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Mercoledì, 08 Aprile 2020 10:40

Spogliatoi e fischietti: esoneri e stranezze oltre il novantesimo

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5 - Paolo Accossato, in questa puntata della sua rubrica "Il centromediano metodista, storie vintage di un calcio che fu", ci racconta come nello sport nulla sia impossibile. Difficile sì ma impossibile mai, attraverso una carrellata di alcuni tra più noti "momenti irripetibili" nel panorama del dilettantismo.


In lingua greca si chiamano adunata e letteralmente significa “cose impossibili”. Eventi strani, irripetibili al punto da diventare incredibili e fare giurisprudenza, ma al contrario. Nella lingua italiana adunaton è un termine diventato anche figura retorica usata dai poeti soprattutto per significare strambe astrusità, a metà tra il fantastico ed il paradossale. Una goccia che risale le scale, ad esempio, nel mirabile racconto di Dino Buzzati. Gli adunata colpiscono e rimangono nella memoria proprio perché la ragione non è avvezza a decodificare la meraviglia dell’unicità e allora il diverso diventa oltraggio alla placida sicurezza all’interno della quale siamo abituati a vivere. L’adunaton è lo schiocco di frusta, lo sparo nel buio, il fremito che coglie, l’anello che non tiene, direbbe Montale. L’infrazione alla regola, insomma che sconvolge il già scritto. Nello sport nulla è impossibile. Difficile sì ma impossibile mai e allora ecco una carrellata di adunata, alcuni più noti nel panorama del dilettantismo, altri decisamente più oscuri che hanno contribuito a rendere pallido il DossenaBonessoTorrisi capace di ridisegnare in tre minuti il derby forse più caro ai colori granata.

Si può essere esonerati con cinque punti di vantaggio sulla seconda e con la squadra lanciata verso la serie C? Brucia ancora a quasi vent’anni di distanza l’allontanamento dalla panchina dell’Ivrea di Salvatore Iacolino, mister promozione, che nel 2002-2003 viene sollevato dall’incarico nonostante la leadership a gennaio nel girone con gli eporediesi puntualmente poi promossi a maggio. Impossibile ricordare un altro esonero così particolare per tempistica e motivazioni secondo cui “il gioco non era più quello dell’inizio dell’anno”.  

Impossibile, ma fino ad un certo punto se si pensa a quello che capita all’inizio del nuovo millennio a Beppe Murina, mister della Juniores Provinciale dell’allora Beppe Viola, fatto fuori durante l'ultima giornata di campionato addirittura tra il primo e il secondo tempo della partita con il Sassi. Alla metà della prima frazione di gioco un giocatore del Beppe Viola si fa male e, vista la panchina corta, Murina fa entrare in campo un ragazzo che avrebbe dovuto giocare il giorno successivo con la prima squadra. La società non ci sta e l’esonero scatta negli spogliatoi tra il primo e il secondo tempo con legittimo stupore dell'allenatore.

Tra i tanti mondi che vanno al contrario c’è anche quello dell’arbitro che insulta un giocatore. Di più, una giocatrice. Solitamente il campo è la sentina dove finisce tutto il becerume dell’italico tifoso sempre pronto a sfogare la propria frustrazione nei confronti della giacchetta nera. Freud con tutta probabilità parlerebbe di avversione verso l’autorità con la felice libertà dell’impunità. Antico vizio, mai risolto. Per una volta le parti si invertono, e non è che la rivalsa sia da ricordare nei libri di storia calcistica. Siamo nel 2018 e l’arbitro della sezione di Biella Tarak Boudjelel pronuncia alcune frasi sessiste nei confronti di una calciatrice del Carrara 90 durante un match di Coppa Piemonte di serie C. Parte l’iter delle indagini, vengono acquisite tutte le documentazioni e si svolgono gli interrogatori di rito da parte degli avvocati dell’Ufficio Indagine fino alla sentenza di due mesi (patteggiati) da parte della Procura confermata poi dal Tribunale sportivo.                   

Chissà se l’arbitro di Promozione Massimiliano Botosso di Biella avrebbe mai immaginato che un giorno il suo nome sarebbe finito sul tabellino di un match alla voce “marcatori”. Nel 2002 il fischietto biellese diventa goleador nel match Borgaro-Saint Christophe visto che su tiro del torinese Tunno l’ultimo tocco prima che la palla finisca in rete è proprio di Botosso. Una deviazione di schiena degna del miglior Inzaghi che spiazza il portiere valdostano. Per fortuna l’episodio non influisce sul risultato visto che il Saint Christophe segna poi tre reti facendo suo l’incontro.

A Settimo i derby tra la Pro e le violette sono sempre qualcosa di speciale, anche nelle categorie giovanili. E qualche volta ci si mettono pure le designazioni arbitrali a renderli più pepati. Nel match di Allievi regionali del 2015 terminato 1-0 per la Pro il direttore di gara è infatti Michael Selvaggio, fratello del portiere della Pro Settimo, assente in quanto in gita scolastica. Nessun conflitto di interesse diretto ma perlomeno qualche dubbio a proposito della designazione che può lasciare perplessi a livello di opportunità.

Ultima modifica il Mercoledì, 08 Aprile 2020 10:51

(Torino, 1970) Giornalista pubblicista, dal 1989 collabora con “La Stampa” nell’ambito del calcio dilettantistico. Dal 1996 è docente di materie letterarie presso il Liceo Valsalice in cui dal 2006 svolge le mansioni di Vicepreside. E’ autore del libro “All’ombra dei giganti. Storie di quartieri e di calcio giovanile nella città di Juve e Toro” (Bradipolibri).

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