Domenica, 24 Novembre 2024

Verter Schenoni, osservatore dell’Atalanta: “Così selezioniamo i campioni di domani”

Scritto da Gigi Milazzo

INTERVISTA - Il Gassinosanraffaele è affiliato con l’Atalanta, il cui rappresentate era domenica in tribuna per assistere alle amichevoli con il Lascaris: “Cerchiamo un mix di caratteristiche tecniche, fisiche e psicologiche, da fuori regione ne prendiamo tre o quattro all’anno”


Domenica di amichevoli sul campo del Gassinosanraffaele: ad assistere alle partite degli Esordienti contro il Lascaris (per la cronaca, vittoria per 1-0 dei 2008 rossoblù con gol di Pettinari e sconfitta per 1-4 dei 2009) c’era anche Verter Schenoni, osservatore e selezionatore dell’Atalanta, società con cui è stato stretto da due anni un accordo di affiliazione. A lui abbiamo chiesto come l’Atalanta seleziona i giovani talenti e quale siano gli obiettivi ultimi della società e come intende perseguirli.

Verter, raccontaci come l’Atalanta segue i ragazzi delle società affiliate (e non solo) e come fate ad aver un settore giovanile che ogni anno sforna ragazzi che poi proseguiranno la loro carriera tra i professionisti.

“Dietro ovviamente c’è una grande attività preparatoria, effettuiamo in società riunioni continue di programmazione e affinamento dell’attività di scouting, poi andiamo in giro per l’Italia e selezioniamo i ragazzi attraverso delle linee guida univoche che ci consentono di lavorare meglio”.

Tu ti occupi delle categorie Under 14: cosa cerchi, o meglio cosa cerca l’Atalanta, dai giovani talenti selezionati?

“Guarda, dobbiamo valutare questi ragazzi a 360 gradi, senza tralasciare nulla, il “selezionato” deve avere infatti un mix di caratteristiche tecniche, fisiche e psicologiche adatte a poter affrontare il mondo dell’Atalanta e in generale delle società professionistiche”.

I ragazzi fuori regione, quindi quelli che poi dovranno essere ospitati in convitto e vivere a Bergamo fin da piccini, immaginiamo siano quelli che devono maggiormente dimostrare le caratteristiche di cui parlavi poc’anzi.

“Pur senza avere vincoli numerici, selezioniamo per ogni annata in media tre o quattro ragazzi “fuori regione” perché pensiamo che abbiano le capacità per poter arrivare fino alla Primavera, dove poi dovranno dimostrare di poter andare a giocare in prima squadra; insomma, una selezione molto dura”. 

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