Abbiamo intervistato Maurizio Calamita, allenatore del Pino Torinese 2001. Società appena nata, che tre anni fa con Stefano Guidoni e il direttore sportivo Armando Iattoni ha deciso proprio di puntare sui 2001 per un progetto verso il futuro che sfocia nella creazione della Prima squadra.

“Io sono arrivato qui due anni fa, conoscevo Guidoni, siamo amici e ancora adesso abbiamo un bel rapporto. Mi ha chiesto se gli potevo dare una mano e ho accettato volentieri” esordisce così il tecnico pinese. Quest'anno, come già l'anno scorso, i ragazzi di Calamita hanno mancato per un soffio i Regionali. Conseguenza del pareggio contro il San Giuseppe Riva che non ha permesso alla società collinare di proseguire il suo sogno. “Se sbagli una partita fondamentale nella prima fase è difficile recuperare perché non c'è la possibilità del ritorno. La Cbs era sicuramente la favorita nella fase iniziale”.

I ragazzi di mister Calamita anche nei Provinciali sono partiti un po' sottotono, sia perché non hanno ancora digerito la mancata qualificazione ai Regionali per il secondo anno consecutivo - ed è comprensibile -, sia perché c'è bisogno di lavorare di più fisicamente e tecnicamente. “Ci sono state tre settimane di stop in cui ci siamo allenati in 8, ed è ovvio che poi non si possa vincere una partita significativa come quella contro il San Giacomo Chieri se non siamo tutti al 100%”. Il tecnico pinese però esalta sempre il suo gruppo che ha dimostrato che può e deve puntare a far meglio dell'anno scorso: “Puntiamo sempre a far meglio e cercheremo di andare il più avanti possibile e superare, come non è stato per l'anno scorso, lo scoglio semifinali”.

Maurizio Calamita sottolinea spesso la difficoltà del girone B, dove sono presenti squadre forti e competitive come il Mirafiori e il Pertusa, il Collegno Paradiso ed il San Giacomo Chieri. Insomma, rispetto all'anno scorso si è alzata l'asticella sul livello della difficoltà, ma è praticamente impossibile averla vinta contro la determinazione di questo gruppo e del suo allenatore che è il portavoce della fatica e dei sacrifici di tutti i giorni: “Dobbiamo indubbiamente migliorare come ogni squadra e soprattutto essere più concentrati e sfruttare nel migliore dei modi gli allenamenti. Io credo in loro e nelle loro capacità”. Capacità e prestazioni ottime che si sono potute vedere nel Palio di Torino. I 2001 pinesi hanno battuto il Mirafiori, rivale per il titolo finale, e in finale il Vanchiglia vincendo così questa grande competizione: “Quando si vince si dà una risonanza di spessore, si dimostra di essere competitivi. Giocando contro il Vanchiglia mi hanno confermato che possono giocare contro qualsiasi realtà”.

Un soddisfatto e determinato allenatore che nonostante abbia perso due giocatori importanti, Ceci è andato al Testona 2000 e Costamagna alla Cbs dei pari età, crede e sogna di arrivare fino in fondo. Dovunque arriverà questa squadra aiuterà la società a migliorarsi. Calamita insieme al direttore sportivo e al suo amico e collega Guidoni crede molto in tutto lo staff del Pino e ci lascia con una piccola 'chicca': “Mio figlio gioca nel Pino 2008 e questo significa che credo molto in tutto quel che fa questa società e stiamo tutti lavorando per far crescere il Pino”. Progetto non facile perché accanto c'è una grande società come il Chieri, ma che sta cominciando a trasformare i campi di calcio a 5 e a 7 in sintetico e che finirà con la creazione della prima squadra. Nel mentre i ragazzi di Calamita devono fare la loro parte e rifarsi dalla mancata qualificazione alla finale provinciale dell'anno scorso.