Giovedì, 14 Novembre 2024

Mole Cup – Questo weekend si gioca il torneo al Poligru e il Perugia 2012 è pronto a stupire

Sabato 8 e domenica 9, al Poligru, We Eventi e l’Accademia Torino hanno organizzato un altro gigantesco evento per tutte le categorie della scuola calcio. Tra le società iscritte, alcune delle migliori squadre del Piemonte e alcune importanti professioniste del calibro di Juventus, Torino e Sampdoria, ma tra i più piccoli spicca anche il Perugia.


Siamo andati a conoscere più da vicino questa realtà e per farlo abbiamo intervistato Jacopo Giugliarelli, responsabile tecnico del vivaio del Perugia, che ci ha parlato di come i loro 2012, alla prima grande esperienza lontani da casa, siano già pronti a scendere in campo. Anche grazie a una società con valori e motivazioni che spingono a portare in giro ragazzi così piccoli, sottolineando in questo senso l’importanza del valore formativo che questo sport ha sui bambini e i ragazzi che vi si approcciano.

Iniziamo subito da questo weekend: nei prossimi giorni diverse squadre della sua società saranno impegnate nella Mole Cup di Torino. Siete pronti?
Certo! Siamo felicissimi di poter far partecipare la nostra nuovissima formazione dei 2012 ad un evento tanto grande e con ospiti tanto importanti. Per noi è l’occasione perfetta per una di quelle prime fasi di “selezione” in cui mettiamo alla prova i nostri ragazzi e possiamo vederli competere con i settori giovanili di tante altre grandi società. Ovviamente a spingerci a partecipare a questo evento è l’opportunità di poter offrire ai nostri ragazzi un momento formativo, il risultato non è sicuramente l’obiettivo primario.

Quante squadre e quanti ragazzi porterete?
A questo evento parteciperemo solamente con i 2012, alla loro prima uscita lontano da casa.

Come siete entrati in contatto con la realtà, parecchio lontana da voi, dell’Accademia Torino? Cosa vi ha spinto a rimpolpare le fila dei partecipanti di questo grande evento?
L’era social in cui viviamo è in questo formidabile. Noi eravamo da tempo alla ricerca di eventi che coinvolgessero anche i più piccoli, ma spazi del genere è difficile trovarli: tante società scelgono di non includere nei loro progetti questa fascia di bambini. Quando abbiamo saputo, proprio grazie ai social, di questa opportunità, non abbiamo esitato a contattare Aldo Bratti, che si è occupato dell’organizzazione, e gli abbiamo comunicato l’intenzione di partecipare. Io sono sicuramente stato complice di questa scelta: conosco bene la realtà piemontese e, vedendo le società coinvolte, non ho potuto che rimanere incuriosito da questo bel progetto.

Oltre a voi hanno aderito tante altre grandi società, comprese Juventus e Torino. Credete la sfida offerta da questo torneo sarà interessante? Riusciranno i ragazzi del Perugia a ritagliarsi uno spazio da protagonisti?
Chi vincerà è difficile da stimare, e come ho già detto non è davvero ciò che ci interessa, ma sicuramente sarà una bella sfida. Dal punto di vista sportivo è sempre interessante affrontare e confrontarsi con le altre società professionistiche e al contempo, dal ben più importante punto di vista formativo, questa sarà una grande esperienza per tutti i nostri piccoli atleti che, anche se già ben consapevoli di indossare una maglia importante, capiranno cosa vuol dire scendere in campo contro qualcuno che indossa la casacca granata o quella bianconera. Sono sicuro i ragazzi ne saranno entusiasti e si divertiranno un mondo, per il resto sarà il campo a decidere.

Il torneo è lontano da casa, come crede verrà vissuta questa esperienza, soprattutto dai più piccoli?
Noi responsabili del vivaio del Perugia riteniamo un passaggio fondamentale andare in giro e confrontarsi con realtà diverse dalla propria: questi viaggi sono un importante step nella crescita umana e aiutano a raggiungere indipendenza e autorealizzazione: esperienze del genere vanno oltre lo sport. Ogni volta che questi ragazzi si allontanano da casa e si imbarcano in piccole avventure del genere hanno un’opportunità unica: imparare ad allacciarsi le scarpe o a rifarsi la valigia fa crescere più di tantissime altre cose e fa crescere a livello umano.

Come si preparano e come preparate i ragazzi a queste esperienze diverse?
Nella nostra società i ragazzi fanno un percorso che li abitua sin da piccoli alle sfide e ad affrontare le situazioni più svariate. Ovviamente i bambini sono seguiti da allenatori e laureati in scienze motorie che curano tutto ciò che riguarda la coordinazione, il movimento e quello che avviene sul campo, ma a loro sono affiancati pedagoghi e sociologi che si occupano della formazione umana a 360°. Ci occupiamo dei nostri ragazzi come giovani calciatori ma anche come piccoli uomini: riteniamo il coinvolgimento emotivo e la costruzione di relazioni socio-affettive solide importanti quanto, se non più, delle abilità tecniche. Il calcio è uno sport di squadra e l’investimento che facciamo nel creare persone in grado di affrontare ogni aspetto di una comunità e della vita viene ripagato anche nello sport.

Dal punto di vista organizzativo per voi deve essere una bella sfida. Come gestirete questa “super” trasferta?
Dal momento che crediamo tanto nell’importanza di esperienze come questa abbiamo referenti logistici che si occupano di tutti gli aspetti organizzativi e, tramite una agenzia di trasporti che ci aiuta da tanto, abbiamo a disposizione i pullman che ci porteranno a Torino.

Avete già fatto esperienze simili? Avete magari già partecipato ad eventi anche più lontani di questo?
Con i 2012 purtroppo no perché, come dicevo, è difficile trovare eventi che li coinvolgano, ma in questi mesi, dopo la Mole Cup li porteremo anche a Frosinone e Roma. Con i più grandi invece riusciamo spesso a partecipare a tornei in giro per tutta Italia ed Europa: recentemente siamo stati in Croazia e Repubblica Ceca. Ovviamente queste occasioni coinvolgono i ragazzi più grandi, Pulcini ed Esordienti, ma quasi ogni weekend da Perugia partono pullman e treni che portano i nostri ragazzi in giro. Fare tante piccole esperienze come queste fa crescere: spesso i ragazzi prendono con noi il loro primo aereo o viaggiano per la prima volta su un treno ad alta velocità. Sappiamo bene come ognuna di queste piccole cose sia fondamentale nella formazione dei ragazzi e quindi mettiamo questo concetto in pratica ogni volta che ne abbiamo l’opportunità.

Andrea Montacchini

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