INTERVISTA - L’organizzatore del torneo (insieme a Luca Pirronti): “Non ci sono i tempi tecnici per organizzare una manifestazione top, quest’anno ci siamo dedicati al Trofeo nazionale di Verona, evento pazzesco con 180 squadre in arrivo da tutta Italia. Ci penseremo per la prossima stagione”
Atalanta, Benfica, Bologna, Borussia Dortmund, Borussia Monchengladbach, Empoli, Espanyol, Fiorentina, Genoa, HJK Helsinki, Inter, Juventus, Lazio, Lokomotiv Mosca, Manchester City, Manchester United, Milan, Napoli, Paris Saint Germain, Parma, Porto, Roma, Sampdoria, Spal, Torino, Udinese, Venezia. Sono alcune delle squadre che, negli anni, hanno partecipato al Trofeo Città di Rosta, la “mitica” manifestazione organizzata da Giuseppe Mirisola e Luca Pirronti che, nella prossima stagione, non si farà.
Beppe Mirisola, è una scelta definitiva? Chiude uno dei tornei più prestigiosi del Piemonte?
“No, non è una scelta definitiva. È solo una sospensione per un anno, dettata da una serie di condizioni contingenti che ci hanno portato a questa decisione. Il Trofeo Città di Rosta è un torneo speciale e merita di essere trattato come tale: o si organizza al top, come abbiamo sempre fatto anche negli anni della pandemia, o è meglio saltare un anno”.
Cos’è successo?
“A giugno io e Luca abbiamo organizzato, per la prima volta, il “Trofeo nazionale di Verona”, cui hanno partecipato 180 squadre in arrivo da tutta Italia. È stato un evento che ci ha impegnato tantissimo e ci ha tolto il tempo per tutto il resto. Magari non è chiaro a tutti, ma per organizzare tornei del genere bisogna partire un anno prima, un’estate non basta. Insomma, non c’erano i tempi tecnici e, a questa problematica, si è aggiunta quella logistica. La sede naturale del Trofeo Città di Rosta sarebbe… Rosta, ma lì non possiamo più farlo. L’anno scorso abbiamo giocato al Lascaris e ci siamo trovati benissimo, anzi ne approfitto per ringraziare ancora il presidente Vincenzo Gaeta, ma come ho già detto siamo partiti troppo tardi per ripetere questa collaborazione”.
Appuntamento all’anno prossimo?
“Sì, ma forse anche prima. C’è una mezza idea di provare una versione invernale, a gennaio o febbraio, ma è molto complicato. Vedremo”.
Invece, raccontaci di questo Trofeo nazionale di Verona.
“Spettacolare, soprattutto considerando che era la prima edizione. Abbiamo portato a Villafranca di Verona 180 squadre di tutte le annate della Scuola calcio, in arrivo da tutte le regioni italiane, ma davvero tutte, nel senso che ne mancavano solo quattro all’appello. Alla giornata finale hanno presenziato 5mila persone, un numero che fa capire anche l’impegno logistico, tra camere e pasti. Abbiamo utilizzato un impianto sportivo con ben 10 campi a 11, visto che le partite si giocavano in metà campo siamo arrivati a farne 19 in contemporanea. Pazzesco, davvero. Infatti io e Luca, nonostante ci abbiano cercati in tanti, abbiamo deciso di concentrarci su due soli tornei all’anno: Verona e Trofeo Città di Rosta. Anche se non si sa dove si giocherà, il marchio conosciuto in tutta Italia è quello”.