Venerdì, 15 Novembre 2024
Daniele Pallante

Daniele Pallante

PANCHINE - Rimangono al loro posto i mister di 2003 e 2006, per mantenere compatti i gruppi più competitivi


Due conferme importanti e due novità altrettanti importanti: il Pozzomaina ha così definito l’organigramma tecnico del Settore giovanile in vista della prossima stagione sportiva.

L’obiettivo principale del responsabile delle giovanili Maurizio Bisi era non disperdere l’enorme potenziale dei due gruppi più competitivi, i 2003 semifinalisti regionali e i 2006 che, nella categoria Esordienti, hanno vinto tutto quello che c’era da vincere, spesso battendo anche le professioniste. Obiettivo più vicino grazie alla conferma degli allenatori, cui i giocatori sono legati profondamente: così Alfredo Cantone tiene i 2003 e completa con loro il biennio nell’Under 17, e Andrea Mirasola va avanti con i 2006, accompagnandoli nel passaggio da Scuola calcio a Settore giovanile nella categoria Under 14.

Le due novità rispondono ai nomi di Marco Orto, ex River Mosso e SanMauro, che prende la squadra Under 16, e Domenico Giangreco, ex Kl Pertusa e Bsr Grugliasco, che siede sulla panchina dell’Under 15.

SOCIETA’ - Il presidente uscente: “Lascio la PiscineseRiva con serenità, lo ha deciso il consiglio direttivo. A Orbassano ci sono il bacino, le strutture e le persone per costruire qualcosa di importante”


Dopo 24 anni di presidenza, Michele Marano lascia la PiscineseRiva: “Lo ha deciso il direttivo - spiega - che ogni tre anni rinnova le cariche: stavolta è stato votato di non rinnovare la mia nomina a presidente, decisione che accetto con grande serenità. Ora mi occupo del passaggio di consegne, in modo che sia senza scossoni, ma da giugno sarò fuori”. Il nuovo presidente è Giuseppe Pellegrino, già presente in società, ma il futuro della PiscineseRiva è tutto da scrivere, con tanti dirigenti e giocatori tutt’altro che sicuri di rimanere.

E Michele Marano? “Di sicuro farò ancora qualcosa nel calcio”, conferma. Una strada porta all’Airaschese, ma quella più interessante, che apre scenari davvero importanti nel panorama calcistico regionale, conduce a Orbassano, dove ad oggi ci sono due società: lo Sporting Orbassano del presidente Mauro Foschia (anche vicepresidente vicario della LND Piemonte Valle d’Aosta e componente del Consiglio direttivo nazionale del Settore Giovanile e Scolastico) che ha la Scuola calcio e lavora in stretta collaborazione con il Torino Calcio; e la società “sorella” dell’Aurora Orbassano, con la sola Prima squadra che milita in Prima categoria. “Stiamo parlando - conferma Marano - per costruire una nuova società, che abbia Orbassano nel nome, che rilevi il titolo sportivo dell’Aurora e intorno ad esso costruisca una Juniores e, nel tempo, un Settore giovanile, ovviamente in stretta collaborazione con la Scuola calcio dello Sporting Orbassano. Il bacino di popolazione è importante, gli impianti sportivi di via Gozzano e via Marconi sono all’avanguardia, insomma ci sono tutte le condizioni per costruire qualcosa di importante. Mi sono dato una dead line, il 3 giugno: entro quella data saprò cosa mi riserverà il futuro nel calcio”.

