SOCIETA' - Non verrà rinnovato il contratto in scadenza il 30 giugno. Progetto Academy e valorizzazione del territorio sono state la base della gestione Milani, che ha portato ben 4 giocatori (Kean, Miretti, Nicolussi Caviglia e Fagioli) nella rosa della serie A
Alla Juventus si chiude un'era. Dopo 12 anni, Gigi Milani ha deciso, di comune accordo con la società, di non rinnovare il suo contratto con la Juventus, in scadenza il 30 giugno, e lascia il posto di responsabile dell'attività di base. Sarà Michele Sbravati, braccio destro di Giuntoli, a definire il nuovo assetto di settore giovanile e scuola calcio.
Per chiunque arriverà, non sarà facile sostituire il dirigente che ha inciso più di chiunque altro nello sviluppo del settore più carico di prospettiva della società bianconera. Straordinario scopritore di talenti, Milani ha portato in bianconero e formato ben quattro giocatori che fanno parte della rosa della serie A, traguardo che ben poche società posso vantare: tre arrivano dall'attività di base, ovvero l'astigiana Kean, il cuneese Moretti e il valdostano Nicolussi Caviglia, cui va aggiunto Fagioli, arrivato 14enne dalla Cremonese.
Asti, Cuneo, Aosta, Torino, ovvero il Piemonte. La gestione Milani, caratterizzata dalla nascita e dallo sviluppo del progetto Academy, è stato improntato sulla valorizzazione del territorio, indispensabile per una società che, pur muovendosi in un'ottica mondiale, deve essere sostenibile. Un potenziale e una rete di collaborazioni che la nuova gestione non dovrà disperdere, anche se le conoscenze e i rapporti costruiti da Milani in 12 anni non saranno facili da replicare.