però per respirare e al 30' il diagonale di Melloni viene deviato in angolo da Stoppa, con la sfera che termina a pochi passi dal palo. La rete è nell'aria, nonostante il Caraglio faccia di tutto per arrivare almeno all'intervallo con il minimo scarto, ma al 34', spintisi in avanti, i centrocampisti perdono palla innescando la fulminea ripartenza del Chieri. Hajji prende palla dalla sinistra sui 40 metri, si accentra in velocità eludendo gli interventi avversari e dal limite lascia partire una rasoiata di destro sul lato sinistro della porta ed è il 2-0.
Sembra il colpo del ko, ma in realtà il momento di svolta della gara arriva due minuti dopo. Il Caraglio reagisce di rabbia, trova lo spazio per buttare la palla in area dalla destra per Rivero ben appostato. Bochicchio esce, ma la sua smanacciata favorisce il 7 avversario che centra per l'accorrente Renaudo che forse per troppa foga, invece di piazzarla cerca la botta di potenza e manda alta la più ghiotta delle occasioni. E' l'ultimo squillo del primo parziale e le due squadre vanno negli spogliatoi.

Il secondo tempo si apre con gli stessi 22 in campo, ma il Caraglio si dispone con il 4-3-1-2, provando un approccio più spigliato con Rivero alle spalle di Caramia e Renaudo. I primissimi minuti sembrano poter offrire uno spettacolo più equliibrato rispetto a quanto visto nella frazione precedente, ma in breve il Chieri prende le misure al nuovo modulo e torna ad essere padrone del campo.
Al 12' si assiste ad un altra parata fenomenale di Mulè, un colpo di reni strepitoso per mandare in angolo con la mano di richiamo il velenosissimo mancino dal limite di Rosano. Uno spettacolo per i fotografi che sul seguente tiro dalla bandierina stava per essere vanificato dal destro di Hajji. Il 9 azzurro segna e poi esce dalla porta per un buco nella rete, ma la direttrice di gara indica la rimessa dal fondo, non convalidando un gol abbastanza evidente. Una topica netta, che non influisce sulla buona direzione di gara complessiva, merito anche dei ragazzi del Chieri, che non si lasciano innervosire e anzi spingono in avanti ancora più convinti. Passano infatti solo 4 minuti e arriva il 3-0, con Ferraris che da fuori area piazza un destro di gran fattura dopo il servizio di Rosano. E' il colpo definitivo, ma il Caraglio merita tutti gli encomi del caso per quanto non smetta di provarci e Risso, con un destro da fermo di grande potenza, va vicinissimo al gran gol, ma la sfera termina alta.
E' un lampo però, perché sono ancora Bove e compagni a rendersi pericolosi ed è proprio il capitano, su punizione da posizione defilata, a chiamare ancora Mulè ad un volo salvifico. L'estremo difensore bianco verde però è sempre sotto pressione e su un cross dalla destra smanaccia con poca potenza, favorendo il colpo di testa a palombella di Rosano, che si regala il meritatissimo sigillo personale. Da qui alla fine è una girandola di cambi che non modifica l'andamento dell'incontro e c'è tempo ancora per l'ultima rete di Ferraris, ancora da fuori area, per poi andare senza altri sussulti al triplice fischio.

Finisce quindi l'avventura del Caraglio, ma mister Raina non ha ovviamente nulla da rimproverare ai suoi ragazzi: "Sapevamo oggi sarebbe stato difficile contro una squadra fortissima e non posso rimproverare nulla ai miei giocatori. Abbiamo sbagliato la gara con l'Area Calcio, dove abbiamo meritato di perdere, ma abbiamo portato la società per la prima volta alle fasi finali, è motivo di orgoglio. E' stata una bellissima esperienza, che confido ci servirà anche per l'anno prossimo, dove conto di guidare ancora questa fantastica squadra".

Naturalmente soddisfatto il tecnico degli azzurri Biancardi, che invita però a non abbassare la guardia: "Oggi una grande prova, contro una squadra che ha fatto un gran percorso. Per il prossimo turno dobbiamo partire da qui, ricordandoci che non possiamo distrarci, né concedere nulla. Dobbiamo evitare quanto visto con l'Area Calcio nella prima parte di gara, in campionato puoi permetterti certi scivoloni, nelle fasi finali no, lo dico sempre ai ragazzi, dobbiamo restare concentrati da subito".

