L’intervento di Uva è basato sul “Management Change”, ovvero la necessità di cambiamento, di una trasformazione culturale per assicurare successo nell’attività delle diverse organizzazioni sportive sul piano della continuità e della durata. L’obiettivo è sempre e comunque il futuro perché “il meglio di oggi non basterà per essere eccellenti domani”. “Scorrendo i dati, nell’ultimo ventennio, nonostante una crescita media annua rilevante dei fatturati delle 54 top division europee in rapporto al PIL dell’area UE (9,5% contro il 3,2%) - segnala Uva - assistiamo ad un aumento superiore dei costi del personale, mediamente del 10,5% annuo, nonché alla presenza generalizzata di una significativa instabilità finanziaria e di una scarsa visione manageriale. È fondamentale dunque cambiare strategia in funzione di un approccio di lungo periodo adottando un modello operativo, una visione convincente, apportando una trasformazione culturale tesa all’innovazione. Fare squadra coinvolgendo le strutture manageriali e operative nel processo di cambiamento, con lo scopo di coinvolgere i diversi stake holder per il raggiungimento di un obiettivo comune”.
Dopo il progetto sull’integrazione realizzato a Bologna lo scorso 17 novembre in occasione dell’amichevole tra le Nazionali A maschili, l’organizzazione del Football Management Scheme sancisce una volta di più il legame di cooperazione in corso tra le federazioni calcistiche di Italia e Romania. Con l’obiettivo, per il futuro, di sviluppare ulteriormente tale sinergia in funzione di una crescita organica e strutturale del sistema-calcio in Europa.
Fonte: www.figc.it