INTERVISTA - L’allenatore della neonata società del presidente Luciano Ferramosca: “L’importante è che tutti si mettono a disposizione con lo spirito giusto, lavorano bene e mi seguono”
Può solo migliorare l’Atletico Mirafiori classe 2008 di Roberto Militello, una squadra tutta nuova in una società altrettanto nuova, ma che sta rinascendo sulle ceneri di una grande tradizione: gli Esordienti fascia B dell’Atletico Mirafiori (quella che una volta era la Gabetto, erede di uno dei marchi più importanti del calcio torinese), sono la prima e per ora unica squadra di Scuola calcio iscritta dalla neonata società del presidente Luciano Ferramosca, nell’impianto sportivo di strada delle Cacce intitolato agli indimenticati Ale&Ricky.
Le sconfitte, preventivabili per un gruppo appena nato, nelle prime due giornate di campionato non spaventano l’allenatore.
“Abbiamo un bel numero di ragazzini, siamo 13-14: lo zoccolo duro arriva dal Borgaretto, come me, una parte dal Vianney, altro da altre società. Sono tutti bravi ragazzi, nessuno è particolarmente difficile, che è una buona cosa, ma soprattutto nessun genitore mette in difficoltà il nostro lavoro, che è un’ottima cosa”.
Però siete solo all’inizio del percorso e dovete confrontarvi con realtà più risate, come il Chisola affrontato nell’ultima partita.
“Tecnicamente siamo bravi, per quanto la squadra sia ancora da amalgamare. Devo capire bene i ruoli e le potenzialità di ciascuno, anche se a questa età le posizioni in campo possono variare, adesso i ragazzi cominciano ad avere attitudine a ruolo preciso. L’importante è che tutti si mettono a disposizione con lo spirito giusto, lavorano bene e mi seguono. Non abbiamo fenomeni ma una squadra omogenea, giocano sempre tutti senza problemi”.
Squadra nuova in una società nuova: come stanno andando le cose a livello ambientale?
“Bene - conclude Roberto Militello - l’Atletico Mirafiori sta rinascendo in mezzo alle prevedibili difficoltà ma stiamo superando gli ostacoli, passo dopo passo. La dirigenza è a nostra disposizione per farci mancare niente, noi ci adattiamo alla situazione con altrettanta disponibilità. Siamo tutti contenti, lavorare in un ambiente sereno e senza pressioni è fondamentale”.