Non troverai in mezzo a loro il prototipo del calciatore in erba, quanto piuttosto quello del compagno di banco che ti capita di ritrovare al fianco: i ragazzi del San Mauro classe 2011 si sono ritrovati per la prima volta sulla riga bianca del campo di Parco Einaudi tre anni fa.
Il pallone in mano, le prime scarpette e tanta voglia di rincorrere la passione per il calcio: cose normali a cinque anni. È scattato qualcosa, ed intorno a quel pallone è nata l’amicizia, che si cementa intorno al concetto di squadra e di gruppo: ma mica basta l’amicizia per dribblare l’avversario o mettere il pallone in fondo alla rete, mica bastano le figurine per fare quelle robe magiche che i giocatori veri ti fanno vedere in televisione... E allora quante batoste nei primi tornei, quante settimane e mesi a pensare - guardandoli - che i compagni di banco forse non ce l’avrebbero mai fatta a diventare una squadra in grado di giocare con altro che con il pallottoliere.
Non si sono mai persi d’animo, però. Non hanno mai lasciato nello spogliatoio il sorriso nè la voglia di imparare.
E, piano piano, qualcosa è cambiato. Oggi il San Mauro 2011, sotto la guida di Franco Albanese e del suo giovane collaboratore Luca Gianola, sta facendo passi da gigante: il primo torneo della nuova stagione a Borgaro inizia male ma si chiude con soddisfazione, ed al secondo tentativo i giovani gialloblù si guadagnano la fase finale del torneo, contro le professioniste, dopo aver battuto ottime squadre come il Lucento ed il Chivasso.
Al nucleo storico del portierone Michele, dell’elegante Alessandro B, del guizzante Alex, del roccioso Matteo, del guerriero Nanni e dell’estroso Gulli si sono aggiunti il chirurgo Mattia, il rombante Ale G, il tuono di Fede, il mancino di Flavio, la verve di Paolo e la simpatia di Diego, e poi i nuovi Yuri, Davide, Alessio ed Achille.
Sono un grande gruppo, davvero. Sono amici, sul serio.
E quando voli sulle ali dell’entusiasmo, quando ti impegni tutti i giorni, dietro al sorriso del bravo ragazzo, possono spuntare piccoli o grandi talenti...
E sotto la felpa del compagno di banco, adesso si nasconde la maglia gialloblù ed il sogno di trovarsi sulle figurine, chissà.