IL FATTO
Partita sospesa a metà della ripresa per rissa: è nelle mani del Giudice sportivo il verdetto del big match dei Giovanissimi Alpignano-Venaria, interrotto dall'arbitro Marzella di Collegno al 23' del secondo tempo, quando il risultato era di 1-1 (vantaggio di Miele, pareggio di Scarpone). La partita era nervosa, ma il fattaccio che ha scatenato il putiferio è stato il violento pugno con cui il biancoazzurro Maranesi ha colpito al volto il difensore del Venaria Andrea Campanella. Da lì il caos e la sospensione.
RAFFAELE BALLUARDO
A raccontare tutto è il direttore sportivo del Venaria Raffaele Balluardo: “È stata una partita subito combattuta, noi siamo andati lì per vincere e infatti li abbiamo messi sotto. Per fortuna c'era un signor arbitro che merita i complimenti, perché ha sempre tenuto in pugno la situazione. Il primo episodio è successo quando Piu era per terra e il loro allenatore che ha urlato di non buttarla fuori e continuare a giocare, da lì si sono accesi gli animi. Poi si vedeva che il loro 9 era agitato, era anche già stato ammonito. Dopo l'1-1, passano 5 minuti, c'è una rimessa laterale, questo 9 con palla lontana ha dato un cazzotto terrificante a Campanella, che ha iniziato a sanguinare. Da lì è nato il parapiglia, sono intervenuti l'arbitro e le panchine per riportare la calma, intanto alcuni genitori hanno fatto giro da dietro per entrare in campo. A quel punto l'arbitro ha sospeso la partita”.
Un episodio deprecabile, che Balluardo condanna senza mezzi termini: “Sicuramente è vergognoso un pugno del genere in faccia a un ragazzo, senza senso. Negli spogliatoi ho ricevuto personalmente le scuse di Cerutti, ma evidentemente il loro mister non ha capito molto di cosa è successo, leggendo le dichiarazioni che ha fatto: la grinta in campo è una cosa, ma non c'entra niente con quello che è successo dopo, con un pugno in faccia”.
E adesso, cosa deciderà il Giudice sportivo? Partita persa per entrambi o solo per l'Alpignano? “Dipende – continua Balluardo – da cosa ha scritto l'arbitro. Se ha sospeso per la rissa che ha coinvolto entrambe le squadre, è probabile la partita persa a entrambe le squadre, ma allora non capirei i cartellini rossi (a Maranesi e Ferrigno, ndr) che ha dato. Se invece ha ritenuto che non ci fossero più le condizioni di sicurezza perché c'era troppa gente che si avvicinava al campo e agli spogliatoi, quella è responsabilità oggettiva dell'Alpignano”.
MARCO CHISARI
“Ho deciso, a nome della società dell'Alpignano, di sospendere Maranesi finché lo riterrò opportuno. D'accordo con i suoi genitori, il ragazzo potrà fare gli allenamenti, ma non prendere parte a partite o amichevoli. Aspettiamo le decisioni del Giudice sportivo, poi vedremo cosa fare, se aggiungere noi qualche giornata. È stata una decisione difficile, ma necessaria per spiegare a tutti, dentro e fuori la società, che cosa vuole e deve essere la società dell'Alpignano”.
Parole decise, quelle di Marco Chisari, vicepresidente e direttore generale dell'Alpignano. Che poi continua: “Ieri Maranesi è andato con i suoi genitori a trovare Campanella all'ospedale di Rivoli, per scusarsi e accertarsi personalmente delle sue condizioni di salute: per fortuna non ci sono fratture o complicazioni, i ragazzi e le due famiglie si sono spiegati e chiariti. Ci tengo a raccontare che, nel primo tempo della partita, quando l'arbitro ha assegnato un calcio d'angolo all'Alpignano, Maranesi gli ha detto di aver toccato lui la palla e gli ha fatto cambiare decisione. E purtroppo il ragazzo, quando si è lasciato andare a quel gesto comunque non giustificabile, è stato provocato: ripeto, non doveva in ogni caso reagire con un pugno, ma è stato provocato. Tutto questo non per giustificarlo, ma per spiegare che stiamo parlando di un bravo ragazzo che, per un secondo, ha smesso di ragionare. Non è un delinquente prestato al calcio, è un bravo ragazzo che ha sbagliato e si è reso conto del suo errore”.
Ma la società viene prima di tutto: “L'Alpignano non può accettare – conclude Chisari – un comportamento del genere, da qui la decisione di sospendere il ragazzo, un monito che deve valere per tutti i nostri tesserati. Ho emesso un comunicato in questo senso, che manderò anche al Venaria, per scusarmi con loro di quanto successo”.
CORNELJ
Anche l'allenatore dell'Alpignano Cornelj dice la sua: “Ho letto che io avrei innervosito gli animi, non è vero. Noi abbiamo preparato la partita in settimana con tranquillità come sempre, domenica avevamo solo voglia di giocare. Raramente ho visto una partita di Giovanissimi così tesa fin dall’inizio, mi chiedo il perché. Il mio giocatore ha sbagliato ed io mi sono arrabbiato con lui, però penso che per reagire così dev’essere stato provocato. Detto questo, mi sono arrabbiato perché avrebbe dovuto chiedere il cambio se non regge la pressione o le provocazioni, invece ha sbagliato e pagherà. Ho letto anche che ho detto ai miei ragazzi di non buttare via la palla. Altra non verità. Io in partita incito i miei ragazzi e basta, non ho visto nessun ragazzo per terra e di conseguenza non ho detto di buttare fuori la palla. In ogni caso l’arbitro aveva visto tutto e a fine azione ha spiegato agli allenatori quanto successo. Dispiace una situazione così, in primis per il ragazzo del Venaria colpito dal pugno. Spero che faranno rigiocare questa partita perché dev’essere come un segnale, si rigioca e lo si deve fare nella maniera più regolare”.