INTERVISTA - Il giovane responsabile della scuola calcio racconta la sua società “nata da 20 anni, che forma giocatori per Moretta, Scarnafigi e Cavour. Siamo Academy del Torino, cresciamo anno dopo anno nei numeri e nella competitività”. È anche l’ideatore del SuperOscar di Cuneo: “Alla seconda edizione hanno partecipato 12 società, sogno una finale con le vincenti di Torino”
Matteo, raccontaci di te, prima di tutto.
“Ho 23 anni, ho iniziato ad allenare a 15 anni a Villafranca quando ancora giocavo, ma come calciatore ho smesso presto: avevo un problema al ginocchio e soprattutto il percorso come istruttore della scuola calcio, se lo fai con la passione che ci metto io, ti impegna a 360 gradi. A 17 ho avuto la fortuna di passare una stagione “di studio” al Torino, con Silvano Benedetti, il mio maestro in tutti gli aspetti gestionali, e Marco Navarro, che allora allenava i 2010: ho seguito le sue sedute e mi ha insegnato ad allenare. Nell’agosto 2019 ho iniziato con i Pulcini del Morevilla, dove tre anni fa sono diventato responsabile tecnico della scuola calcio, e due anni fa responsabile scuola calcio. Oggi gestisco le categorie dagli Esordienti ai Piccoli Amici, in sinergia con il responsabile dell’agonistica Alex Garbin, che ha giocato fino a 40 anni e ha un’esperienza incredibile”.
Niente male avere Silvano Benedetti come maestro…
“Persona eccezionale e professionista preparatissimo. Abbiamo avuto il piacere di averlo nei camp del Torino che organizziamo qui a Moretta, è stata un’esperienza bellissima. Ancora una volta, ho avuto l’occasione di osservare da vicino i suoi atteggiamenti soprattutto la sua incredibile umiltà. Io sono giovane e devo essere umile, per prima cosa devo ascoltare gli altri e mettermi sempre in dubbio. Ma che abbia questo atteggiamento un personaggio come lui non è per nulla scontato”.
Che società è il Morevilla?
“È una società giovane, nata nel 2003 dalla fusione di Moretta e Villafranca, il 18 giugno abbiamo festeggiato il ventennale. Nel 2014 le due società si sono divise, ma il presidente Giovanni Sapino ha deciso di mantenere il nome Morevilla. Da sei anni siamo Academy del Torino, un passaggio fondamentale per la nostra crescita, sia nella formazione degli istruttori che nello scambio di giocatori. Nel 2021 è stato costruito il nuovo impianto sportivo a Moretta, abbiamo a nostra disposizione un campo sintetico a 11, un sintetico a 7 e due sintetici a 5, davvero una bella struttura che ci permette di lavorare al meglio”.
Più recente è la collaborazione instaurata con Scarnafigi e Cavour, raccontaci.
“È un consorzio tra società del territorio, società indipendenti ma collegate da un progetto comune. Noi gestiamo le giovanili di tutti, nel nostro e anche nei loro impianti sportivi, e loro gestiscono le rispettive prime squadre. Qui in provincia non ci sono sempre i numeri per formare le squadre: dove non si riesce ad essere indipendenti, uniamo le forze. E salendo con l’età riusciamo a costruire squadre competitive anche in ambito regionale. Come Morevilla abbiamo la Terza categoria, serve per dare una prospettiva ai nostri giocatori. Ma l’obiettivo principale è formare giocatori per la Juniores e l’Eccellenza del Moretta, società cui siamo storicamente collegati. Con la stessa logica, possiamo fornire giovani anche al Cavour, che gioca in Eccellenza, e allo Scarnafigi, in Promozione”.
Di quanti tesserati parliamo?
“Come Morevilla abbiamo circa 210 tesserati e la filiera completa, anche 2/3 squadre nei più piccoli. Mancano solo i 2007, annata che ci manca da sempre. I 2008 giocano nei provinciali, mentre facciamo i regionali con i 2009, con l’obiettivo della salvezza, e con i 2010, dove siamo secondi a pari merito con il Chisola. Anche quella del 2011 è una signora squadra: passo dopo passo, vogliamo alzare l’asticella della competitività. Per esempio, quest’anno abbiamo iniziato un percorso con la psicologa dello sport Giorgia Rocchetta, ci aiuta a porci nel modo giusto con bambini e ragazzi. Abbiamo uno staff giovane che ha tanta voglia di imparare”.
Prima parlavi dei giocatori dati al Torino. Quanti sono?
“Da quando gestisco io, tre anni, sono 6 giocatori”.
Ultima domanda. Parlaci del progetto del SuperOscar di Cuneo, di cui sei promotore.
“Questo torneo è nato due anni fa per creare una sinergia tra le società del cuneese: farsi la guerra non serve ma bisogna collaborare, pur nella sana competizione sportiva. La prima edizione è stata sperimentale, in questa seconda abbiamo avuto buoni riscontri, con 8 campi base, 12 società partecipanti dai 2015 ai 2007, 102 squadre e 1600 calciatori, 96 partite giocate… ottimi numeri, ora cercheremo di dare continuità. Il modello ovviamente è il SuperOscar del torinese, una manifestazione spettacolare, che ammiro tantissimo: ci siamo parlati, mi piacerebbe organizzare prima o poi una supersfida tra le vincenti”.