INTERVISTA - Il responsabile delle giovanili e allenatore dell’Under 17 dopo le sentenze di Rivarolese-Atletico Torino: “Non è importante la squalifica, per quanto immeritata, ma non mi riconosco più in questa situazione di continua tensione che c’è sui campi”


“Se volevano farmi passare la voglia, stavolta ci sono riusciti”. È molto amareggiato Fabrizio Gallo, responsabile del Settore giovanile della Rivarolese e allenatore “tuttofare”, anche dell’Under 17 in questo finale di stagione. Nel contesto di squalifiche della partita dei playout contro l’Atletico Torino, che l’arbitro ha dato persa a entrambe le squadre, anche lui è stato fermato fino al 30 settembre. “Poco importa la mia squalifica, anche se ho avuto un normale scambio di vedute con il loro dirigente durante la partita e nell’intervallo, quando purtroppo è scoppiata la rissa, io ero stavo andando verso gli spogliatoi, non ho neanche visto cosa sia successo. Tra l’altro, noi della Rivarolese e l’arbitro eravamo pronti a giocare la ripresa, una volta che la situazione si è tranquillizzata, ma loro non hanno voluto tornare in campo. Faremo ricorso - continua Gallo - un po’ per tutte queste situazioni, ma con poca speranza che venga accolto”.

Non è comunque la squalifica a preoccupare Gallo: “No, quella non è importante, è questa situazione di continua tensione che c’è sui campi in cui non mi riconosco più. Mi ritengo una persona pacifica e corretta, non ho voglia di trovarmi continuamente in situazioni che non mi piacciono. Già ci stavo pensando, ora ne sono sempre più convinto: voglio prendermi un anno di risposo dalla panchina, finché non mi tornerà la voglia. Preferisco dedicarmi alla Scuola calcio, a insegnare calcio ai bambini, con più divertimento e meno stress. Ne stiamo parlando con la società, nell’ambito della riorganizzazione per la prossima stagione, ma penso proprio che andrà così”.

QUARTI DI FINALE / RITORNO - La Varesina si qualifica alle semifinali nazionali, alla squadra di Gianluca Petruzzelli non basta il momentaneo pareggio provocato da Galvagno


Il sogno tricolore del Fossano si spegne sotto i colpi della Varesina e del suo straordinario numero 10 Deodato, autore di una tripletta nella gara di ritorno dei quarti di finale nazionali, dopo il gol già segnato all’andata. Ma non inganni il 4-1 finale: la squadra cuneese è stata in partita fino alla mezzora del secondo tempo, nonostante l’inizio shock e lo svantaggio arrivato dopo soli 7 minuti. La squadra di Gianluca Petruzzelli ha iniziato a macinare il suo solito gioco, con la qualità offensiva che l’ha resa protagonista di una stagione straordinaria, e ha pareggiato subito con un autogol provocato da Galvagno. Il vero “peccato” del Fossano è stata l’incapacità di affondare a quel punto, perché un altro gol avrebbe cambiato l’andamento dell’incontro e, forse, della qualificazione: invece Galvagno ha sparato alto da ottima posizione e Bertoglio si è visto dire di no da un miracolo del portiere. Nella ripresa la spinta del Fossano si è affievolita, fino al gol di Montalbetti he ha spento ogni speranza e alla doppietta di Deodato che ha decretato un parziale immeritato.

Svanisce il sogno tricolore, dicevamo, ma rimane la splendida stagione del Fossano, campione regionale del Piemonte e arrivata tra le otto squadre più forti d’Italia, e soprattutto l’ennesima sfornata di ottimi giovani che si ritaglieranno uno spazio importante nel mondo del calcio.

VARESINA-FOSSANO 4-1
RETI: pt 7’ Deodato (V), 15’ aut. Barni (V), st 35’Montalbetti (V), 38’ e 48’ Deodato (V).
VARESINA: Baglieri, Barni, Essan Koua, Gottardi, Leone, Zefi, Morello, Bellacci, Segalini, Deodato, Canavesi. All. Ferdinando Fedele.
FOSSANO: Busano, Bertoglio (40’st Cavallera), Guienne, Scotto, Primatesta, Brungaj, Di Salvatore G. (18’st Rosano), Chionetti (29’st Moino), Galvagno, Giraudo (43’st El Karroumi), Di Salvatore L. All. Gianluca Petruzzelli.

