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Domenica, 17 Maggio 2015 14:35

Allievi fascia B regionali - Per Vacchetta servirebbe un tiratore scelto. Artiglia, si può sempre migliorare ...

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FINALISSIMA/LE PAGELLE - Nella Junior Biellese il voto più alto se lo prende il geniale numero 10. Ma anche Zia, Gusu e Gila non sono da meno. Per il Cuneo brillano Viola e il trattore numero 7, mentre Massucco e Nurisso si beccano l'insufficienza

 

JUNIOR BIELLESE-CUNEO 2-1
RETI: pt 34' Gila (J); st 6' Vedda (J), 23' Massucco (C)
JUNIOR BIELLESE (4-4-2): Cavallari; Martiner (24' pt Fila Robattino), Gusu (38' st Bongiovanni), Zia, P. Ciocchetti; Amodeo (10' pt Dotelli), Ottino (35' st Bonfà), Gila, Mancino; Vedda (24' st Labriola), Artiglia. A disp. Calarco, F. Ciocchetti. All. Ariezzo. 
CUNEO (4-3-1-2): Nurisso; Giordano, Giraudo, Agù, Tosello; Vacchetta, Viola, Baldracco; Mirimin  (4' st Aprile); Boniello, Massucco. A disp. Scarzello, Dutto, Brungaj, Olivero, Nasta, Tosi.
NOTE: Espulso Massucco (28' st, C) per somma di ammonizioni; ammoniti Dotelli, Zia, P. Ciocchetti (J) Agù e Vacchetta (C)

JUNIOR BIELLESE

CAVALLARI 6.5: tra i pali è quasi sempre impeccabile e lo dimostra opponendosi da campione ai tiri di Mirimin nel primo tempo e Massucco nel secondo. Decisamente meno bene nelle uscite: perde mezzo  voto per quella smanacciata corta che diventa un assist per Viola e per una presa in apparenza facile che fa venire i brividi a pubblico e panchina. 

MARTINER 6:  anche lui viene coinvolto nell’ecatombe biellese della prima mezzora ed è costretto a lasciare il campo per infortunio (24’ pt FILA ROBATTINO 7: parte dalla panca e già questo è abbastanza sorprendente per uno come lui. Chiamato in causa gioca una partita ordinata, senza sbavature, come del resto ha fatto per tutta la stagione. Dimostra che gli errori commessi con il Chieri sono stati un episodio).

P. CIOCCHETTI 6.5: Don Pietro è un osso duro e per capirlo basta guardare le difficoltà di Giordano nel presentarsi nella metà campo biellese. Sa che Baldracco, Vacchetta, e il terzino numero 2 sono dei pistoni e allora evita di lanciarsi in sgroppate offensive per rimanere più abbottonato.

GUSU  7 : un meraviglioso guerriero che, se concentrato, può fermare persino un caterpillar. Nei primi venti minuti si fa sfuggire Boniello (palo) e Mirimin (tiro respinto) ma terminata la tempesta sale in cattedra. La sua marcatura fa innervosire un Massucco che non riesce ad esprimersi come vorrebbe portandolo a prendersi  il rosso per somma di ammonizioni. L’anno scorso fu espulso in semifinale con il Chieri e saltò la finale con la J Stars. Questa volta gioca l’ultima partita della stagione e i risultati si sono visti (38’ st BONGIOVANNI sv).

ZIA 7.5: con Gusu forma una coppia di centrali spaventosa. Meno lunatico e impulsivo del collega col numero 4, interpreta la partita con estrema intelligenza. Carismatico senza eccessi, guida la linea difensiva da vero capitano dimostrando che il posto da titolare in Rappresentativa non può che essere tutto suo.

GILA 7: un giocatore tuttocampista, utilizzato con continuità nel suo ruolo preferito, vale a dire centrale di centrocampo. Diventa eroe di giornata con quel gollonzo da casa sua, sulla cui conclusione però Nurisso si fa una bella dormitina. Per il resto combatte come gli aveva chiesto l’allenatore per limitare, per quanto possibile, le sfuriate di Vacchetta e Baldracco. Nella ripresa Viola ha troppa libertà di manovra e qualche responsabilità è anche sua. 

