Non c’è pace sulla panchina degli Allievi fascia B dell’Atletico Torino. Dopo l’addio estivo di Elia Fanelli, l’incarico ad interim del direttore Mario Goglia, adesso tocca a Ivo Carrer fare le valigie e salutare il gruppo 2002 di via Palatucci.
In settimana la società aveva proposto all’ex tecnico di Rivoli e Rapid Torino di seguire un’altra categoria, sempre dell’Atletico Torino. Carrer ha però rifiutato e quindi a distanza di quasi tre mesi si è interrotta la sua avventura in gialloblù.
Era il primo novembre quando Carrer accettò l’incarico subentrando a Goglia. In otto gare sotto la sua guida, l’Atletico Torino ha ottenuto 8 punti con due vinte, due pareggi e quattro sconfitte, tra cui quelle contro le corazzate ProEureka, Venaria e Quincitava.
Il nuovo allenatore degli Allievi fascia B è Alessandro Malagrinò, già tecnico degli Allievi 2001, che nei programmi societari seguirà i 2002 anche nella prossima stagione.
Ivo Carrer preferisce non soffermarsi più di tanto sulle ragioni che lo hanno allontanato dal Palatucci, ma ha deciso di rilasciare queste dichiarazioni: “Ci tengo a sottolineare come il fatto che io non sia più l’allenatore del gruppo 2002 dell’Atletico non sia legato a problematiche di natura tecnica od a logiche di natura sportiva. La squadra e’ fortemente legata a me ed io a loro e la commozione nello spogliatoio dell’altro giorno quando gli e’ stata comunicata la notizia lo testimonia . E’ un gruppo particolare che ha dovuto superare dei momenti molti difficili e che come e’ risaputo e’ stato ricostruito partendo da zero , ed il cui unico obiettivo, dichiarato dalla stessa società , era e rimane la salvezza. E al momento la squadra è salva. Abbiamo superato momenti molto difficili con periodi in cui all’allenamento eravamo con 6-7 ragazzi , ma adesso , anche grazie all’arrivo di nuovi ragazzi a dicembre, finalmente questo gruppo può vedere il sereno, lo auguro ai ragazzi con tutto il cuore. Mi riservo di comunicare eventualmente in futuro i veri motivi che hanno portato a questa scelta, motivi peraltro che i ragazzi conoscono”.