GIUDICE SPORTIVO - “Il mancato regolare svolgimento della gara è da imputarsi, coralmente, alla condotta violenta dei dirigenti e dei tesserati di entrambe le società sportive”, che perdono 3-0 a tavolino: Rivarolese (il cui dirigente Nikolla Priska è stato squalificato per due anni), retrocessa nei provinciali, i torinesi devono vincere contro il Città di Cossato


Riportiamo l’estratto dell’ultimo Comunicato ufficiale che ratifica la sconfitta a tavolino comminata sia alla Rivarolese che all’Atletico Torino per la rissa che ha obbligato l’arbitro ha interrompere la prima partita dei playoff di Under 17. Un brutto episodio che, di fatto, condanna la Rivarolese ai provinciali, mentre l’Atletico Torino avrà solo la vittoria a disposizione nell’ultima partita contro il Città di Cossato.

“Il Giudice Sportivo territoriale,

- letto il ricorso presentato dalla società Atletico Torino avverso la regolarità della gara disputata in data 26/05/2019 sul campo della Rivarolese (…);

- esaminati gli atti di gara dai quali sono emersi gravissimi episodi di violenza consistenti in una rissa, degenerata al termine della prima frazione di gioco sino a determinare dapprima la sospensione della partita, da parte dell'arbitro, al minuto 43 del primo tempo e in seguito la decisione della società Atletico Torino di non rientrare in campo per la ripresa della gara;

- letto il referto arbitrale, dal quale si evince che l'anzidetta rissa ha preso avvio da un acceso confronto tra i dirigenti accompagnatori di ambedue le squadre, con l'attiva partecipazione dei tesserati delle due società;

- considerato pertanto che, al di là delle personali responsabilità dei singoli soggetti coinvolti, (…) il mancato regolare svolgimento della gara è da imputarsi, coralmente, alla condotta violenta dei dirigenti e dei tesserati di entrambe le società sportive;

DELIBERA

- di respingere il ricorso presentato dall'Atletico Torino;

- di sanzionare sia la società Atletico Torino sia la società Rivarolese con la perdita a tavolino della gara con il punteggio di 0-3, disponendo l'omologazione di tale risultato;

- di comminare a carico di entrambe le società l'ammenda di euro 300,00 ciascuna, per la condotta violenta dei propri tesserati”.

Inoltre sono state deliberate le seguenti sanzioni disciplinari. Inibito per due anni, fino al 30 maggio 2021, il dirigente della Rivarolese Nikolla Priska: “Allontanato dal campo per condotta violenta. In particolare, in occasione della discussione accesa tra i dirigenti accompagnatori delle due squadre, Priska si avventava sul dirigente avversario, che era di spalle, spintonandolo, venendo a propria volta colpito da due giocatori dell'Atletico Torino. In ragione di ciò, Priska afferrava per il collo il giocatore avversario Lorenzo Leonardi, stringendolo con forza, provocando la fuoriuscita di sangue e lasciando persistenti segni delle dita, come documentato dalle fotografie poste a corredo del ricorso dell'Atletico Torino. Tale eccessiva e violenta reazione e le lesioni procurate a un soggetto minorenne legittimano la durata della squalifica comminata, considerato altresì che per la propria età e per la propria qualifica Priska dovrebbe essere di esempio ai giovani atleti con i quali si interfaccia”.

Il dirigente dell’Atletico Torino Jean Pierre Cincinnato è stato inibito fino al 31 ottobre 2019, “allontanato dal campo per aver avviato, al termine del primo tempo di gioco, la discussione con il dirigente avversario, tentando altresì di arrivare al contatto fisico con questi, discussione che è degenerata in rissa e ha portato alla sospensione della partita”. Squalificato fino al 30 settembre anche l’allenatore della Rivarolese Fabrizio Gallo, “per aver avviato al termine del primo tempo la discussione con il dirigente accompagnatore avversario, che è degenerata in rissa e ha portato alla sospensione della partita”.

