Riccardo Zia, roccioso difensore della Biellese di Ariezzo, non ha ancora digerito la sconfitta dello scorso anno con la Rappresentativa. In compenso, si è tolto molte altre soddisfazioni sul campo calcio.
Presentati.
"Sono Riccardo Zia, nato il 6/6/1999 e gioco nella Junior Biellese. Ho iniziato a sette anni nella Libertas, che poi si è unita alla vecchia Biellese, quindi sempre nella stessa squadra".
In che ruolo giochi?
"Difensore centrale".
La tua squadra del cuore?
"
Milan".
C'è un giocatore a cui ti ispiri?
"Come giocatore del presente Thiago Silva, mentre pensando al passato scelgo Paolo Maldini".
Qual è il tuo punto di forza sul campo da calcio?
"Mentalità, grinta e posizionamento".
Datti un voto:
Tiro: 7.5
Passaggio: 7
Colpo di testa: 7/8
Contrasto: 9
Tackle: 8.5
Senso del gol: 6
Velocità: 8.5
Dribbling: 7
Forza: 8/9
Acrobazia: 6
Qual è stata la miglior partita della tua carriera?
"La semifinale regionale dell'anno scorso contro il Chieri. Giocammo in 10 dal 15' del secondo tempo per l'espulsione del mio compagno di reparto, quando subimmo l'1-1 all'ultimo minuto di recupero pensavamo che non ce l'avremmo fatta, ma con il cuore e la grinta vincemmo nei tempi supplementari per 2-1. In quella partita diedi tutto me stesso, anche quando ero sfinito lottavo su tutti i palloni e a fine partita ricevetti anche il "Pallone d'oro" per essere stato il miglior giocatore della partita".
Un bel ricordo...
"Mi piace sempre lottare per la vittoria anche con il gelo o sotto la pioggia. Giocare a calcio mi fa stare bene".
Qual è stata invece la peggior partita della tua carriera?
"Penso la partita in Rappresentativa regionale contro la Toscana, ma non tanto per la prestazione mia personale ma per il fatto che, perdendo, non passammo il girone: girone nel quale, fino a quella partita, eravamo in testa. Il rimorso è ancora adesso enorme perché sapevamo di aver le qualità per far meglio. Darei tutto per poter rigiocare quella partita".
C'è un allenatore a cui sei particolarmente legato?
"Oltre all'attuale mister Davide Ariezzo, sono legato a due allenatori in particolare: il primo è Alessandro Rossi, mister che mi ha allenato da quando ero piccolo fino a due anni fa; il secondo è Andrea Roano, mister dell'anno scorso, ci ha insegnato tanto sia dentro che fuori dal campo e a me, in particolar modo, è stato di grande aiuto. Un grande mister ma soprattutto un grande amico".
Il compagno di squadra con cui ti trovi o ti sei trovato meglio?
"Edoardo Artiglia, con cui gioco fin da bambino, insieme anche a tutti i miei attuali compagni. Poi dico anche Lorenzo Pirro, e in generale tutti i compagni della Rappresentativa".
Quali obiettivi hai nel mondo del calcio, in questa stagione e in prospettiva?
"Vincere quel titolo regionale che l'anno scorso ci è sfuggito ai rigori, poi tornare in Rappresentativa. Per il futuro, poter diventare un calciatore di buon livello".
Se segnassi nella finale regionale, a chi dedicheresti il gol?
"Ai miei nonni".
Usciamo dal campo: che passioni hai oltre il calcio?
"Lo sport in generale e la musica".
Se non sfondi nel mondo del calcio, cosa vorresti fare da grande?
"Il giornalista, preferibilmente sportivo".