Quando una squadra che ambisce ai regionali fallisce la qualificazione, la prima preoccupazione dell'allenatore è evitare la fuga di giocatori che non ne vogliono saperne di disputare un campionato provinciale. Lorenzo Pison, invece, la qualificazione se l'era guadagnata sul campo con l'Atletico Torino. Non era un titolare fisso, è vero, ma il suo contributo l'aveva comunque dato aiutando la squadra a centrare l'obiettivo. A dicembre, però, ha preso una decisione controtendenza: trasferirsi al Bsr Grugliasco per un campionato provinciale da protagonista
Ciao Lorenzo, presentati ai nostri lettori.
"Sono nato nel 1999 e ho inziato a giocare a 4 anni. Per 6 anni ho vestito la maglia della squadra della mia città: il Piossasco. Poi, ho fatto una esperienza al Ciriè Orbassano e lo scorso anno sono passato allo Sporting Orbassano. Questa estate ho fatto la preparazione all'Atletico Torino, dove sono rimasto fino a dicembre quando mi hanno dato lo svincolo per passare al Bsr Grugliasco".
Tanti ragazzi delle squadre che non si qualificano per i regionali a dicembre vogliono cambiare formazione. Tu hai fatto la scelta inversa - dai regionali ai provinciali - come mai?
"All'Atletico mi sono divertito e sono cresciuto. Però io volevo giocare di più, ho disputato 4 partite su 9. Ho preferito scendere di categoria per fare dei provinciali da protagonista piuttosto che dei regionali da comparsa".
Qualche sassolino da toglierti?
"No, anche se me ne sono andato auguro il meglio alla squadra".
Ti senti ancora con il mister e i compagni?
"Con il mister no, ma con i compagni sì. Siamo amici".
Parliamo delle tue caratteristiche tecniche. Ruolo?
“Sono un attaccante, gioco seconda punta. Posso fare anche l'esterno”.
Squadra del cuore?
“Juventus”.
Giocatore a cui ti ispiri?
“Bale, anche se non è della Juve e più indietro di me. però è fortissimo, niente da dire.”.
Qual è il tuo punto di forza sul campo di calcio?
“La determinazione”.
Datti un voto:
Tiro: 7.5
Passaggio: 8
Colpo di testa: 6.5
Tackle: 6.5
Senso del gol: 7
Velocità: 7
Dribbling: 7
Forza: 6
Acrobazia: 6.5
La tua miglior partita della carriera?
“Quest'anno, Atletico Torino contro Collegno Paradiso. Sono partito titolare e ho fatto una gran partita: mi è mancato solo il gol. Sfortunatamente abbiamo pareggiato 1 a 1, però è stato un punto utile per qualificarci ai regionali”.
La partita peggiore?
"Sono rimasto deluso per la sconfitta subita quest'anno contro Chisola in torneo. Abbiamo perso 4 a 1 e non ho giocato. Una delusione totale".
L’allenatore a cui sei più legato?
“D'Ippolito che ma allenava allo Sporting Orbassano. Era determinato e simpatico allo stesso tempo. Ci sapeva fare con i giovani, ti insegnava le cose”.
Il compagno di squadra con cui ti trovi/ti sei trovato meglio?
“Davide Neri, centrocampista dell'Atletico Torino, ha dei piedi favolosi. Ogni palla che arrivava da lui era se non perfetta quasi.Posso dirne un altro? Alessandro Rabuffi sempre dell'Atletico. Mi rubava il posto ma non posso dire niente contro di lui perché è fortissimo. Esplosivo, questo è l'aggettivo con cui lo descrivo”.
Il difensore avversario che ti ha creato più difficoltà?
“Colantuoni del Lascaris".
Chi sono, per te, le migliori seconde punte del Piemonte?
“Rabuffi, Caruso, Di Pasquale e Oliveto”.
Qual è, secondo te, la squadra favorita per il titolo provinciale?
"Siamo noi. Penso che potremmo farcela”.
Immagina di segnare un gol nella finale, a chi lo dedichi?
"Ai miei compagni".
Qual è il tuo obiettivo nel mondo del calcio?
“Cercare di dare il massimo e sperare che vada bene. Altrimenti il calcio comincerà a piacermi, anche se non sfondo. Voglio continuare a divertirmi”.
Che passioni hai oltre il calcio?
“La musica, ascolto un po' di tutto. Principalmente mi piace commerciale ma anche americani. Di italiano ascolto Gemitaiz”.
In bocca al lupo.
"Crepi".