Tra i giocatori, squalificati per 5 giornate Davide Piredda e per quattro gare Lorenzo Leonardi, entrambi dell’Atletico Torino.

PANCHINE - Definito l’organigramma tecnico: il direttore generale sale in Prima squadra, la “sua” Under 19 viene affidata a Pierro, che tiene anche i 2005. Biennio Under 17-Under 16 per Ferrari, per l’Under 14 arriva Fabio Cascioli


“Il Lucento ai lucentini” ride Gianfranco Maione, con una frase ad effetto che però spiega le grandi novità in atto sulle panchine della società di corso Lombardia, novità che lo riguardano in prima persona. Il direttore generale infatti lascia la “sua” panchina, quella della Juniores, per salire alla guida della Prima squadra, appena retrocessa in Promozione.

“Alleno in Juniores da 17 anni, gli ultimi quattro al Lucento con un titolo regionale, una finale persa e due semifinali. Un po’ mi dispiace lasciare un mondo che considero mio per approdare in un altro mondo, quello dei dilettanti, che devo ancora imparare a sentire mio. Ma ho preso questa decisione insieme a Paolo e Carlo Pesce per il bene della società, per continuare quel percorso di valorizzazione dei nostri giovani che avevamo iniziato con i ’98 e che adesso vogliamo rilanciare e approfondire. Ci abbiamo provato con allenatori che, per così dire, arrivavano da fuori, tutti bravi e preparati, ma non è facile capire le esigenze primarie della società, non è facile accettare che, a parità di qualità, devi mettere il giovane e non l’esperto”.

Cambia di conseguenza anche l’organigramma tecnico del Settore giovanile, in cui vengono valorizzate due figure cardine come quella di Alessandro Pierro ed Emiliano Ferrari. Pierro terrà il gruppo 2005, preso nel corso della stagione, e lo porterà nella categoria Under 15; inoltre raccoglierà da Maione la pesante eredità dell’Under 19, o Juniores che dir si voglia. Ferrari avrà invece la responsabilità del biennio Under 17 e Under 16, per valorizzare al massimo la rosa dei 2004, ampia e di grande qualità, ovviamente senza tralasciare i 2003, nelle cui fila spicca il bomber Francesco Totaro. Per completare l’organico degli allenatori c’è una novità importante, che risponde al nome di Fabio Cascioli, l’ultima stagione all’Airaschese ma che vanta nel curriculum società prestigiose come J Stars e Chisola: sarà lui a guidare l’Under 14.

SOCIETA’ - Due nuovi tasselli nella struttura societaria voluta dal nuovo presidente Marco Palmiere. Il direttore generale Luca Fiore: “Gli investimenti saranno dedicati soprattutto al Settore giovanile e alla Scuola calcio”


Il nuovo Atletico Torino non ha tempo da perdere: ufficializzata da pochi giorni la nuova presidenza di Marco Palmiere, la struttura societaria ha ormai una forma pressoché definitiva. Il direttore generale Luca Fiore e il direttore sportivo Mino Giuliani, da subito operativi con la nuova proprietà, hanno scelto le persone cui affidare il settore cardine per lo sviluppo in prospettiva del sodalizio di via Palatucci, ovvero la Scuola calcio. I responsabili saranno due, che collaboreranno tra loro a 360 gradi: Andrea D’Andrea, ex giocatore con qualche esperienza come allenatore, ed Ermanno Gigliotti, nella scorsa stagione al Lascaris sulla panchina dell’Under 15.

Il progetto in cui si inseriscono queste due nuove figure lo ribadisce Fiore: “Il presidente è molto ambizioso, stiamo stilando un piano a lungo termine che potrà dare i suoi frutti in due o tre anni, di questo siamo consapevoli. L’Atletico Torino è un brand importante nel calcio torinese e regionale, vogliamo ripartire da qui e rilanciare la società partendo dal basso: l’impianto sportivo ha bisogno di una rinfrescata, ma gli investimenti saranno dedicati soprattutto al Settore giovanile e alla Scuola calcio, dove avremmo solo istruttori laureati in scienze motorie. Inoltre non mancheranno medico e preparatore atletico. C’è tanto da fare, ma siamo pronti”.

