TITOLO PROVINCIALE - Poker alla Virtus Mercadante nell’ultima giornata del triangolare. In Under 19 il Cenisia vince 5-1 sul Collegno Paradiso e aspetta il Venaria mercoledì sera
Il Nichelino Hesperia ha vinto il titolo provinciale di Torino per la categoria Under 15: dopo aver battuto il Cit Turin nella prima giornata, ha rifilato un secco 4-0 alla Virtus Mercadante nell’ultima gara del triangolare, con le reti di Capuzzo, Nisci, Zaccaria e Romano, e sancito così la sua superiorità tra tre squadre che, comunque, hanno già conquistato un posto nei regionali.
In Under 19 invece il verdetto finale è rimandato a mercoledì sera, quando si affronteranno Cenisia e Venaria: le Violetteiì infatti hanno stravinto la ripetizione della gara con il Collegno Paradiso (sospesa dall’arbitro ma mandata a rigiocare dal Giudice sportivo, in quanto non sussistevano i motivi per lo stop), le doppietta di Fathi e le reti di Cenere, Monacelli e Gianguzzi hanno fissato il 5-1 finale.
UNDER 19
1° giornata - VENARIA-COLLEGNO PARADISO 2-0
RETI: 2 Nicoletti
2° giornata - COLLEGNO PARADISO-CENISIA 1-5
RETI: Sparapano (CP), 2 Fathi, Cenere, Monacelli e Gianguzzi (C)
3° giornata / Mercoledì 21 maggio ore 20.30 - CENISIA-VENARIA
UNDER 15
1° giornata - CIT TURIN-NICHELINO HESPERIA 1-3
2° giornata - VIRTUS MERCADANTE-CIT TURIN 1-4
3° giornata / NICHELINO HESPERIA-VIRTUS MERCADANTE 4-0
RETI: Capuzzo, Nisci, Zaccaria, Romano
RITORNO - Risultato storico per i ragazzi di Gianluca Petruzzelli, cui basta lo 0-0 con l’Athletic Club Liberi per accedere ai quarti di finale, dove troveranno la Varesina
Al Fossano basta il pareggio a reti bianche nella gara di ritorno con l’Athletic Club Liberi, battuti per 0-1 nell’andata, per qualificarsi per i quarti di finale nazionale: sabato prossimo i ragazzi di Gianluca Petruzzelli affronteranno la Varesina.
La partita contro i genovesi è stata molto complicata, ancora una volta è emersa la solidità difensiva del Fossano, basata sulla coppia di difensori centrali composta da Scotto e Primatesta e sulla sicurezza del portiere Busano, già eroe all’andata con un rigore parato. Davanti Galvagno, Di Salvatore e Giraudo sono stati meno "cattivi" del solito e non sono riusciti a concretizzare le numerosi occasioni create. Poco male, avranno tenuto le cartucce per i prossimi impegni…
FOSSANO-ATHLETIC CLUB LIBERI 0-0
FOSSANO: Busano, Bertoglio (st 43’ Chionetti), Guienne, Scotto, Primatesta, Brungaj, Giraudo, Gasco, Moino (st 32’ Rosano), Galvagno, L. Di Salvatore (st 23’ G. Di Salvatore). A disp. Gaia, Cavallera, Gastaldi, Ekra, El Karroumi. All. Petruzzelli.
ATHLETIC CLUB LIBERI: Papini, Pandimiglio, Turinese, Iguera, Sarubbi, Esposito, Montanari (st 29’ Vannucci), Baratti (st 34’ pulsoni), Zazzeri, Pagano (st 47’ Ottonelli), Bergitto (st 40’ Parodi). A disp. Villafranca, Cattoi, Montaldo, Queriolo. All. Verdigi.