OTTINO  7: il figliol prodigo serviva come il pane nel centrocampo della Junior Biellese. Tornato a casa dopo l’annata alla Pro Vercelli, si era da subito aggregato con gli Allievi di Enrico Rossi. Da marzo però il passaggio con i pari età del ’99 con la linea mediana di Ariezzo che fa un netto salto di qualità. Tecnica, fisico e forte personalità. Nella finalissima tocca tanti palloni giocandoli quasi sempre senza fretta e con idee chiare  (35’ st BONFA’ sv).

AMODEO  sv: già non stava bene, Ariezzo lo rischia ma dopo una decina di minuti è costretto a foldare (10’ pt DOTELLI 6.5: pronti via fa subito sentire i tacchetti agli avversari beccandosi pure un giallo che poteva limitarlo nel prosieguo della gara. Il suo spartito però non cambia e l’aggressività resta ai massimi livelli. Partita da 7 in pagella, macchiata da quella marcatura troppo morbida sul colpo di testa vincente di Massucco).

VEDDA 7: titolare “grazie” allo stiramento di secondo grado di Samarotto. Gioca al fianco di quel genio assoluto con la maglia numero 10, una posizione per la quale chiunque sarebbe disposto a pagare pur di occupare. Nel primo tempo Artiglia scappa via a sinistra, lo mette davanti alla porta ma Tosello è eroico nell’anticiparlo. Nella ripresa azione in fotocopia ma spostata sulla destra, con il numero 9 che questa volta può appoggiare comodamente in rete da due passi. Non solo il gol per l’ex Santhià: tanto movimento sul fronte offensivo e ottima protezione del pallone (24’ st LABRIOLA 6).

ARTIGLIA 8.5: a fine gara il suo allenatore ribadisce un concetto già espresso più volte, non solo da lui peraltro: “In oltre 30 anni che sono nel calcio non ho mai visto un giocatore più forte di Artiglia”. Nel duello tra titani con Massucco, esce ampiamente vincitore. Da subito si capisce che è in giornata quando dopo una manciata di minuti ne fa fuori 3 concludendo a lato con un sinistro da fuori area. Ogni volta che tocca palla, minimo due cuneesi gli vanno addosso ma a lui questo importa poco. Testa alta, baricentro basso e giocate avanti anni luce rispetto agli avversari. La sua mossa dovrebbe essere inserita nel grande libro del calcio col nome “L’Artigliata”: finta di tornare indietro col pallone per poi sterzare improvvisamente verso la porta lasciando di stucco i diretti marcatori (solitamente un numero imprecisato dai 3 ai 5). Una giocata che vale come un quadro di Monet e che Edoardo ci ha regalato ben due volte in finale e chissà quante altre durante la stagione. Mi sento anche in colpa a non dargli 10, ma sono  dell’idea che si possa sempre migliorare. 

MANCINO 6.5: ecco uno abituato a lasciare il segno quando le partite contano. Meno appariscente rispetto al solito, non riesce a trovare il guizzo giusto né in chiave assist né in fase di conclusione a rete. La sua posizione larga a sinistra costringe Fanelli a cambiare modulo, rinfoltendo il centrocampo e passando al 4-4-1-1.

 

CUNEO

NURISSO 5.5: tra i migliori in campo nella “semifinale” con la J Stars, macchia la sua prestazione con quella sfarfallata in occasione dell’1-0. Il tiro di Gila è sì sorprendente ma tutt’altro che irresistibile e il portierone forse disturbato dal sole non riesce a respingere. Per il resto la Junior Biellese non lo impegna più con tiri nello specchio della porta e in quanto a ordinaria amministrazione se la cava con abilità.

GIORDANO 6: solitamente un leone sulla fascia destra, viene anche lui sorpreso dall’aggressività biellese. Per lui gli spazi sono risicati ed è costretto a rimanere rintanato come non gli capitava da un sacco di tempo. 

TOSELLO 6.5: eroico in un salvataggio mozzafiato su Vedda pronto a colpire da un metro a metà primo tempo. Il raddoppio nasce da una giocata supersonica di Artiglia sulla sua fascia di competenza.

GIRAUDO 6: il mal di testa che Artiglia gli fa venire è molto forte, ma lui cerca di limitare i danni. Nel finale si lancia anche in avanti alla ricerca disperata del pareggio. Riesce anche ad andare al tiro al settimo minuto di recupero ma il suo colpo di testa viene bloccato da Cavallari.