IMPIANTO SPORTIVO - Il presidente dei Cervotti: "I problemi della giunta al massimo ritarderanno il rifacimento del sintetico, ma abbiamo già ricevuto rassicurazioni dalla Lega Nazionale Dilettanti". Ecco il comunicato stampa della società del Venaria


“L’ASD Venaria Reale giocherà nell’impianto sportivo Don Mosso anche nella stagione sportiva 2019/2020: è sicuro al cento per cento, ho ricevuto ampie rassicurazioni in tal merito, per ora solo verbali viste le tempistiche, sia dalla LND Piemonte Valle d’Aosta che dalla Commissione impianti erba sintetica della Lega Nazionale Dilettanti”.

Il presidente dell’ASD Venaria Reale Domenico Mallardo chiarisce in modo inequivocabile un “malinteso” nato da un post pubblicato ieri sera dal Sindaco Roberto Falcone, che ha denunciato: “oggi è mancato il numero legale per approvare due variazioni di bilancio molto importanti. La maggioranza è mancata grazie a quattro consiglieri del Movimento 5 stelle che non si sono presentati in Consiglio senza nemmeno avvertire: Andrea Accorsi (attuale Presidente del Consiglio), Rosa Antico, Luca Stasi e Giovanni Battafarano (…). Vi elenco ciò che resterà fermo per colpa di questo comportamento irresponsabile:
- RIFACIMENTO CAMPO DON MOSSO: questo vuol dire che il Venaria Calcio non potrà accedere alla proroga per l’utilizzo del campo e la prossima stagione oltre 400 ragazzi di Venaria giocheranno altrove”.

Riavvolgiamo il nastro per spiegare, ancora una volta, come stanno le cose. Il terreno in erba sintetica del campo provinciale dello stadio Don Mosso ha terminato il suo “ciclo vita” e va rifatto dal proprietario della struttura, ovvero dal Comune di Venaria che - da contatto - deve mettere il concessionario, ovvero l’ASD Venaria Calcio, nelle condizioni di svolgere l’attività sportiva. Dalla stagione 2017/2018 l’omologazione del campo avviene “in deroga”, che sarà rinnovata solo di fronte a un progetto, stanziato e approvato dal Comune, di rifacimento dei campi stessi. Dopo una lunga battaglia e solo grazie alle pressioni dell’ASD Venaria Reale, che ha coraggiosamente deciso di denunciare pubblicamente la situazione di stallo, il Comune si è convinto a stanziare 350mila euro per il rifacimento del campo: la variazione di bilancio andava approvata nella Giunta convocata ieri sera, cui non si sono presentati quattro consiglieri del Movimento 5 stelle.

Cosa succede ora? I fondi stanziati per il rifacimento del campo non scompaiono: la strada è ormai segnata, a seguirla sarà l’attuale maggioranza se sarà in grado di ricompattarsi o, nei tempi dovuti, la prossima amministrazione comunale. Eventualmente possono cambiare i tempi ma non la sostanza: come detto, la LND Piemonte Valle d’Aosta e la Commissione nazionale impianti erba sintetica ne sono avvertiti e hanno assicurato che verrà concessa un’ulteriore deroga.

Di conseguenza, l’ASD Venaria Reale continuerà a giocare al Don Mosso, di cui ha la concessone per i prossimi 9 anni con il 50,1% delle utenze a carico più il canone di affitto. Quando parliamo dell’ASD Venaria Reale parliamo di 529 soci ordinari: 400 ragazzi, di cui il 75 per cento di Venaria, 24 mister, 85 dirigenti e 20 addetti ai lavori, contado le famiglie più di 4.000 persone. Una società modello a livello amministrativo, che ha ricevuto un encomio dall’Agenzia delle Entrate per la gestione dei rimborsi e delle spese, e anche a livello sportivo, con la Prima squadra che ha riconquistato la Promozione, tutte le categorie del Settore giovanile nei campionati regionali, una Scuola calcio con due o tre gruppi per annata e una neonata sezione femminile.