SOCIETA’ - Il presidente esce allo scoperto: “Sono pieno di entusiasmo, possiamo tornare ai livelli di qualche anno fa”. I primi tasselli sono il direttore sportivo Catera, che torna dopo gli anni d’oro, e il direttore generale Licitra, ex vicepresidente del Vianney
Luciano Ferramosca presidente, Vincenzo Catera direttore sportivo, Angelo Licitra direttore generale. Con questo tridente di assoluta qualità, l’Atletico Mirafiori si prepara a tornare con forza sulla scena del calcio torinese e regionale.
“Le altre società devono iniziare ad aver paura” ride il vulcanico presidente, che con l’Atletico Gabetto (come si chiamava la società negli anni d’oro, dopo la fusione con lo storico marchio allora di proprietà del compianto Roberto Trinchero) aveva raggiunto la Promozione e i vertici con le squadre delle giovanili. “Scherzi a parte - racconta Ferramosca - sono contento di tornare in pista e sono pieno di entusiasmo e voglia di fare. Qui avevamo iniziato a fare le cose in grande con un gruppo di persone tra cui c’erano anche Vincenzo Catera e Gianfranco Perla, ora Vincenzo è tornato e con lui stanno arrivando altre persone capaci come Angelo Licitra, diciamo che mi hanno convinto loro”. Primi passi? “Appena avremo il rinnovo della concessione - continua il presidente - partiremo a rinfrescare l’impianto sportivo: nuova illuminazione, nuovi uffici, appena possibile rifaremo anche il campo in erba sintetica, le risorse non mancano. Alla parte sportiva stanno già lavorando i responsabili: qui c’era gente come Gianluca Petruzzelli, Alessandro Pierro, Massimo Ricardo, Gianluigi Gentile, Massimiliano Frattolillo, Carlo Pesce, e sicuramente me ne dimentico qualcuno. L’obiettivo è tornare a quei livelli”.
Al fianco di Ferramosca c’è Vincenzo Catera, che torna a lavorare per una società dopo qualche anno, in cui ha collaborato con tante società professionistiche come consulente di mercato: “A Luciano mi lega un affetto profondo, e ho rivisto nei suoi occhi l’entusiasmo di qualche anno fa. Vogliamo dare una seconda vita all’Atletico Mirafiori e secondo me ci sono tutte le condizioni per fare un bel lavoro, perché le strutture sono all’avanguardia e il quartiere è popoloso e ha fame di calcio. Io gestirò la parte sportiva, siamo già al lavoro per portare allenatori e istruttori importanti”.
Angelo Licitra conosce bene la zona di Mirafiori, da ex vicepresidente del Vianney: “La volontà del presidente è chiara, le persone per metterla in pratica ci sono, partiamo con un progetto triennale che vogliamo portare avanti passo dopo passo. Per la prossima stagione ci piacerebbe avere le squadre della Scuola calcio, dall’anno dopo quelle del Settore giovanile, come Prima squadra partiamo dalla Terza categoria di quest’anno ma non è detto che non si possa subito puntare qualcosa in più. Presentiamo il nostro progetto e le nostre persone, sono convinto che la gente verrà”.
SOCIETA’ - Il presidente esce allo scoperto: “Sono pieno di entusiasmo, possiamo tornare ai livelli di qualche anno fa”. I primi tasselli sono il direttore sportivo Catera, che torna dopo gli anni d’oro, e il direttore generale Licitra, ex vicepresidente del Vianney
Luciano Ferramosca presidente, Vincenzo Catera direttore sportivo, Angelo Licitra direttore generale. Con questo tridente di assoluta qualità, l’Atletico Mirafiori si prepara a tornare con forza sulla scena del calcio torinese e regionale.