UNDER 15 - Dopo un anno ai Provinciali loro malgrado, i ragazzi di Antonio De Gregorio stanno brillando e puntano alla conquista del titolo. Il tecnico granata bianco esprime tutta la sua soddisfazione per la forza e l'unità che contraddistingue questo formidabile gruppo.
 


Non deve essere facile scendere di categoria da un anno all'altro, avendo dimostrato sul campo il proprio valore. La classe 2008 del Vanchiglia è stata costretta al cambio dal vecchio regolamento, ma si è stretta attorno al suo nuovo condottiero Antonio De Gregorio ed è stata immediata protagonista di un'esaltante risalita.

"Non è stato facile dopo un ottimo campionato Regionale (settimi alla fine della stagione 2021/2022 n.d.r.) ritrovarsi a disputare la nuova stagione in un contesto diverso. Ma ci riempie d'orgoglio il fatto che la squadra in blocco sia rimasta, ringraziamo anche i genitori per questo. Quando lo scorso anno ci fu la certezza dei Provinciali facemmo subito una riunione per discutere sulla nuova realtà in cui ci trovavamo. L'impegno è sempre stato vincere il campionato e risalire subito di categoria e ce l'abbiamo fatta".

Per i ragazzi sarà stato un duro colpo.
"La delusione era ovviamente tanta. Il gruppo però è unito e con l'inizio del nuovo anno, di vittoria in vittoria, lo scoramento è passato".

I numeri finali dimostrano quanto questa squadra meritasse altri palcoscenici.
"Abbiamo fatto alcuni innesti mirati e la squadra, già di ottimo livello, ha fatto vedere subito grandi cose. Abbiamo però avuto due rivali come il San Giacomo Chieri e il Nichelino Hesperia, senza dimenticare il PSG, con cui ci siamo giocati sostanzialmente la stagione. Non era facile tenere sempre la tensione alta, ma ci siamo riusciti, gli incontri con loro sono risultati decisivi e i testa a testa che si sono venuti a creare sono stati importanti".

Quest'anno in società ci sono stati diversi cambiamenti. I tuoi ragazzi come li hanno vissuti?
"Il Dt Manzo è sempre molto presente agli allenamenti e ha portato novità nelle metodologie di lavoro, con cui ci siamo subito trovati bene. Quando vedi i giocatori che si impegnano a fondo, senza perdere il sorriso e la capacità di divertirsi, vuol dire si sta lavorando bene. Hanno sempre dato il massimo".

Ora nel breve periodo c'è una finale Provinciale da conquistare. Poi?
"Abbiamo la semifinale di ritorno con il Pozzomaina da disputare, all'andata è filato tutto per il verso giusto e abbiamo portato a casa un ottimo risultato. Intanto pensiamo a questo, alla fine definiremo le novità per l'anno prossimo. Puntiamo a rinforzarci con criterio e valuteremo alcuni innesti. Questo gruppo ha ancora margini di crescita e sono sicuro potrà far bene. I ragazzi avendo già giocato nella categoria sanno cosa hanno perso, quindi non arrivano impreparati. E saranno motivati dall'averla riconquistata con le loro forze, senza dipendere da altri".

Sarai sempre tu al timone?
"L'idea è quella. Certo, nel calcio non c'è mai nulla di veramente certo, ma conto di proseguire con loro. Tendenzialmente due anni con un gruppo vanno bene per insegnargli ciò che sai, anche se dipende da qual è il punto di partenza. Sono convinto sia giusto farsi da parte, se si ritiene di aver trasmesso tutto ciò che potevi. Ma quando c'è entusiasmo, voglia da entrambe le parti, bisogna continuare".

VANCHIGLIA / UNDER 13 - La società granata esprime tutta la sua soddisfazione per un altro torneo chiuso nel migliore dei modi. Tra i complimenti delle partecipanti Bologna e Spal.