AGU’ 5.5: dei quatto difensori è quello che va maggiormente in difficoltà. Nell’uno contro uno con Artiglia non c’è partita e visto che non riesce a fermarlo con le buone, spesso è costretto ad usare le maniere forti. Ecco spiegato il cartellino giallo nel secondo tempo.

VIOLA 7: avvio di gara sotto traccia, poi prende per mano la squadra  diventando leader carismatico della linea mediana. E grande merito va anche al tecnico  Fanelli e alla sua decisione di passare al 4-4-1-1. Nella ripresa firma l’assist da calcio piazzato per il colpo di testa di Massucco e poco dopo va vicino al pari con una botta centrale bloccata da Cavallari.

VACCHETTA 7.5: quando parte palla al piede ci vorrebbe un tiratore scelto appostato sul tetto del bar per abbatterlo. Non riesce mai ad andare al tiro ma la sua voglia di spaccare il mondo è sotto gli occhi di tutti. Protagonista di una stagione eccezionale, non delude le attese giocando da campione anche nella finalissima, questa volta però non supportato dai compagni.

BALDRACCO 6: già con la J Stars era stato tra quelli meno appariscenti. Nella finalissima conferma di non attraversare un momento magico di forma. Spesso si lancia in avanti ma viene servito poco e non ha mai modo di rendersi effettivamente pericoloso. La sua stagione resta meravigliosa (15 gol in regular season), ma le difficoltà in queste fasi finali (nessun centro in 4 partite) sono state evidenti.

BONIELLO 6.5: punta generosa e di grande movimento. Spazia su tutto il fronte d’attacco e nei primi 20 minuti è il più pericoloso: suo l’assist per il tiro largo di Massucco, suo il palo pieno colpito con Cavallari spettatore. Nella ripresa i guizzi scarseggiano ma l’impegno la corsa e la grinta sono quelli di un giocatore bramoso di riscatto dopo essere rimasto per troppo tempo fermo ai box.

MASSUCCO 5.5: nella noche del diez ha la peggio nel duello con Artiglia. Se con la J Stars aveva giocato e illuminato con “il dito nel naso” , di fronte  alla garra della Junior Biellese deve rimboccarsi le maniche. L’avvio sembra pimpante: mancino sull’esterno della rete e assist per Mirimin. Abituato a partenze diverse, forse si innervosisce un poco prendendosi un giallo sacrosanto a metà primo tempo. Nella ripresa sale di livello segnando un gol da bomber di razza, lui che proprio bomber non è, anche se a vedere i numeri (20 in stagione regolare più 2 nelle fasi finali) non sembrerebbe. Con la sua squadra in piena bagarre alla ricerca del pareggio, arriva come un fulmine a ciel sereno l’espulsione per somma di ammonizioni dopo un fallo su Gusu, questa volta forse non da giallo. Il numero 10 non gradisce, sa che quello non è il giusto epilogo di una stagione vissuta da assoluto padrone. Una scena che assomiglia a quella di Zidane quando fu espulso nella finale mondiale 2006 dopo aver incantato per tutta la Coppa. Nicola, non arrabbiarti per l’insufficienza, negli occhi di tutti rimarranno i tuoi fantastici gol contro J Stars, Chisola, Pinerolo e chi più ne ha più ne metta.

MIRIMIN 6: non sta bene e si vede. Ormai da troppo tempo gioca acciaccato e la fasciatura alla coscia ne è la fotografia. Parte da attaccante, per poi scalare a centrocampo come ai tempi di Pinerolo. Pur senza brillare, ha un’occasione d’oro con quel destro a botta sicura respinto da un attento Cavallari. Con la J Stars aveva giocato solo una ventina di minuti e gli erano bastati per lasciare il segno. Questa volta stinge i denti arrivando fino a 50 per poi lasciare di nuovo il posto ad Aprile (4’ st APRILE 6.5: nel ruolo di centrocampista centrale si trova più a suo agio rispetto a Mirimin. Si rende pericoloso dalle parti di Cavallari con due conclusioni che terminano ampiamente fuori bersaglio).

 

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