“Le altre società devono iniziare ad aver paura” ride il vulcanico presidente, che con l’Atletico Gabetto (come si chiamava la società negli anni d’oro, dopo la fusione con lo storico marchio allora di proprietà del compianto Roberto Trinchero) aveva raggiunto la Promozione e i vertici con le squadre delle giovanili. “Scherzi a parte - racconta Ferramosca - sono contento di tornare in pista e sono pieno di entusiasmo e voglia di fare. Qui avevamo iniziato a fare le cose in grande con un gruppo di persone tra cui c’erano anche Vincenzo Catera e Gianfranco Perla, ora Vincenzo è tornato e con lui stanno arrivando altre persone capaci come Angelo Licitra, diciamo che mi hanno convinto loro”. Primi passi? “Appena avremo il rinnovo della concessione - continua il presidente - partiremo a rinfrescare l’impianto sportivo: nuova illuminazione, nuovi uffici, appena possibile rifaremo anche il campo in erba sintetica, le risorse non mancano. Alla parte sportiva stanno già lavorando i responsabili: qui c’era gente come Gianluca Petruzzelli, Alessandro Pierro, Massimo Ricardo, Gianluigi Gentile, Massimiliano Frattolillo, Carlo Pesce, e sicuramente me ne dimentico qualcuno. L’obiettivo è tornare a quei livelli”.
Al fianco di Ferramosca c’è Vincenzo Catera, che torna a lavorare per una società dopo qualche anno, in cui ha collaborato con tante società professionistiche come consulente di mercato: “A Luciano mi lega un affetto profondo, e ho rivisto nei suoi occhi l’entusiasmo di qualche anno fa. Vogliamo dare una seconda vita all’Atletico Mirafiori e secondo me ci sono tutte le condizioni per fare un bel lavoro, perché le strutture sono all’avanguardia e il quartiere è popoloso e ha fame di calcio. Io gestirò la parte sportiva, siamo già al lavoro per portare allenatori e istruttori importanti”.
Angelo Licitra conosce bene la zona di Mirafiori, da ex vicepresidente del Vianney: “La volontà del presidente è chiara, le persone per metterla in pratica ci sono, partiamo con un progetto triennale che vogliamo portare avanti passo dopo passo. Per la prossima stagione ci piacerebbe avere le squadre della Scuola calcio, dall’anno dopo quelle del Settore giovanile, come Prima squadra partiamo dalla Terza categoria di quest’anno ma non è detto che non si possa subito puntare qualcosa in più. Presentiamo il nostro progetto e le nostre persone, sono convinto che la gente verrà”.
PANCHINE - Dopo tanti anni e un titolo regionale, l’ormai ex allenatore dei 2004 lascia la collina: c’è almeno un nuovo allenatore in entrata
Non solo la panchina della serie D, ancora in attesa del successore di Vincenzo Manzo: si prospettano importanti novità anche nell’organigramma tecnico del Settore giovanile del Chieri. La notizia, ormai ufficiale, è l’addio di Enrico “Chico” Migliore, che dopo tanti anni (arricchiti dalla vittoria del titolo regionale Giovanissimi con i 2001) ha deciso di tentare una nuova avventura, magari alla guida di una Prima squadra.
Scontate le conferme di Christian Viola, che dovrebbe completare il biennio con i 2003, e di Andrea Mercuri, che potrebbe ripartire proprio dai 2004 “liberati” da Migliore oppure prendere i 2005 nella categoria Under 15. Rimane un punto di domanda sul fatto che il direttore sportivo Davide Bellotto continui anche come allenatore (da due anni segue l’Under 14, con un titolo regionale in bacheca e una final four da giocare): in entrata quindi c’è almeno un allenatore, se non due. La “caccia” al nome è già partita…
TITOLI PROVINCIALI - Nel triangolare di U19 rimane favorito il Saluzzo, in U15 trionfa chi la spunta nello scontro diretto Cheraschese-Villafalletto. Domenica a Caramagna le finali secche di U17, U16 e U14
Week end inteso a Cuneo, dove tra sabato e domenica verranno assegnati i cinque titoli provinciali. In Under 19 mercoledì è stata giocata la seconda giornata del triangolare, con la vittoria per 4-2 dell’Area Calcio Alba Roero sull’Olmo: a segno Randazzo, due volte Torchio ed Evangelista Pinto da una parte, Lanzavecchia e Gallo dall’altra. Sabato la sfida decisiva tra Olmo e Saluzzo, che nella prima giornata aveva battuto 1-0 l’Area Calcio (gol di Tosi)e si presenta quindi come grande favorita alla vittoria finale.