Si è chiuso un altro bell'evento sui campi del Vanchiglia. Per la fase nazionale del memorial dedicato al maestro Matteo Dalla Riva, Giove Pluvio è stato clemente, a differenza di quanto accaduto il weekend prima, e la manifestazione si è disputata in un clima di festa totale. Una splendida vetrina per le squadre dilettantistiche, con Vanchiglia, Pro Eureka, Mirafiori, Virtus Mercadante e Pro Eureka a testare le loro qualità al cospetto del Torino e della truppa emiliana, capitanata dal Bologna campione, Sassuolo e Spal.

Un altro grande successo per i padroni di casa, ad un passo per altro dalla qualificazione alle semifinali dopo aver imposto il pari alla Spal. Ma oltre ai risultati e al bel clima vissuto sul campo, l'ovvia soddisfazione del sodalizio della famiglia De Gregorio è per quanto visto fuori, con una sentita partecipazione da parte di tutti, come ci tiene a sottolineare lo stesso presidente: "Dobbiamo ringraziare anzitutto tutti coloro che nel Vanchiglia si sono impegnati per il buon successo della manifestazione. Tutte le squadre in gioco, per la partecipazione e per il comportamento esemplare mostrato, sia le professioniste che tutte le dilettanti. Ma ringraziamo soprattutto i tifosi, che hanno dato il buon esempio in questa giornata di festa, è grazie a loro se esistiamo e portiamo avanti questi eventi".

Gli fa eco il direttore tecnico Vincenzo Manzo: "Siamo contentissimi per quanto fatto. La società merita un grande applauso, per organizzare una manifestazione così ci vuole tanta passione, impegno, serietà, penso che non si potesse chiedere di meglio. Possiamo dire che oggi ha vinto lo sport, anche grazie a chi da fuori ha partecipato. Un grazie va alle famiglie dei ragazzi, alle società che tanto bene hanno fatto in campo, è stata una giornata all'insegna della passione per questo sport. E' stato un torneo dove si è vista tanta qualità, belle partite e tanti giovani di prospettiva che hanno mostrato il loro valore. La speranza è che si possa dire un giorno, vedendo alcuni di loro in palcoscenici di spessore, che abbiamo avuto la fortuna di averli ammirati qui al Dalla Riva".

Il successo sul campo è andato al Bologna e il tecnico Christian Barca non lesina complimenti, con una riflessione sul calcio dilettantistico piemontese: "Torneo organizzato molto bene dal punto di vista del tempo giocato. Poche pause, pochi tempi morti, abbiamo giocato tantissimo e siamo molto soddisfatti da quel punto di vista. Poi abbiamo vinto, che fa sempre piacere, ma bisogna fare i complimenti alle dilettanti che abbiamo affrontato. Abbiamo visto squadre di ottimo livello, che ci hanno messo in difficoltà. Vedere pari età che affrontano le professioniste e si esprimono a questi livelli, vuol dire che qui in Piemonte si lavora bene. Da noi, forse anche per l'alto numero di squadre nel professionismo, i dilettanti non sono così competitivi".

Una considerazione che condivide anche Rosario Zappalà, allenatore in seconda della Spal che venendo da Alba conosce bene la realtà piemontese, avendo allenato a Cherasco, poi alla Sisport, prima di trasferirsi a Ferrara. "E' stata una bella manifestazione, questi tornei fanno bene ai ragazzi per concludere al meglio un'annata piena e anche se stanchi, si vede che hanno messo tutti il massimo impegno. Qui abbiamo trovato delle dilettanti toste, con cui abbiamo disputato incontri tirati, è stato interessante confrontarci con loro, anche per capire come lavorano qui. Sono state belle partite, con squadre come il Mirafiori, lo stesso Vanchiglia con cui abbiamo pareggiato, bisogna fargli i complimenti. Da noi forse mancano le basi nel mondo del dilettantismo, non è solo questione di tecnica, bisogna lavorare nel dettaglio, al di là dei mezzi a disposizione. Prendere spunto dalle modalità che si vedono nel professionismo, qui probabilmente ci si concentra maggiormente su questi aspetti".