Oggi approfondiamo la conoscenza di Renato Lupo, terzino destro della J Stars Allievi. Un titolo regionale già messo in bacheca e, quest'anno, vuole ripetersi.
Ciao, hai voglia di presentarti ai nostri lettori?
"Mi chiamo Renato Lupo, sono nato il 22 novembre 1998 e gioco nella J Stars da ormai 9 stagioni, dal primo anno che ho iniziato a giocare".
In che ruolo giochi?
"Terzino destro, ma in difesa riesco ad adattarmi ovunque".
Quanti gol hai già fatto in questa stagione?
"Per ora 0, li faccio solo in allenamento".
La tua squadra del cuore?
"Juventus".
C'è un giocatore a cui ti ispiri?
"Dani Alves del Barcellona. E' il più forte terzino destro che abbia mai visto giocare, veloce, molta tecnica e nonostante l'altezza, anche forte fisicamente".
Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?
"La grinta, in ogni partita metto il cuore per la mia squadra, soprattutto quest'anno, che ho l'opportunità di avere ogni tanto la fascia da capitano sul braccio".
Datti un voto.
Tiro: 7
Passaggio: 8
Colpo di testa: 7
Contrasto: 9
Tackle: 8
Senso del gol: 7
Velocità: 8
Dribbling: 7
Forza: 8
Acrobazia: 6
Qual è stata la miglior partita della tua carriera?
"La miglior partita della mia carriera è stata il primo anno di Settore Giovanile, Giovanissimi fascia B, Suno-J Stars semifinale regionale vinta 2-1 ai supplementari. E' stata la partita migliore della mia carriera perché sia all'andata (finita 1-1), che al ritorno giocavo da titolare. A due minuti dalla fine perdevamo 1-0 e saremmo usciti, ad un passo dalla finale. Ma all'ultimo minuto l'abbiamo pareggiata e siamo andati a vincerla e da lì abbiamo avuto la grande grinta e la motivazione di andarci a prendere il titolo di Campioni del Piemonte".
Qual è stata, invece, la peggior partita della tua carriera?
"La mia peggior partita è stata l'anno scorso in casa con l'Olmo. Sbagliai uno stop, mi rubarono palla e segnarono, non era la giornata giusta...",
L'allenatore a cui sei più legato?
"Enzo Grosso. Con lui ho vinto tutto in due anni che mi ha allenato. Prima il campionato regionale e, l'anno dopo, il torneo "Caduti di Superga"; penso che quell'anno se fosse andato tutto bene avremmo potuto vincere lo scudetto nazionale, per i giocatori che erano presenti. Grosso, nonostante la poca esperienza di noi ragazzi di 14 anni, riuscì ad insegnarci il senso di "giocare del calcio"".
Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio?
"Giuseppe Saffioti, perché oltre al calcio condivido tutto e di conseguenza andiamo molto d'accordo sia nello spogliatoio, sia dentro il campo. Gioco assieme a lui da quando ho 7 anni, siamo partiti tutti e due dalla J Stars, lui iniziò un anno prima. Io a destra, lui a sinistra, andiamo d'accordo solo perché non giochiamo vicini. Poi è anche mio cugino".
Quali obiettivi hai nel mondo del calcio?
"Il mio primo obiettivo quest'anno è fare bene, allenarmi duramente come faccio sempre non mancando mai ad un allenamento. In un futuro vorrei far parte di una società di buon livello. A chi pensa di non arrivare in alto dico che non bisogna mollare mai".
Se segnassi nella finale regionale, a chi dedicheresti il gol?
"Non avrei solo una dedica. Lo dedicherei sia a mio padre chi ai miei nonni, che fanno sempre di tutto per me pur di vedermi felice. Poi, lo dedicherei a mia madre che mi segue ovunque, anche quando la temperatura va sottozero d'inverno".
Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
"Amo la fotografia, è una passione/un hobby che mi ha preso da un anno".
Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?
"Preferirei andare avanti nello studio e vorrei anche migliorare nella fotografia, però la scuola prima di tutto".
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