Disputata anche la seconda gara del triangolare di Under 15, con la larga vittoria per 5-1 della Cheraschese sul Fossano: dopo l’illusorio vantaggio di Gagino, doppietta di Giordano e singole reti di D’Agostino, Cordero e Costantino. Il titolo provinciale verrà assegnato nella partita tra Cheraschese e Villafalletto, che nel primo turno aveva superato per 2-1 il Fossano grazie alla doppietta di Margaria.
Domenica a Caramagna si giocheranno le altre finali provinciali: in Under 17 tra Giovanile Centallo e Cheraschese; in Under 16 tra Fossano, fresco vincitore dello spareggio, e ancora Cheraschese; e in Under 14, in campo Pedona-Area Calcio Alba e Roero.
DAL COMUNICATO - Fermato fino al marzo 2020 Andrea Romeo dell’Alpignano Under 19
Perdere la testa durante un torneo costa lunghe squalifiche esattamente come in campionato. Ne sono dimostrazione i dieci mesi di stop che il Giudice sportivo ha inflitto ad Andrea Romeo dell’Alpignano Under 19 durante il 1° Memorial Rossano Pavanello, organizzato dal Caselle: squalifica fino al 31 marzo 2020, come si legge sul Comunicato ufficiale, “per condotta gravemente irrispettosa nei confronti dell’arbitro, consistente nell’aver reagito alla segnalazione di un fallo dapprima con un’espressione volgare e in seguito sputando contro il direttore di gara, attingendolo al corpo. Atto ripugnante e indegno di uno sportivo”.
A Dublino gli Azzurrini di Nunziata ribaltano il vantaggio transalpino con una perla di Esposito e Udogie, raggiungendo così l’Olanda in finale come lo scorso anno
Al ‘Tallaght Stadium’ di Dublino, l’Under 17 di Nunziata compie l’ennesima impresa di questa fase finale del Campionato Europeo, rimontando 2-1 la Francia e volando così alla finalissima di domenica, in programma alle ore 17.30. Per il titolo continentale ci sarà di fronte ancora una volta l’Olanda, vittoriosa lo scorso contro gli Azzurrini soltanto dopo i calci di rigore.
Una marcia trionfale fino ad ora quella dell’Italia: sono dieci, prima di questa gara, le vittorie consecutive nelle partite giocate in questo Europeo, partendo dalla prima fase di qualificazione. L’ultima in ordine temporale, il quarto di finale contro il Portogallo, che è valsa anche la qualificazione al Mondiale di categoria, in programma il prossimo ottobre in Brasile.
Le Bleus, invece, arrivano a questo appuntamento dopo aver pareggiato all’esordio con l’Inghilterra (1-1), e dopo aver vinto con Svezia (4-2) e Olanda (2-0), prima del tennestico 6-1 nei quarti con la Repubblica Ceca (6-1), grazie anche all’apporto di Aouchiche, capocannoniere della manifestazione con nove reti.
Nunziata conferma dieci dell’undici vittorioso contro il Portogallo. Non c’è infatti Bonfanti, che parte dalla panchina, al suo posto avanza di posizione Tongya, alle spalle della coppia Esposito-Cudrig. A centrocampo avanza anche Udogie, nel trio composto da Brentan e capitan Panada; in difesa, davanti a Molla, linea a quattro formata da Moretti, Dalle Mura, Pirola e Lamanna.
Pronti via è subito la Francia a rendersi pericolosa, con un calcio di punizione dal limite dell’area respinto dalla barriera. La risposta degli Azzurrini è affidata a Tongya che al 12esimo non riesce a pescare nessun compagno libero in area di rigore. Il match è sostanzialmente equilibrato e molto combattuto a centrocampo. Al 17esimo la selezione transalpina perde Traorè per infortunio: dentro Wa Saka. L’Italia fatica però a costruire azioni nitide, anzi rischia in un paio di circostanze sui tentativi di Pembelè: prima è bravo Molla a non farsi sorprendere, poi al 32esimo la conclusione del terzino francese si perde sul fondo.