Infine, se parliamo di campi in erba sintetica che hanno concluso il loro “ciclo vita” e sono quindi da rifare, e di società sportive che giocano in deroga da tanti anni e continueranno a farlo anche in condizioni pericolose per i numerosi “rattoppi” sui campi, tra Torino e cintura ci sono almeno 30 casi, che l’ASD Venaria Reale è pronta a denunciare nel caso in cui non si trovi una soluzione condivisa, volta prima di tutto alla salvaguardia dell’attività sportiva dei giovani e al valore sociale ad essa connesso.

Fonte: ufficio stampa ASD Venaria Reale

IMPIANTO SPORTIVO - Il presidente dei Cervotti: "I problemi della giunta al massimo ritarderanno il rifacimento del sintetico, ma abbiamo già ricevuto rassicurazioni dalla Lega Nazionale Dilettanti". Ecco il comunicato stampa della società del Venaria


“L’ASD Venaria Reale giocherà nell’impianto sportivo Don Mosso anche nella stagione sportiva 2019/2020: è sicuro al cento per cento, ho ricevuto ampie rassicurazioni in tal merito, per ora solo verbali viste le tempistiche, sia dalla LND Piemonte Valle d’Aosta che dalla Commissione impianti erba sintetica della Lega Nazionale Dilettanti”.

Il presidente dell’ASD Venaria Reale Domenico Mallardo chiarisce in modo inequivocabile un “malinteso” nato da un post pubblicato ieri sera dal Sindaco Roberto Falcone, che ha denunciato: “oggi è mancato il numero legale per approvare due variazioni di bilancio molto importanti. La maggioranza è mancata grazie a quattro consiglieri del Movimento 5 stelle che non si sono presentati in Consiglio senza nemmeno avvertire: Andrea Accorsi (attuale Presidente del Consiglio), Rosa Antico, Luca Stasi e Giovanni Battafarano (…). Vi elenco ciò che resterà fermo per colpa di questo comportamento irresponsabile:
- RIFACIMENTO CAMPO DON MOSSO: questo vuol dire che il Venaria Calcio non potrà accedere alla proroga per l’utilizzo del campo e la prossima stagione oltre 400 ragazzi di Venaria giocheranno altrove”.

Riavvolgiamo il nastro per spiegare, ancora una volta, come stanno le cose. Il terreno in erba sintetica del campo provinciale dello stadio Don Mosso ha terminato il suo “ciclo vita” e va rifatto dal proprietario della struttura, ovvero dal Comune di Venaria che - da contatto - deve mettere il concessionario, ovvero l’ASD Venaria Calcio, nelle condizioni di svolgere l’attività sportiva. Dalla stagione 2017/2018 l’omologazione del campo avviene “in deroga”, che sarà rinnovata solo di fronte a un progetto, stanziato e approvato dal Comune, di rifacimento dei campi stessi. Dopo una lunga battaglia e solo grazie alle pressioni dell’ASD Venaria Reale, che ha coraggiosamente deciso di denunciare pubblicamente la situazione di stallo, il Comune si è convinto a stanziare 350mila euro per il rifacimento del campo: la variazione di bilancio andava approvata nella Giunta convocata ieri sera, cui non si sono presentati quattro consiglieri del Movimento 5 stelle.

Cosa succede ora? I fondi stanziati per il rifacimento del campo non scompaiono: la strada è ormai segnata, a seguirla sarà l’attuale maggioranza se sarà in grado di ricompattarsi o, nei tempi dovuti, la prossima amministrazione comunale. Eventualmente possono cambiare i tempi ma non la sostanza: come detto, la LND Piemonte Valle d’Aosta e la Commissione nazionale impianti erba sintetica ne sono avvertiti e hanno assicurato che verrà concessa un’ulteriore deroga.

