Sabato, 23 Novembre 2024

INTERVISTA - Due chiacchiere con Andrea Pera, nuovo Responsabile dei Piccoli Amici del Collegno Paradiso che intraprende un nuovo ruolo in una Società in cui in passato ha già militato. Per lui un inizio importante che lo ha visto organizzare la scorsa domenica un torneo di beneficenza a favore della ricerca contro il tumore al pancreas in cui i piccoli calciatori si sono potuti divertire tra partite di calcio, palloncini e supereroi.


“Abbiamo fatto un torneo di beneficenza con i bambini che ho fortemente voluto a favore della ricerca contro il tumore al pancreas. L’evento dal nome Pro Life un assist alla ricerca è stato organizzato la scorsa domenica, tutto è nato perché avendo un amico con questa malattia ho chiesto al Presidente del Collegno di organizzare un evento. Un torneo per i bambini dove abbiamo raccolto fondi che abbiamo devoluto alla ricerca. Siamo riusciti a coinvolgere dei volontari dell’associazione NIDA, onlus che si reca negli ospedali con volontari che si vestono da supereroi per intrattenere i bambini malati. Anche da noi hanno intrattenuto i più piccoli tra un partita e l’altra. Al torneo ha partecipato anche uno YouTuber che ha fatto del calcio freestyle. È venuta fuori una bella cosa e per essere la prima volta che organizzo un torneo è andata più che bene”.

 

Come nuovo responsabile dei Piccoli Amici quali idee ha per questa nuova avventura?
“È la prima volta che ricopro questo ruolo e l’interesse principale è quello di far divertire i bambini e garantire loro una bella attività adeguata alla loro età improntata sul divertimento. Nel frattempo insegnarli qualcosa della tecnica calcistica. Tutto quello che mi piacerebbe fare è totalmente incentrato sul divertimento per il piacere di venire a giocare senza causare stress o vincoli di qualsiasi tipo o altro. Parola d’ordine divertimento, cosa fatta quest’anno, ora proviamo a mantenere e proseguire”.

 

Prossimi Progetti?
“Come progetto c’è quello di migliore, far vedere a genitori e bambini che dietro a quello che viene fatto c’è una bella struttura, delle persone che impiegano del  tempo per i loro figli. Quello che mi piacerebbe fare è quello di far capire il perché e il come vengono fatte le cose, non fare mai nulla a caso, limitare le improvvisazioni ed essere sempre organizzati, avere dei tecnici che lavorano con noi sapendo quello che stiamo facendo, mi piacerebbe portare avanti quello fatto quest’anno visto che porta bei risultati anche se è più difficile. Partire con una progressione didattica sul come devono giocare a calcio, seguire le cose che hanno imparato a fare senza chiedergliene altre. Io ho notato quest’anno che lavorando così a fine stagione hanno capito come giocare, si divertono e hanno fatto tanti miglioramenti.”.

 

Quali sono le sue esperienze pregresse?
“Questo è il mio primo anno con una categoria così piccola non avevo mai lavorato con bambini di queste età, è nato tutto un po’ per caso perché io avevo allenato al Paradiso Collegno nel 2014 e sono tornato qui perché mio figlio ha sei anni e sono venuto come genitore, poi serviva un allenatore e Pacifico conoscendomi mi ha chiesto di aiutarlo in un momento di ricerca del tecnico per la categoria. Poi dopo tre allenamenti mi sono affezionato ai bambini come fossero tutti miei figli e ho scelto di proseguire. È stata una esperienza che non pensavo di fare, più difficile di quello che immaginavo, ho sempre visto nelle tante Società che ho girato affidare i piccoli a chi non aveva esperienza e invece credo che per fare un bel lavoro serva impegno e preparazione. In passato ho sempre allenato gruppi più grandi come Giovanissimi, Allievi, in società diverse come Lascaris e Pianezza”.

 

Come la descrivi la realtà Collegno Paradiso?
“Famigliare. Ho scelto questa Società proprio per mio figlio, perché rispetto alle altre che conoscevo qui non danno mai pressioni sul risultato, è sempre solo sul divertimento, permettendo al bambino di crescere in tranquillità. C’è sempre una Società, che io definirei quasi una famiglia, ti seguono, ti stanno dietro. Questi bambini avranno tutto il tempo più avanti per dover cercare vittorie e risultati”.

Samira Ben Zitoun