Il pressing degli avversari mette in difficoltà gli Azzurrini che al 41esimo si ritrovano sotto. Sul cross Mbuku, Millot impatta il pallone tracciando una parabola strana che sorprende Molla e regala alla Francia il momentaneo vantaggio.
Nel momento più complicato del match, ecco che però prima dell’intervallo, Sebastiano Esposito si inventa dal nulla una meravigliosa punizione che si infila nell’angolino sotto l’incrocio dei pali dove Zinga non può arrivare. Gol importantissimo per l’Italia proprio allo scadere del tempo e parità ristabilita.
Il gol dà maggior coraggio ai ragazzi di Nunziata nella ripresa, anche se la Nazionale di Giuntini mette sempre un po’ di apprensione con la velocità dei suoi attaccanti, in particolare di Wa Saka e Rutter. Al 70esimo proprio Rutter, offre una palla invitante per Mbuku dopo una bella iniziativa personale: la difesa azzurra si salva in qualche modo in corner.
Intorno al 70esimo doppio cambio per entrambi i tecnici. Nunziata inserisce Giovane e Sekulov per Brentan e Cudrig. Giuntini si gioca la carta Zidane, figlio di Zizou, per Aouchiche e Lihadji per Mbuku. La gara vive di improvvise fiammate. Al 77esimo intervento molto dubbio di Altikulac su Sekulov in area di rigore: per il direttore di gara è tutto regolare. L’azione è però, il preludio al gol che arriva a nove minuti dal termine. Il neo entrato Giovane serve al centro l’accorrente Udogie che all’altezza del dischetto del rigore deposita il pallone in fondo al sacco. 2-1 e rimonta completata dagli Azzurrini che nel finale respingono alla grande gli assalti finali dei francesi. Per il secondo anno consecutivo, l’Italia raggiunge così la finale dei Campionati Europei Under 17, ancora una volta contro l’Olanda, come la precedente edizione, quando la squadra di Nunziata si dovette inchinare agli oranje soltanto dopo la lotteria dei rigori.
FRANCIA-ITALIA 1-2
RETI: 41’ Millot, 46’ Esposito, 81’ Udogie
FRANCIA (4-3-3) : Zinga; Pembélé, Kouassi, Altikulac (84’ Soppy), Matsima; Millot, Aouchiche (71’ Zidane), Agoume (C); Mbuku (71’ Lihadji), Rutter, Traoré (17' Wa Saka) (84’ Bakwa). A disp. Nazih (GK), Ntenda, Youte Kinkoue, Lepenant. All. Giuntini.
ITALIA (4-3-1-2) : Molla; Moretti, Dalle Mura, Pirola, Lamanna; Brentan (68’ Giovane), Panada (C), Udogie; Tongya; Esposito, Cudrig (68’ Sekulov). A disp. Gasparini (GK), Colombo, Squizzato, Riccio, Bonfanti, Arlotti. All. Nunziata.
Arbitro: Mykola Balakin (UCR), Assistenti: Gylfi Mar Sigurdsson (ISL), Jan Hermansen (FRO). Quarto uomo: Rade Obrenovic (SLO).
Fonte: www.figc.it
TITOLO PROVINCIALE - Ha deciso l’arbitro o si sono ritirati i collegnesi? Versioni differenti da cui dipendono le sorti del girone, con il Venaria spettatore interessato
Sospesa a 10 minuti dal termine la partita tra Collegno Paradiso e Cenisia, valida per la seconda giornata del triangolare di Under 19, quando il risultato era sul 2-2. Questa la certezza, ma su come siano andate le cose le versioni sono discordanti.