Di conseguenza, l’ASD Venaria Reale continuerà a giocare al Don Mosso, di cui ha la concessone per i prossimi 9 anni con il 50,1% delle utenze a carico più il canone di affitto. Quando parliamo dell’ASD Venaria Reale parliamo di 529 soci ordinari: 400 ragazzi, di cui il 75 per cento di Venaria, 24 mister, 85 dirigenti e 20 addetti ai lavori, contado le famiglie più di 4.000 persone. Una società modello a livello amministrativo, che ha ricevuto un encomio dall’Agenzia delle Entrate per la gestione dei rimborsi e delle spese, e anche a livello sportivo, con la Prima squadra che ha riconquistato la Promozione, tutte le categorie del Settore giovanile nei campionati regionali, una Scuola calcio con due o tre gruppi per annata e una neonata sezione femminile.

Infine, se parliamo di campi in erba sintetica che hanno concluso il loro “ciclo vita” e sono quindi da rifare, e di società sportive che giocano in deroga da tanti anni e continueranno a farlo anche in condizioni pericolose per i numerosi “rattoppi” sui campi, tra Torino e cintura ci sono almeno 30 casi, che l’ASD Venaria Reale è pronta a denunciare nel caso in cui non si trovi una soluzione condivisa, volta prima di tutto alla salvaguardia dell’attività sportiva dei giovani e al valore sociale ad essa connesso.

Fonte: ufficio stampa ASD Venaria Reale
 

SOCIETA’ E PANCHINE - Il nuovo ds: “Lavoriamo per il futuro, il primo passo sono i due campi in erba sintetica in via Orsiera”. Come responsabile della Scuola calcio torna Luigi Di Frenza


Sarà composta da Arturo Gallo e Luigi Di Frenza la struttura “operativa” del nuovo Rivoli: lo annuncia Savino Granieri, che ha appena ereditato la presidenza da Agostino Scozzaro, la cui famiglia rimane comunque proprietaria della società.

Arturo Gallo, dirigente di lungo corso che ha appena chiuso la sua collaborazione con l’Atletico Torino, è il nuovo direttore sportivo, si occuperà sia del Settore giovanile che della Scuola calcio: il suo primo colpo risponde al nome di Rosario Ligato, che succede a Fabio Nisticò sulla panchina della Prima squadra. Ma non solo, perché anche l’Under 19 regionale avrà una guida tecnica di grande spessore, ovvero Maurizio Tonus, da due stagioni alla Juniores nazionale del Borgaro.

“Sono entusiasta di questa nuova avventura - commenta Gallo - perché ho trovato tutta gente di calcio con tanta voglia di crescere e far tornare il Rivoli ai vertici del calcio non solo con la Prima squadra, ma anche nel Settore giovanile. È ovvio che è un discorso a lungo termine, ma le intenzioni sono serie: le strutture vengono prima di tutto e infatti nell’impianto sportivo di via Orsiera a Cascine Vica verranno costruiti due campi in erba sintetica, i lavori dovrebbero partire prima dell’estate. Lavoriamo tutti insieme, con il presidente Granieri e con il direttore generale Morabito, per il futuro: anche come allenatori, vogliamo portare gente che capisca di dover lavorare in prospettiva, ma in una piazza come Rivoli, dove si respira un’aria speciale”.

Della scuola calcio si occuperà invece Luigi Di Frenza, che torna a Rivoli dopo tre anni al Lascaris, in cui ha gestito i Piccoli Amici: “Sono felice di tornare a Rivoli - dichiara - e di collaborare con Granieri e la famiglia Scozzaro, ho subito sposato il progetto che mi hanno proposto. I numeri per partire bene ci sono, organizzeremo degli open day per farci conoscere sul territorio, vogliamo partire con il piede giusto e fare grandi cose”.