Cosimo Agnino del Cenisia: “Il loro allenatore ha ritirato la squadra. La partita si è innervosita, loro avevano già avuto due espulsi quando, dopo un’entrata dura e qualche parola di troppo, è stato espulso un terzo giocatore per loro insieme a uno dei nostri. Si poteva riprendere il gioco, il nostro mister ha fatto una sostituzione e stava entrando un ragazzo con la maglia girata perché ci mancava un numero, ma era regolarmente in distinta. Il loro mister a quel punto ha detto che se l’arbitro avesse concesso quella sostituzione, lui avrebbe ritirato la squadra e così ha fatto, anche se secondo me avrebbe fatto meglio a presentare reclamo. Ma così è, adesso aspettiamo il referto del Giudice sportivo”.
Pietro Marsico, direttore sportivo del Collegno Paradiso: “No, è stato l’arbitro che ha sospeso la partita, anche se non ha fischiato tre volte. È andato nel pallone durante la partita e, in un momento di tensione, ha preso e se n’è andato, lasciando le squadre in campo: mai vista una cosa così. Poi dopo 10 minuti è andato dal nostro dirigente chiedendogli di firmare una dichiarazione in cui doveva dire di aver chiesto lui la sospensione della partita. Ma non ha senso, da quando un dirigente o un allenatore hanno la facoltà di sospendere una partita? Comunque, noi del Collegno Paradiso siamo fuori in ogni caso”.
La versione che l’arbitro riporterà nel suo referto cambierà non poco gli equilibri del girone: se il Cenisia avrà il 3-0 a tavolino, affronterà l’ultima gara contro il Venaria (che aveva battuto 2-0 i collegnesi) con due risultati su tre a disposizione; se invece sarà data ad entrambi partita persa, saranno i Cervotti ad essere favoriti per il titolo Under 19 di Torino.
UNDER 19
1° giornata - VENARIA-COLLEGNO PARADISO 2-0
2° giornata / Mercoledì 15 maggio - COLLEGNO PARADISO-CENISIA sospesa sul 2-2
3° giornata / Sabato 18 maggio - CENISIA-VENARIA
SEMIFINALE DI RITORNO - Sganzerla e Ruffino sembrano chiudere il discorso nel primo tempo, ma Mangiardi e Cavaliere lo riaprono nella ripresa; nel recupero Barbero mette tutti d’accordo
Alla fine di due partite vissute ai mille all’ora, con emozioni e ribaltoni infiniti, il Chisola conquista la finale regionale, dove si giocherà il titolo nella “classica” del calcio giovanile piemontese, contro il Chieri. La rabbia finale del Lascaris è comprensibile, quando resusciti una partita che sembrava morta e sfiori l’impresa epica, ma i bianconeri non hanno davvero nulla da rimproverarsi: se “fuori a testa alta” è una frase fatta, i ragazzi di Cristian Balice l’hanno resa una verità. Doppio vantaggio del Chisola nel primo tempo, doppia rimonta del Lascaris in 5 minuti della ripresa, quando mancavano ancora un quarto d’ora, vissuta da tutti con il fiato sospeso fino al gol liberatorio di Barbero: questo il riassunto di una semifinale, come detto, bellissima.
PRIMO TEMPO
Il Lascaris propone il modulo 4-2-3-1, con il trio di qualità composto da D’Ariento, Medda e Cavaliere alle spalle del centravanti Pesce, che fa a sportellate con tutti per far salire la squadra; in mezzo al campo Gilberti e Khayat, come nella gara d’antaTa costantemente sulle tracce di Germinario. Il Chisola risponde con il 4-3-3 in cui Sgarzerla è il perno centrale e Germinario fa l’incursore con licenza di offendere; i terzini Dagazzo e Arkaxhiu spingono come matti, davanti Garcetti e Ruffino agiscono ai lati di Granata.
Poche occasioni nei primi 20 minuti, in cui prevale la paura di sbagliare: Medda ci prova su punizione con il suo sinistro a giro ma non centra il bersaglio, Scimé ci prova di testa ma scheggi il palo. La svolta arriva poco dopo la mezz’ora: Sganzerla salta secco Bottallo in area, il terzino bianconero lo aggancia in modo evidente, è rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso numero 6, che spiazza Serra e rompe l’equilibrio.
Lo svantaggio pesa sul Lascaris, che perde la compattezza fin lì dimostrata e allarga le maglie della difesa: il Chisola si comporta da grande squadra e ne approfitta subito, con un’azione iniziata e finita da Ruffino, che sfrutta l’assist più o meno volontario di Barbero e segna il 2-0. Subito dopo viene annullato per un evidente fuorigioco il 3-0 di Granata, che avrebbe chiuso definitivamente la partita. Dall’altra parte - già nei minuti di recupero - Cavaliere si muove bene al limite dell’area e calcia secco, ma Benfadel si distende ed evita che la gara venga subito riaperta.
SECONDO TEMPO
La ripresa inizia con il Lascaris che si butta all’attacco senza fare troppi calcoli, i bianconeri sono consapevoli che devono segnare tre gol per andare in finale: Balice butta dentro il 2003 Andrioli (fresco capocannoniere del Trofeo Lascaris) per aumentare il peso offensivo, con il sacrificio di D’Ariento e lo spostamento di Medda sulla destra: mossa azzeccata.
La squadra di casa produce un paio di mischioni che mettono a dura prova Benfadel, ma la prima vera occasione è ancora per il Chisola, che sfrutta una brutta palla persa da Medda per mandare in porta Granata, su assist di Garcetti, ma il centravanti strozza il piattone e regala la palla a Serra.
Al 20’ la generosità del Lascaris viene premiata, l’ennesimo traversone dalla sinistra trova il centrale Mangiardi, che si inserisce con i tempi giusti e di testa segna l’1-2. Passano cinque minuti e succede l’incredibile: altra palla buttata in mezzo all’area, Benfadel si dimentica di essere un grande portiere e sbaglia i tempi dell’uscita, Cavaliere lo anticipa di testa e fa 2-2.
Manca ancora un quarto d’ora, un’eternità. Il Lascaris reclama rigore per entrata su Cavaliere, superlativo nel secondo tempo, dall’altra parte Garcetti fa una giocata incredibile sulla linea di fondo, salta due avversari e si presenta davanti al portiere, ma sbaglia la cosa più facile calciandogli addosso. Medda ci priva dal limite sullo scadere del tempo regolamentare, ma il suo sinistro è centrale. Si va nel recupero, il Chisola parte in contropiede e Barbero, al secondo tentativo, firma il 2-3 definitivo. Stavolta è davvero finita, in finale ci va la squadra di Giorgio Brighenti, un gruppo già campione nei Giovanissimi e vicecampione l’anno scorso: non è un caso se Germinario e compagni sono di nuovo lì, a giocarsi il titolo regionale.
LASCARIS-CHISOLA 2-3
RETI: pt 32’ Sganzerla rig. (C), 37’ Ruffino (C), st 20’ Mangiardi (L), 25’ Cavaliere (L), 42’ Barbero (C).
LASCARIS: Serra, Damiani (st 21’ Tugnolo), Bottallo, Mangiardi, Guidi, Gilberti, D’Ariento (st 1’ Andrioli), Khayat, Pesce, Medda, Cavaliere. A disp. Amorese, Turino, Riccardi, Carta, Merico, Marchesini, Regis. All. Balice.
CHISOLA: Benfadel, Dagasso, Arkaxhiu (st 39’ Parise), Girelli, Scimé, Sganzerla, Garcetti, Germinario, Granata (st 29’ Ferrara), Ruffino (st 18’ Mauro), Barbero. A disp. Giletta, Vitale, Cesarano, De Vitti, Camarlinghi, Managò. All. Brighenti.
NOTE: ammoniti Bottallo, Medda, Pesce, Khayat, Mangiardi (L), Arkaxhiu, Benfadel, Camarlinghi (C)